- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Regionale Sirente-Velino
Data: 29 agosto 2013
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Massa d'Albe (Corona)
Località di arrivo: Monte Velino, Monte Cafornia
Tempo di percorrenza: 10h in tutto, soste incluse
Grado di difficoltà: Via del Canalone F (I,II+), Via Direttissima EE (tratti di I e II)
Descrizione delle difficoltà: dislivello veramente importante; tratti di arrampicata sino al II+ su un percorso sconosciuto (via del Canalone); salita lungo il camino della direttissima resa difficoltosa dalla terra bagnata che ostacolava la presa della suola sulla roccia
Periodo consigliato: qualsiasi periodo in assenza di neve, ma attenzione al sole che picchia data l'esposizione
Segnaletica: presente ovunque tranne che: nel tratto in cui il sentiero 6 dopo Colle Pelato svolta a sinistra verso la cresta SE; lungo la Via del Canalone (tranne un paio di bolli gialli e blu sbiaditi); lungo il sentiero n.7, scendendo verso la Costa Cafornia
Dislivello in salita: circa 1600m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: Monte Velino (2486m)
Accesso stradale: dal casello A25 Magliano de' Marsi si raggiunge Massa d'Albe e si lascia la macchina in una piazzola nella fraz. di Corona
Partecipanti: io, Dario (Dariozzolo)
Finalmente, dopo 24 anni, sono tornato sulla vetta del Velino!!
Con Dario ci vediamo alle 4.10 presso il casello di MontePorzio e raggiungiamo Massa d'Albe alle 5.30 esatte. Fuori e' ancora buio, vi saranno circa 14 gradi..la sagoma del Velino e del Cafornia si innalza imponente nell'oscurita'. Un pastore abruzzese ci viene incontro abbaiando, senza particolari intenzioni cattive, forse si stava annoiando
Saliamo lungo la strada sterrata che porta a Fonte Comune (meglio non avventurarsi con macchine utilitarie o cmq senza fuoristrada) ancora con il buio, ma una volta raggiunta la Fonte vi e' gia' luce..e qui che proviamo la prima grande emozione di questa lunga e intensa giornata..sentiamo un mugugno proveniente dal bosco sulla destra, a 100 metri da noi...un branco di venti (20!!) cinghiali come ha avvertito la nostra presenza fugge scalpitando verso i pendii del Velino..e' la prima volta che vedo tanti cinghiali in una volta.
Dalla Fonte Comune si sale obliquamente lungo i pendii che portano verso Colle Pelato e, dopo aver superato un boschetto di abeti, si raggiunge il bivio con il sentiero 4 e 5. Proseguiamo dritti, superiamo una specie di scalinata in legno e ci dirigiamo verso la cresta SE. A un certo punto, invece di girare a sinistra (anche perche' di bolli del CAI non ne abbiamo visti) ci viene la splendida idea di proseguire dritti verso un affascinante canyon/canalone che separa il Cafornia dal Velino
Inizialmente la salita avviene in direzione nord attraverso una pietraia intervallata qua e la' da qualche cespuglio, sino ad arrivare ad uno spettacolare anfiteatro circondato dalle verticali pareti del Velino a sinistra e del Cafornia a destra. Ovviamente capiamo di dover avere a che fare con un percorso a noi sconosciuto che nulla ha a che fare con il sentiero di cresta n.6 ..superiamo alcuni facili tratti di I grado e successivamente ci troviamo di fronte ad una paretina di II+ leggermente esposta verso ovest..la superiamo e risaliamo con un po' di fatica un canalone di ghiaia e cespugli di ginepro.
Proseguiamo in direzione ovest sapendo che salendo di quota avremmo per forza di cose incontrato prima o poi il sentiero di cresta n.6...cosa che puntualmente avviene superato un ultimo tratto roccioso.
Guardandoci indietro ci rendiamo conto di quanto fosse "brutto" e ripido quel canalone/canyon che abbiamo risalito..assolutamente da non fare in discesa
Una volta in cresta si risale sino a raggiungere lo stretto camino da superare. Se fosse stato asciutto non vi sarebbe stata alcuna difficolta', essendo tratti di I e massimo II grado con ottimi appigli..tuttavia la terra bagnata tra le rocce ha reso le nostre suole poco aderenti sulla roccia, costringendoci ad usare la forza delle braccia per sollevarci su.
Dopo circa 5.40h di salita raggiungiamo la vetta finalmente, ma purtroppo non si vede nulla in quanto siamo circondati dalla nebbia..nebbia che troveremo anche sul Cafornia.
La discesa avviene lungo il sentiero n.7, molto lunga e sfiancante dopo gli sforzi fatti in salita. I bollini sono scomparsi all'altezza di una vallata verde prima di raggiungere la Costa Cafornia (in realta' vi era qualche sporadico bollino del cai, ma dipinto solo dalla parte di chi sale..quindi chi scende non vede nulla). Comunque, sapendo dove ci trovavamo e dove saremmo dovuti arrivare, abbiamo trovato di nuovo i bollini che ci hanno condotto fino alla Fonte Comune.
Insomma, che dire..e' stata un'escursione notevole..molto impegnativa dato il dislivello e soprattutto dato il percorso fuori dal sentiero per parte del tragitto..ma ampiamente soddisfacente! Dopo 24 anni sono tornato sul Velino e l'ho fatto sudando non poco, dato che il percorso e' piu' impegnativo rispetto alla salita dai Piani di Pezza e quindi rif.Sebastiani.
Prima di tornare a casa non sapevo che quella da noi fatta fosse la Via del Canalone, l'ho trovata citata in un paio di recensioni su internet e ho riconosciuto i posti e le difficolta' descritte
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Massa d'Albe (Corona)
Località di arrivo: Monte Velino, Monte Cafornia
Tempo di percorrenza: 10h in tutto, soste incluse
Grado di difficoltà: Via del Canalone F (I,II+), Via Direttissima EE (tratti di I e II)
Descrizione delle difficoltà: dislivello veramente importante; tratti di arrampicata sino al II+ su un percorso sconosciuto (via del Canalone); salita lungo il camino della direttissima resa difficoltosa dalla terra bagnata che ostacolava la presa della suola sulla roccia
Periodo consigliato: qualsiasi periodo in assenza di neve, ma attenzione al sole che picchia data l'esposizione
Segnaletica: presente ovunque tranne che: nel tratto in cui il sentiero 6 dopo Colle Pelato svolta a sinistra verso la cresta SE; lungo la Via del Canalone (tranne un paio di bolli gialli e blu sbiaditi); lungo il sentiero n.7, scendendo verso la Costa Cafornia
Dislivello in salita: circa 1600m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: Monte Velino (2486m)
Accesso stradale: dal casello A25 Magliano de' Marsi si raggiunge Massa d'Albe e si lascia la macchina in una piazzola nella fraz. di Corona
Partecipanti: io, Dario (Dariozzolo)
Finalmente, dopo 24 anni, sono tornato sulla vetta del Velino!!
Con Dario ci vediamo alle 4.10 presso il casello di MontePorzio e raggiungiamo Massa d'Albe alle 5.30 esatte. Fuori e' ancora buio, vi saranno circa 14 gradi..la sagoma del Velino e del Cafornia si innalza imponente nell'oscurita'. Un pastore abruzzese ci viene incontro abbaiando, senza particolari intenzioni cattive, forse si stava annoiando
Saliamo lungo la strada sterrata che porta a Fonte Comune (meglio non avventurarsi con macchine utilitarie o cmq senza fuoristrada) ancora con il buio, ma una volta raggiunta la Fonte vi e' gia' luce..e qui che proviamo la prima grande emozione di questa lunga e intensa giornata..sentiamo un mugugno proveniente dal bosco sulla destra, a 100 metri da noi...un branco di venti (20!!) cinghiali come ha avvertito la nostra presenza fugge scalpitando verso i pendii del Velino..e' la prima volta che vedo tanti cinghiali in una volta.
Dalla Fonte Comune si sale obliquamente lungo i pendii che portano verso Colle Pelato e, dopo aver superato un boschetto di abeti, si raggiunge il bivio con il sentiero 4 e 5. Proseguiamo dritti, superiamo una specie di scalinata in legno e ci dirigiamo verso la cresta SE. A un certo punto, invece di girare a sinistra (anche perche' di bolli del CAI non ne abbiamo visti) ci viene la splendida idea di proseguire dritti verso un affascinante canyon/canalone che separa il Cafornia dal Velino
Inizialmente la salita avviene in direzione nord attraverso una pietraia intervallata qua e la' da qualche cespuglio, sino ad arrivare ad uno spettacolare anfiteatro circondato dalle verticali pareti del Velino a sinistra e del Cafornia a destra. Ovviamente capiamo di dover avere a che fare con un percorso a noi sconosciuto che nulla ha a che fare con il sentiero di cresta n.6 ..superiamo alcuni facili tratti di I grado e successivamente ci troviamo di fronte ad una paretina di II+ leggermente esposta verso ovest..la superiamo e risaliamo con un po' di fatica un canalone di ghiaia e cespugli di ginepro.
Proseguiamo in direzione ovest sapendo che salendo di quota avremmo per forza di cose incontrato prima o poi il sentiero di cresta n.6...cosa che puntualmente avviene superato un ultimo tratto roccioso.
Guardandoci indietro ci rendiamo conto di quanto fosse "brutto" e ripido quel canalone/canyon che abbiamo risalito..assolutamente da non fare in discesa
Una volta in cresta si risale sino a raggiungere lo stretto camino da superare. Se fosse stato asciutto non vi sarebbe stata alcuna difficolta', essendo tratti di I e massimo II grado con ottimi appigli..tuttavia la terra bagnata tra le rocce ha reso le nostre suole poco aderenti sulla roccia, costringendoci ad usare la forza delle braccia per sollevarci su.
Dopo circa 5.40h di salita raggiungiamo la vetta finalmente, ma purtroppo non si vede nulla in quanto siamo circondati dalla nebbia..nebbia che troveremo anche sul Cafornia.
La discesa avviene lungo il sentiero n.7, molto lunga e sfiancante dopo gli sforzi fatti in salita. I bollini sono scomparsi all'altezza di una vallata verde prima di raggiungere la Costa Cafornia (in realta' vi era qualche sporadico bollino del cai, ma dipinto solo dalla parte di chi sale..quindi chi scende non vede nulla). Comunque, sapendo dove ci trovavamo e dove saremmo dovuti arrivare, abbiamo trovato di nuovo i bollini che ci hanno condotto fino alla Fonte Comune.
Insomma, che dire..e' stata un'escursione notevole..molto impegnativa dato il dislivello e soprattutto dato il percorso fuori dal sentiero per parte del tragitto..ma ampiamente soddisfacente! Dopo 24 anni sono tornato sul Velino e l'ho fatto sudando non poco, dato che il percorso e' piu' impegnativo rispetto alla salita dai Piani di Pezza e quindi rif.Sebastiani.
Prima di tornare a casa non sapevo che quella da noi fatta fosse la Via del Canalone, l'ho trovata citata in un paio di recensioni su internet e ho riconosciuto i posti e le difficolta' descritte
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