Voto: 9/10
Recensione:
“Nel cuore del borneo “ di Redmon 0’Hanlon
Un professore di storia naturale di Oxford ed il suo amico poeta vogliono trovare le tracce del rinoceronte del Borneo e per far questo debbono inoltrarsi nel cuore dell’isola , in zone mappate solo approssimativamente nel 1926 … Per prepararsi al viaggio fanno un corso intensivo di una settimana nella sede operativa dei commando del SAS ..La base di partenza , Sarawak , e’ ancora piena di testimonianze del regno del raja’ bianco Brooke ( quello cattivo dei pirati della malesia di Salgari ..) .. Il capo delle guide e’ un dayak che vent’anni prima ha guadagnato le sue prime teste ( tagliate ai nemici ) …
Francamente nessuno crederebbe che non sia un libro di fantasia , ma un reale resoconto di viaggio , ma invece e’ proprio cosi’ … Godibilissimo lo spirito tipicamente english che pervade tutta la narrazione : effettivamente l’autoironia con cui i viaggiatori inglesi attraversano le varie traversie ( “ presi i vestiti puliti dal mio zaino , ormai definibile la Casa della Formica ….”) , mantenendo un tono sempre da “the’ delle cinque “ .
Probabilmente qualunque avventuroso trovera’ pane per i suoi denti : dalla descrizione delle tecniche di sopravvivenza dei SAS , alle indagini entomologiche ed ornitologiche , alle avventure sulle rapide …..
Dite la verita’ , un po’ di curiosita’ vi e’ venuta , vero
?
Recensione:
“Nel cuore del borneo “ di Redmon 0’Hanlon
Un professore di storia naturale di Oxford ed il suo amico poeta vogliono trovare le tracce del rinoceronte del Borneo e per far questo debbono inoltrarsi nel cuore dell’isola , in zone mappate solo approssimativamente nel 1926 … Per prepararsi al viaggio fanno un corso intensivo di una settimana nella sede operativa dei commando del SAS ..La base di partenza , Sarawak , e’ ancora piena di testimonianze del regno del raja’ bianco Brooke ( quello cattivo dei pirati della malesia di Salgari ..) .. Il capo delle guide e’ un dayak che vent’anni prima ha guadagnato le sue prime teste ( tagliate ai nemici ) …
Francamente nessuno crederebbe che non sia un libro di fantasia , ma un reale resoconto di viaggio , ma invece e’ proprio cosi’ … Godibilissimo lo spirito tipicamente english che pervade tutta la narrazione : effettivamente l’autoironia con cui i viaggiatori inglesi attraversano le varie traversie ( “ presi i vestiti puliti dal mio zaino , ormai definibile la Casa della Formica ….”) , mantenendo un tono sempre da “the’ delle cinque “ .
Probabilmente qualunque avventuroso trovera’ pane per i suoi denti : dalla descrizione delle tecniche di sopravvivenza dei SAS , alle indagini entomologiche ed ornitologiche , alle avventure sulle rapide …..
Dite la verita’ , un po’ di curiosita’ vi e’ venuta , vero
?
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