Varie Monteleone di Spoleto: sospeso nel tempo tra natura e storia

Ci sono alcuni borghi in Italia dove il tempo sembra essersi fermato da ormai da tanto...
Monteleone di Spoleto (970 m.s.l.m.) è uno di questi: passeggiando nei suoi silenziosi e caratteristici vicoli che si dipanano tutt'intorno alla carattestica torre dell'orologio si ha la sensazione di essere quasi stati portati indietro nel pieno del medioevo! Il tutto viene poi esaltato da un contesto naturale di gran bellezza, con i monti Reatini e Sibillinia a fare da sfondo.
Chiese, archi, antichi portali, mura medioevali ed eloquenti incisioni accompagnao e fanno da cornice lungo tutto il tragitto che il visitatore compie all'interno del piccolo borgo.
Personalmente sono molto legato a questo luogo in quanto paese di origine di mia madre; quì ho passato tutte le estati quando ero bambino e tutt'ora quando possibile ci torno molto volentieri...

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Monteleone deve il suo nome alla forma orografica dell'altura su cui sorge, che se osservata da alcune angolazioni, lascia intravedere proprio la fiera forma di un leone seduto.
Il "Leone degli Appennini", nato in epoca etrusca, è stato nei secoli teatro di numerosi scontri per il dominio del suo territorio (vista la posizione strategica); gli ultimi in ordine cronologico quelli tra il regno borbonico e lo Stato Pontificio nell'800. Monteleone sorge infatti proprio a ridosso dell'attuale confine politico tra Lazio ed Umbria, ossia sull'antico confine tra i due regni rivali sino all'unità d'Italia.

Al corso principale del borgo si accede tutt'ora da una delle antiche porte poste lungo la cinta muraria. Sino a qualche decennio fà erano ancora presenti i massicci portali in legno, nel tempo poi andati persi.

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In cima al borgo sorge la bellissima torre dell'orologio, che domina l'antico fulcro della vita cittadina: la piazza del mercato, sulla quale si affaccia anche la chiesa principale del paese intitolata a San Francesco ed il Palazzo dei Priori.

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Ai piedi della torre si trova incastonata una delle prime buche postali d'Italia, recante data 1707!!!

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La facciata della chiesa di San Francesco è caratterizzata da una bellissima arcata ai cui lati spiccano due leoni, simbolo del paese, come a sorvegliarla!

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Dalla graziosa Piazza del Mercato si può godere di un panorama di prim'ordine sulle dolci colline che fanno da corollario al paese. Le placide alture più in la risalgono decise sino alle cime dei monti Aspra e Coscerno, oltre i quali corre la Valnerina

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Continuando a passeggiare tra i vicoli si incontrano antiche incisioni su pietra di alto interesse storico.

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Negli antichi ed immensi locali sottostanti la chiesa di San Francesco (dove una volta era ospitato un convento di suore), è possibile oggi ammirare la copia dell'opera d'arte che più di tutte ha reso famoso nel mondo Monteleone di Spoleto: la biga etrusca!

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La biga, rinvenuta durante gli scavi per la costruzione di un casale nel 1901, risale al VI secolo a.C. ed era stata deposta come corredo funebre nella tomba del suo possessore, evidentemente un personaggio di spicco.
E' costruita in legno e ricoperta di lamine di bronzo lavorate a sbalzo con finiture di altissima fattura (a testimonianza della ricchezza della famiglia del defunto) che raffigurano le scene della vita di Achille.
Subito dopo il renvenimento questa fu venduta a dei tombaroli per 2 lire esatte i quali la rivendettero subito dopo ad un "esperto" fiorentino, il quale provvide a smontarla, a farla nascondere in delle botti di legno e spedire in america. Ad oggi l'originale è custodita al Museo Metropolitan di New York, mentre a Monteleone si può ammirare "soltanto" la copia, realizzata comunque con cura e dettagli pari all'originale nei primi anni '80 da un team di esperti.
Il reperto è al centro di aspre battaglie fra il museo newyorchese e l'amministrazione comunale di Monteleone, che ne chiede da tempo la restituzione...

Continuando il giro per i silenziosi vicoli del bel borgo si incontrano numerosi portali antichissimi recanti ogni tipo di fregi.

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Proseguendo si giunge all'antica costruzione della chiesa di Santa Caterina, purtroppo andata quasi del tutto distrutta e solo da poco in parte restaurata (è stato ricostruito il tetto e poc'altro)...

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Uno sguardo all'interno, caratterizzato da bassorilievi e dipindi purtroppo abbastanza rovinati da anni di completa esposizione alle intemperie.

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Poco a valle della chiesa si incontra un'altra delle antiche porte di accesso al paese, Porta delle Monache; quì rimangono ancora dei resti del portale in legno.

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Il giro turistico del paese non può concludersi prima della consigliatissima passeggiata nella pineta, situata poco a valle del paese, dove regna il fresco anche nelle giornate più calde.
Quì in estate i numerosi villeggiatori trovano relax e svago sulle numerose panchine all'ombra dei pini, mentre i più piccoli si divertono nel campo da calcio o sulle altre attrattive ludiche presenti.

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Insomma, per chi ancora non conoscesse Monteleone di Spoleto, consiglio di organizzare quanto prima una gita, magari ora che è estate e nelle città regna il caldo opprimente. Consigliatissimo anche l'assaggio dei prodotti tipici locali, su tutti il Farro D.O.P!

Ciao a tutti...:)
 
molto bella l'Umbria..la zona di Spoleto, Trevi, Campello sul Clitunno (ho tralasciato altre parti stupende per non uscire fuori tema)..
Il farro poi e' buonissimo ed e' una valida alternativa alla pasta.
Stupende foto, viene voglia di andarci subito :)
 
...viene voglia di andarci subito :)

Te lo consiglio....

Questa, più chiusa ed impervia, è una parte meno nota dell'Umbria, sicuramente conosciuta dai più per la parte collinare che si estende tra Terni e Perugia (Spoleto, Assisi, Spello, ecc...).
Sarà che mi lega un legame affettivo a questi luoghi, ma è proprio questa la zona che in assoluto preferisco dell'Umbria, nonostante i posti da te citati siano di assoluta bellezza......:biggrin:
 
Bella scheda, cui vorrei aggiungere la segnalazione della DOP del farro di Monteleone unico mio legame (ahimé :p) con quelle lontane terre

Farro D.O.P.

quanto alla raggiungibilità è a soli 12 Km da Leonessa (che a parte la vicinanza credo che c'azzecchi poco: fra le due fino a 150 anni fa c'era il confine del Regno delle due Sicilie), quindi dalle pendici del Terminillo, zona escursionisticamente molto frequentata.
 
Sono stato in Umbria con la roulotte a inizio mese e non posso che confermare il fascino dei luoghi e mi spiace non aver visitato anche Monteleone di Spoleto, sarà per la prossima, fortunatamente siamo vicini.

Voglio però aggiungere (per affinità e vicinanza) anche il comune di FERENTILLO tra Spoleto e Terni: ci siamo capitati per caso e, volendo "espugnarne" una delle rocche (quella sulla destra orografica del Nera), ci siamo dovuti impegnare in un intreccio di scale davvero surreale, mi ha rimandato a scene tipo Escher, La torre di Babele fino al valico di Cirith Ungol, davvero merita di fermarsi, magari andando a Monteleone di Spoleto.

Già che ci sono invito a visitare il museo delle mummie di Ferentillo (mummie naturali grazie ad un fungo che mangia i batteri delle decomposizione e, pare, del cancro ma non il resto) davvero affascinante. Belli anche i resti della Rocca di Piediluco, se riuscite a trovare la via per arrivarci :).

Alcune foto sono nel mio profilo nell'album "la mia Umbria".

Chiedo scusa se può sembrare che abbia voluto impossessarmi della discussione, in realtà la mia intenzione è di ampliarla perchè veramente quei posti mi hanno affascinato e conto di tornarci visto che è evidente che ci sono ancora molti segreti (come Monteleone) che meritano il ritorno.
 
Grazie per questa discussione, che mi era sfuggita. Ho rivisto con piacere le foto di Monteleone, paese bellissimo ed ottimamente conservato. E se lo dico io, che - campanilisticamente - dovrei tifare per Leonessa, che è il mio paese di origine (veramente sarebbe Albaneto, ma più o meno siamo li) vuol dire che è proprio vero.
Una curiosità storica: Monteleone era l'ultimo paese dello Stato Pontificio, subito dopo c'era il confine (Ruscio) e poi iniziava il Regno delle Due Sicilie. I Leonessani e quelli di Monteleone si sfottevano vicendevolmente apostrofandosi come "Regnicoli" (i leonessani, sudditi dei Borboni) e "quelli de lo sale nero" (a Monteleone, paese di confine ed un po' trascurato, il sale bianco non arrivava mai o arrivava con difficoltà). Il sale era infatti una delle merci delle quali veniiva fatto abbondante contrabbando. La via preferita dai contrabbandieri erano i monti intorno a Polino, poi scendevano giù a Ferentillo.
P.S. Andate a vistare Monteleone e poi fate un salto a Leonessa, passerete una bellisima giornata. C'è pane per i denti degli Avventurosi, oltre a salumi, formaggi, e montagne meravigliose da esplorare.
 
Sei stato proprio tu il "colpevole" :D per avermi fatto scoprire questo meraviglioso borgo! Credo sia stato già detto abbastanza... vorrei integrare con qualche altra immagine relativa alla mia visita lo scorso mese di maggio!
 

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Leggo solo ora tutti i vostri interventi, i quali non possono che far piacere in quanto aggiungono informazioni e curiosità alla discussione...

In riguardo alla vicina (geograficamente, ma non storicamente come già detto da qualcuno) Leonessa non posso che confermarne la bellezza; rigorosamente da visitare se si capita in zona...

Fabri grazie per le tue foto; come già sai l'ultima è in assoluto la mia preferita: una composizione veramente ben riuscita!!!
 
D

Derrick

Guest
Il "Leone degli Appennini", nato in epoca etrusca, è stato nei secoli teatro di numerosi scontri per il dominio del suo territorio (vista la posizione strategica); gli ultimi in ordine cronologico quelli tra il regno borbonico e lo Stato Pontificio nell'800. Monteleone sorge infatti proprio a ridosso dell'attuale confine politico tra Lazio ed Umbria, ossia sull'antico confine tra i due regni rivali sino all'unità d'Italia.

Per essere più precisi, tanto l'Umbria quanto il Lazio appartenevano allo stato pontificio, mentre l'Abruzzo apparteneva allo stato borbonico.
I confini sono ancora più o meno quelli di allora salvo che in provincia di Latina e in provincia di Rieti.

Quando è stata creata la provincia di Latina il Lazio s'è "annesso" un po' di ex regno borbonico.

Rieti era una piccola cittadina umbra fino alla creazione della provincia, ai tempi del pelatone, che pare sia stata fatta per soddisfare un "Ras" locale. Le è stato creato attorno un territorio del tutto artificioso dal punto di vista anche geografico oltre che storico, prendendo un pezzo d'Umbria, un pezzo d'Abruzzo, e un pezzo di Lazio (penso che i Monti Sabini storicamente non siano considerati Umbria).

In provincia di Rieti lo "sperone" di Rieti che sale a toccare le Marche è stato creato per dare alla neonata provincia di Rieti un territorio di ampiezza decente, prendendo un po' di Umbria e un po' d'Abruzzo (il circondario di Cittaducale, cui appartenevano anche Leonessa ed Amatrice).

Il confine quindi tra Umbria (stato pontificio) e Abruzzo (stato borbonico) passava da quelle parti.

La biga, rinvenuta durante gli scavi per la costruzione di un casale nel 1901, risale al VI secolo a.C. ed era stata deposta come corredo funebre nella tomba del suo possessore, evidentemente un personaggio di spicco.
E' costruita in legno e ricoperta di lamine di bronzo lavorate a sbalzo con finiture di altissima fattura (a testimonianza della ricchezza della famiglia del defunto) che raffigurano le scene della vita di Achille.
Subito dopo il renvenimento questa fu venduta a dei tombaroli per 2 lire esatte i quali la rivendettero subito dopo ad un "esperto" fiorentino, il quale provvide a smontarla, a farla nascondere in delle botti di legno e spedire in america. Ad oggi l'originale è custodita al Museo Metropolitan di New York, mentre a Monteleone si può ammirare "soltanto" la copia, realizzata comunque con cura e dettagli pari all'originale nei primi anni '80 da un team di esperti.
Il reperto è al centro di aspre battaglie fra il museo newyorchese e l'amministrazione comunale di Monteleone, che ne chiede da tempo la restituzione...

E' molto famosa, tanto da aver originato il detto:

Tira più la biga che una coppia di fuoi;

(o una cosa simile, potrei sbagliare...).
 
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