Escursione Nei fiabeschi boschi di Arnocampo

Parchi della Calabria
  1. Parco Nazionale della Sila
Data: 12 aprile 2017
Regione e provincia: Calabria, Cosenza
Località di partenza: Valle del Neto
Località di arrivo: Arnocampo-Serras Ripollata
Tempo di percorrenza: 8 ore
Grado di difficoltà: E
Periodo consigliato: Tutto l'anno (in inverno con le ciaspole)
Segnaletica: CAI (tranne tratto in cresta)
Quota massima: 1682
Accesso stradale: L'area si raggiunge seguendo la strada della Val Neto (dalla SS 107 uscire a Croce di Magara-Germano. Andare a destra per Croce di Magara. Seguire le indicazioni per Germano. Dopo pochi metri, al successivo bivio, sempre a destra. Si supera il Lago di Ariamacina e il bivio di Zarella. Il sentiero inizia a un centinaio di metri dal secondo ponte sul Neto, di fronte al quale c'è una vecchia casa cantoniera. Alcune tabelle indicano il percorso).

Prima bellissima escursione di primavera. Siamo nella magna Sila, la grande regione montagnosa nel cuore della Calabria. Ripercorriamo i boschi di pino nero silano nell'area che prende il nome di Arnocampo, forse la zona dove la specie silana per eccellenza si manifesta agli occhi dell'osservatore in maniera più superba ed elegante, con esemplari talvolta imponenti.
Nonostante sia attraversata da una strada provinciale, la Valle del Neto mantiene un fascino tutto particolare. Se le pendici dei dolci monti adiacenti son ricoperti da una fitta e superba pineta, il fondovalle, che è posto tra i 1200 e i 1300 m, viene impreziosito da una macchia ripariale di ontano nero, boscaglia che accompagna lo scorrere di uno dei fiumi più grandi della Calabria, il Neto, che significa "navi bruciate". Si narra che alcuni Achei di ritorno dalla spedizione Iliaca, procedevano nei pressi del delta del fiume, sbarcarono e iniziarono a esplorare i luoghi, lasciando le navi indifese, le quali vennero incendiate dalle troiane restate sulle navi e stanche del lungo e faticoso viaggio. A molti altri Achei giunti sul luogo per fondare nuove città, le troiane imposero la desinenza del nome Neto.


Seguente la mappa topografica dell'escursione.

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Ci mettiamo quindi in marcia (da quota 1235) nella splendida foresta di pini neri silani con esemplari grossi sparsi di cerro.

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Il sentiero che sale a Colonia Don Bosco

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In lontananza Timpone Grillo

In circa un'ora e trenta siamo a Colonia Don Bosco (quota 1520), nella qual radura adiacente insistono ancora chiazze di neve e migliaia e migliaia di crochi. Ma a raccontarci dell'arrivo della stagione dai cromi smisurati è anche la voce di uno degli uccelli più caratteristici della stagione primaverile, che emette un suono che in poesia si rivelerebbe nella celebre onomatopea, il Cuculus canorus.

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Dal rudere continuiamo il nostro percorso lungo la via segnata e, dopo circa un km, la abbandoniamo per salire liberamente sul crinale a nord. La pendice della montagna risulta in leggera pendenza, sempre all'interno di una magnifica pineta e in breve siamo sulla sommità.

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Seguiamo la cresca selvosa in direzione est e infine usciamo fuori dal bosco. E' il punto più alto di questa piccola dorsale (quota 1644) e il panorama è eccezionale, a 360 gradi. Addirittura possiamo notare, lontano e misterioso, il Monte Gariglione, la vetta maggiore della Sila Piccola. Vediamo anche il Montenero, i vicini Timpone Grillo e M.Volpintesta, le Montagne della Porcina, M.Botte Donato, M.Curcio, Serra Stella, M.Pettinascura e via dicendo. Praticamente si vede mezza Sila. Una cima che non ha un nome, lontana dai circuiti escursionisti, ma frequentata molto probabilmente dai pastori. La notai un anno fa dalla cresta a ovest della cima di Timpone Grillo. Un luogo solitario e sublime.

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In lontananza vediamo a sinistra Monte Gariglione, a destra Montenero. Le cime vicine fanno parte, invece, di Timpone Grillo

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A destra vediamo M.Pettinascura. In lontananza Cozzo del Pupatolo

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In lontananza le Montagne della Porcina, M.Votte DOnato e Timpone della Carcara



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Ritorniamo un po' indietro e insistiamo a rimaner lungo la medesima cresta, che procede in direzione nord-ovest, la quale dal punto di vista forestale si accresce di bellezza, con esemplari di pino nero decisamente vetusti. Questo soprattutto per quanto concerna la pendice che precipita verso sud. A nord, invece, le conifere vengono sostituite da una bella faggeta pura.

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Intercettiamo nuovamente così il classico sentiero segnato di Arnocampo. Andiamo a destra e ci inoltriamo fino alla vetta di Serra Ripollata (1682 m), dove termina il nostro percorso di andata.

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Seguenti alcune foto del tragitto di ritorno

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Testi e foto di Bruno Francesco Pileggi
 
Posti stupendi, niente da invidiare alle più famose pinete californiane, un peccato che mezza italia sia ancora sconosciuta ai più e poco attrezzata per accogliere un turismo sportivo.
Spesso si guarda all'est europa ma anche da noi ce ne sarebbe da divertirsi con trekking, bushcraft, campeggio...
 
Posti stupendi, niente da invidiare alle più famose pinete californiane, un peccato che mezza italia sia ancora sconosciuta ai più e poco attrezzata per accogliere un turismo sportivo.
Spesso si guarda all'est europa ma anche da noi ce ne sarebbe da divertirsi con trekking, bushcraft, campeggio...

Purtroppo da queste parti i parchi nazionali e regionali non solo a misura del turista. Collegamenti autobus inesistenti (si può raggiungere facilmente, da Cosenza, sono Camigliatello). Poi non ci sono centri dove noleggiare delle MTB, soprattutto nella Sila Piccola catanzarese, isolata completamente (solo a Camigliatello è presente un negozio di sport che offre questo servizio). Se ti rechi nelle pro loco e gli parli di escursionismo e di MTB ti fissano come per dire "ma che stai dicendo".
Ma il peggio del peggio lo trovi nel Parco del Pollino, dove manca tutto quel che serve al turista, raggiungibile solo con mezzi propri ... isolato completamente: qui le MTB sono un miraggio, utilissime secondo me anche per raggiungere i sentieri dai paesi posti in fondovalle ... , ecc ecc.
Il parco calabrese maggiormente fruibile dagli escursionisti è quello dell'Aspromonte, servito anche dai mezzi pubblici che partono dalla stazione ferroviaria di Reggio Calabria centrale.
Quello che manca in Calabria è la mentalità del turismo.
 
mi sa che quella mentalità manca un po' ovunque in italia...
sarebbe anche bello dire: godiamoci quei posti così selvaggi, ma il problema è che se vieni da fuori, c'è il rischio che il tuo progetto di darti all'avventura non venga proprio ben visto, o vada a infrangere regole scritte e non scritte che valgono per un dato territorio.
più in generale in italia manca la cultura della libertà di fruire in modo lecito e non nocivo degli spazi naturali comuni.

probabilmente dalle tue parti l'idea di inventarsi come guida escursionistica potrebbe avere molto più senso che in una regione come l'emilia romagna. un contatto locale, quando si va in territori poco cosmopoliti, è fondamentale.
 
Grazie per aver condiviso, @lupodellasila, foreste e boschi meravigliosi!

Quello che manca in Calabria è la mentalità del turismo.
mi sa che quella mentalità manca un po' ovunque in italia...

Mà, non direi, se parliamo di Trentino, per fare un esempio.
Oppure della mia stessa zona: abbiamo un mare che non è un granchè confrontato con quello della Sicilia, della Sardegna o della Calabria (per citare i primi tre che mi vengono in mente e che ho fruito) ma ci abbiamo creato attorno, insieme alle spiagge, un'industria turistica non da poco...
 
Boschi maestosi. I paesaggi della Sila sono molto particolari: vette Appenniniche con boschi Alpini. Questo è la cosa che mi ha maggiormente colpito,leggendo questa bella escursione :molto affascinante questa Sila. Complimenti e grazie della condivisione.
 
Boschi maestosi. I paesaggi della Sila sono molto particolari: vette Appenniniche con boschi Alpini. Questo è la cosa che mi ha maggiormente colpito,leggendo questa bella escursione :molto affascinante questa Sila. Complimenti e grazie della condivisione.

Queste sembianze alpine hanno affascinato tantissimi viaggiatori del passato, come Guido Piovene, che definiva la Sila un'isola della Scandinavia nel cuore del Mediterraneo. Ma anche oggi moltissimi rimangono a bocca aperta a scrutar un paesaggio così nordico nel profodo del mezzogiorno italiano. Circa 4 anni fa venne a gareggiare con i suoi cani da slitta anche Ararad Khatchikian, e anch'egli si impressionò di fronte a un paesaggio degli Appennini tramutato di "grande nord".
Ma queste sembianze così alpine non si limitano a caratterizzare solo la Sila. Più a sud ci sono i Monti delle Serre, patria dell'abete bianco, e l'Aspromonte.
 
Ultima modifica:
Di abete bianco ne abbiamo, qualche macchia sporadica, anche qui nel Teramano( Gran Sasso e laga), penso a fonte spugna di Cortino o Incodara di Nerito..... ma veramente solo qualche macchia piccola ,e comunque ignoravo l'esistenza di quel bell'abete rosso,soprattutto di certe dimensioni.
Quei paesaggi nordici così a sud sono davvero particolari e unici.
 
Di abete bianco ne abbiamo, qualche macchia sporadica, anche qui nel Teramano( Gran Sasso e laga), penso a fonte spugna di Cortino o Incodara di Nerito..... ma veramente solo qualche macchia piccola ,e comunque ignoravo l'esistenza di quel bell'abete rosso,soprattutto di certe dimensioni.
Quei paesaggi nordici così a sud sono davvero particolari e unici.

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Questa valle è posta a 900 metri di quota ed è circondata da boschi misti di abete bianco e faggio e da tratti puri di abetina. E' situata sui Monti delle Serre, il massiccio che sta a sud della Sila ... praticamente sembra di stare in qualche valle della Stiria, della Svizzera ecc. Nessun rimboschimento, tutto naturale. Il mare dista solo 20 minuti di macchina.
 
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Questa valle è posta a 900 metri di quota ed è circondata da boschi misti di abete bianco e faggio e da tratti puri di abetina. E' situata sui Monti delle Serre, il massiccio che sta a sud della Sila ... praticamente sembra di stare in qualche valle della Stiria, della Svizzera ecc. Nessun rimboschimento, tutto naturale. Il mare dista solo 20 minuti di macchina.
Pure il mare!!! Pineta vista mare che te l'ho dico a fare?!?!
 
Grande lupodellasila,
non ti leggevo da un pò....escursione fantastica, la faccio spesso e volentieri perchè è davvero un posto meraviglioso, da fare anche in mtb.
A volte ho rifatto le tue escursioni e mi sono sempre trovato in posti unici....se qualche fine settimana riusciamo ad organizzare, io ci sono.

Ciao
 
Grande lupodellasila,
non ti leggevo da un pò....escursione fantastica, la faccio spesso e volentieri perchè è davvero un posto meraviglioso, da fare anche in mtb.
A volte ho rifatto le tue escursioni e mi sono sempre trovato in posti unici....se qualche fine settimana riusciamo ad organizzare, io ci sono.

Ciao.
Molto probabilmente da giugno in poi farò dei fine-settimana silani
 

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