Il Monte Vioz, nel Parco Nazionale dello Stelvio, è una facile salita dal versante sud est che generalmente è “pulita” da neve fino alla cima e non presenta particolari difficoltà… anche se nel mio caso di neve ce n’era ancora abbastanza ma tutto sommato con un po’ di dovuta cautela in qualche passaggio esposto non è stato difficilissimo!
Dati
Data: 27.6.2021
Regione e provincia: Trentino Alto Adige (TN)
Località di partenza: Pejo Fonti
Località di arrivo: Cima Vioz
Chilometri: circa 10
Grado di difficoltà: EEA
Descrizione delle difficoltà: l’unico fattore che può dar fastidio a chi non è abituato è senz’altro la fatica in quota…
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: sv. 138-105
Dislivello in salita: 1300m
Quota massima: 3645m
Descrizione
L’unica vera difficoltà di questa splendida salita come dicevo su è l’alta quota. E’ abbastanza intelligente perciò affrontare questa salita con un minimo di allenamento.
Il dislivello non è proibitivo, circa 1300 metri: un passo lento e regolare secondo “la vecchia scuola alpina” e un’energetica colazione preventiva aiuteranno parecchio.
Due impianti di risalita, una cabinovia e una seggiovia, ci permettono di salire da Peio fino ai 2380 metri del Rif. Doss dei Cembri e risparmiare così ben 950 metri di dislivello.
La giornata sembra tranquilla e fortunatamente di lunedì sembro essere l’unico a salire (strano perché qui nel weekend solitamente sembra il raccordo anulare)!
Mi incammino per la via della Mite e subito devio per il sentiero che mi congiunge con il sv. 105, che arriva su fino al rifugio Mantova al Vioz, circa 100m sotto la cima!
Ci si alza di quota gradualmente, con pendenza costante, sul sentiero facile e segnato molto bene, con il panorama del grande Lago del Càreser verso est.
Incontro tanti tratti innevati che modificano il percorso rendendolo un po’ più difficoltoso ma l’esperienza di alta montagna fa la sua parte!
Solo adesso mi accorgo che c’è un signore dietro di me e con la scusa di rifiatare lo aspetto… scambiamo due chiacchiere e proseguiamo insieme!! Il meteo sembra reggere anche se improvvisamente appaiono nebbie e nuvole passeggere…!
A 3206 metri arriviamo al “Brich”, un breve traverso su un ripido canalino attrezzato con una corda fissa. Con un po’ di attenzione si passa senza problemi.
Il signore si ferma molto spesso per la quota ed a 3400m, in vista del rifugio mi suggerisce di avviarmi senza di lui promettendomi che mi raggiungerà con calma.
Quindi, superato l’ultimo contrafforte roccioso, ecco la sagoma scura del Rifugio Mantova spiccare davanti a me a poche decine di metri che risalgo su traccia di neve!
Il rifugio è vuoto ma dopo qualche minuto mi raggiunge il signore di prima e per rifocillarci un po’ ci godiamo un caldo minestrone.
Ci rialziamo, li decide di scendere ma io proseguo per la dorsale pietrosa di 120m che mi porta in 10 minuti all’anticima con la croce e subito dopo la vetta…. 20 min di deviazione e si giunge alla vicina Punta Linke con il suo piccolo museo di guerra.
Il panorama è strepitoso: di fronte verso nord il Palon de La Mare m 3703 e il massiccio inconfondibile del Cevedale m 3769, a ovest Punta S. Matteo m 3678, ad est spiccano le acque verdissime del lago artificiale della diga del Càreser, a sud si domina la Val di Peio e, sullo sfondo, le Dolomiti di Brenta e la Presanella m 3556.
Soddisfatto, mi accingo a scendere per la lunga via di ritorno e raggiungo il signore di prima poco prima dell’arrivo agli impianti!
Dati
Data: 27.6.2021
Regione e provincia: Trentino Alto Adige (TN)
Località di partenza: Pejo Fonti
Località di arrivo: Cima Vioz
Chilometri: circa 10
Grado di difficoltà: EEA
Descrizione delle difficoltà: l’unico fattore che può dar fastidio a chi non è abituato è senz’altro la fatica in quota…
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: sv. 138-105
Dislivello in salita: 1300m
Quota massima: 3645m
Descrizione
L’unica vera difficoltà di questa splendida salita come dicevo su è l’alta quota. E’ abbastanza intelligente perciò affrontare questa salita con un minimo di allenamento.
Il dislivello non è proibitivo, circa 1300 metri: un passo lento e regolare secondo “la vecchia scuola alpina” e un’energetica colazione preventiva aiuteranno parecchio.
Due impianti di risalita, una cabinovia e una seggiovia, ci permettono di salire da Peio fino ai 2380 metri del Rif. Doss dei Cembri e risparmiare così ben 950 metri di dislivello.
Ci si alza di quota gradualmente, con pendenza costante, sul sentiero facile e segnato molto bene, con il panorama del grande Lago del Càreser verso est.
Incontro tanti tratti innevati che modificano il percorso rendendolo un po’ più difficoltoso ma l’esperienza di alta montagna fa la sua parte!
Solo adesso mi accorgo che c’è un signore dietro di me e con la scusa di rifiatare lo aspetto… scambiamo due chiacchiere e proseguiamo insieme!! Il meteo sembra reggere anche se improvvisamente appaiono nebbie e nuvole passeggere…!
A 3206 metri arriviamo al “Brich”, un breve traverso su un ripido canalino attrezzato con una corda fissa. Con un po’ di attenzione si passa senza problemi.
Quindi, superato l’ultimo contrafforte roccioso, ecco la sagoma scura del Rifugio Mantova spiccare davanti a me a poche decine di metri che risalgo su traccia di neve!
Il rifugio è vuoto ma dopo qualche minuto mi raggiunge il signore di prima e per rifocillarci un po’ ci godiamo un caldo minestrone.
Ci rialziamo, li decide di scendere ma io proseguo per la dorsale pietrosa di 120m che mi porta in 10 minuti all’anticima con la croce e subito dopo la vetta…. 20 min di deviazione e si giunge alla vicina Punta Linke con il suo piccolo museo di guerra.
Il panorama è strepitoso: di fronte verso nord il Palon de La Mare m 3703 e il massiccio inconfondibile del Cevedale m 3769, a ovest Punta S. Matteo m 3678, ad est spiccano le acque verdissime del lago artificiale della diga del Càreser, a sud si domina la Val di Peio e, sullo sfondo, le Dolomiti di Brenta e la Presanella m 3556.