Recensione nanook of the north

Bellissimo, mi permetto di ripescare questa discussione sia per inserire un'altro link dato che questo postato da @SemiMonade non è più attivo, sia per aggiungere la mia recensione:


Sebbene ai tempi delle riprese questa popolazione avesse già iniziato ad "occidentalizzarsi" vestendo anche abiti moderni ed affiancando armi da fuoco a quelle tradizionali nella pellicola non ve ne è traccia così possiamo dire che sia un bel documento sulla vita degli inuit di inizio '900, ma potremmo anche dire di poter vedere come ha vissuto questa popolazione nei millenni addietro.

Si vede il kajak (barca da uomo), l'umjak (barca da donna), la costruzione di un igloo e molte scene di vita famigliare.

C'è da dire che non tutto è stato girato in maniera strettamente documentaristica. Una veloce ricerca su google svelerà che proprio negli anni '20 questo documentario è stato criticato per alcune scene "false".
La scena in cui Nanook si reca in un villaggio per scambiare le pelli ed incontra l'uomo bianco è frutto di un copione scritto a tavolino... il momento in cui il protagonista si meraviglia di fronte al grammofono (simbolo di modernità) e tenta di mangiare il disco è stato sceneggiato in maniera quasi comica per sottolineare la profonda differenza culturale e di stile di vita dei due popoli... in realtà Nanook conosceva il grammofono.
Le scene riprese all'interno dell'igloo sono state ricreate in un apposito igloo più grande del solito perchè in quello vero che si vede essere costrutiro la macchina da presa non passava; ed inoltre sarebbe stato troppo buio.
Lo stesso titolo, e nome del protagonista, Nanook è stato inventato da Robert J. Flaherty (regista, produttore, ideatore e cameraman) in quanto ritenuto più genuino del nome reale del personaggio ripreso.

Altre scene non lasciano ovviamente dubbi riguardo la loro veridicità... non vi era allora semplicemente la tecnologia per ricreare artificiosamente le scene di caccia; specie in quegli ambienti, decisamente inospitali per un uomo degli anni'20 con una macchina da presa che oggi definiremmo preistorica.

Sembra strano vedere un film muto... per me è stato il primo. Ma è veramente qualcosa di cui vale la pena prender visione, specie per i kayaker ma anche per gli amanti dei climi artici. Manca l'audio ma le immagini sono sorprendenti. Spesso mi hanno sorpreso per la loro qualità.
Nei frame spesso appaiono delle scritte su fondo nero che servono da chiarimento alle scene che si stanno vedendo; in queste viene ancora usato il termine "eskimo" per indicare la popolazione inuit.

Il documentario è visibile su Youtube a questo link:
(ce ne sono caricati anche altri, ne ho aperti un po' e visionati per qualche secondo. Quello a questo indirizzo mi è sembrato quello con la miglior qualità delle immagini)
 
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