Escursione Monti della Tolfa - Necropoli del Ferrone

Necropoli del Ferrone
Quota
340 m
Data 24 marzo 2018
Sentiero non segnato
Dislivello 607 m
Distanza 24,97 km
Tempo totale 7:30 h
Tempo di marcia 6:48 h
Cartografia Il Lupo Monti della Tolfa
Descrizione Dai Bagni di Stigliano (170 m) per il guado sul Fosso del Ferrone (135 m, +24 min.), la Necropoli del Ferrone (210 m, +17 min.) con visita del sito (30 min.), il guado sul Fosso Cupo (158 m, +1,15 h), la Necropoli di Pian della Conserva (234 m, +40 min.) con visita del sito (30 min.), il borgo di Rota (195 m, +1,15 h) con visita del sito (20 min.), il corso del Fiume Lenta, di nuovo il guado sul Fosso del Ferrone (+1,15 h) e la macchina (+22 min.). Lungo anello in territorio solitario ed estremamente fangoso. Avvistati una volpe e due aironi cinerini.
https://www.montinvisibili.it/#!/Necropoli-Ferrone
 

Allegati

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So che di quest'area denominata per estensione "monti della Tolfa" ci si può innamorare, e vedendo le tue foto penso che chiunque capisca perché...

Pur non essendo un parco prevale un uso agricolo non intensivo (forse il terreno è semplicemente inadatto) con prevalenza dell'allevamento brado della ben nota razza di bovini maremmani dalle caratteristiche lunghe corna.

Quasi sempre, almeno all'inesperto occhio cittadino, a meno di non attraversare una zona a bosco ceduo appena tagliato, le attività umane sembrano non aver modificato troppo il territorio ed avere quel requisito di sostenibilità di cui tanto si parla, anche se riesce difficile immaginare che i proventi di una tale agricoltura siano poi così ricchi.

Questo dà una generale impressione di un viaggio indietro nel tempo, in un'epoca in cui si poteva camminare per ore senza incontrare recinzioni e divieti di passaggio in buona parte del Paese.

Impressioni ancora di più enfatizzate dalle belle foto che hai postato.

Grazie per averci portato lì, grazie per aver condiviso.
 
Proprio in questi giorni riflettevo sul potere taumaturgico del cammino e, nel farlo, rammentavo la tua opinione che avevo già letto in altri tuoi racconti.
Poi trovo questo tuo post, lo leggo come sempre avidamente e ritrovo i miei penseri, le tue riflessioni e splendide citazioni a riguardo... da qualche parte lessi tempo fa che definiamo "caso" la nostra incapacità di decifrare collegamenti tra alcune delle cose che ci accadono ed io ci credo, altro che "caso".

Splendida terra (che non conosco affatto) e come sempre splendido racconto, mi piacerebbe solcare con te degli ambienti simili, isolati quanto le montagne forse, ma probabilmente piú lenti nel ritmo rispetto alle alte vie (per quanto tu non abbia lesinato nemmeno qui i km ed il dislivello) e quindi con una diversa scansione dei tempi.

Pochi giorni fa, da un tuo collega e concittadino, su altra piattaforma ho osservato qualche immagine di Bomarzo e della sua "piramide" e mi sono detto che ho proprio voglia di fare qualcosa del genere... Se ti dovesse capitare fammelo sapere, da fine mese la mia logistica lavorativa cambierà in meglio (finalmente) e quindi potrebbe risultare meno arduo incastrare date ed impegni.

P.S. Belle fotografie e bei colori soprattutto per chi come me ha ancora tutto bianco sulla scheda di memoria :lol: ma hai cambiato qualcosa nella lavorazione dei file?

Grazie per la condivisione :si:
 
So che di quest'area denominata per estensione "monti della Tolfa" ci si può innamorare, e vedendo le tue foto penso che chiunque capisca perché...

Pur non essendo un parco prevale un uso agricolo non intensivo (forse il terreno è semplicemente inadatto) con prevalenza dell'allevamento brado della ben nota razza di bovini maremmani dalle caratteristiche lunghe corna.

Quasi sempre, almeno all'inesperto occhio cittadino, a meno di non attraversare una zona a bosco ceduo appena tagliato, le attività umane sembrano non aver modificato troppo il territorio ed avere quel requisito di sostenibilità di cui tanto si parla, anche se riesce difficile immaginare che i proventi di una tale agricoltura siano poi così ricchi.

Questo dà una generale impressione di un viaggio indietro nel tempo, in un'epoca in cui si poteva camminare per ore senza incontrare recinzioni e divieti di passaggio in buona parte del Paese.

Impressioni ancora di più enfatizzate dalle belle foto che hai postato.

Grazie per averci portato lì, grazie per aver condiviso.
Grazie @appenninocentrale, la protezione di questo territorio ogni tanto torna sul tavolo di qualche commissione, ma poi non se ne fa nulla. Come giustamente scrivi le attività umane sono ancora sostenibili, ma negli ultimi anni noto "un'aggressività" in aumento che non fa ben sperare.
 
Proprio in questi giorni riflettevo sul potere taumaturgico del cammino e, nel farlo, rammentavo la tua opinione che avevo già letto in altri tuoi racconti.
Poi trovo questo tuo post, lo leggo come sempre avidamente e ritrovo i miei penseri, le tue riflessioni e splendide citazioni a riguardo... da qualche parte lessi tempo fa che definiamo "caso" la nostra incapacità di decifrare collegamenti tra alcune delle cose che ci accadono ed io ci credo, altro che "caso".

Splendida terra (che non conosco affatto) e come sempre splendido racconto, mi piacerebbe solcare con te degli ambienti simili, isolati quanto le montagne forse, ma probabilmente piú lenti nel ritmo rispetto alle alte vie (per quanto tu non abbia lesinato nemmeno qui i km ed il dislivello) e quindi con una diversa scansione dei tempi.

Pochi giorni fa, da un tuo collega e concittadino, su altra piattaforma ho osservato qualche immagine di Bomarzo e della sua "piramide" e mi sono detto che ho proprio voglia di fare qualcosa del genere... Se ti dovesse capitare fammelo sapere, da fine mese la mia logistica lavorativa cambierà in meglio (finalmente) e quindi potrebbe risultare meno arduo incastrare date ed impegni.

P.S. Belle fotografie e bei colori soprattutto per chi come me ha ancora tutto bianco sulla scheda di memoria :lol: ma hai cambiato qualcosa nella lavorazione dei file?

Grazie per la condivisione :si:
No @Ciccio74, la sequenza di lavorazione è sempre la stessa. Penso sia la luce che nella prima parte della giornata era strepitosa.

Questa tua citazione mi ricorda quello che scrive Henry Miller in Tropico del Capricorno e che guarda caso ho letto pochi giorni fa: "Confusione è la parola inventata per indicare un ordine che non si capisce”.

Dunque la tua vita si semplifica finalmente!?
La Piramide di Bomarzo è un luogo magico della Tuscia. Io ho sempre ritenuto che quello che ci spinge in montagna sia il bisogno di solitudine e isolamento, condizione che in Italia è più facile incontrare in alto piuttosto che in basso.
In tanti altri paesi (penso in Europa alla Scandinavia) le basse quote sono selvagge quanto le alte e non fa tanta differenza (per l'animo umano) salire scendere o andare in piano.
Questi luoghi fra Tolfa e Tuscia hanno però il plus di essere ricchissimi di storia e questo non guasta per aumentarne l'interesse, anche fotografico. Vedrò di coinvolgerti, allora, in una delle mie prossime scorribande a bassa quota, anche se considera che sono luoghi soprattutto invernali, non solo a motivo del caldo, ma della vegetazione che rende altrimenti impossibile la progressione. Ciao.
 
No @Ciccio74, la sequenza di lavorazione è sempre la stessa. Penso sia la luce che nella prima parte della giornata era strepitosa.

Questa tua citazione mi ricorda quello che scrive Henry Miller in Tropico del Capricorno e che guarda caso ho letto pochi giorni fa: "Confusione è la parola inventata per indicare un ordine che non si capisce”.

Dunque la tua vita si semplifica finalmente!?
La Piramide di Bomarzo è un luogo magico della Tuscia. Io ho sempre ritenuto che quello che ci spinge in montagna sia il bisogno di solitudine e isolamento, condizione che in Italia è più facile incontrare in alto piuttosto che in basso.
In tanti altri paesi (penso in Europa alla Scandinavia) le basse quote sono selvagge quanto le alte e non fa tanta differenza (per l'animo umano) salire scendere o andare in piano.
Questi luoghi fra Tolfa e Tuscia hanno però il plus di essere ricchissimi di storia e questo non guasta per aumentarne l'interesse, anche fotografico. Vedrò di coinvolgerti, allora, in una delle mie prossime scorribande a bassa quota, anche se considera che sono luoghi soprattutto invernali, non solo a motivo del caldo, ma della vegetazione che rende altrimenti impossibile la progressione. Ciao.

Si, sarà più semplice... allora aspetto notizie, comunque ti chiamo a giro breve in ogni caso.
 
Necropoli del Ferrone
Quota
340 m
Data 24 marzo 2018
Sentiero non segnato
Dislivello 607 m
Distanza 24,97 km
Tempo totale 7:30 h
Tempo di marcia 6:48 h
Cartografia Il Lupo Monti della Tolfa
Descrizione Dai Bagni di Stigliano (170 m) per il guado sul Fosso del Ferrone (135 m, +24 min.), la Necropoli del Ferrone (210 m, +17 min.) con visita del sito (30 min.), il guado sul Fosso Cupo (158 m, +1,15 h), la Necropoli di Pian della Conserva (234 m, +40 min.) con visita del sito (30 min.), il borgo di Rota (195 m, +1,15 h) con visita del sito (20 min.), il corso del Fiume Lenta, di nuovo il guado sul Fosso del Ferrone (+1,15 h) e la macchina (+22 min.). Lungo anello in territorio solitario ed estremamente fangoso. Avvistati una volpe e due aironi cinerini.
https://www.montinvisibili.it/#!/Necropoli-Ferrone
Oggi mi sono recato ai bagni di Stigliano per seguire il percorso col file gpx ma purtroppo non c'era campo, quindi ho provato entrando in una strada bianca privata con divieto di entrata al lato dei bagni di stigliano ma dopo averla percorsa per oltre mezz .ora non ho visto il il guado sul Fosso del Ferrone
quindi mio malgrado ha rinunciato non essendo sicuro che quella strada bianca era l'inizio del sentiero e non potevo seguire il tuo gpx per mancanza di campo, ti sarei grato se mi potessi indicare con precisione qual'e' il punto di partenza dai bagni di stigliano...grazie mille
 
Oggi mi sono recato ai bagni di Stigliano per seguire il percorso col file gpx ma purtroppo non c'era campo, quindi ho provato entrando in una strada bianca privata con divieto di entrata al lato dei bagni di stigliano ma dopo averla percorsa per oltre mezz .ora non ho visto il il guado sul Fosso del Ferrone
quindi mio malgrado ha rinunciato non essendo sicuro che quella strada bianca era l'inizio del sentiero e non potevo seguire il tuo gpx per mancanza di campo, ti sarei grato se mi potessi indicare con precisione qual'e' il punto di partenza dai bagni di stigliano...grazie mille
Ciao Sergio, l'inizio dell'escursione è quello nella foto, che credo tu abbia preso. Poi continui per 150 metri fino al ponte sul Fiume Lenta. Lo oltrepassi e giri a 90° a destra. Seguendo quella carrareccia in 1,5 km dalla partenza sei al guado e da lì in breve, tenendoti verso sinistra, sali alla necropoli, che è quell'intaglio fra gli alberi che vedi in alto nella foto 007.
Stigliano.jpg
 
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