vaglielo a dire a chi è morto per i cavi tirati dai rambo dei poveri.
salvo le strade comunali,vicinali e provinciali GRAVATE DA OBBLIGO DI PUBBLICO SERVIZIO e il che vuol dire che il divieto sancito con legge del 1980 scritta un pò ovunque su tutti i cartelli che ci sono ancora copre alcune zone e alcune no.
Per esempio molte borgate disabitate ma comunque esistenti sono raggiungibili CON QUAUNQUE MEZZO.
Non è proprio un default perchè copre il 60% scarso delle strade sterrate,aggiungici un 10% i strade a suo silvo pastorale e di servizio ...anche se ciò farebbe piacere (A MIO AVVISO SIA BEN CHIARO) a molti eco key che anche solo quando ne vedono una posteggiata già hanno il cervello dove gli parte l'embolo ecologista e già studiano come sabotarla (altro pensiero cattivo perdonatemi ma certe cose non le sopporto manco pensate) .
Salvo poi tornare a casa nel loro bel condominio contabilizzato con raccolta porta a porta ....vabbè torniamo tranquilli
suvvia ragazzi...c'e pure la faccina che ride...non prendiamo tutto sul serio....e fatevela na c.... de risata!Per sicurezza portatevi qualche chiodo a 4 punte in tasca!
Ragazzi era una battuta, fatevi una caraffa di camomilla va che è meglio, mi sembrate acidini
Tirare un filo spinato e sgozzare un ragazzo di 19 anni non lo chiamerei propriamente uno sbaglio (e con sgozzare intendo morto dissanguato). Purtroppo il messaggio che passa a chi legge, è che questo è giustificabile perché il 19 enne è passato con la moto dove non doveva. Ma esiste una remota possibilità che una persona si fermi un attimo a pensare? I chiodi li pestano i podisti, i cavalli e chi va in bici.... gli stessi che posso aprirsi la gola su un filo spinato tirato ad altezza collo. Cercate in rete e vedrete con i vostri occhi.
Non volete le moto!? Firmate le petizioni, andate al CAI, in senato, alla camera, dalla forestale, piantate cartelli e fotografate le targhe dei motocicli. Segnalate tutto alle forze dell'ordine e quando avete fatto tutto quello che la legge consente, aspettate e vediamo cosa succede.
Se però si deve andare per le cattive, ricordate che dal male si ottiene sempre il male. Il dialogo è la salvezza del mondo, ma funziona solo con chi ha una testa pensante.
Mi sembra molto ma molto strano. A mio tempo studiai che non solo le carrarecce, ma anche i sentieri devono essere percorribili, esiste infatti sempre una servitù di passaggio che il proprietario del fondo deve rispettare.
In pratica le mappe IGM o le mappe catastali che riportano strade o sentieri stabiliscono che quelle sono strade percorribili.
Il proprio del fondo ha tutto il diritto di chiudere il fondo con un cancello apribile. Chi vuole passare apre il cancello apribile, passa e lo richiude.
In nessun caso nessun proprietario di fondo può chiudere un sentiero (di quelli che percorriamo noi) figuriamoci una strada brecciata.
Non credo che il codice civile da allora sia cambiato. Anzi saranno norme che risalgono al codice napoleonico, se non al medio evo.
In ogni caso ogni cartello stradale deve recare, sul retro, il provvedimento amministrativo in base al quale è stato piazzato lì da qualche funzionario, e il provvedimento amministrativo deve indicare la legge in base alla quale è stato emesso il provvedimento amministrativo.
Un cartello di divieto piazzato dal CAI non avrebbe alcun valore giuridico. Un cartello di divieto messo da una autorità come l'ente parco, il comune ecc. è comunque soggetto ad un vaglio di legittimità.
Quanto alla circolazione a motore sui sentieri escursionistici, essa è vietata in tutto il Lazio, da vent'anni almeno, da apposita legge regionale. La circolazione a motore è ammessa nelle strade sterrate, non è ammessa fuoristrada salvo, immagino, le solite deroghe per taglialegna e produttori di pecorino romano (come noto richiede che le autobotti, camion, vadano fuoristrada, in mezzo al pascolo, a raccogliere il latte. Ma ormai il pecorino romano è fatto principalmente in Sardegna). Il sentiero è "fuoristrada" a quanto ne so.