Ciao Gentaglia,
Lo scorso weekend sono uscito per boschi, l’idea era di passare la notte da solo ma stando un pò di tempo con due amici anche loro in zona; purtroppo però, a causa di un imprevisto sono dovuto rientrare nel tardo pomeriggio condivido comunque con voi quanto fatto.
Al corso della Pathfinder School di Dave Canterbury (il report è QUI) ho conosciuto Marco, un ragazzo che fa parte di un gruppo sportivo, L’AGR Survival Team (Qui c’è la pagina Instagram), hanno proposto, a chi ne avesse voglia, di fare un tipo di uscita, relativamente semplice ma non banale, portando con se solamente coltello, kit medico, e 10 oggetti a scelta (escluso zaino, vestiti, e accessori come cappellino, sciarpa, etc).
La prova si chiama One Man, andrebbe fatta in solitaria, e dovrebbe avere una durata di 36H minimo.
Per chi è un pò pratico di bushcraft e survival può risultare abbastanza facile, ed in effetti la prova è pensata per chi si sta avvicinando a questo genere di attività.
Mi piace chi cerca di invogliare e spronare gli altri ad uscire e mettersi alla prova, e dato che questo tipo di uscita è comunque molto simile a ciò che faccio solitamente, ho pensato di farla.
Il divertimento inizia già a casa dovendo scegliere I 10 oggetti.
In alto a sx c’è il kit medico e lo stecco benda sam splint (da non contare nei 10 oggetti), accanto c’è il poncho occhiellato (1), la coperta snugpak jungle blanket (2), sotto c'è la borraccia e gavetta che contano per uno (3), una sega chiudibile (4), poi si vedono due coltelli dato che al momento della foto ero indeciso su quale prendere, un 7” custom di Dario Trifelli (qui una discussione di @simone riguardo al maker) ed il PKS Scorpion HD, alla fine ho optato per quest’ultimo (la recensione di questo coltello è QUI), sotto ai coltelli c’è il fire steel (5), del cordame, paracord e bankline (6), una torcia frontale (7), ed infine un filtro per l’acqua (8).
Ora, mancherebbero due oggetti, e avevo pensato di portarmi un pasto per il pranzo ed una birra per la sera, ma stupidamente sono arrivato la mattina molto presto nel’ultimo paesino prima della destinazione, e gli unici due bar erano chiusi, pazienza..
Prima di addentrami nel bosco trovo uno stagno dove svettano diverse piante di tifa, per gli amici coda di gatto, una pianta fantastica e dai moltissimi utilizzi, decido di prendere un pò di rizomi per la cena.
Più avanti trovo diverse concordie, I bulbi di queste orchidee sono commestibili.
Poi accanto al sentiero ci sono primule, tarassaco, piantaggine, e alcuni lampascioni.
Decido di scendere lungo un ruscello perchè ci sono diverse piante di farfaraccio, che con le sue grandi foglie (commestibili anch’esse) può tornarmi utile.
Inizio a mettere assieme quanto raccolto
Poi avvolgo tutto nelle foglie di farfaraccio e lo lego con una giovane vitalba
Ci sarebbe da dire che I germogli di vitalba sono anch’essi commestibili, ma non li ho mai assaggiati e preferisco tenermi lontano dal volerlo fare dato che la vitalba è una pianta velenosa (a parte appunto per I germogli che comunque vanno cotti e mangiati a piccole dosi) che può causare perfino la morte, inoltre anche a livello esterno è pericolosa, può causare brutte ulcere alla pelle, non a caso è chiamata anche erba dei pezzenti perchè in antichità I mendicanti erano soliti strofinarsi addosso la vitalba per provocare ulcere superficiali ed impietosire la gente. Comunque mi è capitato di maneggiarla più volte e non ho mai avuto problemi, è perfetta per queste legature veloci.
Lungo la strada ci sono alcuni abeti, I nuovi getti, facilmente riconoscibili per via del colore più chiaro, sono ricchi di Vitamina C e perfetti per una tisana saporita, mi riempio le tasche.
Un vecchio rudere accanto al sentiero
Poco distante scorre un ruscello dove è presente la mano dell’uomo
Poco dopo arrivo in un bel punto dove decido di cercare una zona per fare campo.
Trovo un posticino che sovrasta il ruscello, pieno di alberi caduti e rami a terra, c’è anche un faggio schiantato di recente con ancora le fronde verdi, insomma tante risorse a portata di mano.
Ecco il punto scelto.
Pulisco la zona e piazzo due legni marci come sponde del letto
Raccolgo rami e rametti dai vicini alberi caduti e li sisemo come molle del mio materasso.
Dal Faggio spezzato prendo delle fronde con ancora attaccate foglie verdi e le sistemo sopra I rami per un pò di comfort extra.
I due tronchi ai lati sono molto importanti, eviteranno che, nel corso della notte, rami e fronde vengano spalmati all'esterno, aiuteranno a contenere il mio materasso, dormirò comodo e isolato dal terreno.
Questa tipologia di isolamento naturale, così come lo vedete, è quello che utilizzo di più, richiede poco tempo ed energie, nessuno strumento se non un coltello per tagliare eventuali fronde, risorse facilmente visibili, e soprattutto è davvero funzionale, mooolto più comodo di quel che si crede, I rami creano davvero uno strato molleggiato e le fronde evitano il fastidioso contatto con questi ultimi.
Completo il mio giaciglio con una copertura fatta col poncho e la coperta.
Visto che lo zaino era vuoto l’ho sistemato fra la coperta e le fronde, uno stato in più che non guasta, poi ho riempito la sacca di compressione della coperta di foglie per utilizzarla come cuscino.
Prendo dei polloni di nocciolo e delle pietre piatte dal fiume e faccio al volo due tavolini.
Prima ho preso anche qualche infiorescenza di tifa per accendere il fuoco
Ma poi mi sono ritrovato in mano un pezzo di fatwood ed ho deciso di utilizzare quello per il fuoco.
Il campo ha preso forma e comincio a rilassarmi, in più mi sta venendo una certa fame..
inizio a preparare qualcosa da mangiare, getto il fagotto con dentro I bulbi e I rizomi sopra le braci per una prima cottura.
nel frattempo decido di intagliare un cucchiaio per il minestrone.
20 minuti per creare questo grezzo cucchiaio che però ha svolto benissimo il suo dovere, e questo è giusto il tempo perchè le verdure avvolte nelle foglie di farfaraccio siano pronte per finire la cottura.
Ho messo dei rizomi sotto le ceneri e braci, sembrano molto bruciati ma in realtà basta togliere un paio di strati esterni e sono buoni e ben cotti (somigliano a dei porri)
Il cucchiaio lavora benone, e il minestrone era buono e tanto, mi ha davvero saziato, avesse avuto un pizzico di sale e olio sarebbe stato da masterchef!
Vogliamo parlare di questo?
Sembra un normale randello per prendere a mazzate il coltello durante il batoning e niente altro, ma per me è molto di più.
Semplicemente il bastone da campo è uno degli utensili che cerco/costruisco per primo quando mi accampo, ha molteplici utilizzi.
Lo costruisco lungo circa 50cm per poterne sfruttale la leva, Innanzitutto serve appunto per il taglio a percussione che personalmente utilizzo non solo per processare I pezzi di legna per avviare il fuoco, ma anche per altri scopi; creare intagli, tagliare piccole piante col coltello sempre battendoci perpendicolarmente, o creare utensili come nel caso del cucchiaio; poi per piantare picchetti o rami a terra come per I due tavolini; lo utilizzo all’occorrenza per gestire il fuoco, spostare legna o stendere le braci, a volte l’estremità dove lo impugno la faccio a punta o piatta in modo da poterlo utilizzare per scavare nel terreno, ad esempio per estrarre piante o radici, per creare depressioni dove accenderò un fuoco, per accendere un fuoco dakota, per fare leva in modo da estrarre pietre, e così via…
Insomma un normale randello può tornare utile davvero molte volte, provare per credere.
Come accennato inizialmente, purtroppo sono dovuto rientrare prematuramente a casa per un imprevisto familiare (nulla di grave), così nel tardo pomeriggio ho smontato il campo.
Eccolo senza le mie cose.
E così è come lo ho lasciato dopo essermene andato, cercando di non lasciare segni del mio passaggio.
La sera, a casa, mi immaginavo quanto sarebbe stato piacevole trascorrere la nottata nel bosco, e mentre sistemavo le cose, mi sono reso conto di una piacevole sorpresa, gli aghi di abete!
La prossima volta spero non ci saranno imprevisti, e magari con altre foto cercherò di documentare, finalmente, tutte le 36 ore del
One Man.
Di questa toccata e fuga nel bosco provo a stilare una top 3 delle cose che ho apprezzato di più e che più mi sono state utili.
3) Un buon coltello. Inutile dirlo, un coltello affidabile al fianco è davvero un compagno insostituibile, inizialmente ero indeciso se portare lo Scorpion PKS o il ReWilder Neanderth.Art, ho optato per il primo perchè, seppur molto robusto, aveva dimensioni più ridotte che spingono l'utilizzatore a doversi ingegnare un pò per sopperire al fatto di non poter fare chopping, non poter tagliare e sfrondare con facilità legna di una certa dimensione, e non poter svolgere così agevolmente tutti quei compiti tipici di un 7pollici.
2)Fatwood. Cerco di non utilizzare mai esche artificiali portate da casa, provo a procurarmi tutto sul posto, e per questo motivo non posso non citare l'efficienza del fatwood come esca naturale, davvero una manna in moltissime situazioni.
1) Tifa (Typha latifolia) o coda di gatto o stiancia. Che pianta fantastica, è un indicatore di acqua, è commestibile, può essere utilizzata per accendere un fuoco sfruttando le infiorescenze secche o il gambo per il fuoco a frizione, le foglie vengono utilizzate per intrecciare stuoie o altro, i pappi venivano utilizzati per imbottire materassi e cuscini e sono talmente isolanti che un tempo li si infilavano fra le fessure delle case; ha diverse proprietà medicinali, e molto altro ancora.
Ciao a presto
Gabri
Lo scorso weekend sono uscito per boschi, l’idea era di passare la notte da solo ma stando un pò di tempo con due amici anche loro in zona; purtroppo però, a causa di un imprevisto sono dovuto rientrare nel tardo pomeriggio condivido comunque con voi quanto fatto.
Al corso della Pathfinder School di Dave Canterbury (il report è QUI) ho conosciuto Marco, un ragazzo che fa parte di un gruppo sportivo, L’AGR Survival Team (Qui c’è la pagina Instagram), hanno proposto, a chi ne avesse voglia, di fare un tipo di uscita, relativamente semplice ma non banale, portando con se solamente coltello, kit medico, e 10 oggetti a scelta (escluso zaino, vestiti, e accessori come cappellino, sciarpa, etc).
La prova si chiama One Man, andrebbe fatta in solitaria, e dovrebbe avere una durata di 36H minimo.
Per chi è un pò pratico di bushcraft e survival può risultare abbastanza facile, ed in effetti la prova è pensata per chi si sta avvicinando a questo genere di attività.
Mi piace chi cerca di invogliare e spronare gli altri ad uscire e mettersi alla prova, e dato che questo tipo di uscita è comunque molto simile a ciò che faccio solitamente, ho pensato di farla.
Il divertimento inizia già a casa dovendo scegliere I 10 oggetti.
In alto a sx c’è il kit medico e lo stecco benda sam splint (da non contare nei 10 oggetti), accanto c’è il poncho occhiellato (1), la coperta snugpak jungle blanket (2), sotto c'è la borraccia e gavetta che contano per uno (3), una sega chiudibile (4), poi si vedono due coltelli dato che al momento della foto ero indeciso su quale prendere, un 7” custom di Dario Trifelli (qui una discussione di @simone riguardo al maker) ed il PKS Scorpion HD, alla fine ho optato per quest’ultimo (la recensione di questo coltello è QUI), sotto ai coltelli c’è il fire steel (5), del cordame, paracord e bankline (6), una torcia frontale (7), ed infine un filtro per l’acqua (8).
Ora, mancherebbero due oggetti, e avevo pensato di portarmi un pasto per il pranzo ed una birra per la sera, ma stupidamente sono arrivato la mattina molto presto nel’ultimo paesino prima della destinazione, e gli unici due bar erano chiusi, pazienza..
Prima di addentrami nel bosco trovo uno stagno dove svettano diverse piante di tifa, per gli amici coda di gatto, una pianta fantastica e dai moltissimi utilizzi, decido di prendere un pò di rizomi per la cena.
Più avanti trovo diverse concordie, I bulbi di queste orchidee sono commestibili.
Poi accanto al sentiero ci sono primule, tarassaco, piantaggine, e alcuni lampascioni.
Decido di scendere lungo un ruscello perchè ci sono diverse piante di farfaraccio, che con le sue grandi foglie (commestibili anch’esse) può tornarmi utile.
Inizio a mettere assieme quanto raccolto
Poi avvolgo tutto nelle foglie di farfaraccio e lo lego con una giovane vitalba
Ci sarebbe da dire che I germogli di vitalba sono anch’essi commestibili, ma non li ho mai assaggiati e preferisco tenermi lontano dal volerlo fare dato che la vitalba è una pianta velenosa (a parte appunto per I germogli che comunque vanno cotti e mangiati a piccole dosi) che può causare perfino la morte, inoltre anche a livello esterno è pericolosa, può causare brutte ulcere alla pelle, non a caso è chiamata anche erba dei pezzenti perchè in antichità I mendicanti erano soliti strofinarsi addosso la vitalba per provocare ulcere superficiali ed impietosire la gente. Comunque mi è capitato di maneggiarla più volte e non ho mai avuto problemi, è perfetta per queste legature veloci.
Lungo la strada ci sono alcuni abeti, I nuovi getti, facilmente riconoscibili per via del colore più chiaro, sono ricchi di Vitamina C e perfetti per una tisana saporita, mi riempio le tasche.
Un vecchio rudere accanto al sentiero
Poco distante scorre un ruscello dove è presente la mano dell’uomo
Poco dopo arrivo in un bel punto dove decido di cercare una zona per fare campo.
Trovo un posticino che sovrasta il ruscello, pieno di alberi caduti e rami a terra, c’è anche un faggio schiantato di recente con ancora le fronde verdi, insomma tante risorse a portata di mano.
Ecco il punto scelto.
Pulisco la zona e piazzo due legni marci come sponde del letto
Raccolgo rami e rametti dai vicini alberi caduti e li sisemo come molle del mio materasso.
Dal Faggio spezzato prendo delle fronde con ancora attaccate foglie verdi e le sistemo sopra I rami per un pò di comfort extra.
I due tronchi ai lati sono molto importanti, eviteranno che, nel corso della notte, rami e fronde vengano spalmati all'esterno, aiuteranno a contenere il mio materasso, dormirò comodo e isolato dal terreno.
Questa tipologia di isolamento naturale, così come lo vedete, è quello che utilizzo di più, richiede poco tempo ed energie, nessuno strumento se non un coltello per tagliare eventuali fronde, risorse facilmente visibili, e soprattutto è davvero funzionale, mooolto più comodo di quel che si crede, I rami creano davvero uno strato molleggiato e le fronde evitano il fastidioso contatto con questi ultimi.
Completo il mio giaciglio con una copertura fatta col poncho e la coperta.
Visto che lo zaino era vuoto l’ho sistemato fra la coperta e le fronde, uno stato in più che non guasta, poi ho riempito la sacca di compressione della coperta di foglie per utilizzarla come cuscino.
Prendo dei polloni di nocciolo e delle pietre piatte dal fiume e faccio al volo due tavolini.
Prima ho preso anche qualche infiorescenza di tifa per accendere il fuoco
Ma poi mi sono ritrovato in mano un pezzo di fatwood ed ho deciso di utilizzare quello per il fuoco.
Il campo ha preso forma e comincio a rilassarmi, in più mi sta venendo una certa fame..
inizio a preparare qualcosa da mangiare, getto il fagotto con dentro I bulbi e I rizomi sopra le braci per una prima cottura.
nel frattempo decido di intagliare un cucchiaio per il minestrone.
20 minuti per creare questo grezzo cucchiaio che però ha svolto benissimo il suo dovere, e questo è giusto il tempo perchè le verdure avvolte nelle foglie di farfaraccio siano pronte per finire la cottura.
Ho messo dei rizomi sotto le ceneri e braci, sembrano molto bruciati ma in realtà basta togliere un paio di strati esterni e sono buoni e ben cotti (somigliano a dei porri)
Il cucchiaio lavora benone, e il minestrone era buono e tanto, mi ha davvero saziato, avesse avuto un pizzico di sale e olio sarebbe stato da masterchef!
Vogliamo parlare di questo?
Sembra un normale randello per prendere a mazzate il coltello durante il batoning e niente altro, ma per me è molto di più.
Semplicemente il bastone da campo è uno degli utensili che cerco/costruisco per primo quando mi accampo, ha molteplici utilizzi.
Lo costruisco lungo circa 50cm per poterne sfruttale la leva, Innanzitutto serve appunto per il taglio a percussione che personalmente utilizzo non solo per processare I pezzi di legna per avviare il fuoco, ma anche per altri scopi; creare intagli, tagliare piccole piante col coltello sempre battendoci perpendicolarmente, o creare utensili come nel caso del cucchiaio; poi per piantare picchetti o rami a terra come per I due tavolini; lo utilizzo all’occorrenza per gestire il fuoco, spostare legna o stendere le braci, a volte l’estremità dove lo impugno la faccio a punta o piatta in modo da poterlo utilizzare per scavare nel terreno, ad esempio per estrarre piante o radici, per creare depressioni dove accenderò un fuoco, per accendere un fuoco dakota, per fare leva in modo da estrarre pietre, e così via…
Insomma un normale randello può tornare utile davvero molte volte, provare per credere.
Come accennato inizialmente, purtroppo sono dovuto rientrare prematuramente a casa per un imprevisto familiare (nulla di grave), così nel tardo pomeriggio ho smontato il campo.
Eccolo senza le mie cose.
E così è come lo ho lasciato dopo essermene andato, cercando di non lasciare segni del mio passaggio.
La sera, a casa, mi immaginavo quanto sarebbe stato piacevole trascorrere la nottata nel bosco, e mentre sistemavo le cose, mi sono reso conto di una piacevole sorpresa, gli aghi di abete!
La prossima volta spero non ci saranno imprevisti, e magari con altre foto cercherò di documentare, finalmente, tutte le 36 ore del
One Man.
Di questa toccata e fuga nel bosco provo a stilare una top 3 delle cose che ho apprezzato di più e che più mi sono state utili.
3) Un buon coltello. Inutile dirlo, un coltello affidabile al fianco è davvero un compagno insostituibile, inizialmente ero indeciso se portare lo Scorpion PKS o il ReWilder Neanderth.Art, ho optato per il primo perchè, seppur molto robusto, aveva dimensioni più ridotte che spingono l'utilizzatore a doversi ingegnare un pò per sopperire al fatto di non poter fare chopping, non poter tagliare e sfrondare con facilità legna di una certa dimensione, e non poter svolgere così agevolmente tutti quei compiti tipici di un 7pollici.
2)Fatwood. Cerco di non utilizzare mai esche artificiali portate da casa, provo a procurarmi tutto sul posto, e per questo motivo non posso non citare l'efficienza del fatwood come esca naturale, davvero una manna in moltissime situazioni.
1) Tifa (Typha latifolia) o coda di gatto o stiancia. Che pianta fantastica, è un indicatore di acqua, è commestibile, può essere utilizzata per accendere un fuoco sfruttando le infiorescenze secche o il gambo per il fuoco a frizione, le foglie vengono utilizzate per intrecciare stuoie o altro, i pappi venivano utilizzati per imbottire materassi e cuscini e sono talmente isolanti che un tempo li si infilavano fra le fessure delle case; ha diverse proprietà medicinali, e molto altro ancora.
Ciao a presto
Gabri
Allegati
Ultima modifica: