- Parchi delle Marche
-
- Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Dati
Data: 18 settembre 2014
Regione e provincia: Marche, AP
Località di partenza: Forca di Presta (1535 m.)
Località di arrivo: Monte Vettore (2476 m.)
Tempo di percorrenza: in salita poco più di 2 ore, in discesa 1h e 20m
Chilometri: 10 Km (indicazione trovata nel web di cui non sono per niente sicuro)
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: dislivello abbastanza consistente e qualche tratto ripido
Segnaletica: sentiero 101
Dislivello in salita: 941 m.
Dislivello in discesa: 941 m.
Quota massima: Monte Vettore (2476 m.)
Accesso stradale: parcheggio Forca di Presta
Descrizione
Avevo già tentato questa ascesa un paio di anni fa: quel giorno tirava un vento pazzesco e la mia ex non ne volle sapere di salire..
Questa settimana ho trascorso qualche giorno in Umbria (la mia seconda casa praticamente) dove ho conosciuto il buon Gaheris grazie al quale ho potuto fare il mio vero esordio nel mondo dell’arrampicata, provando la stupenda falesia di Ferentillo.
Avevo già programmato quindi di approfittarne per salire sul Vettore.
Parto da Foligno tardissimo e ci si mette anche il navigatore facendo mi fare un giro assurdo, ma molto bello.
Arrivo a Forca di Presta alle 10:40: il tempo di sistemare e preparare tutto e alle 10:45 attacco il sentiero.
Diversi escursionisti si sono già avviati da un bel po’, sono l’ultimo ma incredibilmente li riprendo quasi tutti e alla fine li aspetterò in cima.
La giornata è piuttosto coperta e non permette di fare molte foto o di godere dei bellissimi panorami che il sentiero offre.
Sulla sinistra il Redentore (se non sbaglio), venendo da Visso: di fronte c’è Castelluccio di Norcia ma non si vede perché avvolto dalla nebbia:
Castelluccio di Norcia lungo il tratto iniziale del sentiero:
E la famosa “Italia” alberata:
Parte del Redentore:
Il cielo si fa sempre più coperto purtroppo: ho poche opportunità di fare foto, la salita è monotona e ormai l’escursione si sta trasformando, mio rammarico, in una salita noiosa.
Devo approfittare dei rarissimi (davvero pochi) scorci che ogni tanto il cielo mi regala.
Sperando di non sparare una baggianata, questo dovrebbe essere il Gran Sasso:
Nel frattempo lo Zilioli si fa sempre più vicino: lo raggiungo in un’ora e mezza da Forca di Presta. Mi stupisco dei miei tempi, pensavo di essere fuori allenamento. Qui faccio conoscenza di due ragazzi di Empoli: sono in viaggio da una decina di giorni tra le vette dell’Appenino Centrale.
Faccio una pausa di una ventina di minuti e riparto.
Il mare di nuvole si fa sempre più consistente: ogni tanto qualche vetta più bassa fa una veloce comparsa prima di essere nuovamente inghiottita:
Il Vettore si avvicina, ormai è li a portata di mano. Questa è l’altra croce che si scorge durante la salita e che si vede anche dallo Zilioli: non fatevi ingannare, non è la cima
Dal rifugio in un’ora raggiungo la cima del Vettore. Mi accoglie il solito vento forte.
La vista nonostante tutto è molto bella: c’è un mare di nuvole. Mi ricorda molto i video degli alpinisti sulle leggendarie vette degli ottomila.
Una voce nella mia testa mi dice: “fallo anche tu”. Metto via la reflex e prendo la fotocamera: parte il video nel mio piccolo mi levo una soddisfazione:
https://www.youtube.com/watch?v=gOx6d8M2lZ4
Classica foto di vetta: mi sparo un selfie quest’anno mi son trovato sempre da solo in vetta, incredibile.
E’ la prima volta che salgo sul Vettore. Cerco con lo sguardo il Lago di Pilato. Niente da fare. Poi alla fine quasi per caso lo trovo, ma purtroppo non si vede nella sua completa estensione:
Di fronte un gregge di pecore su un pendio quasi impossibile:
Dopo una sosta in vetta di circa 45 minuti, comincio la discesa. Impiegherò un’ora e venti.
Scendendo medito sulla deviazione che mi potrebbe portare in breve al Lago di Pilato. Ma ho fretta di rientrare, il tempo non si capisce che intenzioni ha e alla fine rinuncio: so di aver fatto una stupidaggine
Il Pizzo del Diavolo e alcune nuvole che risalgono dal basso:
Il ritorno si presenta piuttosto noioso: non amo le discese ripide, le nuvole sono aumentate e non scatto nemmeno una foto. Mi rendo conto di essere arrivato (sono le 15 passate da poco) dai rumori delle macchine sulla strada. C’è nebbia ovunque, non trovo nemmeno la macchina. Poi alla fine eccola li, ma sembra esserci qualcosa vicino: assottiglio lo sguardo, sembra un cane.
Come consuetudine cerco di capirne le intenzioni. Ma sta dormendo.. mi avvicino piano quindi e lui si gira di scatto. Apro la macchina e si sposta. Sembra buono. Non è messo molto bene e mi fa una pena infinita. Ricordo di avere consumato solo metà pranzo e così tiro fuori il mio secondo panino con il salame: lo divora felice. Comincio così a sistemare le cose per il rientro ma ogni volta che giro la testa, lui è li pronto a scodinzolare. Passo qualche minuto con lui, ma alla fine devo partire, ma con un piccolo nodo alla gola.
Data: 18 settembre 2014
Regione e provincia: Marche, AP
Località di partenza: Forca di Presta (1535 m.)
Località di arrivo: Monte Vettore (2476 m.)
Tempo di percorrenza: in salita poco più di 2 ore, in discesa 1h e 20m
Chilometri: 10 Km (indicazione trovata nel web di cui non sono per niente sicuro)
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: dislivello abbastanza consistente e qualche tratto ripido
Segnaletica: sentiero 101
Dislivello in salita: 941 m.
Dislivello in discesa: 941 m.
Quota massima: Monte Vettore (2476 m.)
Accesso stradale: parcheggio Forca di Presta
Descrizione
Avevo già tentato questa ascesa un paio di anni fa: quel giorno tirava un vento pazzesco e la mia ex non ne volle sapere di salire..
Questa settimana ho trascorso qualche giorno in Umbria (la mia seconda casa praticamente) dove ho conosciuto il buon Gaheris grazie al quale ho potuto fare il mio vero esordio nel mondo dell’arrampicata, provando la stupenda falesia di Ferentillo.
Avevo già programmato quindi di approfittarne per salire sul Vettore.
Parto da Foligno tardissimo e ci si mette anche il navigatore facendo mi fare un giro assurdo, ma molto bello.
Arrivo a Forca di Presta alle 10:40: il tempo di sistemare e preparare tutto e alle 10:45 attacco il sentiero.
Diversi escursionisti si sono già avviati da un bel po’, sono l’ultimo ma incredibilmente li riprendo quasi tutti e alla fine li aspetterò in cima.
La giornata è piuttosto coperta e non permette di fare molte foto o di godere dei bellissimi panorami che il sentiero offre.
Sulla sinistra il Redentore (se non sbaglio), venendo da Visso: di fronte c’è Castelluccio di Norcia ma non si vede perché avvolto dalla nebbia:
Castelluccio di Norcia lungo il tratto iniziale del sentiero:
E la famosa “Italia” alberata:
Parte del Redentore:
Il cielo si fa sempre più coperto purtroppo: ho poche opportunità di fare foto, la salita è monotona e ormai l’escursione si sta trasformando, mio rammarico, in una salita noiosa.
Devo approfittare dei rarissimi (davvero pochi) scorci che ogni tanto il cielo mi regala.
Sperando di non sparare una baggianata, questo dovrebbe essere il Gran Sasso:
Nel frattempo lo Zilioli si fa sempre più vicino: lo raggiungo in un’ora e mezza da Forca di Presta. Mi stupisco dei miei tempi, pensavo di essere fuori allenamento. Qui faccio conoscenza di due ragazzi di Empoli: sono in viaggio da una decina di giorni tra le vette dell’Appenino Centrale.
Faccio una pausa di una ventina di minuti e riparto.
Il mare di nuvole si fa sempre più consistente: ogni tanto qualche vetta più bassa fa una veloce comparsa prima di essere nuovamente inghiottita:
Il Vettore si avvicina, ormai è li a portata di mano. Questa è l’altra croce che si scorge durante la salita e che si vede anche dallo Zilioli: non fatevi ingannare, non è la cima
Dal rifugio in un’ora raggiungo la cima del Vettore. Mi accoglie il solito vento forte.
La vista nonostante tutto è molto bella: c’è un mare di nuvole. Mi ricorda molto i video degli alpinisti sulle leggendarie vette degli ottomila.
Una voce nella mia testa mi dice: “fallo anche tu”. Metto via la reflex e prendo la fotocamera: parte il video nel mio piccolo mi levo una soddisfazione:
https://www.youtube.com/watch?v=gOx6d8M2lZ4
Classica foto di vetta: mi sparo un selfie quest’anno mi son trovato sempre da solo in vetta, incredibile.
E’ la prima volta che salgo sul Vettore. Cerco con lo sguardo il Lago di Pilato. Niente da fare. Poi alla fine quasi per caso lo trovo, ma purtroppo non si vede nella sua completa estensione:
Di fronte un gregge di pecore su un pendio quasi impossibile:
Dopo una sosta in vetta di circa 45 minuti, comincio la discesa. Impiegherò un’ora e venti.
Scendendo medito sulla deviazione che mi potrebbe portare in breve al Lago di Pilato. Ma ho fretta di rientrare, il tempo non si capisce che intenzioni ha e alla fine rinuncio: so di aver fatto una stupidaggine
Il Pizzo del Diavolo e alcune nuvole che risalgono dal basso:
Il ritorno si presenta piuttosto noioso: non amo le discese ripide, le nuvole sono aumentate e non scatto nemmeno una foto. Mi rendo conto di essere arrivato (sono le 15 passate da poco) dai rumori delle macchine sulla strada. C’è nebbia ovunque, non trovo nemmeno la macchina. Poi alla fine eccola li, ma sembra esserci qualcosa vicino: assottiglio lo sguardo, sembra un cane.
Come consuetudine cerco di capirne le intenzioni. Ma sta dormendo.. mi avvicino piano quindi e lui si gira di scatto. Apro la macchina e si sposta. Sembra buono. Non è messo molto bene e mi fa una pena infinita. Ricordo di avere consumato solo metà pranzo e così tiro fuori il mio secondo panino con il salame: lo divora felice. Comincio così a sistemare le cose per il rientro ma ogni volta che giro la testa, lui è li pronto a scodinzolare. Passo qualche minuto con lui, ma alla fine devo partire, ma con un piccolo nodo alla gola.
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