Escursione Nel vento del Terminillo...

Parchi del Lazio
  1. Monte Terminillo
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Dati

Data: 31 Luglio 2013
Regione e provincia: Lazio - Rieti
Località di partenza: Rif. Sebastiani (1820)
Località di arrivo: Vetta del Monte Terminillo (2217 metri);
Tempo di percorrenza: 1.20 in salita - 1 ora in discesa;
Grado di difficoltà: E;
Descrizione delle difficoltà: Nessunna difficoltà particolare;
Periodo consigliato: Tutto l'Anno;
Segnaletica: Segni giallo-rossi sempre presenti;
Dislivello: 397 metri in salita ed in discesa;
Accesso stradale: Raggiungere il rifugio Sebastiani salendo o da Leonessa per la panoramica strada che attraversa la Vallonina o da Pian de valli;

Descrizione

Il Terminillo, la montagna di Roma, una delle vette più note, nominate e frequentate di tutto il centro Italia, sia in estate ma soprattutto in inverno; una montagna dove il sovraffollamento domenicale è paragonabile a quello di una fiera di paese; una montagna dove si respira tutto tranne che puro wildness.
E poi (soprattutto) sfregi a non finire, figli della miope politica italiana degli illuminati anni '60-'70, fatti di residence abnormi ed osceni, piste da sci e relativi impianti di risalita, km e km di inutili strade sterrate che si inerpicano fin su ai 1900 metri del passo di Leonessa (il valico automobilistico più alto di tutto l'Appennino) e lungo i fianchi del Monte Elefante, elettrodotti che sfiorano le vette più alte del massiccio.
Insomma, un posto che in passato era sicuramente tra i più belli e particolari dell'Appennino, una maestosa ostentazione di rocce e verdi pendii plasmati insieme dalla natura in migliaia di anni, ridotto ad uno stra-antropizzato avamposto del confusionario e spicciolo svago per le masse in qualche decennio.
Non nego di essermi immerso anch'io in quel fiume di gente e di averci trascorso piacevoli e fresche domeniche estive in compagnia, passeggiando per il centro di Pian de Valli o salendo con la storica funivia fin sul Terminilluccio per poter curiosare con lo sguardo più in là; ma era un tempo in cui il mio amore per la montagna (quella vera) non era ancora così vioscerale, e questa veniva vissuta ancora alla maniera "dei più"...

Poi con il tempo è cresciuta in me la passione per la natura e l'escursionismo, per il silenzio e la perfezione dei luoghi creati da madre natura e tali rimasti; di conseguenza viste le tante montagne che il nostro Appennino offre, il Terminillo, nonostante la sua fama, era scivolato in fondo a quella lunga lista di "cose da fare". Troppo forte infatti, quasi in maniera disgustosa, è stata calcata la mano dell'uomo su questi luoghi per poterli preferire ad altri (invece incontaminati) come meta della tanto attesa pace dei sensi domenicale!

...Riassumendo, questi erano i ricordi e le impressioni raccolti nelle mie visite "turistiche" avvenute in passato: una montagna maestosa sotto molti aspetti, ma troppo rovinata per essere vissuta alla ricerca di riposo e quiete della mente!
Ma come dice un famoso detto "solo gli sciocchi non cambiano mai idea", quindi (fermo restando la più totale avversità nei confronti della parte più antropizzata) decido di salire sulla cima del Terminillo, cercando di cogliere ed isolare quanto di più bello la natura può ancora offrire in questi luoghi. Ed in effetti non me ne sono pentito affatto...di bello c'è ancora molto, per fortuna!!!
Peccato solo che con le strade che lambiscono le cime, anche volendo è difficile isolarsi nell'ambiente, ascoltandolo in silenzio....

Con l'occasione del mio usuale soggiorno estivo a Monteleone di Spoleto (paese di origine di mia madre), distante appena 30 km dal Terminillo, decido di farci una capatina.
In compagnia della mia ragazza, scelgo un giorno infrasettimanale per evitare di imbattermi nella usuale folla che sale verso la vetta più alta dei Monti Reatini, così alle ore 8.00 di mercoledì 31 Luglio sono già sul sentiero che parte dal rifugio Angelo Sebastiani. L'intero posto è ancora avvolto nel silenzio totale, interotto solo da veloci e freddissime raffiche di Grecale da Nord-Est.

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Dopo un primo tratto in piano inizio a salire i numerosissimi tornanti del sentiero 401; questi fanno guadagnare in fretta quota in un tratto ripidissimo e volgendomi all'indietro vedo che il rifugio dopo nemmeno 15 minuti di marcia è già bello lontano.
Le timide luci del mattino illuminano il sottostante Monte Rotondo, dirimpettaio del più noto Monte Elefante.

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Al termine dell'infinita serie di tornanti, dopo aver superato l'incrocio con il sentiero che proviene dalla Sella di Leonessa, si arriva su un bellissimo terrazzo erboso pianeggiante dal quale si apre una vista bellissima sulla rocciosa parete Est del Terminillo e sul suo sottostante ghiaione. Alla base persistono ancora delle chiazze abbastanza estese di neve...

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Qu' il vento (che ci accompagnerà per l'intero itinerario) soffia con raffiche fortissime che sommate alla salita, rendono difficlissimo l'avanzare. Ho l'impressione che se invece delle braccia vessi un paio d'ali, mi basterebbe allargarle appena per poter spiccare il volo!!!
Per fortuna poco dopo il sentiero si infila sul versante meridionale del massiccio permettendoci di proseguire in maniera meno difficoltosa...Quì con mio grande stupore scopro un versante fatto di rocce circondate da una miriade di fioriture di ogni genere, intervallate da ampi spazi verdi. E' semplicemente bellissimo!
Tutto ciò a conferma del ritardo generale con il quale è giunta quest'anno l'estate in alta quota; in altri anni di questo periodo sarebbe già stato tutto giallo e secco, e delle fioriture si avrebbe solo il ricordo stuzzicato da steli appassiti.

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Il sentiero, sempre evidentissimo, a tratti passa per delle facili roccette e dei canalini dove comunque un minimo aiuto delle mani torna utile, quasi necessario. Si procede con fatica minima e le pause sono propiziate più dal panorama che dallo sforzo fisico!

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Guardando a Sud-Ovest spicca in primo piano il Terminilletto (2108 metri) ed il rifugio Rinaldi sulla sua cima; dietro il Terminilluccio con la sua cima devastata da ogni sorta di costruzione, poi oltre la Conca Reatina.

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Dopo un'ora e qualche minuto giungiamo finalmente sulla prima delle due cime del Terminillo, contraddistinta da una colonnina metallica (sulla quale spicca anche l'adesivo di Avventurosamente!)...Meno male, una delle poche cime che ho visto senza una vistosissima croce. Uscendo di nuovo allo scoperto ecco che ci esponiamo di nuovo al vento fortissimo.

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Il panorama è ampio in tutte le direzioni, poche altre cime offrono una tale visuale così a 360°.
Ad Est si staglia maestoso il Corno Grande e tutta la catena del Gran Sasso, più a Nord il Vettore ed i Sibillini. A Sud tutto il gruppo del Velino ed i Simbruini; più vicini il Monte Giano ed il Monte Nuria, oltre all'Elefante, ad Il Brecciaro ed al Ritornello.

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Ecco un primo piano del Monte Giano, famoso per la scritta DVX, formata da una pineta piantata ad hoc negli anni 30 ad opera degli allievi del Corpo Forestale dello Stato. Proprio in quegli anni ebbe inizio la "colonizzazione" del Terminillo, fortemente voluta dal regime, dopo che lo stesso Mussolini era rimasto estasiato dalla bellezza della zona dopo una sua visita. Tuttosommato le opere realizzate in quegli anni (la funivia e qualche altro piccolo edificio in pietra, oltre alla strada che sale da Lisciano-Pian de Rosce) sono addirittura piacevoli al cospetto degli eco-mostri voluti negli anni '60 e '70....

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Ad Ovest si domina tutta la pianura reatina ed in lontananza spunta addirittura la cima toscana del Monte Amiata (non visibile nalla foto...).

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A Nord si domina dall'alto la bellissima e (per fortuna) quasi intatta Vallonina, coperta da una fittissima faggeta, ed i monti che poi degradano sull'altopiano di Leonessa (970 metri), sovrastata dalla cima del Monte di Cambio (2081 m.s.l.m.). Quest'ultimo appare quasi un semplice cocuzzolo se osservato dalla cima del Terminillo; in realtà il suo versante settentrionale sta alla piana di Leonessa come il Velino sta alla piana del Fucino. Una cima aguzza che si staglia con oltre 1000 metri di dislivello sul resto della sottostante orografia...

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Bellissimo inoltre il colpo d'occhio sulla Lunga cresta Sassetelli.

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Dopo una breve pausa (e relativo panino consumato ai piedi della colonnina metallica) riprendiamo verso la seconda cima, posta subito ad Est: la massima altezza del Terminillo si raggiunge proprio quì, come dimostra la targa apposta dal CAI di Leonessa: 2217 metri.

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Sotto i nostri piedi un anfiteatro di rocce bellissimo alto almeno 250 metri; in fondo qualche nevaio continua a resistere! L'attenzione è massima a non sporgersi troppo in quanto le raffiche di vento continuano incessanti.

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Dopo un ultimo sguardo a tutto quel ben di Dio di panorama si riparte per la discesa, durante la quale incontriamo 5-6 persone che a loro volta stanno salendo in cima...La loro prima domanda è "Ma in cima c'è vento???", poi guardando il nostro abbigliamento non prorpio estivo trovano da soli la risposta....:D!

Guardando verso Pian de Valli si notano alcuni scorci naturali molto interessanti (se solo isolati dal contesto circostante) a dimostrazione del fatto che fino all'arrivo dell'uomo il Terminillo doveva essere di una bellezza non seconda a nessuna altra montagna appenninica...

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Dopo una 45ina di minuti si torna a percorrere l'infinita serie di tornanti che conducono al rifugio Sebastiani. In discesa e costantemente sospinti dal vento da dietro divenmtano quasi più faticosi che in salita, se non altro per lo sforzo necessario per mantenere l'equilibrio. Bella la vista sul vicino Monte di Cambio, dietro al quale si staglia il massiccio del Vettore.

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Giunti al termine della discesa e raggiunto il fondo della stretta valle che parte poco sopra di noi, alla Sella di Leonessa, si ha un colpo d'occhio bellissimo sulla parte sommitale del Terminillo.

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Poi tornati in macchina e ripresa la via del ritorno verso Leonessa, dai primi tornanti che scendono nella Vallonina, il colpo d'occhio si allarga all'intera cima del Terminillo, che da quì appare austero, selvaggio e roccioso, insomma una montagna con la M maiuscola!!!! Una montagna che avrebbe meritato più attenzione ed oculatezza per la sua massima conservazione e che invece, ahimè (anzi ahinoi), è stata fin troppo assalita nel nome del profitto!!! E visti i nuovi progetti purtroppo non sembra finita quì...:(

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Un saluto a tutti voi, amici avventurosi! :)
 
Ultima modifica di un moderatore:
Grazie Alex...il merito è di madre natura che mette davanti all'obiettivo dei posti bellissimi!!!
In relazione alla mia ragazza, spero si appassioni sempre di più; per ora mi segue ma solo su percorsi non troppo faticosi...

Ciao!
 
Grazie a te, per le bellissime foto e per farmi capire quanto io sia sciocco a non voler fare questa bella escursione per via dell'eccessiva antropizzazione.
Condivido in tutto e per tutto le tue sagge parole!!
E' dal post con le bellissime foto di fabri64 che so che dovro' porre rimedio!!
Grazie mille per la condivisione!
 
Ciao Pier Paolo,
sino a qualche giorno fa anche io per scelta avevo lasciato sempre indietro il Terminillo, (anche se poi per assurdo ho diversi volumi e carte geografiche della zona...).
Poi finalmente mi sono deciso e ne sono rimasto soddisfatto per le belle emozioni che mi ha dato la sua salita...
Ripeto, resta il rammarico per come certi luoghi solenni siano stati sfregiati...
 
Ciao Daniele,

il mio primo Terminillo lo feci nel 2008, il giorno dopo una afosissima giornata di Ferragosto trascorsa a Scanno. E a fronte di cotanta afa, partimmo io e il mio figliolo (all'epoca tredicenne) per unirci agli amici di ZainInSpalla da poco conosciuti armati di pantaloncino e maglietta e poche altre cose nello zaino:

Al rifugio Sebastiani trovammo nebbia, vento e una temperatura di "ben" dieci (più o meno) gradi.

Mi ricordo che in quell'occasione mio figlio, coperto (si fa per dire) da un k-way, una bandana e un paio di guanti rimediati per sbaglio si fece tutta l'escursione senza battere ciglio.

Ovviamente, una volta scesi al rifugio il sole di Agosto ci accolse in tutto il suo splendore e da allora il nostro zaino è diventato molto più pesante, anche in estate ...

Ma la cosa strana e che tutte le altre volte che sono tornato sulle montagne del Terminillo, spesso il vento mi ha aspettato per salutarmi calorosamente ...

Comunque, a parte questi piccoli inconvenienti, complimenti per il bel giro e le magnifiche foto.

Tanto prima o poi devo portarci anche la figlia, che ancora non ha percorso i bei sentieri delle montagne reatine

Un saluto,

Marco
 
:)

ciao Daniele :lol:
che bel giro e che colori!
hai trovato anche la genziana maggiore o lutea, ormai mi sono fatta una coltura eheh :biggrin:

:si: :si:
 
Ciao Daniele,

il mio primo Terminillo lo feci nel 2008, il giorno dopo una afosissima giornata di Ferragosto trascorsa a Scanno. E a fronte di cotanta afa, partimmo io e il mio figliolo (all'epoca tredicenne) per unirci agli amici di ZainInSpalla da poco conosciuti armati di pantaloncino e maglietta e poche altre cose nello zaino:

Al rifugio Sebastiani trovammo nebbia, vento e una temperatura di "ben" dieci (più o meno) gradi.

Mi ricordo che in quell'occasione mio figlio, coperto (si fa per dire) da un k-way, una bandana e un paio di guanti rimediati per sbaglio si fece tutta l'escursione senza battere ciglio.

Ovviamente, una volta scesi al rifugio il sole di Agosto ci accolse in tutto il suo splendore e da allora il nostro zaino è diventato molto più pesante, anche in estate ...

Ma la cosa strana e che tutte le altre volte che sono tornato sulle montagne del Terminillo, spesso il vento mi ha aspettato per salutarmi calorosamente ...

Comunque, a parte questi piccoli inconvenienti, complimenti per il bel giro e le magnifiche foto.

Tanto prima o poi devo portarci anche la figlia, che ancora non ha percorso i bei sentieri delle montagne reatine

Un saluto,

Marco

Marco grazie dei complimenti e della visita!!!
La tua esperienza descritta sopra rende alla perfezione l'idea di come in montagna si deve andare sempre attrezzati per qualsiasi evenienza!

Tempo fà sempre su questo forum descrissi la mia avventura sul Monte Aquila, dove il 29 Giugno sono stato accolto da un Gran Sasso completamente spolverato di neve già da quota 2.400 metri!!!
Per non parlare del vento e della temperatura che sfiorava lo 0...

Per spiegarmi ancora meglio, nonostante avessi con me giacca antivento e fascia per coprire la testa, ti dico ho rimpianto i guanti (a fine giugno :mumble:)...dato che avevo le dita congelate!!!

Come dici giustamente tu, anche il mio zaino è sempre molto pesante!!!!


:)

ciao Daniele :lol:
che bel giro e che colori!
hai trovato anche la genziana maggiore o lutea, ormai mi sono fatta una coltura eheh :biggrin:

:si: :si:

Grazie Bizia della visita e del tuo occhio attento a riguardo della Genziana!!!
Per la cronaca, ho incontrato anche dei bellissimi tappeti di orchidee, oltre a miriadi di fiori di cui non conosco i nomi...un tripudio insomma!!!

PS: a riguardo dei colori delle foto, a dire il vero, sono rimasto poco soddisfatto del risultato di alcuni scatti, ma d'altro canto il forte sole di piena mattina in generale non aiuta di certo...
Tutto assumerebbe un altro aspetto con la dorata luce del tardo pomeriggio, ma per forza di cose in montagna ci si va sempre di mattina...quindi come si dice, si fa quel che si può!
L'obiettivo è sempre quello di coniugare una bella escursione con il portare a casa qualche scatto decente; per le foto "artistiche" va per forza di cose scelto un orario diverso!!!

Ciao!
 
Intanto un salutone a te e Serena! :D
Vedo con piacere di nuovo il Terminillo che come ben ricorda Pierpaolo ho scelto di risalire poche settimane fa dopo tantissimi anni dalla mia prima volta!
Bellissima la salita diretta dal Sebastiani andata e ritorno ma a mio parere sarebbe stata meno faticosa la salita più distesa e dolce per la cresta Sassatelli con discesa a bomba per il sentiero che avete fatto.

Bellissimo lo scatto della genziana Lutea, quella notata anche da Flavia. Purtroppo, nonostante sia una specie protetta è una pianta bersagliata da chi ne raccoglie le radici per farne l'arcinoto amaro (che a me piace molto...)
Su alcune montagne se ne fa una raccolta davvero dissennata, vista con i miei occhi!!

Tieniti pronto che da settembre in avanti ho un sacco di programmini con i miei amici! :)

A presto...
 
Intanto un salutone a te e Serena! :D
Vedo con piacere di nuovo il Terminillo che come ben ricorda Pierpaolo ho scelto di risalire poche settimane fa dopo tantissimi anni dalla mia prima volta!
Bellissima la salita diretta dal Sebastiani andata e ritorno ma a mio parere sarebbe stata meno faticosa la salita più distesa e dolce per la cresta Sassatelli con discesa a bomba per il sentiero che avete fatto.

Bellissimo lo scatto della genziana Lutea, quella notata anche da Flavia. Purtroppo, nonostante sia una specie protetta è una pianta bersagliata da chi ne raccoglie le radici per farne l'arcinoto amaro (che a me piace molto...)
Su alcune montagne se ne fa una raccolta davvero dissennata, vista con i miei occhi!!

Tieniti pronto che da settembre in avanti ho un sacco di programmini con i miei amici! :)

A presto...

Ciao Fabrizio,
il percorso scelto (salita e discesa per il sentiero 401) è stato dettato dal semplice fatto che l'escursione è nata senza una precisa pianificazione alle spalle...Nel senso che nonostante abbia diverse volumi sul Terminillo e varie mappe, in vacanza non avevo portato dietro nulla di tutto ciò e quindi ho fatto l'unico sentiero che ricordavo a mente (pur non avendolo mai fatto, bensì visto su carta)...Ovviamente non avevo nemmeno internet altrimenti prima di partire avrei studiato lì qualche itinerario alternativo!
Vabbè sarà per un'altra volta, magari in invernale!

Sulla Genziana invece ricordo il tuo racconto a riguardo della selvaggia raccolta a cui avevi assistito in zona Morrone...

Aspetto con ansia proposte interessanti...:)

Bellissimo ed interessante fotoracconto!!

Grazie Pier Vittorio...
 
:)ciao...
"smanettavo" sulla mia ultima escursione in invernale sul Terminillo postata qui e, come ben sai, apparendo la finestrella in basso a destra "ti potrebbe interessare anche..." sono incappato in questa tua bellissima escursione.

Anche io ho "conosciuto" il Terminillo in Estate (un anno e mezzo fa, postai anche qui l'escursione fatta!), come ripiego e con la mente affollata di pregiudizi.
In effetti è uno scempio vedere quei piloni, quelle sterrate, quegli ecomostri assurdi ed abbandonati!!!!!!

Ma restai sorpreso, sopratutto facendo il percorso ad anello a scendere (Scangive e Sassetelli) di come, anche questa montagna (il cui versante E e Nord scoprii bellissimi!) sappia regalare sensazioni di VERA montagna e wilderness!!!!!

complimenti per le tue foto!!!!:)
 
Ciao Valerio,
purtroppo la zona è stata presa letteralmente d'assalto negli anni del boom economico-sciistico ed era difficle trovare le motivazioni per salire, soprattutto in estate, quando tutti gli scempi sono lì, alla luce del sole e non mitigati dalla coltre bianca della neve che in inverno almeno "maschera" un pò il tutto...
Invece ho scoperto con piacere angoli selvaggi che mi hanno fatto apprezzare molto la zona, come dici anche tu nel commento!
Allo steso tempo però il dispiacere è doppio, visti proprio questi angoli di paradiso, se si pensa a come doveva essere la zona prima dell'arrivo scellerato dell'uomo!

Grazie della visita...
 
Ciao Valerio,
purtroppo la zona è stata presa letteralmente d'assalto negli anni del boom economico-sciistico ed era difficle trovare le motivazioni per salire, soprattutto in estate, quando tutti gli scempi sono lì, alla luce del sole e non mitigati dalla coltre bianca della neve che in inverno almeno "maschera" un pò il tutto...
Invece ho scoperto con piacere angoli selvaggi che mi hanno fatto apprezzare molto la zona, come dici anche tu nel commento!
Allo steso tempo però il dispiacere è doppio, visti proprio questi angoli di paradiso, se si pensa a come doveva essere la zona prima dell'arrivo scellerato dell'uomo!

Grazie della visita...

concordo perfettamente....

e te lo dice uno che, nei suoi ritagli di tempo, si diverte anche a snowboardare in pista e fuori...
Alcune (ahimè pochissime) stazioni sciistiche alpine (in genere d'oltralpe, poichè in Italia, sulle alpi in quanto ad "ecomostri" non siamo messi affatto male...!!! ma forse un pò ovunque...) riescono a coniugare profitto e ambiente: pensa a Zermatt in Svizzera, una stazione modello...
In Appennino abbiamo creato degli scempi inauditi: il Terminillo, appunto.
Ma poi anche Campo Felice con i suoi sbancamenti assurdi, Campo Staffi con quelle casette abusive e con quei palazzoni in Val Granara, Campo Catino con quel senso di abbandono e desolazione che ti prende quando arrivi al parcheggio, Monte Livata con quei residence (magari anche carini e graziosi) abbandonati a marcire...
Roccaraso, con quel "coso" all'Aremogna che solo Dio sa cosa sia...
e quante altre ancora...
D'inverno forse (e dico forse escludendo me, te e di certo tutti gli iscritti a questo forum) ci si fa meno caso (poi, non me ne voglia nessuno, ma lo sciatore "da pista" è un fighetto cui al 90% dell'ambiente non je ne pò fregà di meno...), ma d'estate è un abbandono e uno scempio assoluto!!!!!!!!
La montagna può e deve esssere una risorsa da valorizzare e non condivido neanche quegli "ambientalisti" talebani il cui estremismo non porta da nessuna parte. Ci sono le stazioni? RECUPERIAMOLE...Livata potrebbe diventare un gioiello e così tante altre...

Ad ogni modo fino ad ora, non l'abbiamo affatto valorizzata, poichè questo gran miraggio degli anni '70 l'unica "ricchezza" che è stato in grado di produrre è solo una gran ricchezza di spazzatura e edifici ormai fatiscenti.....
Vorrei educare mio figlio, un giorno che l'avrò, ad un modo alternativo di vivere la montagna...il modo che qui in questa sede virtuale e sopratutto con la realtà dei fatti, tutti NOI condividiamo ed amiamo!
 
concordo perfettamente....

e te lo dice uno che, nei suoi ritagli di tempo, si diverte anche a snowboardare in pista e fuori...
Alcune (ahimè pochissime) stazioni sciistiche alpine (in genere d'oltralpe, poichè in Italia, sulle alpi in quanto ad "ecomostri" non siamo messi affatto male...!!! ma forse un pò ovunque...) riescono a coniugare profitto e ambiente: pensa a Zermatt in Svizzera, una stazione modello...
In Appennino abbiamo creato degli scempi inauditi: il Terminillo, appunto.
Ma poi anche Campo Felice con i suoi sbancamenti assurdi, Campo Staffi con quelle casette abusive e con quei palazzoni in Val Granara, Campo Catino con quel senso di abbandono e desolazione che ti prende quando arrivi al parcheggio, Monte Livata con quei residence (magari anche carini e graziosi) abbandonati a marcire...
Roccaraso, con quel "coso" all'Aremogna che solo Dio sa cosa sia...
e quante altre ancora...
D'inverno forse (e dico forse escludendo me, te e di certo tutti gli iscritti a questo forum) ci si fa meno caso (poi, non me ne voglia nessuno, ma lo sciatore "da pista" è un fighetto cui al 90% dell'ambiente non je ne pò fregà di meno...), ma d'estate è un abbandono e uno scempio assoluto!!!!!!!!
La montagna può e deve esssere una risorsa da valorizzare e non condivido neanche quegli "ambientalisti" talebani il cui estremismo non porta da nessuna parte. Ci sono le stazioni? RECUPERIAMOLE...Livata potrebbe diventare un gioiello e così tante altre...

Ad ogni modo fino ad ora, non l'abbiamo affatto valorizzata, poichè questo gran miraggio degli anni '70 l'unica "ricchezza" che è stato in grado di produrre è solo una gran ricchezza di spazzatura e edifici ormai fatiscenti.....
Vorrei educare mio figlio, un giorno che l'avrò, ad un modo alternativo di vivere la montagna...il modo che qui in questa sede virtuale e sopratutto con la realtà dei fatti, tutti NOI condividiamo ed amiamo!

Mi trovi in pieno accordo con le tue parole, soprattutto quelle dell'ultima frase :si:!
Un tempo, prima di iniziare a girare per monti non conoscevo tutte queste stazioni sciistiche (o presunte tali) sparse per l'Appennino, conoscevo la vicina Monte Livata e basta. Credevo che di peggio non poteva essere stato fatto in quanto a mal gestione ed abbandono...

...Invece iniziando a frequentare tutti i posti da te menzionati (spesso come punti di partenza di salite verso cime circostanti) mi sono accorto di quanto la miope politica di quegli anni è stata abbracciata ovunque incondizionatamente...

A parte i grossi complessi sciistici (comunque orrendi) quello che a me ha di più colpito e rattristito è stato il proliferare ovunque di queste stazioni, anche dove non vi erano i presupposti per praticare lo sci.
A partire dagli anni '60 ogni Comune dell'Appennino che disponeva di un minimo di territorio montano ha accettato di sacrificarlo nel nome del tanto reclamizzato "nuovo sviluppo per le comunità", cedendo alle presioni incalzanti (quando queste venivano da fuori, se non addirittura interesse diretto dei governanti di turno) di speculatori e cementificatori.
L'iter è stato sempre lo stesso: le amministrazioni concedevano senza la minima riflessione sulle conseguenze (ovviamente!) le autorizzazioni a privati e spesso anche i fondi pubblici per la realizzazione di impianti sciistici e soprattutto delle annesse cubature residenziali. Gli speculatori si ritrovavano così in mano, a fronte di investimenti di capitale privato minimo (spesso addirittura coincidente con denaro da "ripulire"), schiere di residenze, alberghi, villini ed appartamenti da vendere. Per rendere appetibili e vendibili tutti questi metri cubi residenziali venivano costruite ovunque intorno a questi complessi piste da sci (il più delle volte ridicole dal punto di vista tecnico della disciplina invernale e puri specchietti per le allodole). Uno slkilift e dieci metri di pista a 1200 metri di quota bastavano per pubblicizzare tutte queste località come le nuove "Cortina d'Ampezzo degli Appennini"!
Nelle comunità locali di allora, spesso abituate alla "magra" vita di montagna fatta di allevamento ed attività agricole, nessuno si è mai fermato un attimo a riflettere sulle possibili conseguenze di tutta quella cementificazione mentre lo slogan "sviluppo" trovava un appoggio incondizionato, quasi unanime...D'altro canto queste stazioni sciistiche almeno all'inizio portavano comunque lavoro (bar, ristoranti, ecc...).
Poi dopo qualche anno, nelle migliori delle ipotesi qualche decennio, una volta venduto il vendibile tutti questi avanposti antropizzati in alta quota (ovviamente di onerosa manutenzione e gestione) sono stati abbandonati a se stessi, arrugginendo anno dopo anno fino alla totale inutilizzabilità. Spesso i non interventi di manutenzione e riqualificazione venivano giustificati con la solita scusa data in pasto all'opinione pubblica: "E' impossibile mantenere aperte le piste, non nevica più...!" (e ci credo, avete costruito piste a 1200 metri di quota esposte a SUD...).
Si sono così rivelate palesi le intenzioni degli investitori: VENDERE e MONETIZZARE su ciò che era bene di tutti e non VALORIZZARE per la comunità!!!! Ormai il danno era fatto...

Questa politica ci ha lasciato solo montagne di ferro e cemento, km di strade inutili e non manutenute, sbancamenti feroci e impianti arruginiti!
A questa sorte sono sfuggite solo le più "ridenti" località sciistiche, o almeno quelle che avevano delle "vere" piste da sci...Le altre sono tutte decadute nel più profondo abbandono e degrado.

A quelle citate da Valerio aggiungerei due altri magnifici esempi di "stazione sciistica modello Appennino": Marsia e Camporotondo!!! Se vi va di deprimervi un pò andate a farci un giro...e RIFLETTETE!
 
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