NANGA PARBAT


mi manca da morire perchè era un gran comunicatore, altri hanno fatto forse meglio, ma non comunicavano come lui,,o non comunicavano affatto
certi racconti mancheranno a tutti noi..


un bellissimo video rimosso :(...spero sia per problemi di copyright.
 
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Di natura rifuggo l'agonismo e dell'alpinismo so ben poco, difatti Nardi non l'avevo mai sentito prima.
Certo nell'ambiente si sentono dei nomi, ma più che altro sono quelli storici, questo invece era una delle "nuove leve".
Pare molto interessante e quindi grazie senz'altro un po' me lo guarderò nei video.
Curiosamente l'unico libro che ho a casa sull'alpinismo è quello scritto da Messner sul Nanga Parbat in solitaria, magari lo riprendo in mano.
 
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Solo una riflessione: ma non dovevano essere morti per una valanga, sotto tonnellate di neve?
Non mi sottraggo.
È vero abbiamo sbagliato. Purtroppo però il mio errore mi fa fare solo una magra figura, il loro errore, se vogliamo pure peggiore della caduta di un seracco, li ha uccisi.
Il tema di fondo del mio discorso resta immutato: certe imprese son troppo rischiose, non si devono buttare vite così
 
leggo ora la discussione , anticipo che non l'ho letta tutta . do il mio pensiero . nessuno e dico nessuno , può permettersi di giudicare un ragazzo che ha deciso di fare quello che ha fatto Nardi . sono inutili le parole , non avrebbe dovuto farlo , pensare a chi hai a casa , etc etc ... la moglir di Daniele sapeva cosa faceva , la ragazza di Tom scala pure lei ... e trovo fuori luogo le paccate di Moro e Messner sulla scelta del rischio e la ponderabile scelta di salire o meno da li . Messner li ci ha perso un fratello , e poi e' risalito al Nanga da solo , Moro addirittura se e' ancora al mondo deve dire grazie a Dio , e non certo a sue scelte sul ne vale la pena o meno , sul gasherbrum 2 con Urubko e un altro ragazzo alla prima invernale son rimasti sotto una slavina , fortunatamente era abbastanza in superficie per uscirne , sull Annapurna ha perso due compagni , dopo che una slavina li ha portati giu per quasi un chilometro .... alpinisti di una certa caratura non si son sentiti in diritto di commentare la vicenda di Nardi ( Barmasse , Confortola , Bielicki etc etc ) . anche Moro e Messner avrebbero fatto piu bella figura a stare zitti .
 
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Se non ho capito male, i corpi non li recupereranno, nessuno vuole rischiare la propria vita per recuperare due persone non più in vita.

stan valutando l'ipotesi del recupe piu avanti , l'altitudine dei corpi a detta dei piloti dopoun colloquio con Txicon
fa presumere un possibile recupero
 
Messner li ci ha perso un fratello , e poi e' risalito al Nanga da solo
Tra l'altro scesero dalla Diamir perchè la consideravano più facile della parete Rupal, su cui avevano aperto la prima via proprio con quella spedizione.

La prima invernale poi l'ha fatta proprio Moro.

Quindi boh, da che pulpito...
 
Allora, noi non possiamo giudicare xkè non facciamo 8000, Moro e Messner xkè anche a loro. Niente ognuno deve poter inseguire i propri sogni e guai a dire qualcosa contro. Va bene così.
 
Si ... ognuno deve poter inseguire i propri sogni !! Esatto ... l ha fatto Messner , Moro , Nardi , Steck e lo faccio pure io ... sai dive sta l'assurdo ? Che se Daniele avrebbe scalato con successo tutti quelli che criticano ora sarebbero a far la fila per comprare il libro ... o serate a veder filmati cone quello su Honnold ... scalare in libera cone Honnold su El Captain è meno pericoloso ? O peggio cone faceva Alain Roberts ? Chi andò sulla Luna ? Ora si pensa Marte .... ripeto , non ce l'ha fatta altrimenti i commenti sarebbero l'opposto di quelli che leggo ora sui vari social
 
A mio personalissimo parere se:

1 - ognuno ha il diritto di andare a rompersi le corna come gli pare, quando gli pare e dove gli pare;
2 - allora ognuno ha il diritto di dire che non ha voglia di rischiare la pelle per cercare/salvare qualcuno e se ci va, ricade nel punto uno;
3 - di conseguenza però, secondo me, ognuno deve avere il diritto di pensarla diversamente da loro e se ne parla con una propria riflessione/convinzione personale ha sicuramente anche lui il diritto di farlo. Altrimenti si cade nell'impedire di dire invece che nell'impedire di fare... E poi, magari, anche chi parla potrebbe farlo per seguire il proprio sogno di commentatore/relatore/analizzatore/valutatore o comunque diamine lo si possa/voglia chiamare.

In conclusione, sbaglierò anche ma ritengo che non si debba impedire a qualcuno ne di fare ne di dire purché non siano cose dette/fatte per voluta cattiveria, per ferire o danneggiare qualcuno. E tutto ciò al di là che piaccia o non piaccia a qualcuno...
 
Secondo me, considerando le radici cristiane che ci accomunano, siamo nella casistica della estremizzazione di una frase tipo "non giudicate e non sarete giudicati", presa come monito a non permettersi di giudicare le scelte altrui onde incorrere in una mancanza di rispetto inaccettabile.
Peccato che la frase evangelica presa alla lettera non vieta il giudizio. Dice solo che se giudico qualcuno poi devo accettare a mia volta il suo giudizio.
Ma l espressione di un giudizio non va interpretata come si vuol far credere in uno svilimento del valore Dell altra persona, perché mentre giudico uso il mio metro di giudizio, così come chi giudica me lo fa secondo la sua visione del mondo, dedurne una mancanza di rispetto del valore intrinseco della persona è solo una forzatura, un trucchetto per impedire nei fatti la libertà d espressione.
Io giudico sciocco un alpinista? E lui può giudicare sciocco me perché non so cosa mi perdo.

Poi il popolo è volubile, senza una morale individuale ben definita, ecco che chi ha successo in un impresa grandiosa (per difficoltà) rischiosa ecc diventa un mito, ma se le cosa vanno storte.. Era solo un poveraccio
 
Tra l'altro scesero dalla Diamir perchè la consideravano più facile della parete Rupal, su cui avevano aperto la prima via proprio con quella spedizione.

La prima invernale poi l'ha fatta proprio Moro.

Quindi boh, da che pulpito...
Moro è salito dalla via Kinshofer.
Diciamo che dal video postato prima emerge chiaramente come nardi fosse un po' troppo impulsivo e spregiudicato. Ma sapeva a cosa andava incontro, eccome

Il fatto che la parete diamir fosse considerata più semplice non dice nulla: difficoltà e pericolosità spesso non vanno di pari passo.
 
Ho atteso a lungo, prima di dire la mia. Che è breve, brevissima.
1. Non giudico mai i rischi che gli altri scelgono di prendersi. Perché ciò che è facile per me, può essere difficile o impossibile per un altro (e viceversa, naturalmente). E non si può conoscere la preparazione di un alpinista, se non quando si esce insieme e si affronta qualche difficoltà insieme.
2. Tutti noi ci siamo esposti o ci esporremo a rischi mortali. Se siamo qui a raccontare le nostre storie, è solo merito della fortuna. Non parlo solo di rischi in montagna. E magari per qualcosa che, oggettivamente, "Val meno la pena".
3. Invecchiando ho deciso di darmi una bella calmata, ma non sono le responsabilità della vita (moglie e figli) ad avermi convinto, quanto...
4. ... quanto il portare in montagna con me qualche buon amico. Cui far sperimentare il piacere della natura selvaggia, correndo meno rischi possibile.

Ovviamente, dato l'epilogo della vicenda, esprimo il mio cordoglio a chi resta (famiglia ed amici), chiedendo a chi mi legge: sicuro che questo sia un modo brutto di andarsene? Meglio nel proprio letto, anche se circondato dall'affetto dei propri cari? Non dico di andarsi a cercar guai, ma, caro amico che mi leggi, allora, che avventuroso sei?
 
Io non sto a criticare chi qui commenta ( magari lo penso ma non lo dico ) critico Messner che si è fatto grande dicendo "Glielo avevo detto di non andare su di li " .... però 10 mesi fa all anniversario dell Everest senza ossigeno commentava cosi “Ci dicevano che eravamo matti con tendenze suicide” – ha ricordato all’ANSA Messner, con il sorriso sulle labbra – .... e Moro un altro ...
 
Moro è salito dalla via Kinshofer.
Diciamo che dal video postato prima emerge chiaramente come nardi fosse un po' troppo impulsivo e spregiudicato.
che vuol dire?
tutti i grandi esploratori e alpinisti sono stati degli amanti dell'avventura e dell'ignoto... troppo impulsivi? troppo spregiudicati? rispetto a cosa?
se va bene non lo sei troppo, se va male lo sei troppo?

Ma sapeva a cosa andava incontro, eccome
certo non era uno sprovveduto, non arrivi a fare gli 8mila in stile alpino per caso
... e in invernale ... eccetera

Il fatto che la parete diamir fosse considerata più semplice non dice nulla: difficoltà e pericolosità spesso non vanno di pari passo.
1970: la Diamir era praticamente inesplorata, nel 1962 era stata salita e basta... quindi a parte quanto si vede da valle, non si sapeva un piffero... nella disperazione però sono scesi da quella più veloce, tutto qui: non puoi rimanere sopra i 6-7mila a lungo, c'è una pericolosità nel rimanere a quelle quote e ogni ora che passa peggiora...
 
sicuro che questo sia un modo brutto di andarsene?
Sinceramente questo discorso non funziona molto.
Anche io preferirei morire in montagna piuttosto che in un letto d'ospedale, ma non per questo voglio morire domani o corro rischi esagerati.

Senza false ipocrisie, si possono trovare tutte le giustificazioni del mondo, ma alla fine se le è andata a cercare.
Vero che se ce l'avesse fatta sarebbero tutti a cantarne le lodi, probabilmente anche io, ma purtroppo non ce l'ha fatta.

Spesso il confine tra bravo e fortunato è molto labile.
 
che vuol dire?
tutti i grandi esploratori e alpinisti sono stati degli amanti dell'avventura e dell'ignoto... troppo impulsivi? troppo spregiudicati? rispetto a cosa?
se va bene non lo sei troppo, se va male lo sei troppo?


certo non era uno sprovveduto, non arrivi a fare gli 8mila in stile alpino per caso
... e in invernale ... eccetera


1970: la Diamir era praticamente inesplorata, nel 1962 era stata salita e basta... quindi a parte quanto si vede da valle, non si sapeva un piffero... nella disperazione però sono scesi da quella più veloce, tutto qui: non puoi rimanere sopra i 6-7mila a lungo, c'è una pericolosità nel rimanere a quelle quote e ogni ora che passa peggiora...

Ma hai visto il video? Ti fa una buona impressione quando vuole comunque salire nonostante sappia che le condizioni dello sperone e del ghiacciaio non sono buone, rimanendo male perché la compagna decide di cambiare via, o quando se la prende con il compagno che ha paura, o quando tenta di risalire da solo e inizialmente non vorrebbe scendere nonostante la tenda bucata?

Insomma..non é il primo né sarà l'ultimo a morire in circostanze simili, ma sapeva perfettamente a cosa andava incontro e forse é stato fin troppo fortunato ad uscire indenne dai quattro precedenti tentativi. Hai visto le valanghe che si staccano dallo sperone? Un motivo ci sarà se la kinshofer é la via normale e questa non é mai stata tentata.
 
Io non sto a criticare chi qui commenta ( magari lo penso ma non lo dico ) critico Messner che si è fatto grande dicendo "Glielo avevo detto di non andare su di li " .... però 10 mesi fa all anniversario dell Everest senza ossigeno commentava cosi “Ci dicevano che eravamo matti con tendenze suicide” – ha ricordato all’ANSA Messner, con il sorriso sulle labbra – .... e Moro un altro ...
Ma vedi questo è capacità di valutare correttamente le proprie possibilità. Come per Honnold. Che se precipita e si ammazza cmq lo critico e ne critico cmq l' impresa xkè eccessivamente rischiosa[1]. Però aveva ragione lui.
L'ossigeno è una questione oltremodo complessa e lo si è sviscerato bene con la polemica (stupida!) dell' Everest 1996. Inutile dire che i fatti dicono che aveva ragionissma Messner e Boukreev

che vuol dire?
tutti i grandi esploratori e alpinisti sono stati degli amanti dell'avventura e dell'ignoto... troppo impulsivi? troppo spregiudicati? rispetto a cosa?
se va bene non lo sei troppo, se va male lo sei troppo?
se hai correttamente valutato rischi e possibilità è ovvio che me ne devo stare un po' zitto, anche se cmq spesso sotto mugugno un "troppo, troppo rischio"
1970: la Diamir era praticamente inesplorata, nel 1962 era stata salita e basta... quindi a parte quanto si vede da valle, non si sapeva un piffero... nella disperazione però sono scesi da quella più veloce, tutto qui: non puoi rimanere sopra i 6-7mila a lungo, c'è una pericolosità nel rimanere a quelle quote e ogni ora che passa peggiora...
non era la più veloce, era l' unica fattibile, l'unica de-rampicabile. Xkè la Rakhiot (se ricordo bene) non era fattibile in discesa e senza le attrezzature che avrebbero dovuto portar su i compagni alpinisti che invece alla fine non son saliti. Quella volta forse la mattata la fece proprio Gunther che magari avrebbe dovuto salire con un po' di corda, provare a portar su un po' di attrezzatura. Ma ovviamente è una situazione decisamente complessa. I Messner si assunsero troppo rischio? Sì!

[1] mi rendo conto che qui non si capisce cosa intendo: io imprese come quella di Honnold in cui se succede qualcosa di piccolo l' esito è fatale, le condanno. Poi se ce la fa non mi resta che dire che almeno per quanto riguarda le sue capacità aveva ragione lui. Ma la condanno lostesso come impresa
 
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Scusate se mi auto-cito, ma tutte queste ultime discussioni sopra, secondo me, si riassumono nelle due righe che scrissi qualche pagina fa:
invece io non son di quell' avviso.
intanto xkè un eroe è uno che fa qualcosa per gli altri e non per se stessi. Molti alpinisti hanno fatto atti di eroismo (penso a Gnaro a Boukreev ed anche a Bonatti in certe sitauzioni), ma hanno fatto anche mattate che me li fa definire sovra-umani,fortunati,incoscienti in % variabili.
Il discorso che faccio io non è per mettere alla gogna qualsiasi alpinista che ci prova e a cui va male. Dico che certi rischi andrebbero evitati, anche quando ti va bene.

PS ho modificato il mio msg precedente che al discorso Honnold poteva interpretarsi al contrario della mia idea
 
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