- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Regionale Sirente-Velino
Data: 2 novembre 2017
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Massa D'Albe
Località di arrivo: Massa D'Albe
Tempo di percorrenza: ...
Chilometri: 16.5 circa
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: dislivello ed alcuni tratti con passaggi su roccia (I grado)
Periodo consigliato:
Segnaletica: buona, bolli bianco rossi
Dislivello in salita: 1637m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2487m, Monte Velino
Accesso stradale: Massa D'Albe
Descrizione
Con l'amico e socio cialtrone @Leo da solo , dopo l'escursione primaverile alla montagna dei Fiori, prima con il nostro mitico presidente @Montinvisibili , non vedevamo l'ora di replicare l'esperienza e si era deciso di optare per montagne note ai due cialtroni teramani. Il grande presidente allora, dopo non poche peripezie per far quadrare impegni, turni e congiunzioni astrali, propone una ascesa al bellissimo monte Velino in traversata da Massa D'Albe a Rosciolo potendo contare su due automezzi visto che il Presidente ci raggiunge dalla Capitale.
Noi non conosciamo nulla di quella montagna, ma soprattutto abbiamo piena fiducia in Marco che ci preannuncia un bel dislivello da affrontare, ma ambienti davvero incantevoli
Ed è così che di buon mattino ci ritroviamo nel parcheggio di un bar nei casello della A25 di Magliano dei Marsi, noi siamo sinceramente felici di rincontrare il nostro Presidente e lo stesso si può dire delle nostre quadrupedi Linda e Zoe, che sembrano pure aver capito che la giornata sarà speciale da quanto sono contente e saltellanti.
Colazione veloce ed andiamo a posizionare la prima auto a Rosciolo, poi ci fiondiamo a Massa D'Albe proprio all'inizio di una sterrata che punta lo splendido complesso di roccia formato da Velino e Cafornia nella medesima prospettiva che incanta quanti transitano dalla A25... confesso a Marco che sono passato un paio di volte su quell'autostrada ed ero rimasto ammaliato da questa montagna senza neanche saperne il nome, sapere che è il re di questo parco Regionale e di salirci oggi ha un sapore particolare: ma ora gambe in spalla, la strada è lunga ed il dislivello anche, si parte con una luce e dei colori autunnali davvero ammalianti.
La sterrata termina quasi subito e la strada si fa sconnessa, non ci sono tracce, in realtà il sentiero prevederebbe un ampio giro verso destra ma noi tagliamo puntando il complesso roccioso "dritto per dritto", al primo pianoro meno dissestato rifiatiamo un attimo soprattutto per ammirare il panorama
La strada è ancora lunga, dobbiamo arrivare proprio sotto i bastioni rocciosi che ci si parano di fronte quindi proseguiamo e giungiamo ad un bivio dove decidiamo di mangiare qualcosa anche perché tra salita e caldo abbiamo speso un po' di energie, ma soprattutto il posto scelto dal presidente per una breve sosta è fantastico
Aggiriamo il muro di roccia che abbiamo di fronte da sinistra, poi iniziamo la salita, ora il panorama è cambiato e da qui si fa ancora più sul serio con le pendenze
Procediamo per svolte e ci fermiamo a contemplare da dove siamo partiti ed il panorama che abbiamo guadagnato, una meraviglia la piana del Fucino da qui, Marco ci elenca con dovizia e perizia ogni angolo e punta di quello che osserviamo.
Anche Linda e Zoe ascoltano...
La salita non da tregua, per pura combinazione mi trovo davanti, mi fermo approfittando del panorama e dei miei amici nell'angolino giusto dell'inquadratura
Arriviamo all'attacco del canalino che prevede di mettere le mani sulla roccia... divertente!
Da qui poi gli scenari cambiano, la quota aumenta ed il paesaggio si adegua, la roccia inizia a farla da padrona incontrastata
Con forme inusuali ed ipnotiche... talmente ipnotiche che cado in una specie di trance che mi fa rivedere un gesto per me inusuale: riporre le chiavi della macchina non nello zaino ma nella macchina di Marco... o porca paletta, come la facciamo la traversata??? Tra la voglia di urlare parolacce (inibita dalla sacralità del luogo), di evaporare sul posto per la vergogna, inizio a ravanare nello zaino avendo la conferma della fesseria fatta: non ho con me le chiavi della macchina, la traversata è impossibile! Lo comunico ai miei amici mentre vorrei sprofondare in una falda acquifera che mi porti a valle, Leo sorride e Marco mi dice che si può fare tanto altro, non sarà un problema. C'è un bell'anello che ci può portare a toccare posti che non avremmo visto, di egual fascino e addirittura medesima percorrenza in km... io mi fido, gli credo, ma mi vergogno comunque della mia dimenticanza.
Poi uno stormo di almeno una decina di splendidi grifoni si interessa a noi, volteggiano e sono maestosi, ma ad un certo punto abbiamo il sospetto che siano un po' troppo interessati alla mia Zoe che con i suoi soli 10kg potrebbe anche essere un bel bocconcino... sappiamo che i grifoni sono saprofagi, ma meglio non rischiare e teniamo bene d'occhio la mia puzzola mentre questi splendidi rapaci passano intorno a noi anche a pochi metri dal suolo
Il cielo si è velato, ma si palesa la croce di vetta, sento tutta la fatica della salita mentre i miei compagni hanno gambe più reattive. Mi aspettano, io procedo col mio passo da bradipo e lo so... li esorto quindi ad andare avanti, non tarderò ad arrivare, devo solo fare la mia andatura, non sono convintissimi ma mi anticipano sulle rocce che ci separano dalla sommità.
Le foto di rito, il meritato panino, il Velino ha una vetta coerente alla sua essenza: accogliente ma non troppo, c'è posto ma non da starci comodi... del resto qui è lui il re. Comunque scendiamo dalla vetta nella direzione opposta alla salita, Marco ci preannuncia una discesa brecciosa soprattutto nel primo tratto, ma noi siamo contenti perché si son svelati nuovi e splendidi panorami.
Zoe si volta e mi guarda... e si, puzzola, quello è sua maestà il Gran Sasso la montagna di "casa"
Al bivio che doveva portarci verso la capanna di Sevice prendiamo la direzione opposta verso un bel cucuzzolo che Marco ci spiega essere il Cafornia. Sarà anche un giro di ripiego dovuto alla mia dimenticanza, ma ci piace davvero tanto.
Il Velino dalla parte opposta, nonostante il paesaggio brullo e lunare, che bello questo anfiteatro naturale
Per non parlare della traccia che porta al Cafornia, pare disegnata per fare le foto
Sotto la vetta del Cafornia c'è un bivio che ci porterà verso i prati del medesimo cucuzzolo, la sortita alla vetta da qui è un attimo, Leo galoppa verso la croce, io e Marco restiamo ad ammirare il panorama ed a chiacchierare di montagna e di vita
Il sentiero per i prati del Cafornia prosegue per un bel pezzo su una splendida cresta
Che ci offre affacci splendidi in ogni direzione
E siamo quasi al bivio che inizia la discesa a valle, Zoe mi osserva come a chiedere conferma della direzione da seguire
Scendiamo per i dolci prati incendiati dall'autunno e dal sole che inizia a calare
Poi i prati si interrompono per lasciare spazio ad una zona rocciosa ricca di rifugi e grotte, qui prepareremo un bel te in un antico riparo (Grotta dei Pastori)
Superato il bivio che riporterebbe sul Cafornia per altro sentiero, continuiamo la discesa verso la chiusura dell'anello, il sole sta calando e tutto sembra più dolce
Dopo una breve sosta a Fonte Canale per assaggiare un po' d'acqua fresca, ripartiamo per Massa D'Albe con la luna che fa capolino per illuminare i nostri passi
Il tramonto accende in una vampa finale i panorami di questa giornata, le luci delle città iniziano ad accendersi, Massa D'Albe è poco sotto di noi quando siamo su una chiara brecciata che ci condurrà sino alla macchina. E' stata una giornata lunga, ricca di vita e di montagna, di fatica e di dimenticanza, di amicizia e di rispetto, una giornata schietta e sincera come queste bellissime montagne che sicuramente rivedranno i nostri scarponi.
Grazie di cuore per tutto Presidente, grazie Leo, le saltellanti Linda e Zoe, grazie a questa montagna che ci ha concesso di visitarla, alla prossima!
Regione e provincia: Abruzzo, L'Aquila
Località di partenza: Massa D'Albe
Località di arrivo: Massa D'Albe
Tempo di percorrenza: ...
Chilometri: 16.5 circa
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: dislivello ed alcuni tratti con passaggi su roccia (I grado)
Periodo consigliato:
Segnaletica: buona, bolli bianco rossi
Dislivello in salita: 1637m
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2487m, Monte Velino
Accesso stradale: Massa D'Albe
Descrizione
Con l'amico e socio cialtrone @Leo da solo , dopo l'escursione primaverile alla montagna dei Fiori, prima con il nostro mitico presidente @Montinvisibili , non vedevamo l'ora di replicare l'esperienza e si era deciso di optare per montagne note ai due cialtroni teramani. Il grande presidente allora, dopo non poche peripezie per far quadrare impegni, turni e congiunzioni astrali, propone una ascesa al bellissimo monte Velino in traversata da Massa D'Albe a Rosciolo potendo contare su due automezzi visto che il Presidente ci raggiunge dalla Capitale.
Noi non conosciamo nulla di quella montagna, ma soprattutto abbiamo piena fiducia in Marco che ci preannuncia un bel dislivello da affrontare, ma ambienti davvero incantevoli
Ed è così che di buon mattino ci ritroviamo nel parcheggio di un bar nei casello della A25 di Magliano dei Marsi, noi siamo sinceramente felici di rincontrare il nostro Presidente e lo stesso si può dire delle nostre quadrupedi Linda e Zoe, che sembrano pure aver capito che la giornata sarà speciale da quanto sono contente e saltellanti.
Colazione veloce ed andiamo a posizionare la prima auto a Rosciolo, poi ci fiondiamo a Massa D'Albe proprio all'inizio di una sterrata che punta lo splendido complesso di roccia formato da Velino e Cafornia nella medesima prospettiva che incanta quanti transitano dalla A25... confesso a Marco che sono passato un paio di volte su quell'autostrada ed ero rimasto ammaliato da questa montagna senza neanche saperne il nome, sapere che è il re di questo parco Regionale e di salirci oggi ha un sapore particolare: ma ora gambe in spalla, la strada è lunga ed il dislivello anche, si parte con una luce e dei colori autunnali davvero ammalianti.
La sterrata termina quasi subito e la strada si fa sconnessa, non ci sono tracce, in realtà il sentiero prevederebbe un ampio giro verso destra ma noi tagliamo puntando il complesso roccioso "dritto per dritto", al primo pianoro meno dissestato rifiatiamo un attimo soprattutto per ammirare il panorama
La strada è ancora lunga, dobbiamo arrivare proprio sotto i bastioni rocciosi che ci si parano di fronte quindi proseguiamo e giungiamo ad un bivio dove decidiamo di mangiare qualcosa anche perché tra salita e caldo abbiamo speso un po' di energie, ma soprattutto il posto scelto dal presidente per una breve sosta è fantastico
Aggiriamo il muro di roccia che abbiamo di fronte da sinistra, poi iniziamo la salita, ora il panorama è cambiato e da qui si fa ancora più sul serio con le pendenze
Procediamo per svolte e ci fermiamo a contemplare da dove siamo partiti ed il panorama che abbiamo guadagnato, una meraviglia la piana del Fucino da qui, Marco ci elenca con dovizia e perizia ogni angolo e punta di quello che osserviamo.
Anche Linda e Zoe ascoltano...
La salita non da tregua, per pura combinazione mi trovo davanti, mi fermo approfittando del panorama e dei miei amici nell'angolino giusto dell'inquadratura
Arriviamo all'attacco del canalino che prevede di mettere le mani sulla roccia... divertente!
Da qui poi gli scenari cambiano, la quota aumenta ed il paesaggio si adegua, la roccia inizia a farla da padrona incontrastata
Con forme inusuali ed ipnotiche... talmente ipnotiche che cado in una specie di trance che mi fa rivedere un gesto per me inusuale: riporre le chiavi della macchina non nello zaino ma nella macchina di Marco... o porca paletta, come la facciamo la traversata??? Tra la voglia di urlare parolacce (inibita dalla sacralità del luogo), di evaporare sul posto per la vergogna, inizio a ravanare nello zaino avendo la conferma della fesseria fatta: non ho con me le chiavi della macchina, la traversata è impossibile! Lo comunico ai miei amici mentre vorrei sprofondare in una falda acquifera che mi porti a valle, Leo sorride e Marco mi dice che si può fare tanto altro, non sarà un problema. C'è un bell'anello che ci può portare a toccare posti che non avremmo visto, di egual fascino e addirittura medesima percorrenza in km... io mi fido, gli credo, ma mi vergogno comunque della mia dimenticanza.
Poi uno stormo di almeno una decina di splendidi grifoni si interessa a noi, volteggiano e sono maestosi, ma ad un certo punto abbiamo il sospetto che siano un po' troppo interessati alla mia Zoe che con i suoi soli 10kg potrebbe anche essere un bel bocconcino... sappiamo che i grifoni sono saprofagi, ma meglio non rischiare e teniamo bene d'occhio la mia puzzola mentre questi splendidi rapaci passano intorno a noi anche a pochi metri dal suolo
Il cielo si è velato, ma si palesa la croce di vetta, sento tutta la fatica della salita mentre i miei compagni hanno gambe più reattive. Mi aspettano, io procedo col mio passo da bradipo e lo so... li esorto quindi ad andare avanti, non tarderò ad arrivare, devo solo fare la mia andatura, non sono convintissimi ma mi anticipano sulle rocce che ci separano dalla sommità.
Le foto di rito, il meritato panino, il Velino ha una vetta coerente alla sua essenza: accogliente ma non troppo, c'è posto ma non da starci comodi... del resto qui è lui il re. Comunque scendiamo dalla vetta nella direzione opposta alla salita, Marco ci preannuncia una discesa brecciosa soprattutto nel primo tratto, ma noi siamo contenti perché si son svelati nuovi e splendidi panorami.
Zoe si volta e mi guarda... e si, puzzola, quello è sua maestà il Gran Sasso la montagna di "casa"
Al bivio che doveva portarci verso la capanna di Sevice prendiamo la direzione opposta verso un bel cucuzzolo che Marco ci spiega essere il Cafornia. Sarà anche un giro di ripiego dovuto alla mia dimenticanza, ma ci piace davvero tanto.
Il Velino dalla parte opposta, nonostante il paesaggio brullo e lunare, che bello questo anfiteatro naturale
Per non parlare della traccia che porta al Cafornia, pare disegnata per fare le foto
Sotto la vetta del Cafornia c'è un bivio che ci porterà verso i prati del medesimo cucuzzolo, la sortita alla vetta da qui è un attimo, Leo galoppa verso la croce, io e Marco restiamo ad ammirare il panorama ed a chiacchierare di montagna e di vita
Il sentiero per i prati del Cafornia prosegue per un bel pezzo su una splendida cresta
Che ci offre affacci splendidi in ogni direzione
E siamo quasi al bivio che inizia la discesa a valle, Zoe mi osserva come a chiedere conferma della direzione da seguire
Scendiamo per i dolci prati incendiati dall'autunno e dal sole che inizia a calare
Poi i prati si interrompono per lasciare spazio ad una zona rocciosa ricca di rifugi e grotte, qui prepareremo un bel te in un antico riparo (Grotta dei Pastori)
Superato il bivio che riporterebbe sul Cafornia per altro sentiero, continuiamo la discesa verso la chiusura dell'anello, il sole sta calando e tutto sembra più dolce
Dopo una breve sosta a Fonte Canale per assaggiare un po' d'acqua fresca, ripartiamo per Massa D'Albe con la luna che fa capolino per illuminare i nostri passi
Il tramonto accende in una vampa finale i panorami di questa giornata, le luci delle città iniziano ad accendersi, Massa D'Albe è poco sotto di noi quando siamo su una chiara brecciata che ci condurrà sino alla macchina. E' stata una giornata lunga, ricca di vita e di montagna, di fatica e di dimenticanza, di amicizia e di rispetto, una giornata schietta e sincera come queste bellissime montagne che sicuramente rivedranno i nostri scarponi.
Grazie di cuore per tutto Presidente, grazie Leo, le saltellanti Linda e Zoe, grazie a questa montagna che ci ha concesso di visitarla, alla prossima!