Morte assiderate le due alpiniste rimaste bloccate sul Monte Rosa

E' vero che l'ultraleggerezza oggi spopola, ma in parte è per moda.
Salvo che uno non vada via letteralmente di corsa (quindi intendo trailrunning) o che non si prefigga obiettivi da ultratrail (quindi con percorsi che superino i 40 km di sviluppo e i 3000 m di dislivello al giorno, per più giorni di fila), in una gita in giornata di tipo escursionistico, portarsi sulle spalle 5 kg invece di 2 kg è praticamente ininfluente sulla prestazione e sul disagio (anche per chi avesse qualche rognetta fisica), ma consente di avere un po' di margine sull'imprevisto.
Poi tutto va parametrato sulla destinazione prescelta e sulle condizioni meteo previste, che non solo bisogna leggere, ma bisogna soprattutto sapere DOVE leggerle e COME.
Quindi in estate, con condizioni di meteo favorevoli e stabili, posso anche partire in giornata dalla città e salire a 2400 metri con uno zainetto da 10 litri e 3 kg di roba acqua inclusa, senza che questo crei problemi.
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Le colpe secondo me sono principalmente dei soccorsi perché non è possibile arrivare praticamente dopo un giorno, o comunque avrebbero potuto mandar su due guide dalla gnifetti, che anche se ci fossero stati 100km/h di vento sarebbero arrivate al punto dove erano i ragazzi in un' ora massimo....
beh, questa è un'affermazione veramente assurda, che sicuramente fai solo perchè non conosci nè l'ambiente umano del soccorso alpino e delle guide, nè l'ambiente di alta quota.
 
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La vostra traversata si è svolta anche in condizioni di meteo avverso. Recentemente abbiamo assistito anche a tragici fatti di cronaca, con persone assiderate su facili plateau glaciali. Quali sono i capi da abbigliamento e l’attrezzatura irrinunciabile per ridurre questi rischi?

Purtroppo siamo stati informati di alcuni fatali incidenti occorsi sui 4000 delle Alpi anche quest’estate.

Alcune montagne possono trarre in inganno a causa di itinerari non troppo impegnativi e per la notevole frequentazione che trasmette una sensazione di falsa sicurezza.

In quota il meteo cambia molto rapidamente, con la possibilità di incappare in situazioni molto critiche determinate da freddo intenso, visibilità zero, vento forte e precipitazioni nevose.

La programmazione della gita deve essere il punto fondamentale nelle nostre escursioni.

La lettura dei bollettini meteo, la scelta e la conoscenza dell’itinerario, il rispetto dei tempi di percorrenza e la costante valutazione e condivisione di informazioni con i compagni di avventura sono regole fondamentali che vanno sempre rispettate.

Dopodiché il materiale scelto per affrontare la gita deve essere tarato anche per affrontare situazioni inaspettate.

Per muoversi in ambienti di alta montagna è fondamentale avere sempre nello zaino un ottimo capo caldo che permetta di sopravvivere ad un bivacco improvvisato, un guscio resistente al vento (giacca e pantalone) e un GPS cartografico che ci consenta di capire con scarsa visibilità la nostra posizione sul ghiacciaio e di poter arrivare al rifugio/bivacco più vicino.

[...]

E ora un ultimo consiglio basandoti sulla tua esperienza di “Altavia 4000”: cosa non deve mai mancare nello zaino di un bravo alpinista?

Un guscio impermeabile e resistente al vento, un piumino caldo e un kit di pronto soccorso con un piccolo sacco bivacco, qualcosa da bere e del cibo energetico.

Non so se si possono mettere nello zaino ma sicuramente non devono mai mancare tanta passione e testa nell’avventura che si sta vivendo.

https://mountainreview.it/attrezzatura-per-cavalcare-i-4000/
 
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Io sono un merendero con tanto di patente, certificato iso9000, ma cerco di imparare dagli errori degli altri.
Che poi mi spiace anche chiamarli errori... situazioni, diciamo situazioni.
Negli anni 80 una ragazza poco più grande di me ci rimase per ipotermia sul sentiero Roma.
Era la prima volta che sentivo la parola ipotermia.
Estate, caldo, sole da condor e teschi di capre sbiancati dal sole. Nella discesa da uno dei passi arrivò un temporale pomeridiano. Era stanca, impaurita per le catene. Tutto era diventato scivoloso. Aveva una felpa ed un maglione, tutto fradicio.
Erano stati troppo lenti (è lunga eh, è facile essere lenti su quel sentiero).
Credo che un amico fosse sceso a chiamare i soccorsi, lei era rimasta in alto. La quota era sotto i tremila, con esposizione sud.
Non avete idea del caldo che può fare in quella zona, eppure...
 
Il problema continua a porsi e l'interrogativo sulle spese di conseguenza:
https://notiziaoggi.it/attualita/es...CYNZHni1Ag-Klile-jFhHpsyG5NYCxzTXjTgFSjUofES0
Peraltro, come si vede da qui, il grosso degli interventi riguarda escursionisti (anche perchè è la categoria di utenti più numerosa) e solo da ultimi arrivano gli alpinisti. Quindi, fra i fattori decisivi nel verificarsi dell'infortunio gioca in particolare la scarsa esperienza, cioè l'incapacità di programmare e gestire correttamente l'attività.
https://www.ildolomiti.it/montagna/...gliono-mettersi-a-disposizione-della-comunita
 
Sì, le statistiche diffuse dalla rivista del CNSAS sugli interventi infatti dedicano un buon 75% a escursionisti/fungaioli, e agli alpinisti se non ricordo male era sul 12%, nel 2020.
 
Il problema continua a porsi e l'interrogativo sulle spese di conseguenza:
https://notiziaoggi.it/attualita/es...CYNZHni1Ag-Klile-jFhHpsyG5NYCxzTXjTgFSjUofES0
Peraltro, come si vede da qui, il grosso degli interventi riguarda escursionisti (anche perchè è la categoria di utenti più numerosa) e solo da ultimi arrivano gli alpinisti. Quindi, fra i fattori decisivi nel verificarsi dell'infortunio gioca in particolare la scarsa esperienza, cioè l'incapacità di programmare e gestire correttamente l'attività.
https://www.ildolomiti.it/montagna/...gliono-mettersi-a-disposizione-della-comunita


Gli escursionisti saranno il quadruplo degli alpinisti come minimo, è comprensibile che sia così.
 
Gli escursionisti saranno il quadruplo degli alpinisti come minimo, è comprensibile che sia così.
non necessariamente, anzi!
Infatti gli escursionisti chiedono il soccorso pechè si sono fatti male, oppure sono stanchi, oppure si sono persi, praticamente sempre in situazioni banalissime.
Nessun alpinista chiede soccorso in circostanze simili, salvo sparuti sprovveduti, che però in fondo non sono alpinisti ma improvvisati totali.
 
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