Nodo De Benedictis

Bhe, l'otto inseguito e il nodo delle guide mi sembra che siano più che affidabili, e nemmeno troppo difficili da sciogliere.
Se fai 3-4 doppie unendo le corde con il nodo delle guide qualche problema per allentare il nodo lo hai:D:D:D
Comunque è un bel nodo, sarebbe davvero interessante fare qualche test per vedere come lavora, ho visto alcuni test sui nodi comunemente usati per chiudere i cordini...il doppio o triplo inglese sembra il più sicuro, il nodo delle guide scorre in modo impressionante, così come il nodo semplice infilato...
 
Sicuramente ogni nodo ha il suo utilizzo, i sui pregi e i suoi difetti. Il nodo galleggiante ha come pregio principale quello di non incastrarsi sulla roccia nei cambi di pendenza (galleggiabilità), mentre è difficile da sciogliere e tende a girarsi su se stesso (cosa a cui si può rimediare prevedendo almeno mezzo metro di corda libera sui correnti - i capi delle due corde da unire). E' un nodo utile in alpinismo.

Non voglio mettere in competizione nodi diversi, anche perchè hanno caratteristiche e usi diversi, quello che ho inventato io ha i quattro pregi riportati nel primo messaggio, questi mi servivano. L'unica caratteristica che mi piacerebbe aggiungere, quando farò delle prove di resistenza, è, se il nodo sarà all'altezza, un basso fattore di riduzione della resistenza della corda.


Vi chiedo ancora di provarlo quanto più potete, grazie :)
 
Bello il nodo De Benedictis :D Stasera lo provo. Vuoi provare se il nodo riduce la resistenza? Lo facciamo testare a Barilotto :D se domani mattina lo trovo ancora legato vorrà dire che il test è andato a buon fine :D
 
Ma non si potrebbe obiettare che la resistenza del nodo e la resitenza delle corde sono due parametri indipendenti, dove però quello più debole "vincola" in qualche modo l'altro ?


In realtà non è proprio così: ogni nodo riduce la resistenza della corda sulla quale viene fatto, ad esempio il nodo barcaiolo che si usa in arrampicata per l'autoassicurazione diminuisce la resistenza della corda di circa 3 volte rispetto a quella nominale.
Infatti non ho parlato di resistenza del nodo, ma della sua robustezza ovvero la sua capacità di non scorrere o sciogliersi. La resistenza è unicamente della corda.
La prova di resistenza su una corda con un nodo serve proprio a capire di quanto si indebolisce la corda con quel particolare nodo rispetto alla resistenza della sola corda senza nodi.

Quindi a prescindere dalla corda utilizzata è sempre conveniente (quando è possibile) utilizzare un nodo che diminuisce di poco la resistenza della corda stessa.


Ora è tutto magnificamente chiaro. :si:

Ciao!
 
Ciao Andrea, complimenti per il nodo!
Incuriosito dal post sono andato a leggere le info su questo tuo nuovo nodo e vedere il video che lo testava: sembra avere tutte le carte in regola per riscuotere il meritato successo!!!
Complimenti di nuovo! :si:
Mò devo imparare a farlo....
 
saluti

ciao sono anche io un appassionato di nodi, devo dire che l'ho studiato con attenzione, in effetti può ricordare ad un neofita il doppio nodo inglese,ma selo guardi bene innanzi tutto parte dalla base del nodo da chirurgo che come resistenza non ha euguali, inoltre non credo indebolisca troppo la resistenza della corda perchè per la tenuta non viene impegnata la corda come nel doppio inglese (non a caso e proprio questo il motivo della difficoltà nello scioglimento), ma solo l'assuccatura (forza con la quale si stringe il nodo) , motivo per cui lo inserirò volentieri come sostuto del doppio inglese. grazie e buon natale.
 
ciao sono anche io un appassionato di nodi, devo dire che l'ho studiato con attenzione, in effetti può ricordare ad un neofita il doppio nodo inglese,ma selo guardi bene innanzi tutto parte dalla base del nodo da chirurgo che come resistenza non ha euguali, inoltre non credo indebolisca troppo la resistenza della corda perchè per la tenuta non viene impegnata la corda come nel doppio inglese (non a caso e proprio questo il motivo della difficoltà nello scioglimento), ma solo l'assuccatura (forza con la quale si stringe il nodo) , motivo per cui lo inserirò volentieri come sostuto del doppio inglese. grazie e buon natale.
Grazie per lo studio che hai fatto :) Mi fa piacere che l'hai trovato interessante.
Per adesso l'unica cosa testata scientificamente con un banco dinamometrico è proprio la riduzione della resistenza della corda, dal video in firma ( Nodo De Benedictis ) si vede il confronto con il doppio inglese e il nodo guide inseguito.
Buon Natale anche a te!
Possiamo appenderci?
Non ho capito come lo vuoi usare comunque come nodo di giunzione puoi farci tutto quello che faresti ad esempio con il doppio inglese con il vantaggio che si scioglie più facilmente e che la resistenza della corda viene diminuita di una percentuale inferiore, mentre il tempo di esecuzione e la robustezza sono paragonabili.
 
Domanda bruciapelo.



Possiamo appenderci?

Ma hai visto il video del test a Costacciaro ???
http://www.avventurosamente.it/vb/83-video/7351-nodo-de-benedictis.html
Direi che con questo tutti i dubbi sulla tenuta o sulla riduzione del carico di rottura delle corde si sciolgono............
Come applicazioni pratiche l'unica che mi viene in mente è la realizzazione di anelli di cordino per nodi autobloccanti in sostituzione del classico doppio inglese..........
 
noi e dintorni

Ciao Andrea, scusa se mi intrometto ma sono un tecnico del Cnsas. Allora, a parte la buona volontà e l'impegno, devi fare un attimo di attenzione perchè è un discorso abbastanza delicato. Fino ad ora, l'unico nodo di giunzione che permette di unire due corde fino a 2/3 mmm di diametro diverso è l'inglese doppio. Nessuno, al giorno d'oggi, può mettere in rete ,senza andarsi a cacciare nei problemi, un qualcosa che non sia stato testato da un centro riconosciuto dalla Commissione Materiali e Tecniche del Cnsas stesso. Il tuo nodo è una piccola variante del cosiddetto galleggiante, praticamente raddoppiato su se stesso. Il mio consiglio è quello di testare il nodo in un centro riconosciuto, ossia o il Dodero di Padova o il Cens di Costacciaro a seconda della tua lontananza rispettiva. Prima di spararlo in mano a non si sa chi,bisogna fare una serie di test, sia a caduta che a trazione lenta, mentre qualunque altro tipo di "verifica artigianale" è assolutamente inaffidabile sotto tutti i punti di vista. Ti faccio un esempio e poi non ti rompo più. Quando abbiamo inventato il nodo coniglio, lo abbiamo utilizzato per 3/4 anni in manovra, poi lo abbiamo cacciato al dinamometro e dopo lo abbiamo inserito nel contesto dei nodi utilizzati, chiamandolo nodo soccorso perchè a forza di varianti era diventato una "cosa" che i conigli erano tutti incazzati per la pessima rappresentazione degli stessi! Buon natale in ritardo.
 
Domanda bruciapelo.



Possiamo appenderci?

Ma hai visto il video del test a Costacciaro ???
http://www.avventurosamente.it/vb/83-video/7351-nodo-de-benedictis.html
Direi che con questo tutti i dubbi sulla tenuta o sulla riduzione del carico di rottura delle corde si sciolgono............
Come applicazioni pratiche l'unica che mi viene in mente è la realizzazione di anelli di cordino per nodi autobloccanti in sostituzione del classico doppio inglese..........



Si proprio questa la domanda.


Mi spiego,
anche un bulino semplice tiene incredibilmente ma non può sostituire il nodo della guida con frizione nelle vie lunghe, perchè rischia di sciogliersi.
Se anche questo è di troppo facile scioglimento non lo si può usare per i cordini!

La prova è stata eseguita a trazione lenta,
ma sono molteplici i test che si potrebbero fare, tipo quello a caduta...cioè onestamente -e forse giustamente- rimango un po' scettico.
Senza nulla togliere, se faccio un groppo di 1dm^3 di volume, probabilmente terrà anche lui...

E' interessante perchè si scioglie bene,
ma non vorrei troppo bene :ka: :roll: insomma
 
Ultima modifica:
Ciao Andrea, scusa se mi intrometto ma sono un tecnico del Cnsas. Allora, a parte la buona volontà e l'impegno, devi fare un attimo di attenzione perchè è un discorso abbastanza delicato. Fino ad ora, l'unico nodo di giunzione che permette di unire due corde fino a 2/3 mmm di diametro diverso è l'inglese doppio. Nessuno, al giorno d'oggi, può mettere in rete ,senza andarsi a cacciare nei problemi, un qualcosa che non sia stato testato da un centro riconosciuto dalla Commissione Materiali e Tecniche del Cnsas stesso. Il tuo nodo è una piccola variante del cosiddetto galleggiante, praticamente raddoppiato su se stesso. Il mio consiglio è quello di testare il nodo in un centro riconosciuto, ossia o il Dodero di Padova o il Cens di Costacciaro a seconda della tua lontananza rispettiva. Prima di spararlo in mano a non si sa chi,bisogna fare una serie di test, sia a caduta che a trazione lenta, mentre qualunque altro tipo di "verifica artigianale" è assolutamente inaffidabile sotto tutti i punti di vista. Ti faccio un esempio e poi non ti rompo più. Quando abbiamo inventato il nodo coniglio, lo abbiamo utilizzato per 3/4 anni in manovra, poi lo abbiamo cacciato al dinamometro e dopo lo abbiamo inserito nel contesto dei nodi utilizzati, chiamandolo nodo soccorso perchè a forza di varianti era diventato una "cosa" che i conigli erano tutti incazzati per la pessima rappresentazione degli stessi! Buon natale in ritardo.

Proprio questa era la mia preoccupazione iniziale,
per fortuna chi più esperto,specie nella parte tecnica, è intervenuto!
Non volermene, ma per ora aspetto a legare i cordini con questo nodo :cool:
(ad esempio coi kevlar, che sono tipicamente più scivolosi, è valido?)
 
re-nodi

Dunque, io non sono andato a sfogliare tutte le pagine e tutti i post. Mi sono limitato ad analizzare il nodo controllando una mostruosità di documentazioni a mie mani. Non ho offeso nessuno,mi sembra, mi sono limitato a dare un consiglio perchè sui forum non sappiamo mai chi legge, chi prova, chi va a mettersi nei guai. Se avete testato il nodo basta riportare i verbali di collaudo con le varie caratteristiche riscontrate alle prove di caduta e a quelle di trazione lenta. Comunque, approfitto, vorrei sottolinare quanto sto portando avanti con vari amici come introduzione a quell'alpinismo arci-classico che ci permette di attraversare le alpi con 20 mt di corda e la conoscenza di: bulino-barca e mezzo-backman-inglese doppio. Tutto il resto serve solo a confondere idee già confuse, per il semplice fatto che ,tutto il resto, resta legato all'utilizzo di attrezzi meccanici. Con la padronanza assoluta dei nodi indicati, 2 anelli di cordino, 2 rinvii e 2 moschettoni grandi con lato dritto, come dicevo, si attraversano le alpi. Tutto il resto è fuffa, teoria, sentito dire, ecc.Ovviamente la passione per i nodi è un'altra cosa, ma io ritengo che coloro i quali sono interessati ,lo sono relativamente a quella conoscenza di base che serve a togliersi dalle peste. Tutto qua e sempre a disposizione.
 
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