Dati
Data: 18/02/2024
Regione e provincia: Lazio, Rieti
Località di partenza: Cartore
Località di arrivo: Cartore
Tempo di percorrenza: 8h 50m
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: fuori pista boschivo
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: CAI poi fuoripista
Dislivello in salita: 1400m
Dislivello in discesa: 1400m
Quota massima: 2184m
Accesso stradale: Cartore
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8930
Descrizione
Ci sono giornate belle. E poi ci sono giornate di più, che sembrano durare il doppio. Come oggi. Il programma era chiaro e di per sè non originalissimo: salire al Murolungo e allo Iaccio dei Montini da Cartore per la Val di Fua. Ma c'è spesso un ma, e anche questa volta è la dritta di @Montinvisibili, che contatto per dei consigli e mi propone una sua traccia, che seguirò in larga parte.
Alle 7.45 siamo già a Cartore e saliamo spediti per la ValdiFua. Credo sia la terza volta che la faccio, ma non riesco a smettere di trovarla bellissima, in tutte le stagioni. Questa volta, trovandola deserta e silenziosa, mi regalano scampoli di bellezza alcuni giochi di luce sugli alberi più ampi che troviamo in uscita dalla zona bassa della valle.
Alberi
Arrivati all'altezza del rifugio Panei (e sono già 700mt d+), sulla destra si apre la vista del Murolungo in ombra: imponente. Qui inizia l'avventura: giriamo a destra attraversando il vallone, per costeggiare torno torno il Murolungo e raggiungere per primo lo Iaccio dei Montoni da sotto. E' lungo fuoripista di quasi un 1,5km, che attraversa il bosco che già si intravede nella foto. Il sentiero non esiste, il fondo inclinato è coperto di neve e foglie, la boscaglia per quanto spoglia è bassa e fitta e spesso procedere si fa faticoso, soprattutto mentalmente. Giunti nel cuore della boscaglia, veniamo assordati da un'onda di marea: un branco di cervi corre parallelo a noi 20mt più in alto. Spettacolo! E poco dopo, finalmente, usciamo dal bosco e vediamo il fianco dello Iaccio.
Murolungo
Uscita dalla boscaglia, sotto lo Iaccio
La stanchezza è tanta, ma la giornata è ancora lunga e ricca di doni: salendo sulla vetta dello Iaccio, prima seguiamo orme di lupo, poi ne udiamo distinto il richiamo lontano, infine veniamo sorvolati da alcuni grifoni meravigliosi. La vista a sud su Viglio-Cantari e Tartarto-Meta-Mainarde e a nord sul Terminillo sono imponenti.
Vista sud
Vista nord
Crinale dello Iaccio
Dopo una breve pausa di ristoro, un ultimo sforzo e siamo al Murolungo, vetta di giornata, circondata a Sud sull'imponente Velino, a Nord sulla verticalissima Cima Zis, a Ovest sul Costone. Più lontano, onnipresente, il gruppo del Gran Sasso, che sembra proteggere il Lago della Duchessa da lontano. Il cielo è terso, il vento minimo, lo spazio aereo e deserto, silente. Consumiamo il nostro pasto come due monaci, intenti a riprendere energie ma intimamente dediti ad ascoltare la vastità vuota che ci circonda. E' una sensazione profonda, lenta, che non passa mai e ci fa perdere il senso del tempo. Staremo lì forse mezz'ora, così. Libertà.
Vetta Murolungo
Vetta con Velino
Cima Zis
Gruppo Gran Sasso e Lago della Duchessa
Alla fine ci decidiamo a riavviarci, perchè la strada da fare è ancora molta. Valutiamo e scartiamo l'ipotesi di salire Cima di Macchia Triste, che non è lontana ma che sembra costare una fatica inutile, non promettendo nulla di più che una nuova spunta sulla collezione dei 2000. Scendiamo quindi, di nuovo fuori traccia, nel vallone sottostante. Qui la neve, finora compatta e croccante, si fa zuccherosa e leggera, e scavare i pendii ripidi coi talloni ci diverte come un gioco da bambini. Giunti sul fondo, attraversiamo una sorta di pianoro ghiacciato di neve, lunare e bellissimo. Di nuovo, più forte, la sensazione dell'altrove. E così costeggiamo da sotto tutta l'imponenza del Murolungo, ora veramente maestoso.
Pianoro di neve
Murolungo
Ormai siamo quasi al livello del Lago, che tagliamo sulla sinistra per dirigerci al volo nella Valle e ridiscendere per la via di salita. Le gambe sono stanche, 15km, 1400mt d+ e più di 8h di cammino rendono irrefrenabile il desiderio di una birra con alette di pollo al Borgo e nulla più c'è bisogno di mettere nella bisaccia delle emozioni.
Almeno per oggi...
Data: 18/02/2024
Regione e provincia: Lazio, Rieti
Località di partenza: Cartore
Località di arrivo: Cartore
Tempo di percorrenza: 8h 50m
Chilometri: 15
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: fuori pista boschivo
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: CAI poi fuoripista
Dislivello in salita: 1400m
Dislivello in discesa: 1400m
Quota massima: 2184m
Accesso stradale: Cartore
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8930
Descrizione
Ci sono giornate belle. E poi ci sono giornate di più, che sembrano durare il doppio. Come oggi. Il programma era chiaro e di per sè non originalissimo: salire al Murolungo e allo Iaccio dei Montini da Cartore per la Val di Fua. Ma c'è spesso un ma, e anche questa volta è la dritta di @Montinvisibili, che contatto per dei consigli e mi propone una sua traccia, che seguirò in larga parte.
Alle 7.45 siamo già a Cartore e saliamo spediti per la ValdiFua. Credo sia la terza volta che la faccio, ma non riesco a smettere di trovarla bellissima, in tutte le stagioni. Questa volta, trovandola deserta e silenziosa, mi regalano scampoli di bellezza alcuni giochi di luce sugli alberi più ampi che troviamo in uscita dalla zona bassa della valle.
Alberi
Arrivati all'altezza del rifugio Panei (e sono già 700mt d+), sulla destra si apre la vista del Murolungo in ombra: imponente. Qui inizia l'avventura: giriamo a destra attraversando il vallone, per costeggiare torno torno il Murolungo e raggiungere per primo lo Iaccio dei Montoni da sotto. E' lungo fuoripista di quasi un 1,5km, che attraversa il bosco che già si intravede nella foto. Il sentiero non esiste, il fondo inclinato è coperto di neve e foglie, la boscaglia per quanto spoglia è bassa e fitta e spesso procedere si fa faticoso, soprattutto mentalmente. Giunti nel cuore della boscaglia, veniamo assordati da un'onda di marea: un branco di cervi corre parallelo a noi 20mt più in alto. Spettacolo! E poco dopo, finalmente, usciamo dal bosco e vediamo il fianco dello Iaccio.
Murolungo
Uscita dalla boscaglia, sotto lo Iaccio
La stanchezza è tanta, ma la giornata è ancora lunga e ricca di doni: salendo sulla vetta dello Iaccio, prima seguiamo orme di lupo, poi ne udiamo distinto il richiamo lontano, infine veniamo sorvolati da alcuni grifoni meravigliosi. La vista a sud su Viglio-Cantari e Tartarto-Meta-Mainarde e a nord sul Terminillo sono imponenti.
Vista sud
Vista nord
Crinale dello Iaccio
Dopo una breve pausa di ristoro, un ultimo sforzo e siamo al Murolungo, vetta di giornata, circondata a Sud sull'imponente Velino, a Nord sulla verticalissima Cima Zis, a Ovest sul Costone. Più lontano, onnipresente, il gruppo del Gran Sasso, che sembra proteggere il Lago della Duchessa da lontano. Il cielo è terso, il vento minimo, lo spazio aereo e deserto, silente. Consumiamo il nostro pasto come due monaci, intenti a riprendere energie ma intimamente dediti ad ascoltare la vastità vuota che ci circonda. E' una sensazione profonda, lenta, che non passa mai e ci fa perdere il senso del tempo. Staremo lì forse mezz'ora, così. Libertà.
Vetta Murolungo
Vetta con Velino
Cima Zis
Gruppo Gran Sasso e Lago della Duchessa
Alla fine ci decidiamo a riavviarci, perchè la strada da fare è ancora molta. Valutiamo e scartiamo l'ipotesi di salire Cima di Macchia Triste, che non è lontana ma che sembra costare una fatica inutile, non promettendo nulla di più che una nuova spunta sulla collezione dei 2000. Scendiamo quindi, di nuovo fuori traccia, nel vallone sottostante. Qui la neve, finora compatta e croccante, si fa zuccherosa e leggera, e scavare i pendii ripidi coi talloni ci diverte come un gioco da bambini. Giunti sul fondo, attraversiamo una sorta di pianoro ghiacciato di neve, lunare e bellissimo. Di nuovo, più forte, la sensazione dell'altrove. E così costeggiamo da sotto tutta l'imponenza del Murolungo, ora veramente maestoso.
Pianoro di neve
Murolungo
Ormai siamo quasi al livello del Lago, che tagliamo sulla sinistra per dirigerci al volo nella Valle e ridiscendere per la via di salita. Le gambe sono stanche, 15km, 1400mt d+ e più di 8h di cammino rendono irrefrenabile il desiderio di una birra con alette di pollo al Borgo e nulla più c'è bisogno di mettere nella bisaccia delle emozioni.
Almeno per oggi...