Secondo me, senza offesa, è una visione un pò troppo semplicistica quella relativa piastrina/ultrasuoni.
In primo luogo non sappiamo le potenze in gioco per riscaldare la piastrina e quella necessaria dagli ultrasuoni perché abbia una efficacia per poter fare una valutazione.
In secondo luogo una piastrina, in un ambiente chiuso/semichiuso, lavora per saturazione ovvero raggiunto un certo quantitivo di prodotto vaporizzato il suo effetto permane sino a quando non c'è un ricambio d'aria che ne abbassi la quantità sotto una certa soglia, mentre gli ultrasuoni funzionano fin quando sono attivi, una volta spenti non c'è più nessuna barriera protettiva il che, potrebbe, aumentare i consumi in determinate circostanze di tempo.
Infine la durata non delle batterie ma quanto la durata degli altoparlanti ad ultrasuoni e della ceramica riscaldante, dove per durata intendo per quante ore, statisticamente, un determinato prodotto, o parte di esso, è fatto per essere operativo (esiste una sigla per identificare questo parametro ed è MTFF, tempo medio al verificarsi di un guasto invalidante o irreversibile). Per produrre degli ultrasuoni viene fatta vibrare una membrana a determinate frequenze, ovvero abbiamo un organo in movimento, una piastra riscaldante è statica, è solo la conseguenza della trasformazione di energia elettrica in energia termica, va da sé che la prima è più sollecitata e, per tanto, è più probabile che si guasti per tanto necessiti di scelte costruttive più costose.
Gli antizanzare a solo ultrasuoni esistono da anni, hanno dalla lora parte il vantaggio di non avere controindicazioni (almeno per ora) per l'uomo, vedasi ad esempio in presenza di un bambino piccolo (la chicco ne fa almeno tre se non erro), rispetto ad altri prodotti chimici ma se al supermercato, alla fine, su cento prodotti contro le zanzare novantanove sono di origine chimica, a prescindere che sia naturale o artificiale, un motivo ci sarà, motivo che potrebbe anche essere solo di origine economico.
Ciao
, Gianluca