- Parchi del Lazio
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- Monti Prenestini
Dati
Data: 18/12/2014
Provincia: Roma
Località di partenza: Santuario della Mentorella
Descrizione
Durante l’estate mi stavo già chiedendo quali escursioni avrei potuto fare durante l’inverno. Mi ero ripromesso così di esplorare zone che conosco poco e tra queste ci sono tanti rilievi minori del nostro antiappennino.
La scelta è dovuta al fatto che sicuramente sono più accessibili in questa stagione sotto tanti punti di vista. Montagne che non hanno niente da invidiare ai loro parenti maggiori e che in questa stagione possono regalare anche belle sorprese.
Appena ad inizio dicembre sono finalmente riuscito a mettere le mani sulla carta dei Prenestini, la scelta è caduta quasi immediatamente sul Santuario della Mentorella. So che molti di voi lo conoscono e lo hanno già visitato, chi più volte per giunta. Non darò un grosso contributo con la mia recensione, ma lo spirito di condivisione di questa comunità mi spinge a parlarvene.
Dopo qualche giorno di pioggia, giovedì 18 dicembre il tempo ci regala una giornata davvero magnifica. Avevo studiato a fondo la zona sia su carta che reperendo informazioni online (anche da molti di voi e ne approfitto per ringraziarvi nuovamente) e sapevo che i sentieri li attorno mi avevano preparato un fondo piuttosto poco invitante, al punto che molti (e a ragione) sconsigliano di andarci dopo le piogge.
Ma essendo l’unica giornata a disposizione in questa settimana, sono partito lo stesso.
Lasciata la macchina presso il parcheggio dell’ultimo tornante in discesa prima del Santuario (da cui parte tra l’altro il sentiero 504 per Monte Cerella) si ha già la possibilità di godere della splendida vista della Mentorella:
In questa foto si distinguono chiaramente lo sperone Nord e il Santuario:
La voglia di attaccare il famoso sentiero Kircher è tanta, così dopo una fugace visita al santuario (lo visiteremo con calma più tardi), ci dirigiamo verso l’inizio del sentiero 503 che si trova poco fuori l’entrato della Mentorella: impossibile non notarne il cartello
Il sentiero è breve ma divertente e nonostante la modesta quota offre diversi panorami.
Lungo il percorso l’esposizione è minima e non ci sono passaggi particolarmente difficili. Forse il più “complicato” è la scala metallica (soprattutto se fatta in discesa):
Subito dopo la scala c’è un bellissimo passaggio tra le rocce:
La pioggia abbondante dei giorni precedenti ha fatto spuntare funghi ovunque, al punto che spesso era difficile evitarli, soprattutto nei punti più stretti:
Il sentiero 503 gira attorno allo sperone nord: la cosa interessante è che offre ad ogni curva e punto di osservazione panorami diversi dai precedenti, finché non si è in cima e da dove è possibile abbracciare l’intero panorama nella sua interezza con i tanti paesini intorno.
Questo borgo dovrebbe essere Castel Madama:
I vicini Simbruini già ricoperti dalla neve: si distinguono bene i Cantari, il Gendarme (che così ammantato quasi non sembra lui) e ovviamente Monte Viglio:
La “cima” dello sperone Nord:
Ci concediamo una breve pausa per scattare diverse foto e bere un po’ d’acqua e puntiamo nuovamente al Santuario dove ci fermeremo per il pranzo. Qui, oltre la piccola chiesa, si può visitare una piccola grotta (di San Benedetto se non ricordo male). Poco prima dell’ingresso ad accogliervi ci sono loro e una targa poco tranquillizzante
“Quello che voi siete noi eravamo
Quello che noi siamo voi sarete”
Questo è lo sperone Nord visto dal santuario:
Dopo il pranzo decidiamo di scendere per il 502 “Karol Wojtyla” che conduce ad Ara di Palazzo: probabilmente è un sentiero molto più bello da fare in primavera che in inverno perché il fondo è pessimo (e quel versante ha tanta ombra quasi tutto il giorno) e la vegetazione spoglia. Magari è anche meglio farlo partendo dalla valle in quanto sia come meta finale il santuario.
La vista dello sperone nord ci accompagna praticamente per tutto il tragitto:
Tornati alla Mentorella sempre per il 502, saliamo verso una croce qualche metro più sopra del Santuario: superiamo il guardrail attraversando la strada e puntiamo al Monte Cerella inizialmente con un fuori sentiero attraverso dei prati per poi riprendere più avanti il 504: si tratta di una breve salita con una pendenza che si fa sentire un pochino. Durante la salita ci fermiamo spesso per voltarci a guardare il Santuario che è sempre magnifico da ogni angolazione e altezza:
Si giunge in cresta con lo sguardo rivolto verso ovest: arriviamo proprio mentre il sole si riflette su un piccolo scorcio di mare che si intravede in lontananza, a destra abbiamo il Cerella e a sinistra il Guadagnolo.
Il semplice e breve percorso di cresta che unisce le due cime:
Data: 18/12/2014
Provincia: Roma
Località di partenza: Santuario della Mentorella
Descrizione
Durante l’estate mi stavo già chiedendo quali escursioni avrei potuto fare durante l’inverno. Mi ero ripromesso così di esplorare zone che conosco poco e tra queste ci sono tanti rilievi minori del nostro antiappennino.
La scelta è dovuta al fatto che sicuramente sono più accessibili in questa stagione sotto tanti punti di vista. Montagne che non hanno niente da invidiare ai loro parenti maggiori e che in questa stagione possono regalare anche belle sorprese.
Appena ad inizio dicembre sono finalmente riuscito a mettere le mani sulla carta dei Prenestini, la scelta è caduta quasi immediatamente sul Santuario della Mentorella. So che molti di voi lo conoscono e lo hanno già visitato, chi più volte per giunta. Non darò un grosso contributo con la mia recensione, ma lo spirito di condivisione di questa comunità mi spinge a parlarvene.
Dopo qualche giorno di pioggia, giovedì 18 dicembre il tempo ci regala una giornata davvero magnifica. Avevo studiato a fondo la zona sia su carta che reperendo informazioni online (anche da molti di voi e ne approfitto per ringraziarvi nuovamente) e sapevo che i sentieri li attorno mi avevano preparato un fondo piuttosto poco invitante, al punto che molti (e a ragione) sconsigliano di andarci dopo le piogge.
Ma essendo l’unica giornata a disposizione in questa settimana, sono partito lo stesso.
Lasciata la macchina presso il parcheggio dell’ultimo tornante in discesa prima del Santuario (da cui parte tra l’altro il sentiero 504 per Monte Cerella) si ha già la possibilità di godere della splendida vista della Mentorella:
In questa foto si distinguono chiaramente lo sperone Nord e il Santuario:
La voglia di attaccare il famoso sentiero Kircher è tanta, così dopo una fugace visita al santuario (lo visiteremo con calma più tardi), ci dirigiamo verso l’inizio del sentiero 503 che si trova poco fuori l’entrato della Mentorella: impossibile non notarne il cartello
Il sentiero è breve ma divertente e nonostante la modesta quota offre diversi panorami.
Lungo il percorso l’esposizione è minima e non ci sono passaggi particolarmente difficili. Forse il più “complicato” è la scala metallica (soprattutto se fatta in discesa):
Subito dopo la scala c’è un bellissimo passaggio tra le rocce:
La pioggia abbondante dei giorni precedenti ha fatto spuntare funghi ovunque, al punto che spesso era difficile evitarli, soprattutto nei punti più stretti:
Il sentiero 503 gira attorno allo sperone nord: la cosa interessante è che offre ad ogni curva e punto di osservazione panorami diversi dai precedenti, finché non si è in cima e da dove è possibile abbracciare l’intero panorama nella sua interezza con i tanti paesini intorno.
Questo borgo dovrebbe essere Castel Madama:
I vicini Simbruini già ricoperti dalla neve: si distinguono bene i Cantari, il Gendarme (che così ammantato quasi non sembra lui) e ovviamente Monte Viglio:
La “cima” dello sperone Nord:
Ci concediamo una breve pausa per scattare diverse foto e bere un po’ d’acqua e puntiamo nuovamente al Santuario dove ci fermeremo per il pranzo. Qui, oltre la piccola chiesa, si può visitare una piccola grotta (di San Benedetto se non ricordo male). Poco prima dell’ingresso ad accogliervi ci sono loro e una targa poco tranquillizzante
“Quello che voi siete noi eravamo
Quello che noi siamo voi sarete”
Questo è lo sperone Nord visto dal santuario:
Dopo il pranzo decidiamo di scendere per il 502 “Karol Wojtyla” che conduce ad Ara di Palazzo: probabilmente è un sentiero molto più bello da fare in primavera che in inverno perché il fondo è pessimo (e quel versante ha tanta ombra quasi tutto il giorno) e la vegetazione spoglia. Magari è anche meglio farlo partendo dalla valle in quanto sia come meta finale il santuario.
La vista dello sperone nord ci accompagna praticamente per tutto il tragitto:
Tornati alla Mentorella sempre per il 502, saliamo verso una croce qualche metro più sopra del Santuario: superiamo il guardrail attraversando la strada e puntiamo al Monte Cerella inizialmente con un fuori sentiero attraverso dei prati per poi riprendere più avanti il 504: si tratta di una breve salita con una pendenza che si fa sentire un pochino. Durante la salita ci fermiamo spesso per voltarci a guardare il Santuario che è sempre magnifico da ogni angolazione e altezza:
Si giunge in cresta con lo sguardo rivolto verso ovest: arriviamo proprio mentre il sole si riflette su un piccolo scorcio di mare che si intravede in lontananza, a destra abbiamo il Cerella e a sinistra il Guadagnolo.
Il semplice e breve percorso di cresta che unisce le due cime: