- Parchi del Lazio
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- Monte Terminillo
Dati
Data: 31 Luglio 2013
Regione e provincia: Lazio - Rieti
Località di partenza: Rif. Sebastiani (1820)
Località di arrivo: Vetta del Monte Terminillo (2217 metri);
Tempo di percorrenza: 1.20 in salita - 1 ora in discesa;
Grado di difficoltà: E;
Descrizione delle difficoltà: Nessunna difficoltà particolare;
Periodo consigliato: Tutto l'Anno;
Segnaletica: Segni giallo-rossi sempre presenti;
Dislivello: 397 metri in salita ed in discesa;
Accesso stradale: Raggiungere il rifugio Sebastiani salendo o da Leonessa per la panoramica strada che attraversa la Vallonina o da Pian de valli;
Descrizione
Il Terminillo, la montagna di Roma, una delle vette più note, nominate e frequentate di tutto il centro Italia, sia in estate ma soprattutto in inverno; una montagna dove il sovraffollamento domenicale è paragonabile a quello di una fiera di paese; una montagna dove si respira tutto tranne che puro wildness.
E poi (soprattutto) sfregi a non finire, figli della miope politica italiana degli illuminati anni '60-'70, fatti di residence abnormi ed osceni, piste da sci e relativi impianti di risalita, km e km di inutili strade sterrate che si inerpicano fin su ai 1900 metri del passo di Leonessa (il valico automobilistico più alto di tutto l'Appennino) e lungo i fianchi del Monte Elefante, elettrodotti che sfiorano le vette più alte del massiccio.
Insomma, un posto che in passato era sicuramente tra i più belli e particolari dell'Appennino, una maestosa ostentazione di rocce e verdi pendii plasmati insieme dalla natura in migliaia di anni, ridotto ad uno stra-antropizzato avamposto del confusionario e spicciolo svago per le masse in qualche decennio.
Non nego di essermi immerso anch'io in quel fiume di gente e di averci trascorso piacevoli e fresche domeniche estive in compagnia, passeggiando per il centro di Pian de Valli o salendo con la storica funivia fin sul Terminilluccio per poter curiosare con lo sguardo più in là; ma era un tempo in cui il mio amore per la montagna (quella vera) non era ancora così vioscerale, e questa veniva vissuta ancora alla maniera "dei più"...
Poi con il tempo è cresciuta in me la passione per la natura e l'escursionismo, per il silenzio e la perfezione dei luoghi creati da madre natura e tali rimasti; di conseguenza viste le tante montagne che il nostro Appennino offre, il Terminillo, nonostante la sua fama, era scivolato in fondo a quella lunga lista di "cose da fare". Troppo forte infatti, quasi in maniera disgustosa, è stata calcata la mano dell'uomo su questi luoghi per poterli preferire ad altri (invece incontaminati) come meta della tanto attesa pace dei sensi domenicale!
...Riassumendo, questi erano i ricordi e le impressioni raccolti nelle mie visite "turistiche" avvenute in passato: una montagna maestosa sotto molti aspetti, ma troppo rovinata per essere vissuta alla ricerca di riposo e quiete della mente!
Ma come dice un famoso detto "solo gli sciocchi non cambiano mai idea", quindi (fermo restando la più totale avversità nei confronti della parte più antropizzata) decido di salire sulla cima del Terminillo, cercando di cogliere ed isolare quanto di più bello la natura può ancora offrire in questi luoghi. Ed in effetti non me ne sono pentito affatto...di bello c'è ancora molto, per fortuna!!!
Peccato solo che con le strade che lambiscono le cime, anche volendo è difficile isolarsi nell'ambiente, ascoltandolo in silenzio....
Con l'occasione del mio usuale soggiorno estivo a Monteleone di Spoleto (paese di origine di mia madre), distante appena 30 km dal Terminillo, decido di farci una capatina.
In compagnia della mia ragazza, scelgo un giorno infrasettimanale per evitare di imbattermi nella usuale folla che sale verso la vetta più alta dei Monti Reatini, così alle ore 8.00 di mercoledì 31 Luglio sono già sul sentiero che parte dal rifugio Angelo Sebastiani. L'intero posto è ancora avvolto nel silenzio totale, interotto solo da veloci e freddissime raffiche di Grecale da Nord-Est.
Dopo un primo tratto in piano inizio a salire i numerosissimi tornanti del sentiero 401; questi fanno guadagnare in fretta quota in un tratto ripidissimo e volgendomi all'indietro vedo che il rifugio dopo nemmeno 15 minuti di marcia è già bello lontano.
Le timide luci del mattino illuminano il sottostante Monte Rotondo, dirimpettaio del più noto Monte Elefante.
Al termine dell'infinita serie di tornanti, dopo aver superato l'incrocio con il sentiero che proviene dalla Sella di Leonessa, si arriva su un bellissimo terrazzo erboso pianeggiante dal quale si apre una vista bellissima sulla rocciosa parete Est del Terminillo e sul suo sottostante ghiaione. Alla base persistono ancora delle chiazze abbastanza estese di neve...
Qu' il vento (che ci accompagnerà per l'intero itinerario) soffia con raffiche fortissime che sommate alla salita, rendono difficlissimo l'avanzare. Ho l'impressione che se invece delle braccia vessi un paio d'ali, mi basterebbe allargarle appena per poter spiccare il volo!!!
Per fortuna poco dopo il sentiero si infila sul versante meridionale del massiccio permettendoci di proseguire in maniera meno difficoltosa...Quì con mio grande stupore scopro un versante fatto di rocce circondate da una miriade di fioriture di ogni genere, intervallate da ampi spazi verdi. E' semplicemente bellissimo!
Tutto ciò a conferma del ritardo generale con il quale è giunta quest'anno l'estate in alta quota; in altri anni di questo periodo sarebbe già stato tutto giallo e secco, e delle fioriture si avrebbe solo il ricordo stuzzicato da steli appassiti.
Il sentiero, sempre evidentissimo, a tratti passa per delle facili roccette e dei canalini dove comunque un minimo aiuto delle mani torna utile, quasi necessario. Si procede con fatica minima e le pause sono propiziate più dal panorama che dallo sforzo fisico!
Guardando a Sud-Ovest spicca in primo piano il Terminilletto (2108 metri) ed il rifugio Rinaldi sulla sua cima; dietro il Terminilluccio con la sua cima devastata da ogni sorta di costruzione, poi oltre la Conca Reatina.
Dopo un'ora e qualche minuto giungiamo finalmente sulla prima delle due cime del Terminillo, contraddistinta da una colonnina metallica (sulla quale spicca anche l'adesivo di Avventurosamente!)...Meno male, una delle poche cime che ho visto senza una vistosissima croce. Uscendo di nuovo allo scoperto ecco che ci esponiamo di nuovo al vento fortissimo.
Il panorama è ampio in tutte le direzioni, poche altre cime offrono una tale visuale così a 360°.
Ad Est si staglia maestoso il Corno Grande e tutta la catena del Gran Sasso, più a Nord il Vettore ed i Sibillini. A Sud tutto il gruppo del Velino ed i Simbruini; più vicini il Monte Giano ed il Monte Nuria, oltre all'Elefante, ad Il Brecciaro ed al Ritornello.
Ecco un primo piano del Monte Giano, famoso per la scritta DVX, formata da una pineta piantata ad hoc negli anni 30 ad opera degli allievi del Corpo Forestale dello Stato. Proprio in quegli anni ebbe inizio la "colonizzazione" del Terminillo, fortemente voluta dal regime, dopo che lo stesso Mussolini era rimasto estasiato dalla bellezza della zona dopo una sua visita. Tuttosommato le opere realizzate in quegli anni (la funivia e qualche altro piccolo edificio in pietra, oltre alla strada che sale da Lisciano-Pian de Rosce) sono addirittura piacevoli al cospetto degli eco-mostri voluti negli anni '60 e '70....
Ad Ovest si domina tutta la pianura reatina ed in lontananza spunta addirittura la cima toscana del Monte Amiata (non visibile nalla foto...).
A Nord si domina dall'alto la bellissima e (per fortuna) quasi intatta Vallonina, coperta da una fittissima faggeta, ed i monti che poi degradano sull'altopiano di Leonessa (970 metri), sovrastata dalla cima del Monte di Cambio (2081 m.s.l.m.). Quest'ultimo appare quasi un semplice cocuzzolo se osservato dalla cima del Terminillo; in realtà il suo versante settentrionale sta alla piana di Leonessa come il Velino sta alla piana del Fucino. Una cima aguzza che si staglia con oltre 1000 metri di dislivello sul resto della sottostante orografia...
Bellissimo inoltre il colpo d'occhio sulla Lunga cresta Sassetelli.
Dopo una breve pausa (e relativo panino consumato ai piedi della colonnina metallica) riprendiamo verso la seconda cima, posta subito ad Est: la massima altezza del Terminillo si raggiunge proprio quì, come dimostra la targa apposta dal CAI di Leonessa: 2217 metri.
Sotto i nostri piedi un anfiteatro di rocce bellissimo alto almeno 250 metri; in fondo qualche nevaio continua a resistere! L'attenzione è massima a non sporgersi troppo in quanto le raffiche di vento continuano incessanti.
Dopo un ultimo sguardo a tutto quel ben di Dio di panorama si riparte per la discesa, durante la quale incontriamo 5-6 persone che a loro volta stanno salendo in cima...La loro prima domanda è "Ma in cima c'è vento???", poi guardando il nostro abbigliamento non prorpio estivo trovano da soli la risposta....!
Guardando verso Pian de Valli si notano alcuni scorci naturali molto interessanti (se solo isolati dal contesto circostante) a dimostrazione del fatto che fino all'arrivo dell'uomo il Terminillo doveva essere di una bellezza non seconda a nessuna altra montagna appenninica...
Dopo una 45ina di minuti si torna a percorrere l'infinita serie di tornanti che conducono al rifugio Sebastiani. In discesa e costantemente sospinti dal vento da dietro divenmtano quasi più faticosi che in salita, se non altro per lo sforzo necessario per mantenere l'equilibrio. Bella la vista sul vicino Monte di Cambio, dietro al quale si staglia il massiccio del Vettore.
Giunti al termine della discesa e raggiunto il fondo della stretta valle che parte poco sopra di noi, alla Sella di Leonessa, si ha un colpo d'occhio bellissimo sulla parte sommitale del Terminillo.
Poi tornati in macchina e ripresa la via del ritorno verso Leonessa, dai primi tornanti che scendono nella Vallonina, il colpo d'occhio si allarga all'intera cima del Terminillo, che da quì appare austero, selvaggio e roccioso, insomma una montagna con la M maiuscola!!!! Una montagna che avrebbe meritato più attenzione ed oculatezza per la sua massima conservazione e che invece, ahimè (anzi ahinoi), è stata fin troppo assalita nel nome del profitto!!! E visti i nuovi progetti purtroppo non sembra finita quì...
Un saluto a tutti voi, amici avventurosi!
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