Nodo De Benedictis

A distanza di un po' di tempo dalle prime creazioni di nodi ecco un nuovo nodo di giunzione che ho deciso di chiamare con il mio cognome perché mi piace particolarmente e vorrei venisse ricordato (se mai lo sarà) come nodo De Benedictis.

L'ho creato con quattro intenti:

  1. avere un nodo molto robusto che non si sciolga o scorra in nessuna condizione e con nessun tipo di corda
  2. che si possa utilizzare per unire due corde anche fatte con materiali e spessori molto diversi
  3. che se necessario si possa mettere in tensione anche dai capi senza rischiare di scioglierlo o allentarlo
  4. che si sciolga facilmente quando si deve disfare, anche se è stato in tensione per tanto tempo
Questi quattro intenti sono pienamente soddisfatti dal nodo De Benedictis.
L'unico aspetto "negativo" è che non è molto veloce da fare, ma è abbastanza intuitivo da ricordare.

Video esplicativo e test a trazione lenta:

Ecco le istruzioni per farlo:

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Dopo essersi portati nella posizione illustrata dalla foto sopra tirare leggermente come indicato dalle frecce nere senza stringere completamente il nodo (vedi foto successiva)

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Dalla posizione della figura sopra tirare con forza nella direzione indicata dalle frecce blu e poi in quella delle frecce rosse, quindi per stringere il nodo tirare i due dormienti come mostrano le frecce nere della foto sottostante

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Per sciogliere il nodo: allentare il nodo spingendo verso l'esterno i due punti illustrati nella foto sottostante e scioglierlo. Questa operazione è possibile farla anche dopo che la corda è stata sottoposta per lungo tempo a forte tensione.

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Ma tu pensa in quanti modi siamo fatti !

I nodi sono l'ultima cosa al mondo alla quale penserei, a maggior ragione nel cuore della notte...e anche di giorno...

Anzi, sono una delle cose che faccio più a casaccio e sovrappensiero, e ripensando alle volte in cui la fretta di slacciare mi ha portato viceversa a stringerli e poi a impazzire con le unghie e perfino coi denti per poterli sciogliere, direi che è una delle cose che mi è sempre stata meno simpatica.

Ma ripeto, il modo è bello perchè è vario (qualcuno diceva: avariato), così come le passioni.

Ciao!
 
Perdonami Andrea, complimenti per la fantasia e impegno (mai mi metterei a provar di creare qualche nodo!) ma un nodo, affinchè possa esser dichiarato, in qualche modo:

  1. avere un nodo molto robusto che non si sciolga o scorra in nessuna condizione e con nessun tipo di corda
  2. che si possa utilizzare per unire due corde anche fatte con materiali e spessori molto diversi
  3. che se necessario si possa mettere in tensione anche dai capi senza rischiare di sciglierlo o allentarlo
  4. che si sciolga facilmente quando si deve disfare, anche se è stato in tensione per tanto tempo
deve esser vagliato innanzitutto dal tempo, con la gente che lo usa e veluta i pro e contro; in secondo luogo, supposto il suo interesse, viene generalmente all'attenzione dei tecnici del Doderò che svolgono prove e controprove di tutti i tipi stilando tabelle e relazioni sullo stesso. E' bello il tuo spirito, ma metti una mano avanti prima di dire quanto asserisci, prima che qualcuno si faccia male!no?

Seriamente Andrea, la mia non è polemica ma precauzione!

In secondo luogo (ma quesa è una cazzata) un nodo per aver diffusione deve esser più funzionale di altri in quel campo. Non esistono altri nodi equivalenti ad esempio?Non ho capito bene per cosa lo utilizzerai quindi non ne ho idea, ma tu facci il pensiero. Eventualmente concentrati su nodi innovativi.

Complimenti ancora per l'impegno e fantasia!

Mik ;)
 
A distanza di un po' di tempo dalle prime creazioni di nodi ecco un nuovo nodo di giunzione che ho deciso di chiamare con il mio cognome perchè mi piace particolarmente e vorrei venisse ricordato (se mai lo sarà) come nodo De Benedictis.

L'ho creato con quattro intenti:

  1. avere un nodo molto robusto che non si sciolga o scorra in nessuna condizione e con nessun tipo di corda
  2. che si possa utilizzare per unire due corde anche fatte con materiali e spessori molto diversi
Ecco le istruzioni per farlo:

Vedi l'allegato 5392


Vedi l'allegato 5393


Vedi l'allegato 5394


Vedi l'allegato 5395


Vedi l'allegato 5396





Interessante :)......io l'ho provato solo con una corda in nylon e non con una trccia in (propilene ?) ma già alla figura 5 tiene bene, anzi l'ultimo giro disturba......serve propio?
 
mi ricorda il doppio inglese
inoltre mi sorge un dubbio: é facile da sciogliere?
detto ciò complimenti per la creatività:D
 
Andrè... ma non ti bastava essere ricordato per Avventurosamente? Dovevi farmi impazzire con un nodo??? :D

Scherzi a parte devo provarlo, dato che non conosco nodi di giunzione è un buon momento per cominciare :p
 
Grazie a tutti, provatelo e fatemi sapere che ne pensate...


I nodi sono l'ultima cosa al mondo alla quale penserei, a maggior ragione nel cuore della notte...e anche di giorno...
Hahaha infatti sono un po' malato per i nodi... ogni tanto mi metto ad esercitarmi e a trovare nuove soluzioni :D

@ niz4th
Hai ragione, infatti questo nodo non è "certificato", ma posso dire che usandolo da più di un anno ho potuto testarlo in moltissime situazioni diverse e con molti tipi di corda. Non è un nodo che ho inventato ieri e non mi serve mettere nessuna mano avanti: anche se non è stato certificato e provato da esperti so quello che può fare a livello macroscopico. Non nego però che mi piacerebbe metterlo alla prova in laboratori specializzati per misurarne le sollecitazioni e verificare scientificamente la tenuta sotto carico.

già alla figura 5 tiene bene, anzi l'ultimo giro disturba......serve propio?
Assolutamente si, altrimenti verrebbe meno il primo punto dei quattro. Con corde scivolose senza l'ultimo giro il nodo rischia di sciogliersi e soprattutto il rischio è proporzionale alla tensione della corda, cosa ancora più rischiosa.

mi ricorda il doppio inglese inoltre mi sorge un dubbio: é facile da sciogliere?
Il doppio inglese è diverso. La tenuta del doppio inglese è ottima, tuttavia non è facile scioglierlo se la corda è stata in forte tensione. Per sciogliere il mio nodo basta tirare verso l'esterno i due punti indicati nell'ultima figura del primo post.
 
Per la "certificazione" (non so se si usa questo termine per i nodi) credo ci si debba rivolgere all'UIAA - International Mountaineering and Climbing Federation
Io mi accontenterei anche di fare le prove con un apparecchio Dodero per la prova di resistenza dinamica. In Italia ce l'hanno diverse aziende, mi dovrei informare meglio...

Comunque per adesso mi interessa il vostro parere... provatelo :)
 
Ciao Andrea.

Innanzitutto complimenti per la creatività ma soprattutto per la serietà di fondo che si legge - sia pure tra le righe - in quella precisazione "è già da un anno che lo uso", a dimostrare che non c'è stata nessuna "fregola" di portarlo alla ribalta (cosa invece piuttosto tipica della mentalità attuale: le idee son poche e perfino quando ci sono si soprassiede pure a verficarle per il timore che nel frattempo qualcuno le "scippi").
Si potrebbe dire, quindi, che la classe non è acqua, neppure nelle cose banali.

Detto questo, volevo fare una riflessione una domanda.
La riflessione è che la mia "antipatia" per i nodi deriva dal fatto che ho sempre una diffidenza per le cose "subdole", e che tra le cose più subdole ci sono proprio quelle che dietro un'apparente semplicità - che quasi invita a prenderle sottogamba - nascondono invece una complessità assolutamente insospettabile. E i nodo rientrano proprio in questa categoria, di questo me ne sono reso conto ogniqualvolta, per sciogliere rapidamente un nodo semplicissimo, ho finito per raddoppiarlo, triplicarlo, complicarlo, senza più venirne a capo (nel senso letterale dell'espressione).

La domanda invece nasce da una curiosità.
Tu affermi che il nodo deve avere particolare caratteristiche di resistenza (in primo luogo allo scioglimento) anche a fronte delle sollecitazioni più intense. E che - allo stesso tempo - deve andar bene per qualunque tipo di corda.
Ma non si potrebbe obiettare che la resistenza del nodo e la resitenza delle corde sono due parametri indipendenti, dove però quello più debole "vincola" in qualche modo l'altro ? In altri termini, a cosa servirebbe che il nodo resista a una sollecitazione "100" quando le corde usate - o una delle due - si spezzerebbero magari sotto una forza di trazione molto inferiore ? In quel caso si potrebbe dire che la resistenza del nodo è (inutilmente) sovradimensionata rispetto a quella delle corde.
Insomma, è vero che corde molto resistenti non servono a nulla se il nodo è fragile; ma è vero anche il contrario. Quindi quando si dice "è un nodo molto resistente adatto per tutte le corde" ci vedo il "pericolo" che la focalizzazione sulla notevole resistenza del nodo possa indurre a sottovalutare quella delle corde adoperate.

Ciao
 
AndreaDB,
Per la"certificazione"oppure per testarlo potresti rivolgerti ai laboratori del Gruppo Speleologico di Costacciaro(Prov. PG),sono altamente specializzati.
Infatti,tutto il materile del tipo corde,imbracature,moschettoni ecc.che si trovano in commercio loro ogni tanto li testano e poi comunicano il risultato.
 
Capisco la tua riflessione e ti posso dire che secondo me trovi i nodi una cosa "subdola" perchè in genere la semplicità nel fare un nodo è inversamente proporzionale alla semplicità nello scioglierlo. Appurato questo vedrai che sarà molto divertente fare nodi che si sciolgono con la stessa semplicità con cui sono stati fatti, lo scotto da pagare però è imparare a farli :)

Ma non si potrebbe obiettare che la resistenza del nodo e la resitenza delle corde sono due parametri indipendenti, dove però quello più debole "vincola" in qualche modo l'altro ?
In realtà non è proprio così: ogni nodo riduce la resistenza della corda sulla quale viene fatto, ad esempio il nodo barcaiolo che si usa in arrampicata per l'autoassicurazione diminuisce la resistenza della corda di circa 3 volte rispetto a quella nominale.
Infatti non ho parlato di resistenza del nodo, ma della sua robustezza ovvero la sua capacità di non scorrere o sciogliersi. La resistenza è unicamente della corda.
La prova di resistenza su una corda con un nodo serve proprio a capire di quanto si indebolisce la corda con quel particolare nodo rispetto alla resistenza della sola corda senza nodi.

Quindi a prescindere dalla corda utilizzata è sempre conveniente (quando è possibile) utilizzare un nodo che diminuisce di poco la resistenza della corda stessa.
 
Per la"certificazione"oppure per testarlo potresti rivolgerti ai laboratori del Gruppo Speleologico di Costacciaro(Prov. PG),sono altamente specializzati. Infatti,tutto il materile del tipo corde,imbracature,moschettoni ecc.che si trovano in commercio loro ogni tanto li testano e poi comunicano il risultato.
Grazie dell'informazione Carlo.
E' questo il gruppo a cui ti riferisci? Gruppo Speleologico CAI Perugia
Grazie
 
No Andrea,come ti dicevo è il Centro Speleologico di Costacciaro,se vai su questo sito troverai tutte le informazioni riguardanti i test che fanno,oltre le numerose attività come grotte e forre.
Per quanto riguarda il Gruppo Speleologico Cai di Perugia anche loro fanno le attività come descritto sopra,ma non testano materiali.
A titolo di informazione quest'ultimi in compenso sono molto bravi(non che i primi non lo siano tutt'altro),però a Luglio ho avuto l'occasione di scendere una forra sotto la loro assistenza e ne sono rimasto più che soddisfatto.
Scusa,ho l'impressione che sia andato un po'(sic!)fuori tema.
 
Complimenti per l'inventiva............è veramente un nodo nuovo.........
A me i nodi piacciono e li uso per lavoro e nel tempo libero ;)
cmq. ho appena provato a farlo e le prime impressioni sono che non è semplice e se sottoposto a forte trazione non sono nemmeno sicuro che si possa sciogliere tanto facilmente. Mi ricorda tanto un doppio inglese.
Ciao.
 
Si non è semplice, ma è abbastanza intuitivo da ricordare con un po' di pratica.
Per quanto riguarda il fatto di sciogliersi dopo forte trazione io l'ho sempre sciolto facilmente. Ti consiglio di provarlo sotto trazione, poi fammi sapere come si comporta.
Il doppio inglese è un nodo molto affidabile però a volte risulta molto complicato scioglierlo dopo una forte trazione. Di contro il nodo delle guide o il nodo a otto inseguito si sciolgono facilmente, ma hanno una minore affidabilità. Con questo non sto dicendo che il mio nodo è migliore di questi, ma è forse un buon compromesso tra affidabilità e facilità di scioglimento.

Per affidabilità di un nodo (che prima ho scritto anche come "robustezza") si intende la sua capacità di non sciogliersi o allentarsi.
 
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