http://www.avventurosamente.it/vb/9...ticolo-sul-regolamento-7-eventi-proposti.html
http://www.avventurosamente.it/vb/1...24-filosofia-dellattrezzatura-ultralight.html
In questo momento d'insonnia mi è venuto un pensiero nato dalle 2 discussioni sopra citate: un anno (o comunque un considerevole periodo di tempo) da dover prestare (anche se poi non viene certo restituito ) come fosse un vecchio servizio miltare o civile.
Da una parte ci sarebbe il vantaggio (che potrà apparire assurdo ma la prima discussione citata, i numerosi corsi già esistenti e i frequenti incidenti spesso banali che si verificano mostrano che non lo è) di reinsegnare alle persone a camminare e di reintegrare l'uomo con la Natura.
Dall'altra (e qui entra in ballo la seconda discussione) sarebbe un modo per "costringere" l'individuo a conoscersi e a compiere le sue scelte in base alle proprie reali necessità e non solo in merito alle mode e agli "imboccamenti" esterni (suona un pò luogo comune, lo so!! ma ogni giorno vedo esempi inequivocabili).
Il programma (che mi è nato in testa circa 1/2 ora fa) dovrebbe consitere, all'incirca, in:
"devi affrontare escursioni di grado e durata sempre maggiori, fino ad arrivare a diversi pernotti consecutivi, e tutto quello che ti serve lo devi avere sulle tue spalle. Puoi scegliere da solo il tuo equipaggiamento (entro un certo budget) e lo puoi modificare nel corso del tempo: se preferisci stare comodo puoi dormire anche su di un materasso a molle, a patto che ogni giorno te lo porti dietro; se ti piace viaggiare leggero ti è permesso portarti solo un marsupio, basta che la notte ti adegui (senza però provocare stragi ecologiche)".
Forse è più o meno il discorso degli scout (non mi ricordo, ho fatto solo un pò di lupetti, ai quali, se me lo prendono, voglio iscrivere mio figlio a settembre) o forse si otterrebbe solo l'effetto contrario: gente che, se prima ignorava boschi e montagne, adesso li odia proprio e li vorrebbe vedere bruciare; oppure gente che, a causa delle privazioni affrontate in quel periodo, si da alla compensazione tramite un consumismo sfrenato (per quanto sia possibile in questi tempi, certo!!).
Una cosa è certa ...... personalmente non gradirei molto avere i boschi troppo affollati, quindi forse era meglio che mi sforzavo di più a cercare di dormire, ma ormai l'ho scritto e così...
http://www.avventurosamente.it/vb/1...24-filosofia-dellattrezzatura-ultralight.html
In questo momento d'insonnia mi è venuto un pensiero nato dalle 2 discussioni sopra citate: un anno (o comunque un considerevole periodo di tempo) da dover prestare (anche se poi non viene certo restituito ) come fosse un vecchio servizio miltare o civile.
Da una parte ci sarebbe il vantaggio (che potrà apparire assurdo ma la prima discussione citata, i numerosi corsi già esistenti e i frequenti incidenti spesso banali che si verificano mostrano che non lo è) di reinsegnare alle persone a camminare e di reintegrare l'uomo con la Natura.
Dall'altra (e qui entra in ballo la seconda discussione) sarebbe un modo per "costringere" l'individuo a conoscersi e a compiere le sue scelte in base alle proprie reali necessità e non solo in merito alle mode e agli "imboccamenti" esterni (suona un pò luogo comune, lo so!! ma ogni giorno vedo esempi inequivocabili).
Il programma (che mi è nato in testa circa 1/2 ora fa) dovrebbe consitere, all'incirca, in:
"devi affrontare escursioni di grado e durata sempre maggiori, fino ad arrivare a diversi pernotti consecutivi, e tutto quello che ti serve lo devi avere sulle tue spalle. Puoi scegliere da solo il tuo equipaggiamento (entro un certo budget) e lo puoi modificare nel corso del tempo: se preferisci stare comodo puoi dormire anche su di un materasso a molle, a patto che ogni giorno te lo porti dietro; se ti piace viaggiare leggero ti è permesso portarti solo un marsupio, basta che la notte ti adegui (senza però provocare stragi ecologiche)".
Forse è più o meno il discorso degli scout (non mi ricordo, ho fatto solo un pò di lupetti, ai quali, se me lo prendono, voglio iscrivere mio figlio a settembre) o forse si otterrebbe solo l'effetto contrario: gente che, se prima ignorava boschi e montagne, adesso li odia proprio e li vorrebbe vedere bruciare; oppure gente che, a causa delle privazioni affrontate in quel periodo, si da alla compensazione tramite un consumismo sfrenato (per quanto sia possibile in questi tempi, certo!!).
Una cosa è certa ...... personalmente non gradirei molto avere i boschi troppo affollati, quindi forse era meglio che mi sforzavo di più a cercare di dormire, ma ormai l'ho scritto e così...