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A me piacerebbe fare un post solo per chi ne ha bisogno appunto perchè è a digiuno totale di tecnica. Quindi la mia idea era ed è stata di prendere uno scassone al mercatino delle pulci e insegnare fase per fase la tecnica di riparazione.
Per cavia è stata scelta una 20" senza cambio ma posso garantire che la tecnica non sarà tanto differente su altri mezzi e in ogni caso consentirà di iniziare con un pò di meccanica.
Un pezzo a settimana la revisioneremo tutta trasmissione,freni,manopole,installeremo un impianto luci. Insomma cercherò di essere SEMPLICE conciso ed istruttivo.
Poi ovvio che esistono differenze tra i vari mezzi ma cercherò di fare una cosa che serve a tutti
Ti ringrazio anch'io in anticipo... Anche io avrei apprezzato molto una spiegazione sulla regolazione del cambio, nel resto più o meno me la cavo, ma il cambio mi è ostico...
a grande richiesta POI parleremo del cambio mano a mano che andremo avanti. Anche perchè tra un mesetto mi arriva una mtb da sistemare.
Prima una premessa. Io sono "contro" al tutto made in cina ,tuttavia qualcosa di buono è stato fatto. Per esempio si è finalmente standardizzato un goccio tutto quello che è la componentistica.
Non è di ieri (ma di l'altro ieri,diciamo dal '50 al 70) che molti costruttori,specialmente nel nostro paese facevano i porci comodi per la costruzione,scelta e installazione e OGNI componente era quanto più "speciale" possibile e spesso costruito con materiali indegni.
Veniamo ora ai pedali,prima cosa che possiamo smontare,rigenerare e migliorare.
Prima di descrivere smontaggio pulizia e rigenerazione dei cuscinetti a sfere libere voglio descrivere un intervento "di emergenza" che si può fare qualora il pedale tenda a fare bloccaggi e o rumoracci vari .
L'intervento consiste nel rimuovere il "tappo" e versare dentro a bici coricata direttamente nei cuscinetti (una volta messo in quello davanti fluirà anche dietro) e richiudere subito.
E' solo un rattoppo perchè la sporcizia resterà dentro insieme al grasso incancrenito e ai residui del funzionamento del cuscinetto.
Gli oli possibili sono quelli classici da motore ossia 5W30 15W40 e 20W50 ,solitamente sfruttando la "goccia" presente nelle lattine usate si può lubrificare a costo zero un pedale.
Veniamo ora a fare sul serio ossia ....prima cosa,la rimozione dalla bici.
Le due chiavi "possibili" sono da 14 e da 15. Ma qualcuno ha anche fatto la sede da 16 ,forse per sentirsi più uomo o più chissà cosa.
Le filettature hanno due sensi diversi da un lato all'altro.
Normalmente la posizione dei pedali è indicata su due lettere L ed R stampante nel perno centrale che va rispettata in quanto le filettature sono differenti.
Un altro appunto ,i pedali possono avere DUE tipi di filettature ossia 1/2 " e 9/16 " riferiti al DIAMETRO sopra alla filettatura. Ovviamente se facciamo una sostituzione ,ricordiamoci in fase di ordine il diametro.
Il mezzo pollice è ovviamente molto meno usato.
Una volta rimosso il pedale con un cacciavite a punta fine rimuoviamo il tappo solitamente di plastica o gomma che copre l'accesso al dado del perno centrale per poter raggiungere il dado che fissa il pedale al perno centrale.
ATTENZIONE che da qui in avanti si iniza una procedura con potenziale rischio di danni e perdita pezzi se non fate le cose come vanno fatte. Fate un pedale per volta.
Bloccare in morsa il pedale usando la sede della chiave che serve per svitarlo.e svitare il dado dal lato opposto.
ATTENZIONE che è presente una rondella eumig (o come caspita si chiama) fatta in modo da impedirne lo svitamento accidentale. Non rompetela,perdetela e NON sostituitela con una rondella normale .
Sotto alla rondella si troverà il cono che fa da appoggio per le sfere.
Attenzione ancora che da quando farete il primo giro sul cono le sfere potranno cadere. quindi massima cautela e se cardono riprendetele e mettetele in due mucchi ,uno per quelle vicine al daso esterno e uno per quelle vicine alla pedaliera.
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Dopo aver rimosso nell'ordine il dado esterno la rondella eumig e il cono e aver messo in sicurezza TUTTE le sfere estraiamo il perno centrale.
Verificare che la sede dal lato della pedaliera è solitamente meno profonda più invece quello il lato del dado,ma se abbiamo qualche dubbio segnamo due piccole lettere P (pedaliera) ed E (esterno) con la punta a tracciare.
Una volta estratto il perno centrale dobbiamo verificarlo che non abbia ruggine o cricche. Le cricche sono tanto più pericolose quanto più vicine alla pedaliera. Sono chiaramente visibili perchè fanno una ruggine marronastra scura.
Veniamo ora al grasso incancrenito.
Ogni costruttore sembra che si diverta a scegliere il peggiore,più facile ad assorbire acqua e a solidificare in modo indegno. tuttavia anche io nelle varie prove non ho ancora trovato quello "giusto" perchè è vero che è un banale cuscinetto a sfere sciolte ma è altrettanto vero che non è stagno e quindi si contamina con ogni sorta di porcheria.
Io ho già usato il grasso NERO e quello GIALLO,qualcuno usa quello bianco che lubrifica un goccio meno ma è più esistente all'acqua.
Per rimettere al suo posto le sfere una volta ingrassato il tutto i incastrano sfruttando l'adesività del grasso e poi con un minimo di attenzione si ri infila il perno e lo si riavvita.
Veniamo ora a una serie di "malizie" per faticare meno e fare un bel lavoro.
- TOGLIERE qualunque segno di grasso a base metallica,sono probabilmente sacrti di grassi per alte temperature che sono TROPPO sensibili all'acqua e all'umidità.
- MASSIMA cautela con le sfere ,non metterne "di più o di meno" perchè sarebbe una cosa parecchio grave e sopratutto non scambiarle tra davanti e dietro perchè non è detto che siano identiche
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- Durante il rimontaggio NON FORZARE ma accompagnare con dolcezza i pezzi per evitare di scheggiare la cromatura delle sfere.
- Se avete a disposizione dei componenti usati sostituiteli senza nessun indugio qualora trovaste pezzi con un usura non bella. Qui per esempio abbiamo un cono mangiato in modo indegno,per fortuna posseggo pezzi di vecchi pedali che in passato avevo smontato prima di buttare e lo ho cambiato.
-Durante la chiusura del cono NON FORZARE perchè quando infileremo la rondella eumig e il dado per tanto che potremo chiudere "giusto" un pelino si muoverà.
E quindi dovremo fare più tentativi.
-Il pedale non deve essere nè troppo libero perchè un gioco eccessivo può andare bene solo in presenza di temperature estremamente calde. Ma neanche troppo serrato perchè si usurerà prima e sprecherà la poca potenza disponibile.
Per quanto rigurada il grasso, che ne pensi di quello "marino" che si usa per ingrassare i motori fuoribordo...? Sicuramente offre un'ottima resistenza all'acqua...
Veniamo all'argomento di questa settimana ossia la sella e il suo sistema di fissaggio.
Capitolo primo ,tipi di selle. Ne esistono due famiglie ossia quelle con fissaggio a tubo entrante,di solito da 25 millimetri e quelle con attacco che sfrutta i due tondini che tengono il corpo sella.
Le prime,ossia quelle che possono solo ed esclusivamente essere attaccate al tubo da 25 sono sempre meno e sempre più legate a un tipo di bici oramai poco attuale. E si intende qualche bici pieghevole,qualche bici da donna e da panettiere.
Spesso hanno un pesante telaio di metallo e un rivestimeto di cuoio più o meno vero e magari due grosse molle dietro.
Le seconde che si sono diffuse con l'arrivo della mtb si attaccano con morsetti di varia forma ai tondini che costituiscono l'incastellatura della sella.
E sono apparsi tutta una serie di morsetti,staffe, più alte meno alte per poter montare vari tipi di tubi/selle perchè oramai non esiste più un vero standard .
Anche perchè il 25 millimetri che era lo standard di una volta specialmente ora che i materiali sono tutti di importazione a causa di una robustezza in qualche caso inferiore il diametro giocoforza è aumentato.
FONDAMENTALE quando si estrae un tubo sella è verificare che ci sia un pò di lubrificazione nella sede. Una lubrificazione anche con olio usato da auto potrà fare un goccio di "zozzume marrone" ma impedirà al tubo di fare ruggine e di bloccarsi dentro.
Specialmente se la bici dorme fuori.
ALTRO AVVISO E' di moda specie ora tenere la sella altissima quasi ci si divertisse a stare più vicini al sole. E' vero che ci sono dei criteri di efficienza ma è altrettanto vero che per non solleccitare inutilmente il telaio c'è un limite MOLTO BEN SEGNATO sul tubo sella o almeno dovrebbe esserlo.
C'è già qualcuno che più per ignoranza che per volere fare il furbo ha danneggiato o il telaio o il tubo sella per avere alzato troppo.
Il morsetto sella può essere sia del tipo a vite e quindi semi-fisso che di quelli a regolazione rapida . Io ho sempre preferito quelli a vite più che altro perchè sono meno soggetti ad allentamenti accidentali.
Veniamo ora alle REGOLAZIONI della sella.
la prima regolazione è la corretta planarità ossia CERCARE di avere la sella più o meno parallela al terreno . Questo perchè sebbene la superficie di appoggio non sia tanto grande più la si sfrutta e meno si soffre.
la seconda regolazione è che sia il più parallela possibile ai tubi del telaio in modo da minimizzare lo sfregamento sulle parti basse durante la pedalata.
Veniamo ora a riparare sbreghi e rovinamenti vari.
L'interno normalmente in spugna si può riparare con colle varie da calzolaio basate sul bostik. L'esterno in sostanza è fintapelle quindi poco cambia. Si sconsiglia il ciacoacrilato perchè crea delle durezze superficiali e tiene molto poco
ottima iniziativa, grazie. Solo una domanda/suggerimento, se posso: provare a formattare bene tutto, testo e foto, anche come libretto PDF scaricabile a parte, senza dover rileggere tutto sul forum una pagina alla volta, e potendo stampare
Complimenti per l'uso di Calligra, ma il mio era un suggerimento che tu formattassi le spiegazioni che hai scritto e ancora scriverai in questo thread anche come un unico file leggibile e stampabile tutto insieme!
dopo aver litigato con lulu.com perchè quando gli avevo proposto un mio scritto se ne sono saltati fuori con "e vediamo di scrivere in pdf" preferisco evitare di foraggiare certi obblighi. Per me la adobe può solo spararsi nei maroni.
Anche perchè comunque le foto e il testo mi sembrano ben capibili da chi ne capisca un minimo. Oppure siamo tutti come la "last generation" che vogliono a tutti i costi un video anche per l'uso della carta igenica?
dopo aver litigato con lulu.com perchè quando gli avevo proposto un mio scritto se ne sono saltati fuori con "e vediamo di scrivere in pdf" preferisco evitare di foraggiare certi obblighi. Per me la adobe può solo spararsi nei maroni.
Anche perchè comunque le foto e il testo mi sembrano ben capibili da chi ne capisca un minimo. Oppure siamo tutti come la "last generation" che vogliono a tutti i costi un video anche per l'uso della carta igenica?
scusa, ma mi pare che tu non abbia capito affatto quello che ho chiesto:
"libretto PDF scaricabile a parte, senza dover rileggere tutto sul forum una pagina alla volta, e potendo stampare"
ovvero non ho mai parlato di scrivere ALTRO. E meno che mai di video; solo di copiare, incollare e riformattare in un unico file stampabile gli stessi testi e foto che stai gia' facendo, per poter usare e far usare il tutto a piu' persone possibile, magari anche in garage dove internet non prende. e perche' anche avendo internet, qualsiasi spiegazione e' molto piu' leggibile se sta in UN solo file, senza nient'altro intorno, anziche' in varie pagine di forum da caricare una alla volta con avatar, commenti di altri e tutto.
Se il formato PDF lo odi, va benissimo qualsiasi altro formato. Se non hai tempo o voglia di farlo, va benissimo lo stesso, ci mancherebbe. Vorrei solo che fosse chiaro che io non ho chiesto nulla di quanto hai commentato, tutto qui.
Allora,forse non ci siamo capiti,sto usando questo formato perchè bene o male qualche fotografia e un pò di testo lo tiene.
Non stiamo parlando di riparare lo shuttle ,sono nozioni tutto sommato facili e avere la necessità del librettino sottomano mi sembra quanto minimo superfluo
Ma si dai, non complichiamo la vita a @busdriver ... Tutto sommato se proprio qualcuno vuole stampare, alla fine basta fare un bel copia e incolla e via...
per i prossimi lavori conviene munirsi di un supporto per fissare il mezzo in modo da non dover bestemmiare con qualcosa che sa solo cadere e magari farci gridare "cum i vei sempre mentre cha tumba!" tra un paio di bestemmie.
Se le ruote possiamo farle girando la bici sottosopra,per il resto serve un supporto.
Attenzione che se il telaio che bloccate come ho bloccato io è di materiale NON metallico come per esempio carbonio (pù pù pù) o fibra di vetro (ripù ripù ripù) potrebbe fare uno scrack biblico.
Quindi prudenza!
Inoltre alcuni materiali ultra ultra ultra leggeri come telai di bici corsaiole potrebbero deformarsio senza troppi preavvisi
iniziamo ora la parte dell'avantreno,ci andranno più parti pèrchè nonostante sia una biciclettina piccola è parecchio complessa sull'avantreno per la presenza di una trasmissione rotante del freno e già di componenti headset.
Veniamo comunque alla ruota anteriore.
Intanto QUANDO intervenire sulle ruote?
-in presenza di disturbi di tenuta
-in presenza di vibrazioni allo sterzo
-quando appaiono rumori strani
-quando si notano durezze improvvise o surriscaldamenti degli assi
Inoltre QUANDO cambiare i copertoni?
-in presenza di tagli,screpolature e difetti macroscpici.
-quando il battistrada è sotto a un certo valore (per ogni veicolo è previsto un valore)
NESSUNA legge per ora impone il cambio per età e il dot (sicuramente presente per auto e moto) non conta un tubo,salvo essere malati di sicurezza. Che poi la gomma vecchia tenga meno ok,pacifico ma lo sai e finisce lì.
Come anche NESSUNA legge impone il disegno uguale dei copertoni davanti e dietro,le gomme vanno uguali per asse.
Finito questo anti disclaimer anti legale (si....i malati della sicurezza hanno scassato i peones) veniamo a rimuovere la ruota davanti.
In ogni caso una volta sgonfiata la gomma una volta che abbiamo rimosso pedane e dado la ruota è libera di togliersi.
Essendo una ruota anteriore non ha il lato identificabile dalla trasmissione ed è priva di freno a disco,tuttavia un errore non porta alcuna conseguenza.
Una volta tolta la ruota con i leverismi,dopo aver stallonato il coperone smontiamo la gomma e (visto lo stato) pattumiamola.
Una parentesi per le misure. Su questo diametro esistono in sostanza una certa serie di misure: il primo numero rappresenta il diametro,il secondo la larghezza. La spalla viene di conseguenza.
20 x 1,50: misura sfigata degli anni 60 per repliche di bici "da uomo" in scala ridotta. La reputo paleolitica in quanto si credeva ancora che il diametro dovesse crescere con l'età di chi la guidava.
20 x 1,75 misura stra usata nelle grazielle e altre pieghevoli derivate ,era stata usata anche su queste bmx (in versione fuoristrada) solo come posteriore da un costruttore italiano (mi sembra bianchi) nel tentativo di aumentare un goccio l'efficenza meccanica,ma un cancello anche se gli limi le sbavature e le saldature resta un cancello. Inoltre il telaio dietro era stretto e non accettava altro.
20 x 1,90 misura quasi totalmente dedicata alle versioni da freestyle e con disponibilità di disegni dedicati alle varie specialità.
20 x 2,10 misura dedicata anche lei al freestyle ma esistente anche da fuoristrada
20 x 2.125 misura usata nelle vecchie grazielle leopard,atala hot e altre bici del periodo. Usata anche sulle bmx da fuoristrada.
Una volta tolto il copertone dobbiamo fare il controllo raggi. Qui è più scomodo perchè sono 48 (contro i 36 delle versioni da fuoristrada) ,li palpiamo due a due per vedere che non ce ne siano totalmente lenti.
Dopodichè si fa se necessario il tiro degli stessi facendo attenzione di fare 180 gradi ossia mezzo giro per tutti (ad avvitare) in modo da recuperare eventuali giochi.
Infiliamo ora la ruota nella forcella e verifichiamo che la ruota non sia scentrata e ondeggi. Le imprecisioni longitudinali su questo tipo di biciclette non sono importanti data la bassa velocità massima (circa 23 kmh) tenibile per pochi minuti.
Per correggere gli ondeggiamenti si deve segnare dove il cerchio "muove" e dare 90 gradi di rotazione ai raggi più vicini.
serviranno tante prove e tanta pazienza,specialmente all'inizio.
I raggi hanno un intaglio sulla testa del niplo per poter essere ruotati ,altri si ruotano sfruttando il quadro con apposita chiave.
Veniamo ora al motivo per cui è stata smontata la ruota ossia la rumorosità del perno centrale.
Per accedere al perno centrale solitamente fatto come il perno dei pedali ossia a sfere sciolte occorre una certa malizia in quanto non VOLENDO fissarlo in morsa occorre sbloccare uno dei controdadi laterali del mozzo usando tre chiavi,le prime due servono per tenere fermo il mozzo e la terza per sbloccarlo PICT1530.JPG
Una volta allentato il controdado svitiamo UN cono stando però con l'altro lato in appoggio per non fare uscire il perno e fare cadere le sfere.
Togliamole una per una ,puliamole accurtamente con il diesel,dopodichè ingrassiamo accuratamente e sfruttando l'aderenza del grasso a quel punto le sfere resteranno al loro posto e potremmo fare lo stesso lavoro dall'altro lato dove non dovremo svitare coni e controdadi perchè comunque il perno si sfilerà da dietro.
Stesso lavoro di pulizia e rimontaggio.
Quando rimonteremo il perno dovremo fare attenzione a dare il giosto tiro. Un perno troppo molle fa giochi che si sentono sullo sterzo. Un perno troppo duro usura i cuscinetti e spreca potenza.
Adesso facciamo l'ultimo controllo ruotando il perno e provando a sollevarlo per vedere se tutto vada come deve. Potrebbe essere necessario farlo più volte dopo aver regolato l'avvitatura dei coni.
Inutile dire che META' dei problemi che capitano ai mozzi ruota sono legati all'uso delle famigerate idropulitrici ad alta pressione che fanno entrare l'acqua dappertutto e poi si arrugginice la meccanica. Essere malati della pulizia in certi frangenti non serve a un...esatto!
Montiamo la gomma nuova ,alcune hanno il senso di rotazione altre no.
Adesso gonfiamo alla pressione scritta sul copertone (di solito sono scritte pressioni minime e massime) e lasciamola così in attesa del rimontaggio.
Anche perchè dobbiamo occuparci del resto dell'avantreno
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la pressione di solito è espressa in kpa ,bar e altre unità che cambiano ogni tanto . Una volta si usavano le atmosfere,i PSI e ...basta. I ogni caso esistono tabelle di conversione su quanto gonfiare.
Può sembrare strano ma gonfiare palpando a mano non è molto "preciso",inoltre una pompa con manometro è indispensabile per avere il corretto funzionamento del nostro mezzo.
Veniamo ora agli errori da fare o forse non fare.
PRESSIONE BASSA : se nel corpo umano non porta danni salvo il sentirti come dopo un paglione al mattino sulla bici è dannosa perchè fa dissipare durante il movimento una quantità maggiore di energia rispetto a quella prevista . Nulla di distruttivo (come invece succede nell'auto dove gomme troppo sgonfie in piena estate possono anche esplodere per il calore) ma sicuramente deleterio per la durata della gomma.
Molti fuoristradisti con il popò troppo molle da vita sedentaria tengono le gomme a valori indecentemente bassi e poi si lamentano che pizzicano la camera tutti i momenti.
PRESSIONE ALTA : come nel corpo umano fa danni in quanto stressa tanto di più le tele e per la legge di gay lussac se fa veramente caldo e si lascia il mezzo in sosta può aumentare tanto.
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Veniamo ora a"come gonfiare" perchè non basta collegare l'attrezzo e pomp pomp pomp pomp perchè va fatto con un goccio di criterio.
Per prima cosa portare a mezza atmosfera e vedere se il copertone è ben calzato e il filo interno uniformenente disposto nel cerchione
POI e solo poi si comincia a pompare per raggiungere la pressione giusta.
Ricordiamo un divertente episodio di un paio di simpatici nonnetti (speriamo che il virus non se li sia pappati) che hanno provato a riattivare una vecchia bianchi "sportiva" (di quelle con lo strettissimo manubrio dritto) che nel palazzo a fianco al mio quando abitavo ancora a Paesana si sono messi nel cortile e hanno cominciato a gonfiare ,mettendoci una foga esagerata con una di quelle pompe da officina.
Un BLAM secco e potente come il colpo di una 38 ha messo fine alle loro pompate in quanto la gomma,vecchia e stravecchia e con le tele marce si è aperta come un serpente che ha ingoiato un raudo.
Bè dall'idea del serpente petardato il nuovo motto "non raudare le camere d'aria"