"Niente piu' neve a Cortina fra 14 anni"

Leggete questo report di valutazione sulla situazione meteo del mese di dicembre scorso, redatto da ArpaV.
Considerate che poi la situazione è peggiorata ulteriormente, fino alle precipitazioni dell'ultima settimana, che hanno portato un po' di ossigeno. Occhio però che sulle nostre montagne non ha fatto la quantità di neve che i media descrivono genericamente in questi giorni.
 

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Mah... bisogna dire che anche la squadra nazionale per la disciplina di slalom capita che in estate vada ad allenarsi in strutture del genere.
Considerato che in Italia non ce ne sono e che questa avrebbe dimensioni buone per dislivello e sviluppo, la cosa potrebbe funzionare.
Restano invece pesantissimi i dubbi sul senso etico di una struttura del genere, che tenta di allungare la vita ad uno sport che ha senso solo se praticato in natura: se in natura non si riuscisse più a praticarlo, tanto vale smettere del tutto e dedicarsi ad altro.
Discorso ancora diverso è poi quello della costruzione di strutture sportive fisse - tanto più se anche molto estese - in contesti nei quali non ne è previsto un uso continuativo o questo non sia possibile: antropizzare inutilmente l'ambiente è una cosa oramai insostenbile ed anzi bisognere cominiciare a programmare non solo il contenimento dell'antropizzazione attraverso il recupero di aree non più utilizzate, ma addirittura anche il ritiro dell'antropizzazione attraverso demolizioni di opere/immobili in disuso e la rimessione in pristino della situazione naturale.
 
Mah... bisogna dire che anche la squadra nazionale per la disciplina di slalom capita che in estate vada ad allenarsi in strutture del genere.
L'obiettivo dichiarato è turistico, il senso economico però mi pare tutto da dimostrare.

Il senso ecologico mi pare indimostrabile, non ci sarebbe neanche da discuterne.
 
...ritiro dell'antropizzazione attraverso demolizioni di opere/immobili in disuso e la rimessione in pristino della situazione naturale.

d'accordo con TUTTO il commento, cito l'ultima frase solo per segnalare, a chi ancora non le conoscesse, Rewilding Europe e la sua versione specifica per l'Appennino Centrale, perche' il "rewilding" e' proprio "ritiro dell'antropizzazione... e restauro della situazione naturale".

Poi e' vero che "situazione naturale" in certe parti d'Italia non c'e' piu' da prima dei Romani, e su questo magari apriamo una discussione a parte. Pero' il senso e' quello.
 
L'obiettivo dichiarato è turistico, il senso economico però mi pare tutto da dimostrare
Eh si sa, strutture del genere sono costosissime quindi non riesci certo a tenerle in piedi con qualche estemporaneo allenamento estivo di pochi giorni da parte di qualche nazionale, peraltro per una sola disciplina. Potrebbero però partire corsi di scuole sci per ragazzini di agonistica, però anche qui i volumi sono poca cosa.
Quindi per forza devono rivolgersi al mercato del turismo, che però dubito sia interessato ad una struttura del genere: io stesso, che sono un maniaco sciatore provo una istintiva repulsione verso quelle strutture, che volendo fare una similutidine mi paiono come certe medicine, cioè se sono necessarie le devi prendere, ma se solo puoi evitarle lo fai. Ovviamente un non professionista non ha motivo per dover necessariamente utilizzare strutture del genere.
Inoltre, per fortuna, nel mondo degli utenti della montagna sta cominciando a farsi strada anche un certo senso etico-ecologico e questo aggiunge, in un quadro di mutamento climatico come quello in atto, ulteriori dubbi alla sostenibilità di un progetto del genere.
Boh... Bisognerebbe conoscere i dati di strutture simili presenti da altre parti.
 
"ritiro dell'antropizzazione... e restauro della situazione naturale".


A me piacerebbe tutto il contrario...

Una volta l'italia montuosa era TUTTA antropizzata. Vai per le alpi e trovi monasteri ricoperti di vegetazione, mulattiere appena visibili, interi paesi fantasma.

lo sbaglio è stato mettere tutti in città a impazzire di lavoro, con i soli sfoghi delle montagne e delle spiagge prese d'assalto ad ogni occasione.
Ma ora l'intrattenimento è quasi tutto virtuale, quindi sono pronti a chiudere anche questi sfoghi naturali.
Un passo alla volta, un po' per volta.
Vi piacerà il futuro.
 
per la gioia di chi ama lo sci Alpino ciaspolate e la neve in generale, adesso l'appenino centrale è sommerso dalla neve, dai 550 mslm in su ceeeeeeeeeee tanta neve ma tanta per essere tanta
 
Una volta l'italia montuosa era TUTTA antropizzata. Vai per le alpi e trovi monasteri ricoperti di vegetazione, mulattiere appena visibili, interi paesi fantasma.
e' esattamente quello che intendevo scrivendo:

Poi e' vero che "situazione naturale" in certe parti d'Italia non c'e' piu' da prima dei Romani
 
A me piacerebbe tutto il contrario...

Una volta l'italia montuosa era TUTTA antropizzata. Vai per le alpi e trovi monasteri ricoperti di vegetazione, mulattiere appena visibili, interi paesi fantasma.
No no ... a me piace proprio così, con la natura che riconquista gli spazi abbandonati.

lo sbaglio è stato mettere tutti in città a impazzire di lavoro,
Sbagli di chi lo ha scelto e continua a non capire che è uno sbaglio
con i soli sfoghi delle montagne e delle spiagge prese d'assalto ad ogni occasione.
Ma ora l'intrattenimento è quasi tutto virtuale, quindi sono pronti a chiudere anche questi sfoghi naturali.
Un passo alla volta, un po' per volta.
Il problema è adesso che masse di individui inadeguati si improvvisa esploratore
creando problemi di sicurezza.
Quando queste masse si saranno convertite al "naturalismo virtuale"
la natura vera sarà meno controllata, meno affollata e molto più fruibile per quelli che
saranno considerati dei nostalgici.
 
distruggere una cosa costruita ,magari funzionante è una vaccata galattica. Farei pagare i soldi della demolizione agli ecologisti. E poi ogni anno dopo chi ha voluto la demolizione deve rimborsare i mancati introiti. E per tutta la vita tecnica residuale dell'impianto in questione!

Finiamola di dare sempre contro agli sport invernali!

Anche un impianto al chiuso può diventare ecologico se lo si alimenta con un bel fotovoltaico.
 
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Anche un impianto al chiuso può diventare ecologico se lo si alimenta con un bel fotovoltaico

l'articolo sull'impianto di Cesana (e ogni altra critica sulla neve artificiale) cita esplicitamente fra i problemi anche i "costi in termini di consumi idrici". SE un impianto del genere toglie acqua ad agricoltura e allevamento, che sia fotovoltaico e' irrilevante. Ripeto, SE, solo per sottolineare che gli impatti di questa o tante altre scelte non si limitano certo alla fonte energetica.
 
Una volta l'italia montuosa era TUTTA antropizzata. Vai per le alpi e trovi monasteri ricoperti di vegetazione, mulattiere appena visibili, interi paesi fantasma.
lo sbaglio è stato mettere tutti in città a impazzire di lavoro, con i soli sfoghi delle montagne e delle spiagge prese d'assalto ad ogni occasione.
Ma ora l'intrattenimento è quasi tutto virtuale, quindi sono pronti a chiudere anche questi sfoghi naturali.
Mi hai tolto le parole di bocca,nei miei giri che faccio spesso vedo vere borgate,non solo case sparse. Addirittura c'erano i resti di una locanda tra paesana e pratoguglielmo.
Andando più in su si trovano addirittura tre borgate con una decina di case l'una.

Ruderi che nella notte gridano vendetta a chi o meglio a cosa ha portato gente che faceva una vita modesta si...ma LIBERA!

Gente che aveva portato a togliere dai maroni un predatore pericoloso come il lupo,e che viveva in molti casi con l'acqua potabile fuori casa. In quelle borgate nascevano bimbi che duravano cent'anni (occhio pero....c'era una selezione naturale mostruosa) e che probabilmente un telefonino o uno smartfon lo avrebbero usato come mattone per un muro a secco.

Poi è cambiato qualcosa,che FORTUNATAMENTE si sta invertendo. Sentivo alla radio che "chi dirige" torino si stava lamentando che la popolazione era sotto al milione dei tempi d'oro e stava calando.
Un sorriso mi è apparso.

250 mila persone che hanno capito che le città vanno solo bene come bersaglio per le bombe.

Paradossalmente se la gente tornasse a vivere "sparsa" potrebbe anche essere un bene. Ricordo che da piccolo quando venivo "in campagna" per le vacanze rinascevo. e invece guardavo i miei coetanei locali che non ne avevano poi così bisogno....loro potevano andarci ogni volta che volevano.

Un fax a putin con le coordinate di torino o milano ? No ,non è il caso...e poi il mio russo non è poi così buono.
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i "costi in termini di consumi idrici"
Avrei voglia di dare una risposta in stile "calcio in faccia a greta e me ne frego" ma ragioniamo con la testa che abbiamo di serie e non con il testosterone.

Oggi con la tecnica si può fare tutto,sono state costruite città dove prima c'era solo deserto,abbiamo auto che ai tempi del res sole sarebbero state considerate stregoneria.Tutta la potenza di calcolo della nasa delle missioni apollo la abbiamo in uno smartfon.

Se gli si dà un punto da raggiungere l'uomo si dà una mossa e se giustamente "lubrificato" ci arriva . Basta muovere il giusto numero di bigliettoni verdi fruscianti.

L'acqua con un ciclo frigorifero si può togliere anche dall'umidità dell'aria. Ho visto mettere cisterne e raccogliere le poche piogge e fare nascere bellissimi giardini.

Basta darsi da fare e non trincerarsi dietro un vietato proibito vietato...
 
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Poi è cambiato qualcosa,che FORTUNATAMENTE si sta invertendo. Sentivo alla radio che "chi dirige" torino si stava lamentando che la popolazione era sotto al milione dei tempi d'oro e stava calando.
Un sorriso mi è apparso.
Anni fà ho parlato di persona con gli architetti-fighetti che lamentano la popolazione sotto il milione e rompono i maroni con "Milano Milano Milano, quanto sarebbe bello essere Milano per fare palazzi a raffica invece di stare in c**o alla balena", e per concludere mi fanno una capa così con i magnifici vantaggi che porterà la TAV"
Io gli sbatto in faccia la verità che traforando una montagna con tutta l'acqua e le risorse che contiene la "essicchi" e fai morire tutto quello che c'è sopra. Ma non c'è niente da fare son vecchi e più tecno-feticisti di me che ho la metà dei loro anni.

Sempre in quel periodo facevo una studio con un gruppo di ragazzi e ragazze, quasi tutti della ValSusa e NOTAV. Che per me sono fratelli come i ragazzi del NOMUOS.
Battaglie perse, ma vale la pena farle perché è sempre più dignitoso così, piuttosto che svendersi volontariamente (abitudine italiana diffusa).

Era un contrasto bestiale sentire nella stessa giornata opinioni opposte.
Mummie affariste contro gente libera che vuole solo essere padrona a casa sua.

Si può immaginare facilmente qual'è la mia opinione. Che ritengo la più razionale.
Il decentramento è possibile. Sarebbe come un ritorno al passato, ma con tecnologia avanzata, ognuno avrebbe la sua fonte energetica pulita e indipendente.
I poteri forti non lo vogliono perché a loro frega un tubo dell'ambiente.
Il loro ecologismo gretino e mediatico è solo una scusa vigliacca per ingabbiarci.
 
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non vorrei guastare i vostri discorsi, però vi segnalo che fate i conti senza l'oste: esattamente 100 anni fa, nel 1922, il censimento della popolazione italiana segnava poco più di 38 milioni di Italiani.
Fino al 2018 eravamo 60,6 milioni (cioè quasi +60% rispetto al 1922), mentre oggi siamo circa 59 milioni, cioè circa +55%. Se torniamo indietro al censimento del 1861, la crescita è stata di oltre il 130%.
Si tratta di una crescita notevole, che ha avuto un impatto evidente quasi ovunque, anche se si è distribuita in modo disomogeneo sul territorio.
Si sono spopolate solo le zone più remote e quelle più difficili, mentre tutte le altre hanno visto crescere la popolazione.
Ad esempio, nelle zone di collina e montagna le borgate ed i paesi più isolati si sono spopolati, ma la popolazione non si è necessariamente spostata di molto: molto spesso è solo scesa a fondovalle nei paesi principali e più comodi alle vie di comunicazione: questo vale per tutto l'arco alpino, ma anche per buona parte degli Appennini.
Le aree di pianura, anche se rurali, hanno visto ovunque un aumento di urbanizzazione.
Ci sono poi aree che sono in generale sofferenza, in particolare nelle regioni del sud, ma lì il discorsi è sistemico e globale: cala la popolazione sia delle aree rurali, sia delle città.
 
il paragone col passato non è fattibile.
fino al cemento armato si costruiva con quello che si trovava in prossimità, erano pochi (nobili e chiesa) quelli che potevano permettersi materiale di importazione, che voleva dire la regione a fianco.
Quando una casa (o infrastruttura) non serviva più il materiale veniva riutilizzato.
I borghi in pietra abbandonati oggi li vediamo solo perchè a fianco non è nato un nuovo borgo, altrimenti sarebbe stato cannibalizzato.
Con l'avvento del cemento armato è cambiato tutto, il costo di demolizione è troppo alto (al netto del riciclo materiale) e conviene abbandonarlo.

La cosa diventa un abominio nelle zone industriali/commerciali, dove conviene costruire altri capannoni al posto di pascoli e terreni agricoli piuttosto che demolire il vecchio.
Se poi nel vecchio capannone c'era stata una produzione con sversamenti, anche minimi, di oli pesanti o idrocarburi è fatta, il costo di bonifica decuplica.

Parlo di territori che conosco e vivo quotidianamente, non mi sbilancio sugli impianti in montagna perchè sono realtà che vivo sporadicamente come turista.
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per la gioia di chi ama lo sci Alpino ciaspolate e la neve in generale, adesso l'appenino centrale è sommerso dalla neve, dai 550 mslm in su ceeeeeeeeeee tanta neve ma tanta per essere tanta
qui in Piemonte siamo nella merda da 2 anni! e il 2023 non promette bene!!!
pascoli in crisi, agricoltura in crisi, e conseguente ricaduta sul Po, con il cuneo salino che aumenta. :argh:
Nell'estate scorsa qui gli allevatori hanno dovuto comprare le balle di fieno dall'Umbria! cosa impensabile fino a pochi anni fa.
 
che fate i conti senza l'oste
pensa che io lo vorrei trovare un oste onesto. Ci sarebbe tanto da dire bevendoci sopra.
Ad esempio, nelle zone di collina e montagna le borgate ed i paesi più isolati si sono spopolati, ma la popolazione non si è necessariamente spostata di molto: molto spesso è solo scesa a fondovalle nei paesi principali
Torino si è espansa "grazie" alla fiat e non sono arrivati solo dalle campagne. Si vocifera pure che quella popò di torino savona sia stata fatta apposta per portare i "baracchini fiat" a farsi spennare dai liguri per le vacanze.
Con le belle 3 corsie modello PUTUM MI SPIETASCIO con la sorpasso in mezzo
 
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Il 2022 é stato un anno all'insegna degli eventi meteorologici estremi.
Inutile illudersi, queste sono solo le avvisaglie più evidenti di un pianeta che si sta riscaldando velocemente.
Infatti, nel giro di solo 2-3 generazioni abbiamo aumentato la temperatura della Terra di circa +1°C.
Fai finta di essere il signor Ermenegildo Scaldacchioni, un 40enne con un maglioncino azzurro. Tua nonna (Guendalina Celsiusi, sempre vestita di viola) dovrebbe essere nata più o meno negli anni '20. Durante la sua vita ha sperimentato un aumento di +0.7°C.
Tuo padre (Laocoonte Scaldacchioni, in giallo) invece nello stesso lasso di tempo ha visto un aumento di temperatura di circa +1.2°C. E tu, se sei nato negli anni '80, vedrai da anziano un pianeta più caldo di +1.7°C rispetto alla tua nascita. Analogamente, se non cambiamo drasticamente attitudine, tua figlia (Cassandra Scaldacchioni-Fareneitti, in verde) da adulta si troverà a +2°C, non rispetto alla sua nascita, ma rispetto all'era pre-industriale, cioè rispetto a prima che pompassimo miliardi di tonnellate di CO2 nell'atmosfera, alterandone così il clima.

Secondo le proiezioni un aumento di temperatura di +2°C rispetto all'era pre-industriale potrebbe avere conseguenze disastrose se confrontato ad esempio con i +1.5°C, ovvero l'obiettivo (impossibile?) fissato dagli accordi di Parigi. Adesso che siamo "solamente" intorno a +1°C già vediamo un aumento statisticamente significativo di vari fenomeni, come ad esempio la fusione dei ghiacciai alpini, le ondate di calore, o le precipitazioni estreme. Per temperature più alte i modelli ci dicono che questi eventi saranno sempre più frequenti ed estremi, ma sopra i +2°C saremo in un territorio inesplorato con conseguenze potenzialmente catastrofiche.

Purtroppo questa è la strada sulla quale ci troviamo adesso. Come sempre sta a noi prendere la decisione su come e quando cambiare percorso. La scienza ci dice che dobbiamo farlo ora e con una sterzata decisa. Adesso che la scienza ha mostrato dove sta il problema (e anche in buona parte come risolverlo) tocca alla politica implementare le soluzioni per evitare di andare a schiantarci, senza dimenticarci che chi sta alla guida viene scelto da noi tramite il voto.

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