Dati
Data: 12/11/2017
Regione e provincia: Piemonte Torino
Località di partenza: residenza i Pioppi
Grado di difficoltà: 3° e 4°, 1 tiro di 5° (evitabile)
Periodo consigliato: tranne quando fa caldo
Segnaletica: bolli bianchi e frecce ben visibili
Descrizione
dopo la In Hoc Signo Vinces QUI e dopo la Ivano Boscolo QUI la via successiva è la Virginia
l'attacco è in comune con la via Speroni, a breve sarà completata anche quella
è composta da due tronchi di difficoltà direi omogenee, il primo leggermente più corto finito il quale si giunge sul sentiero della vasca, quello che arriva da Almese.
alla fine della via si può decidere se scendere nuovamente sul sentiero oppure percorrere la dorsale fino in cima con qualche passo di 1°, noi abbiamo fatto quest'ultima.
parliamo sempre di arrampicata su muri e placche di ottima roccia grippante, il Musinè non si smentisce, si riescono a salire senza troppi patemi con gli scarponi/scarpe basse; naturalmente è sempre meglio portarsi dietro anche le scarpette da arrampicata, valide alleate quando per guardare dove bisogna arrivare fa venire male al collo
non ci sono difficoltà particolari, come le altre vie tutti i tiri si possono aggirare ravanando un pò nella vegetazione. l'unico tiro veramente difficile è quello nella variante di 5° grado verso la fine, fatelo se siete bravi ad arrampicare se no è un rischio inutile.
è composto da un'enorme lama da arrampicare e scavalcare, occorre arrivare in qualche maniera in cima per poi dal bordo disarrampicare in leggero strapiombo dall'altra parte; forse si riesce a proteggere qualcosina con i nuts piccoli, se no occorre farlo in libera (presente solo un vecchio chiodo sulla cima che però si muove).
prossima volta che ripeto questa via sceglierò la variante di 3° a sinistra, è proporzionata alla via.
per il resto bella giornata passata con @Phantom e il @ghemon , tempo stupendo con temperatura ideale
le vie del Musinè
al bivio del sentiero le due vie
alla base della prima placca sincominciano le manovre di riscaldamento
per poi passare alla feroce e avida scalata.
notare il casco del @Phantom che pare una parrucca
si rampica su belle placche ricche di appigli
tutti i tiri possono essere aggirati, certo è che per tale variante occorre ravanare un bel pò tra rovi e spine
ogni tanto ci si trova davanti ad un muro vero e proprio da arrampicare, ma la qualità della roccia rende tutto relativamente semplice.
si va su
oplà, si è in alto dall'altra parte, pronti ad affrontare il prossimo
che è questo, uno più bello dell'altro
finiti tutti i muri (nel primo tratto sono direi una quindicina) occorre andare a reperire il secondo tronco tramite sentiero tutto ben omettato che traversa verso sinistra
dopo una modesta pausa all'inizio della seconda via la prima bestia grama che ci troviamo davanti è stò coso qui, facilmente scalabile sulla sinistra
che non ci scappa
e poi si ricomincia, muri, placche, roccioni, un pò di tutto insomma, siamo qui per rampicare e l'attività non ci manca certamente
abbiamo anche uno spettatore nero che sogghigna e che sa rampicare meglio di tutti noialtri
tutto bene fino a che non ci troviamo al cospetto del tiro chiave della via
è questa mostruosità, una quindicina di metri, facile all'inizio ma il muro finale non è banale, difficile proteggere, nel nostro caso in libera e via
lo usciamo indenni e ancora vivi tutti quanti dopo un'oretta quasi.
sinceramente lo sconsiglio, è un'arrampicata completamente differente dallo spirito degli altri tiri
ma non è finita, ancora tiri di 3°, facili e rilassanti
finita la via decidiamo di salire in cima dalla dorsale, anche qui ci tocca qualche passo, certo è che la stanchezza incomincia a farsi sentire
la crociona finale
e il ritorno.
bella giornata bella via bello tutto
e alla prossima!
Data: 12/11/2017
Regione e provincia: Piemonte Torino
Località di partenza: residenza i Pioppi
Grado di difficoltà: 3° e 4°, 1 tiro di 5° (evitabile)
Periodo consigliato: tranne quando fa caldo
Segnaletica: bolli bianchi e frecce ben visibili
Descrizione
dopo la In Hoc Signo Vinces QUI e dopo la Ivano Boscolo QUI la via successiva è la Virginia
l'attacco è in comune con la via Speroni, a breve sarà completata anche quella
è composta da due tronchi di difficoltà direi omogenee, il primo leggermente più corto finito il quale si giunge sul sentiero della vasca, quello che arriva da Almese.
alla fine della via si può decidere se scendere nuovamente sul sentiero oppure percorrere la dorsale fino in cima con qualche passo di 1°, noi abbiamo fatto quest'ultima.
parliamo sempre di arrampicata su muri e placche di ottima roccia grippante, il Musinè non si smentisce, si riescono a salire senza troppi patemi con gli scarponi/scarpe basse; naturalmente è sempre meglio portarsi dietro anche le scarpette da arrampicata, valide alleate quando per guardare dove bisogna arrivare fa venire male al collo
non ci sono difficoltà particolari, come le altre vie tutti i tiri si possono aggirare ravanando un pò nella vegetazione. l'unico tiro veramente difficile è quello nella variante di 5° grado verso la fine, fatelo se siete bravi ad arrampicare se no è un rischio inutile.
è composto da un'enorme lama da arrampicare e scavalcare, occorre arrivare in qualche maniera in cima per poi dal bordo disarrampicare in leggero strapiombo dall'altra parte; forse si riesce a proteggere qualcosina con i nuts piccoli, se no occorre farlo in libera (presente solo un vecchio chiodo sulla cima che però si muove).
prossima volta che ripeto questa via sceglierò la variante di 3° a sinistra, è proporzionata alla via.
per il resto bella giornata passata con @Phantom e il @ghemon , tempo stupendo con temperatura ideale
le vie del Musinè
al bivio del sentiero le due vie
alla base della prima placca sincominciano le manovre di riscaldamento
per poi passare alla feroce e avida scalata.
notare il casco del @Phantom che pare una parrucca
si rampica su belle placche ricche di appigli
tutti i tiri possono essere aggirati, certo è che per tale variante occorre ravanare un bel pò tra rovi e spine
ogni tanto ci si trova davanti ad un muro vero e proprio da arrampicare, ma la qualità della roccia rende tutto relativamente semplice.
si va su
oplà, si è in alto dall'altra parte, pronti ad affrontare il prossimo
che è questo, uno più bello dell'altro
finiti tutti i muri (nel primo tratto sono direi una quindicina) occorre andare a reperire il secondo tronco tramite sentiero tutto ben omettato che traversa verso sinistra
dopo una modesta pausa all'inizio della seconda via la prima bestia grama che ci troviamo davanti è stò coso qui, facilmente scalabile sulla sinistra
che non ci scappa
e poi si ricomincia, muri, placche, roccioni, un pò di tutto insomma, siamo qui per rampicare e l'attività non ci manca certamente
abbiamo anche uno spettatore nero che sogghigna e che sa rampicare meglio di tutti noialtri
tutto bene fino a che non ci troviamo al cospetto del tiro chiave della via
è questa mostruosità, una quindicina di metri, facile all'inizio ma il muro finale non è banale, difficile proteggere, nel nostro caso in libera e via
lo usciamo indenni e ancora vivi tutti quanti dopo un'oretta quasi.
sinceramente lo sconsiglio, è un'arrampicata completamente differente dallo spirito degli altri tiri
ma non è finita, ancora tiri di 3°, facili e rilassanti
finita la via decidiamo di salire in cima dalla dorsale, anche qui ci tocca qualche passo, certo è che la stanchezza incomincia a farsi sentire
la crociona finale
e il ritorno.
bella giornata bella via bello tutto
e alla prossima!