Data: 27 agosto 2011
Regione e provincia: Lazio, Roma
Località di partenza: Sp2c Strada Furbara-Sasso (Cerveteri)
Località di arrivo: Sp2c Strada Furbara-Sasso (Cerveteri)
Tempo di percorrenza: 2/3 ore
Chilometri: 2,5
Grado di difficoltà: T/E (pochi tratti di I°)
Descrizione delle difficoltà: Nessuna, molto divertente, adatta come primo approccio di arrampicata per i bambini (tratti arrampicata elementare di 1 grado senza alcun pericolo) qualche difficoltà ad attraversare un profondo fosso che taglia in due la valle prima di salire ai Sassoni, la presenza di recinzioni che rendono obbligatorio un lungo aggiramento di essi, comunque agevole.
Periodo consigliato: Tutto l'anno, estate molto calda, quindi meglio tardo pomeriggio/sera, sporadica presenza di tafani (ma che non davano eccessivamente fastidio)
Segnaletica: pochi bolli blu (solo nel primo Sassone)
Dislivello in salita: 50 mt
Dislivello in discesa: 50 mt
Quota massima: 237
Accesso stradale: si entra da questo cancello (da richiudere per presenza di cavalli bradi)
PREMESSA:
Il post di "maializzazione" di TizianaBi sulla Ripa Maiala, mi ha fatto venire in mente i non lontani due Sassoni gemelli (235 e 237 mt) di Furbara che erti si affacciano panoramici verso il mare.
E approfitto (soprattutto per una domanda da fare a Last) a pubblicare questa vecchia divertente recensione dell'anno scorso, sperando sia utile per chi ha i bambini che, come sappiamo, solitamente amano molto arrampicarsi ovunque...
DESCRIZIONE:
Un tardo pomeriggio di agosto dell'anno scorso ho portato mio figlio di 12 anni e la carovana dei suoi amichetti (con i rispettivi padri) a fare la prima arrampicata con le mani, sapendo della relativa totale assenza di pericoli.
Ovviamente è una uscita piu' escursionistica che di arrampicata, per loro è stato davvero molto divertente mettere le mani nella roccia e comunque in brevi tratti.
Ho pero' potuto notare che nel Sassone piu' spettacolare (quello a sinistra) che si erige maestoso per quasi 100 mt da sottostante Fosso dell'Acqua Calda) presenta vecchie corde e split di arrampicata ormai arrugginiti. Mi chiedevo perchè non è piu' stata usata come falesia. Per questo mi rivolgo al Grande Alpinista Cerite Lastsurvivor se ne sa qualcosa e se ci è andato (magari erano proprio suoi gli split e le corde...)
In mezzo alla vegetazione della rupe sbucano inaspettatamente interessanti resti archeologici in entrambi i Sassoni, per la maggior parte di epoca sicuramente Alto Medievale. Pare siano abitati fin dall'epoca Villanoviana. Considerato il punto di vista strategico e difensivo direi che nell'Alto Medioevo le due rupi dovevano contenere due siti fortificati appositamente costituiti per l'avvistamento di navi lungo la costa, per cui ne deduco che siano stati predisposti contro le scorribande dei pirati Saraceni intorno all'800 che all'epoca tanto hanno infestato quelle coste...
La cartina del percorso (Mondi della Tolfa Il Lupo):
richiuso il cancello della SP ci si avvia in via intuitiva verso la sella che divide i due Sassoni:
Prima di tutto una carezza ai cavalli, padroni di casa, è d'obbligo:
Si nota subito un capanno abbandonato da caccia costruito sopra in albero e avvolto da rete mimetica:
La presenza di recinzioni rende comunque il percorso obbligato, in ogni caso si punta verso il basso verso il boschetto a sinistra del fosso (molto profondo, attenzione! da superare solo all'interno di esso, nel boschetto):
Una volta superato il fossetto finiscono i problemi e si punta in via intuitiva verso la sella che separa i due Sassoni:
La sella:
Consiglio di iniziare con il Sassone più interessante di sinistra, prima di salire conviene cercare un bollo blu, è il punto giusto dove iniziare a mettere le mani:
Bimbi all'opera (prima sui rami, poi sui sassi):
Ovviamente sono possibili numerose varianti:
Anche la cagnetta Lilli arranca faticosamente:
Non manca il servizio "spinta" da parte di uno dei padri:
resti di cisterna per la raccolta dell'acqua:
Lilli aspetta in vetta l'arrivo del resto del gruppo:
Superbo il panorama in vetta al Sassone 237 mt (mentre su quello di destra 235mt, la vegetazione e i resti di torre ne impediscono purtroppo la vista):
ridiscesi alla sella, si risale per l'altro Sassone 235 mt, in mezzo alla macchia mediterranea:
Si notano pietosi resti di vacca maremmana che, credo, le volpi le abbiano spinte fin li':
resti archeologici affioranti qua e là nella vegetazione (presumibilmente di epoca romana):
Purtroppo constatiamo che in vetta al secondo Sassone 235 mt, non è possibile vedere il panorama anche per via della vegetazione, quindi ridiscendiamo, lungo i resti di una torre (o un bastione):
Finita l'escursione si torna alla macchina e via verso il vicino ristorantino del borgo del Sasso per l'agognata meritata cena, ma prima diamo un saluto serale alle due cime...
Chiedo scusa se le foto sono parziali, ne ho messe solo alcune e neanche le più belle perchè la maggior parte raffigurano minorenni e intendo rispettare la loro privacy...
Regione e provincia: Lazio, Roma
Località di partenza: Sp2c Strada Furbara-Sasso (Cerveteri)
Località di arrivo: Sp2c Strada Furbara-Sasso (Cerveteri)
Tempo di percorrenza: 2/3 ore
Chilometri: 2,5
Grado di difficoltà: T/E (pochi tratti di I°)
Descrizione delle difficoltà: Nessuna, molto divertente, adatta come primo approccio di arrampicata per i bambini (tratti arrampicata elementare di 1 grado senza alcun pericolo) qualche difficoltà ad attraversare un profondo fosso che taglia in due la valle prima di salire ai Sassoni, la presenza di recinzioni che rendono obbligatorio un lungo aggiramento di essi, comunque agevole.
Periodo consigliato: Tutto l'anno, estate molto calda, quindi meglio tardo pomeriggio/sera, sporadica presenza di tafani (ma che non davano eccessivamente fastidio)
Segnaletica: pochi bolli blu (solo nel primo Sassone)
Dislivello in salita: 50 mt
Dislivello in discesa: 50 mt
Quota massima: 237
Accesso stradale: si entra da questo cancello (da richiudere per presenza di cavalli bradi)
PREMESSA:
Il post di "maializzazione" di TizianaBi sulla Ripa Maiala, mi ha fatto venire in mente i non lontani due Sassoni gemelli (235 e 237 mt) di Furbara che erti si affacciano panoramici verso il mare.
E approfitto (soprattutto per una domanda da fare a Last) a pubblicare questa vecchia divertente recensione dell'anno scorso, sperando sia utile per chi ha i bambini che, come sappiamo, solitamente amano molto arrampicarsi ovunque...
DESCRIZIONE:
Un tardo pomeriggio di agosto dell'anno scorso ho portato mio figlio di 12 anni e la carovana dei suoi amichetti (con i rispettivi padri) a fare la prima arrampicata con le mani, sapendo della relativa totale assenza di pericoli.
Ovviamente è una uscita piu' escursionistica che di arrampicata, per loro è stato davvero molto divertente mettere le mani nella roccia e comunque in brevi tratti.
Ho pero' potuto notare che nel Sassone piu' spettacolare (quello a sinistra) che si erige maestoso per quasi 100 mt da sottostante Fosso dell'Acqua Calda) presenta vecchie corde e split di arrampicata ormai arrugginiti. Mi chiedevo perchè non è piu' stata usata come falesia. Per questo mi rivolgo al Grande Alpinista Cerite Lastsurvivor se ne sa qualcosa e se ci è andato (magari erano proprio suoi gli split e le corde...)
In mezzo alla vegetazione della rupe sbucano inaspettatamente interessanti resti archeologici in entrambi i Sassoni, per la maggior parte di epoca sicuramente Alto Medievale. Pare siano abitati fin dall'epoca Villanoviana. Considerato il punto di vista strategico e difensivo direi che nell'Alto Medioevo le due rupi dovevano contenere due siti fortificati appositamente costituiti per l'avvistamento di navi lungo la costa, per cui ne deduco che siano stati predisposti contro le scorribande dei pirati Saraceni intorno all'800 che all'epoca tanto hanno infestato quelle coste...
La cartina del percorso (Mondi della Tolfa Il Lupo):
richiuso il cancello della SP ci si avvia in via intuitiva verso la sella che divide i due Sassoni:
Prima di tutto una carezza ai cavalli, padroni di casa, è d'obbligo:
Si nota subito un capanno abbandonato da caccia costruito sopra in albero e avvolto da rete mimetica:
La presenza di recinzioni rende comunque il percorso obbligato, in ogni caso si punta verso il basso verso il boschetto a sinistra del fosso (molto profondo, attenzione! da superare solo all'interno di esso, nel boschetto):
Una volta superato il fossetto finiscono i problemi e si punta in via intuitiva verso la sella che separa i due Sassoni:
La sella:
Consiglio di iniziare con il Sassone più interessante di sinistra, prima di salire conviene cercare un bollo blu, è il punto giusto dove iniziare a mettere le mani:
Bimbi all'opera (prima sui rami, poi sui sassi):
Ovviamente sono possibili numerose varianti:
Anche la cagnetta Lilli arranca faticosamente:
Non manca il servizio "spinta" da parte di uno dei padri:
resti di cisterna per la raccolta dell'acqua:
Lilli aspetta in vetta l'arrivo del resto del gruppo:
Superbo il panorama in vetta al Sassone 237 mt (mentre su quello di destra 235mt, la vegetazione e i resti di torre ne impediscono purtroppo la vista):
ridiscesi alla sella, si risale per l'altro Sassone 235 mt, in mezzo alla macchia mediterranea:
Si notano pietosi resti di vacca maremmana che, credo, le volpi le abbiano spinte fin li':
resti archeologici affioranti qua e là nella vegetazione (presumibilmente di epoca romana):
Purtroppo constatiamo che in vetta al secondo Sassone 235 mt, non è possibile vedere il panorama anche per via della vegetazione, quindi ridiscendiamo, lungo i resti di una torre (o un bastione):
Finita l'escursione si torna alla macchina e via verso il vicino ristorantino del borgo del Sasso per l'agognata meritata cena, ma prima diamo un saluto serale alle due cime...
Chiedo scusa se le foto sono parziali, ne ho messe solo alcune e neanche le più belle perchè la maggior parte raffigurano minorenni e intendo rispettare la loro privacy...
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