Normativa Nuova legge regionale emilia romagna

Sul inquinamento moto Vs motosega o trattore mi pare che la differenza sia sostanziale. L'enduro è un'hobby di cui puoi fare a meno, il trattore invece ti serve per mangiare.

Ma in base a cosa dici questo? Io ho un trattore (un vecchio Slanzi con diesel bicilindrico a testa calda, che inquina come 200 moto) ed una motosega (va beh, quella è di mia moglie), ed andiamo in trattore ed usiamo la motosega PER DILETTO!
Mica faccio il contadino, io per vivere insegno all'università...
Ma ho un podere agricolo in montagna, e, come tutti montanari, la montagna LA VIVO. Mi dà fastidio che arrivino su alla domenica i cittadini a dire a ME, sulla MIA TERRA che certe cose le posso fare e certe no...
O a disquisire sulle MOTIVAZIONI per cui faccio una certa cosa. Se mi va di segare un albero, CHE E' MIO, lo sego e basta. Se lo faccio "a fini di lucro" per venderlo è lecito, e se invece me lo brucio io nel mio camino, perchè mi piacciono le caldarroste, non è più lecito? Ma vogliamo scherzare?
E' proprio questo voler asservire la liceità di una azione al fatto che la stessa sia fatta "per lavoro" o "per diletto" che, in uno stato libero, è inaccettabile.
Se il mio terreno è dentro un parco naturale, l'albero non lo posso segare, nè per diletto nè per campare... Se non è parco, lo sego per qualsiasi motivo mi passi per la mente...
 
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massima penitenza

Dicevano i vecchi monaci "la mia massima penitenza è la vita in comune"....
Una buona soluzione mi pare quella che in Piemonte si è usata per le strade dell'Assietta. Sono una rete di strade sterrate ex militari tutte sopra i 2000 metri. Il traffico veicolare è di solito consentito, ma è vietato in alcuni giorni fissi della settimana. Io di solito vado a piedi però cerco di guardare con benevolenza chi usa altri mezzi. Senza i "merenderos" tanti rifugi avrebbero già chiuso e l'abbandono della montagna sarebbe totale.
 
Penso sia inutile per me continuare a discutere, gli enduristi badano agli interessi del proprio hobby/sport, un vero amante della natura è interessato principalmente all'ambiente circostante più di che al fatto di poter camminare per boschi senza casino in sottofondo, puzza di gas di scarico e il rischio di essere investito. Torno ora da un giro sugli argini del Brenta, dove immancabilmente verso le 10 sono iniziate a scorrazzare le mandrie di enduristi a rovinare la quiete, nonostante i divieti. Francamente, come categoria di motociclisti dovreste fare solo tanta autocritica prima di vantare diritti.

La situazione sul Parco dei Colli Euganei
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j...=yKFX6jY0AqUpsq22A6pHFw&bvm=bv.43828540,d.Yms
 
Se hanno violato dei divieti, vanno multati. Se persistono, si dovrebbe arrivare al sequestro dei mezzi. E' giusto che ci siano zone vietate, e che i divieti vengano fatti rispettare. Questo è posisbile se si mettono i divieti solo dove effettivamente utili, e se ai divieti si fa seguire vigilanza e repressione.
Mettere ancora più divieti, e poi non farli rispettare, non serve a nessuno...
Detto questo, io sono principlamente un escursionista a piedi. Ma vista l'età, le condizioni dlele mie gambe (nel 2007 ho avuto una trombosi) ed il fatto che la mia casa è sulle prime colline, e per arrivare in montagna ci sono 30 km di mulattiere, non posso certo uscire da casa a piedi e camminare per 60km...
Quindi per andare a passeggiare sui percorsi di montagna (ove ovviamente non si vede alcuna moto, solo gente tipo Toni Bou riuscirrebe a salire, forse) ho bisogno di poter percorrere, in moto o in auto, i 30 km di carraie che collegano la mia casa alle più belle montagne del circondario...
Se la legge sulla REER passa inalterata, praticamente non potrò nemmeno più uscire di casa, nè in moto nè in auto, giacche la mia casa è l'ultima "su asfalto" e da li' in poi la strada (Comunale) essendo già da tempo "segnata" dal CAI coi propri segni bianco.rossi, diverrà vietata a tutti i mezzi a motore...
Che faccio, per andare su a Berceto, scendo per l'asfalto sino a Fornovo e prendo l'autostrada??? E per andare a Varsi, che li' l'autostrada non c'è, ci vado in elicottero? Mi faccio 30 km in più su asfalto, quando con 10km di strada carraia (perfettamente percorribile da tutti, sino ad ora) sarei arrivato?
Io non sto difendendo il diritto a far fracasso in zone vietate...
Sto difendendo il diritto di tutti a girare con mezzi a motore, indipendentemente dal motivo, sulla pubblica viabilità non asfaltata, rispettando i divieti e le limitazioni di velocità, di peso, etc....
 
U

Utente 3704

Guest
@THE KING:
Non esiste solo il tuo pensiero, ne tanto meno deve essere quello corretto a tutti i costi.
"Francamente, come categoria di motociclisti dovreste fare solo tanta autocritica prima di vantare diritti."
Io, ho diritti in Italia quanto te, e se non sono in una zona vietata ho i tuoi stessi diritti di circolare. Se qualcuno sbaglia, paghi per questo. Non alzare il dito verso tutta la categoria, non ne hai alcuna ragione e tanto meno non fare di ogni erba un fascio.
Puoi pensarla diversamente, e questo è normale perchè hai libertà di pensiero, ma ogni tanto credimi, mettersi in discussione e non pensare solo a se stessi come unica fonte di verità non fa male.
Si può definire umiltà.
Ti ricordo che quando non esistono divieti, posso circolare tranquillamente (nel rispetto degli altri) ma ti ricordo invece che quando sei in natura e ti fai la tua bella passeggiata commetti più illegalità quando accendi un fuoco, quando pianti la tenda quando pianti un chiodo per la tua scalata...i primi due sono vietati per legge, il terzo non lo so, ma per quanto mi riguarda un buco nella parete ci resterà per l'eternità, il passaggio della mia terribile gomma ( o cingoli a quanto pare) da enduro spariranno entro pochi giorni...
Riflettici sopra e prova un pò anche tu a fare un pò di autocritica.
 
Come già ampiamente chiarito, tutte le attività umane impattano in diversa misura sull'ambiente. Prr avere zero impatto, dovremmo starcene a casa. E neanche cosi', in realtà, perchè come visto il corpo umano emette quantità non trascurabili di gas serra anche mentre dorme.
Per azzerare l'impatto, l'unico modo è azzerare noi stessi, suicidandoci...
Dubito che chiunque con un po' di senno possa amare la "natura" cosi' tanto da suicidarsi per essa...
L'approccio corretto è un altro: valutare i vari impatti, definire delle soglie di accettabilità degli stessi, indi regolamentare le attività umane affinchè non superino certe soglie.
10 passeggaitori a piedi in un giorno non danneggiano un sentiero, 10000 si...
Lo sanno bene gli ingegneri del genio dell'esercito, che hanno costruito i "camminamenti" per le operazioni militari sulle alpi...
Certi sentieri sono progettati e realizzati da ingegneri militari con le contropalle, e sopportano 10000 pedoni al giorno. Altri sentieri, in zone geologicamente diverse, non sono stati progettati affatto, ma si sono formati nei secoli causa il "traffico locale" di contadini e montanari. Su di essi bastano 100 escursionisti a fare danno...
Se poi si vuol dire che il danno fato da un escursionista a piedi è buono e giusto, ed il danno fatto da un motociclista è "cattivo a prescindere", si torna sul discorso già fatto dlele "motivazioni". Cioè di valutare gli impatti con due pesi e due misure a seconda di chi li fa e dei motivi per cui li fa...
Se è per andare a fare birdwatching, allora va bene aprire un passaggio in una siepe di rovi, se invece lo fa un cacciatore per sparare agli uccelli allora non va più bene e si grida allo scempio...
Questo atteggiamento è foriero di intolleranze e "guerre di religione"; e va contrastato. Io non sono un caccciatore e non ho la caccia in particolare simpatia, tuttavia sono pronto a difendere il diritto dei cacciatori ad esercitare l'attività che a loro piace, purchè lo facciano nelle forme riconosciute lecite dalla legge e con un danno ambientale sicuramente non trascurabile, ma ricompreso nei limiti di accettabilità definiti dalle autorità competenti, Dopodichè, se invece violano tali regole e superano tali limiti, van puniti severamente.
Lo stesso dicansi di quegli strani personaggi che si vedono in giro dalle mie parti vestiti in un modo buffo ed armati di retino per farfalle. Credo si chiamaino entomologi, o qualcosa del genere.
Secondo me, le farfalle e gli altri insetti (a parte le zanzare) sarebbe meglio lasciarli volare nel cielo, anzichè catturarli con un retino ed imbalsamarli.
Tuttavia non è una attività vietata, e quando me li trovo a catturare insetti sulla mia proprietà, li lascio fare, contenti loro...
Questa si chiama TOLLERANZA e RECIPROCO RISPETTO. E' su questi valori che si fonda una società civile.
Quindi è senz'altro giusto lamentarsi degli scempi che alcuni praticanti di discipline diverse della nostra a volte fanno. Anzi bisogna soprattutto lamentarsi dei danni fatti dai praticanti delle NOSTRE discipline, perchè alla lunga causano discredito a tutta la categoria, e generano questi odi viscerali, che portano a dire "tutti gli enduristi sono fracassoni ed indisciplinati, e violano i divieti", quando in realtà questo riguarda solo una piccolissima percentuale di praticanti.
 
la questione mi pare controversia e se ne è già parlato.
mi limito a dire solamente che posso accettare solamente il transito di un motoveicolo o autoveicolo, su strade. Se siano autostrade o strade di montagna, non importa....purchè siano "Strade".
Se poi, ti infili in un sentiero, sia che si tratti di Parco oppure di traccia di Mandrie, NON sono strade per cui....non esiste nessuna voce del Codice Stradale che contempli una sola norma su un Tratturo.
Detto questo, è da tempo che esistono possibilità "diversamente abili" per usare una moto in luoghi Montani senza rompere i c....timpani a nessuno e senza inquinare (direttamente).
https://www.youtube.com/watch?v=1UCrn58Ole8

https://www.youtube.com/watch?v=7UyMUzIqujw

Poi per carità, anche io sono motociclista ma anche trekker e non amo in Montagna neanche le biciclette....ma questa è la mia personalissima opinione!
 
Quotealte, la penso anchio circa come te.
Ci sono percorsi adatti al solo escursionismo a piedi, altri dove le bici possono andare, altri ancora idonei alle moto da trial/motoalpinismo, ma non a quelle da enduro, e cosi' via...
Tuttavia non avrebbe senso considerare "carrabili" e dunque aperte al traffico, solo le strade asfaltate percorribili da auto a 2 sole ruote motrici.
Quando feci l'esame di "costruzioni di steade" studiai uba dozzina di diversi tipi di strada, solo 5 di esse erano dotate di manto stradale in conglomerato bituminoso.
Le altre hanno pavimentazioni incoerenti o parzialmente coerenti, quali il Macadam, l'acciottolato, il selciato, l'inghiaiato e lo sterrato.
La REER, che di questo si parla in questo topic, e' una rete di 5000 km di STRADE, per lo piu' inghiaiate o sterrate, ma anche asfaltate ed acciottolate.
Essa comprende alcune strade di epoca romana o addirittura celtica, come la Strada Maria Longa che da Felegara (pianura) sale a Pellegrino Paemense, o la Lunga Via dei Celti Anamari.
Per non parlare della via Franchigena, che e' in parte acciottolato, in parte asfalto..
Qui non si sta discutendo di FUORISTRADA, che in Emilia Romagna è vietato da quasi 20 anni, come trovo sostanzialmente sia giusto.
Qui si sta discutendo di un divieto generalizzato alla percorrenza con mezzi a motore di una rete di STRADE estesa per ben 5000 kmo, bioccando la quale la gran parte dei paesini di montagna divverrebero dei "cul de sac" essendo raggiubti da una unica strada che risale da valle, senza piu' alcuna possibilita' che qualche turista passi di li' per caso, "facendo un giro"
In sostanza, dal punto di vista trasportistico, si traformerebbe l'attuale rete in una struttura "a zampa di galina" che collega il capolougo con i paesini, ma impedisce il collegamento fra di essi.
Questa sarebbe la morte per le nostre montagne, gia' oggo cosi' spopolate...
La scorsa estate, con la mia storica Yamaha XT600, ho fatto un giro partendo da casa mia e raggiungendo il Monte Dosso, a circa 30 km di distanza, percorrendo solo strade inghiaiate o acciottolate (tutte comunque dotate di regolare segnaletica stradale, anche se a tratti "marcate" dal CAI).
Era una domenica di agosto, ed in tale giro non ho incontrato praticamente nessuno.
Solo giunto in vetta, mentre passeggiavo nei bellissimi pratoni sommutali (purtroppo devastati dai cinghiali), sono stato raggiunto da due moto da cross, senza targa e rumorossime. Loro mi han fatto i complimenti per esserci arrivato con una moto che pesa quasi 180 kg e con le gomme da strada, io invece li ho sgridati perche' giravano senza targa, smarnittati e soprattutto SUI PRATI...
Danno non ne han fatto, invero, o almeno niente in confronto ai cinghiali.
Ma sui prati sommitali e' vietato, li' si parcheggia e si gira a piedi, come stavo facendo io.
Dopo la ramnzina han spento le moto, si sono scusati, han tolto la bardatura da astronauti ed han passeggiato una mezzora.
Infine li ho convinti a scendere a motore spento, pratica molto ecologica ma che purtroppo e' poco praticata, causa infondate voci di pericolsita' in caso di improvvisi guasti ai freni..
Senza una moto, solo un maratineta avrebbe potuto raggiungere il Monte Dosso da casa mia.
Con la legge REER in vigore; questo come altre decine di giri diverrebbero vietati..
Giri interamente SU STRADA!
Quindi per favore smettiamola di confondere il fuoristrada con la REER, che non centra nulla, visto che la REER e' una rete stradale...
 
Aggiungo un ulteriore "caso" dell'appenino Parmense.
Si dice"si alle moto ma solo su strada".
Bene; quando avevo 16 anni, nel lontano 1974, ed avevo appena preso la mia prima moto (una Mazzilli 125), una delle montagne piu' difficili da scalare in moto era appunto il Barigazzo, la cui sommita', sede di un santuario, era raggiungibile tramitte una stretta e tortuosa mulattiera, invasa da fangaie e intrichi di rovi. Solo quelli "buoni" arrivavano in cima, a godere della vista magnifica e dei prati verdissimi (ancora non eravamo stati invasi dai cinghiali).
Quella era AVVENTURA!!!
Recentemente, con gran dispendio di denaro, ruspe, motoseghe, hanno allargato ed afaltato la strada, così ora i verdi prati, oltre che dai cinghiali, vengono insozzati ogni domenica da allegre famigluole in gita..
Perche' potessero meglio bivaccare ci han messo pure le panchine ed i barbecue...
Secondo me era meglio quando riuscivano ad arrivarci solo 4 enduristi con il manico, anziche' qualunque automobilsta della domenica, come é oggi....
 
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Certo, basta guardare in rete il materiale relativo alle motoslitte SkiDoo ed ai nuovi fuoribordo Evinrude. Ecco qualche link.
Però i parametri di emissione della CO2 non ci sono (o quanto meno io non li ho visto .... parlo di CO2 e non di CO).

Però a prescindere da qualsiasi considerazione vorrei dire questo ...... un cristiano in una giornata emette, indicativamente, fra i 700 ed i 900 gr. di CO2 che aumentano in caso di sforzo; una persona a riposo o comunque con una attività normale ha una frequenza di circa 12/16 "respiri" al minuto, in caso di sforzo si può giungere anche a 45/50 "respiri" sempre al minuto per cui anche la relativa CO2 prodotta aumeterà sino a 3 volte, ovvero, da 37.5 gr./h a 112.5 gr/h (considerando il limite superiore).

Una moto Euro 3 4T produce (cercando in rete) a basse velocità (20 Km/h) sui 100gr/Km di CO2 e a velocità più sostenute (oltre i 40 km/h) si abbassa a 60/70 gr/Km ..... test di laboratorio poichè la quantità di CO2 non è nei parametri "Euro" nè nei parametri che normalmente le case costruttrici rendono accessibili.

Ammettiamo di dimezzare questi valori del 50% (in virtù dei nuovi motori, non me ne intendo per cui prendo per buono che si possano ridurre di così tanto anche se sono molto dubbioso ..... parlo sempre di CO2 e non di CO o NOx), ovvero, 50 e 30 gr./km/CO2. Mai usato una moto in montagna per cui non ho idea delle velocità ma non credo che si vada a manetta però non sapendolo facciamo una media e diciamo 40 gr/km/CO2.

Per cui:

Uomo -> 37.5 gr/h sino a 112.5gr/h
Moto -> 40 gr/km (però per km percorso)

immaginiamo una velocità media della moto di 10 Km/h ? ...... si avrà una produzione pari a 400 gr CO2 (però sarebbe corretto non considerare 40gr ma 50gr) ma se alziamo ad una media di 20 Km/h, il conto è facile, è il doppio ovvero 800 gr. di CO2.

Per tanto non riesco a capire come sia possibile affermare che anche con in nuovi motori si produca meno CO2 di un uomo ? poichè dalla parte umana abbiamo al massimo 112.5gr ma dalla parte della moto 400gr. (o 800 gr.) e non credo che una moto vada più piano di 3km/h ..... tanto varrebbe spingerla :D

Ora anche se un uomo sotto sforzo producesse, come da te indicato, 10 volte di CO2 (ma non riesco a capire come visto che non ha una frequenza respiratoria dieci volte più veloce poichè vorrebbe dire da 120 a 160 respiri al minuto praticamente uno ogni mezzo/terzo di secondo ..... mi diviene difficile da pensare che sia umanamente possibile ..... ma non sono un esperto per cui) non lo potrà di certo fare per lo stesso tempo che uno può andare in giro in moto, in altre parole, uno in moto può girare sino a quando c'è benzina ma un cristiano dopo due tre ore di sforzo eccessivo ...... cede o rallenta :p ..... per cui anche ammesso e non concesso che di "picco" (ma non credo) un uomo possa inquinare di più di una moto questa inquinerà sicuramente molto di più durante la giornata e questo ovviamente immaginando i nuovi motori poichè se considero i normali 4T Euro 3 ..... bhè non c'è trippa :biggrin:

Senza considerare che comunque un uomo non và a benzina per cui non produce tutte le "buone cose" che qualsiasi motore, anche un Euro 3, produce come scarto, oltre alla CO2, ed anche se immaginiano emissioni ridotte ci saranno sempre e più motori circolano e più inquinamento si produce. Di questo ne sono abbastanza convinto ..... ma per carità ..... potrei anche sbagliare ma credo che sia abbastanza utopistico pensare a motori senza emissioni almeno sino a quando si userà derivati del petrolio.

E' vero che l'uomo è fonte d'inquinamento alla stessa stregua di molte altri fonti ma gli impatti, AMMP, sono completamente diversi ed anche se vi sono tecnologie per inquinare di meno dobbiamo essere realistici e considerare che prima che ci sia un ricambio del parco circolante questo può avvenire solo in un tempo estremamente lungo (basta guardare il parco auto circolante in Italia) a maggior ragione per un bene, come la moto da enduro/trial/alpinismo/quello_che_volete, che non è di certo un bene di prima necessità o che si cambi facilmente solo per motivi ecologistici ..... per cui anche in caso di motori miracolosi credo che ci vorranno anni prima che possano rappresentare un dato quantomeno significativo.

Dopo di che ognuno porta l'acqua al proprio mulino ...... i due ruote come i due gambe :rofl:

Ciao :), Gianluca

PS.: ...... da tutti i calcoli di sopra mi sono dimenticato di considerare che una moto ha bisogno di un omino che la guida per cui bisogna aggiungervi almeno altri 45/50 gr. di CO2 (un pochino di sforzo lo farà pure il motociclista :D)
PS2: ...... anche se un fumatore inquina di più che uno che non fuma, camminare in montagna e fumare non vanno molto d'accordo ed anche se uno è un fumatore incallito dubito che fumi mentre cammina con lo zaino sulle spalle, per cui trovo difficile pensare che possa rappresentare, un escursionista che fuma, una fonte significativa d'inquinamento, inoltre fumare una sigeratta ogni tanto non credo che sia consì significativa (una sigaretta si fuma in 5 minuti ed anche se inquinasse come una moto parliamo poi 30/40/50 gr. di CO2).
 
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Qualunque calcolo venga fatto, ci sarà sempre un certo fattore X tale che X uomini sono pari ad una moto.
Il punto non è e X sia 2, 5 o 10 (direi circa 5, dai tuoi calcoli, che mi torna abbastanza giusto). Un certo numero di uomini equivale ad una moto...
Non si può dunque dire che le moto inquinano e gli umani no.
Come citavo sopra, se in una zona dove prima, in un anno si vedevano in tutto 10 moto, ora arrivano 1000 gitanti felici in automobile: si inquinava di piu' prima o adesso?
Peraltro, da punto di vista economico, per la montagna sono senz'altro meglio i 1000 gitanti che arrivano in auto fin quasi in vetta, e poi passeggiano per pochi km...
Il fatto è che con la REER non ci saranno piu' nè gli uni, nè gli altri, e nessuno farà 30 km a piedi per arrivare alle montagne...
A meno che si asfaltino le mulattiere dappertutto, con danno ambientale enormemente superiore a quello che si evita vietando il traffico ai pochi motocicilisti che oggi le percorrono..
Sicuramente per la tutela dell'ambiente fare stare tutti a casa sarà meglio. Ma non certo per la "vita" delle nostre montagne...
Quindi additare i motivi ambientali al divieto di circolazione dei mezzi a motore ha sicuramente basi scientifiche inconfutabili, ma è un ragionamento che, se esteso alla valutazione di TUTTE le attività umane, dovrebbe portare altresì al divieto generalizzato degli sport escursionistici praticati, come ora, col modello "strada asfaltata fin quasi in vetta e poi giretto a piedi o in bici".

Per non paralare dei danni ambientali causati dai lavori di costruzione delle strade asfaltate stesse, e per la loro periodica manutenzione, a cui invece le mulattiere non sono soggette...
Io rispetto ed ammiro gli ambientalisti integralisti, che per tutelare le ranocchie vogliono far restare la gente a casa a guardare la natura sulla TV HD del National Geographic, senza il rischio che pieghino un filo d'erba.
Esattamente come rispetto ad ammiro i vegani, che si nutrono solo di erba e simili. Io però amo il prosciutto, i tortelli e gli anolini, amo passeggiare sui monti (ma dopo esserci arrivato in auto o in moto, che le mie gambe non consentono più di fare 30 km su strade inibite al traffico a motore per raggiungere le montagne stesse) e se passeggiando pesto un po' d'erba o taglio qualche rovo che sbarra il sentiero, non mi sento certo un distruttore della natura. Un cinghiale fa 50 volte più danni di me, e dove vado a passeggiare io i cinghiali sono centinaia, i trekker forse 5 all'anno...
 
"Le montagne non sono stadi dove soddisfo le mie ambizioni, ma cattedrali dove pratico la mia religione e vado da loro come gli uomini vanno a pregare"
Cito un grandissimo alpinista per dire che si prega in silenzio...

Parlando francamente non apprezzo chi romba in moto su sentieri di montagna: già mi sento fuoriposto quando arrivo in cima ad una vetta e magari calpesto neve intonsa, figuratevi se posso capire chi ama andarsene in giro con mezzi per "le cattedrali". Non condanno chi lo fa, ma non posso e non voglio comprendere le ragioni di un'attività che è altamente invasiva, rumorosa, fastidiosa.
1000 escursionisti a piedi fanno danno: meno di 1000 enduristi in moto.
Se volete andarvene su una montagna mettevi il vostro zaino sulle spalle e cominciate a camminare. Se volete andare veloci non mi pare necessario "sgasare" su sentieri o mulattiere.
Ma è una mia opinione e non pretendo nè desidero che qualcuno sia d'accordo con me. Sulla questione del diritto costituzionale di impedire una certa attività mi ritengo garantista: se la legge è ingiusta (nel senso di incostituzionale, di leggi ingiuste umanamente siamo pieni, ma tant'è) non deve essere varata e comunque devono essere tutelati i diritti di chi vuole compiere quella certa attività.
Saluti
 
"
Io, ho diritti in Italia quanto te, e se non sono in una zona vietata ho i tuoi stessi diritti di circolare.


Più o meno quello che rispondono i fumatori quando ti fumano addosso.....


Per il resto, il problema non è certo costituito da chi raggiunge la casa in montagna per una mulattiera, ma da chi scambia strade e sentieri per delle piste da corsa. Nelle mie zone il problema è questo. Siete favorevoli ad una regolamentazione? Bene, ma chi fa le regole? I tutori dell'ambiente o i motociclisti? Se si vietasse l'enduro ad esempio nei periodi di nidificazione degli uccelli (5 mesi, da marzo a luglio) sareste favorevoli, oppure tirereste fuori il fatto che il rumore di una moto fa meno danni di una tempesta primaverile?
 
La sicurezza innanzitutto!

Buongiorno a tutti :lol:
Ho letto integralmente questa lunga e ben argomentata discussione la scorsa notte, ma aggiungo il mio modesto, e anche un po' di parte, contributo solo ora, a mente un po' più fresca e dopo aver riflettuto su quanto letto.
Come chi mi conosce è al corrente, sono un socio ordinario del CAI, associazione di cui quest'anno ricorre il 150mo anniversario e che appunto da 150 promuove l'amore e il rispetto per la montagna, per l'alpinismo e l'escursionismo, oltre a organizzare e manutenere la maggior parte dei sentieri del nostro Paese, dare informazioni, formazione rifugio e soprattutto soccorso a chiunque frequenti le nostre montagne. Proprio su questo aspetto non si è abbastanza dato l'accento: la sicurezza. Io credo che più per il rispetto dell'ambiente, la proposta di legge della regione Emilia Romagna punti alla sicurezza di chi frequenta la montagna. Io credo che ogni luogo abbia, aldilà dell'art.16 della Costituzione che ci concede libera circolazione sul suolo nazionale, delle modalità specifiche per essere fruite. Un mezzo meccanico deve circolare su strada, non in montagna o in alta montagna. A meno che non si tratti di strade di collegamento all'uopo deputate. I criminali che in moto percorrono i segnavia, piuttosto che i percorsi non tracciati nel bel mezzo di un bosco, non stanno godendo delle libertà costituzionali, ma le stanno negando a chi è naturalmente preposto a percorrere quei luoghi: gli escursionisti. E non mi si dica che chi vuole frequentare la montagna in jeep o in moto è un escursionista! Se delle mulattiere verranno asfaltate (cosa su cui sono chiaramente in disaccordo) non è certo per volere del CAI, ne saranno da questo gestito: le strade sono competenza di comuni, regioni Anas e via dicendo...e ben venga se alla fine di una strada e quindi all'inizio del sentiero ci sia un rifugio, che sono parte integrante e fondamentale dell'ambiente alpino! Il CAI non ci fa i soldi coi rifugi, ma concede ristoro e assistenza e permette a tutti di fruire dei nostri monti!
I mezzi meccanici, per quanto off-road, sono ideati per accedere la dove l'uomo ha necessità di arrivare dove impossibilitato: strade vicinali, rurali e via dicendo...le forze dell'ordine, i contadini, i mezzi di soccorso...non vedo altre utili applicazioni di questi mezzi in un Paese come questo: non siamo in Africa o in Asia dove non esistono strade...vi piacciono le jeep e le enduro? Proprio lì in Emilia Romagna, dove i motori li avete nel sangue, mi viene in mente in primis un certo Valentino Rossi, che con la sua moto da cross si diverte con altri piloti, professionisti e non, nell'ormai celeberrima Cava...vuoi fare downhill? Esistono i bike-park! Pochissimi in Italia, sono d'accordo: purtroppo questo è il Paese del calcio e tutti gli altri sport o discipline sportive fanno molta fatica...Nessuno vieta ai biker di frequentare i sentieri, tanto meno il CAI: proprio da quest'anno la Mtb è disciplinata come attività escursionistica da un apposito quaderno, con i relativi gradi di difficoltà e apposita segnaletica. Io stesso sono anche un biker, ma non mi sognerei mai di scendere a folle velocità da un segnavia alpino!
Ok la libertà del singolo, ma questa DEVE essere limitata da quella del prossimo! E percorrere sentieri montani, piuttosto che tracce nei boschi in auto o in moto è altamente limitante la libertà e la sicurezza di chi vuole frequentare quei luoghi nell'unico modo adatto: a piedi o tuttalpiù in bike in maniera accorta e rispettosa di chi cammina.

Concludo tornando a quanto detto da qualcuno, e qui mi permetto una nota polemica: se in una regione coi motori nel sangue come l'Emilia Romagna si va verso una decisione del genere, non è perchè fra gli amanti dei mezzi off-road ci sono dei "coglioni", ma è solo perchè ormai la misura è colma e i "coglioni" li avete fatti girare a tutti!

Un saluto :)
 
Le regole sono una buona cosa. In un paese democratico van fatte tutti assieme. Senza steccati ideologici. IO SONO UN AMBIENTALISTA, sia per formazione scientifica, che per mestiere, che per predisposizione d'animo...
Anch'io amo passeggiare per boschi e monti senza sentire il rumore dei motori. In particolare quello delle motoseghe, che trovo particolarmente irritante. Per quello lavoro alla progettazione di motori silenziosi (elettrici, ad esempio, o a celle a combustibile). Ho lavorato per due anni con la Emak, uno dei principali produttori nazionali di utensili agricoli a motore, per la riduzione del rumore di trattorini e motoseghe...
E, come ho sempre detto, i percorsi di valore naturalistico vanno VIETATI, VIGILATI e chi viola i divieti va SANZIONATO !!!
Ma la REER non parla di questo: la REER è una rete di STRADE, sinora regolarmente aperte al traffico, ESTESA PER 5000 KM, al di fuori di parchi, oasi naturalistiche, etc., in cui è già tutto vietato...
Continuare a blaterare contro quei dementi che con moto da enduro assolutamente inadatte cercano di arrampicarsi in luoghi impossibili non centra un tubo con il problema che si sta discutendo qui.
Si tratta del cambiamento del modello di accesso alla montagna, attualmente dalle nostre parti si prende l'auto o la moto, si fanno 20-30 km di strade sterrate, si raggiungono le zone "di partenza" per le escursioni, si cammina alcune ore, infine si rimonta sul proprio mezzo a motore e si torna a casa. Alcuni avendo raccolto funghi, altri frutti di bosco, altri ancora avendo fatto foto o registrazioni, alcuni avendo cacciato o pescato, etc...
Questo mdoello risulterà impraticabile con la REER, in quanto i 20-30 km di strade sterrate e mulattiere saranno vietati ai mezzi a motori. Quasi tutti i posti dove vado a passeggiare io, mi risulteranno irraggiungibili, a meno che vengano fatti imponenti lavori stradali di asfaltatura di queste stradine di montagna attualmente sterrate...
Quindi la montagna diverrà preclusa praticamente a tutti, ognuno potrà girare solo nel circondario di pochi km attorno alle località raggiunte dall'asfalto, e circa 2/3 dell'intero territorio appenninico, che distano più di 10km dal'asfalto, saranno di fatto irraggiungibili per tutti...
Il territorio italiano non è tutto uguale, e servito da strade asfaltate che arrivano dappertutto. La nostra montagna è rimasta vergine e sconosciuta al turismo di massa proprio perchè qui da noi la rete stradale è ancora, in gran parte, non asfaltata (e sovente in condizioni cosi' cattive da non essere percorribile con normali autovetture, serve un 4x4 o addirittura una moto da trial). Ma sono e restano STRADE.
E cosi' deve rimanere secondo me...
Asfaltarla tutta non mi sembra una buona cosa per l'ambiente... Per non parlare di cosa verrebbe a costare! Ma neanche vietarla a tutti...
Qui nessono sta chiedendo di abolire il PMPF (la legge regionale di polizia forestale, che tutela pascoli, boschi e camminamenti in quota), ed anzi stiamo chiedendo maggiori controlli e sanzioni verso gli indisciplinati che turbano la quiete delle montagne. Ma non si otterà certo questo risultato vietando la circolazione su tutte le strade di collina e di montagna, anzi, cosi' facendo si spingerà "fuori legge" un gran numero di motociclisti, che toglieranno la targa e si daranno al "brigantaggio"...

Tornando al problema su "chi fa le regole". A mio avviso la Regione, che stà legiferando in materia, deve ascoltare tutte le voci, organizzando incontri, ed aprendo le porte del Comitato Regionale che controllerà la REER a tutte le associazioni interessate, e non solo al CAI. Debbono sedere al tavolo anche i rappresentanti delle associazioni di mountain bike, di downhill, di equitazione, di sci e slittino, i motoclub, i volontari della protezione civile (di cui faccio parte), le associazioni cinofile, i cacciatori, i pescatori, i fungaioli, quelli delle farfalle, gli aeromodellisti, i radioamatori, quelli del 4x4, quelli del quad, quelli dei deltaplani e del parapendio, etc. etc...
Io pratico solo 3 o 4 di queste attività, ma rispetto e tutelo tutte le altre, se esercitate nelle forme previste dalla legge e nel rispetto reciproco...
Se riusciremo a far confluire nella REER, e soprattutto nel relativo regolamento, le regole di convivenza civile che servono in uno stato libero e democratico, apriremo davvero la montagna a tutte le forme di escursionsmo. La attuale proposta di legge ne prevede solo UNA, e di fatto subordina ad essa tutte le altre, assegnando al CAI il controllo sui percorsi (saranno solo i loro "volontari", ben pagati dalla Regione, a definire quali percorsi ne fanno parte), la manutenzione (con apposizione di segnaletica NON CONFORME al Codice della Strada), la vigilanza e la possibilità di erogare sanzioni (assolutamenete esagerate, rispetto a quelle previste dal Codice della Strada).
Ripeto, che si provveda a regolamentare l'escursionismo (su ruota e non) è cosa buona e giusta, ma va fatto con equità, e nel rispetto di tutti...
 
Beh se la tutela delle sterrate viene assegnata al CAI è perchè quelle strade verranno estraniate dalla rete viaria e entreranno in quella sentieristica, desumo...quindi la segnaletica stradale diventa superflua, oltrechè inutile e a maggior ragione deve essere sostituita da quella apposita, e normalmente e fortunatamente, in Italia ci pensa proprio il CAI e non saprei chi meglio lo potrebbe fare, a meno che i cercatori di funghi o i collezionisti di farfalle non siano ritenuti più competenti!
Credo che farsi 20 o 30 km a piedi per giungere all'attacco di una cima sia una distanza anche piuttosto blanda...qui sulle Alpi è la norma. Credo che a chiunque piacerebbe un giorno guardare il mondo dal punto più alto possibile, con le chiappette appoggiate sul cocuzzolo dell' Everest o del K2 ecc..., ma purtroppo non è cosa per tutti e non per questo si pretende una bella sterrata da percorrere comodamente e al calduccio in jeep fino a Campo 3 o a Campo 4...dai!
 
frap1976, aprrezo il tuo contributo.
La situazione che descrivi è quella delle Alpi, che amo e frequento anch'io. La Val di Sole, per essere precisi.
Il Trentino, ad esempio, secondo me è il modello da seguire: un giusto compromesso fra asfaltatura delle stadine di montagna, aree di sosta, e percorsi vietati ai mezzi a motore CON EVIDENTI SEGNALAZIONI CONFORMI AL CODICE DELLA STRADA.
Inoltre, controlli severi e rigorosa applicazione delle sanzioni (QUELLE PREVISTE DALLA LEGGE e non cose esagerate).
In tale ambiente, l'attività del CAI si inserisce meravigliosamente bene. E nessuno lo può negare!

Qui nella montagna Parmense, a parte alcune aree sul crinali (che giustamente sono Parco Regionale), per migliaia di ettari la situazione è completamente diversa: ci sono centinaia di paesini e frazioni diroccati, abbandonati e ormai privi di abitanti, che erano collegati fra loro da una rete di strade (e sottolineo STRADE) una volta perfettamente carrabili, ma ormai ridotte per incuria ed inutilizzo a percorsi "ad ostacoli". Vastissime porzioni del territorio distano più di 10 km da qualunque accesso afsaltato. Vietando la circolazione su tale estesissima rete stradale non asfaltata, si rende di fatto irraggiungibile per chiunque questo vastissimo territorio. Territorio sul quale effettivamente, allo stato attuale, vanno solo enduristi, motoalpinisti e appassionati del 4x4.
Le poche attività economiche che sopravvivono in queste vaste aree ormai spopolate traggono linfa dai pochi soldi che questi "pseudo-escursionisti" lasciano... Gli stessi percorsi restano in qualche modo praticabili solo graze al fatto che questi "motorizzati" tagliano i rovi e gli alberi caduti, mettono i sassi dentro le fangaie, etc. E cosi' facendo, consentono a me e ad altri escursionisti a piedi" di portarsi "in quota" e poter poi passeggiare in questi luoghi incredibili, che tramite asfalto resterebbero irraggiungibili a tutti...

Vorrei dunque riportare la discussione sul tema qui sollevato: la REER. Non si parla di legalizzare l'enduro sui sentieri alpini o suille strade forestali, essi sono già, giustamente, vietati, segnalati e sanzionati. E il CAI fa una meritevole opera di manutenzione e messa in sicurezza degli stessi.

Qui si parla di una rete costituita interamente da STRADE, sino ad oggi liberamente percorribili a tutti i mezzi a motore, su cui verrebbe istituito un divieto generalizzato "a prescindere" dalle reali locali esigenze di sicurezza o ambientale, e soprattutto, SENZA APPOSIZIONE DI IDONEA SEGNALETICA e con possibilità di vigilanza e sanzionamento conferita a guardie volontarie, che per legge statale non hanno invece alcun potere di vigilanza sulla circolazione stradale...
Le domande da porci sono:
1) E' giusto viatare alla circolazione dei mezzi a motore 5000 km di STRADE, con decisione presa dal CAI anzichè dall'organo competente per legge (che è il Comune)?
2) E' giusto che su tali strade vietate NON venga apposta la regolare segnaletica prevista dal codice, ma "valgano" a tal fine i segni bianco-rossi apposti dal CAI?
3) E' giusto che un volontario, che non è un pubblico ufficiale di un corpo di Polizia, possa fermare un veicolo a motore che circola su una strada e sanzionarlo per violazioni a norme sulla cirolazione stradale?
Sono questi i 3 punti "caldi" della proposta di legge REER, che per molti altri versi è invece una gran bella legge, e che trovo assolutamente condivisibile.
Ad esempio bellissima la dichiarazione di "pubblica utilità" dei percorsi segnalati, che rende impossibile ai proprietari di "vietare il transito" sugli stessi...
Sono infatti dell'idea che la legge debba essere approvata, ma dopo le necessarie "correzioni" che la rendano, da un lato, costituzionale, ma soprattutto che la rendano, dall'altro lato, equa e condivisibile per tutti gli attuali fruitori della rete stradale oggetto di normativa, fruitori che non sono, in gran parte "escursionisti a piedi".
Ma anche gli escursionisti a piedi, come io sono, verrebbero penalizzati da una legge che impedisca l'accesso ai luoghi più belli ed isolati... E non dite "metti lo zaino in spalla e fatti 30 km a piedi per arrivare in zona". Non ho più vent'anni, nè tre giorni di tempo per fare una escusione, a volte ho solo un pomeriggio...
 
E non dite "metti lo zaino in spalla e fatti 30 km a piedi per arrivare in zona". Non ho più vent'anni, nè tre giorni di tempo per fare una escusione, a volte ho solo un pomeriggio...

E quindi se uno non ha le capacità fisiche deve poter fare, con altri mezzi, quello che non può più fare con i propri? Mi sembra una mentalità un po' consumistica: "siccome non ho tempo uso scorciatoie". Non credo che arrivare in vetta al Bianco con l'elicottero sia come averlo scalato: se non si hanno le forze fisiche e mentali si va a passeggiare da altre parti.
 
Perfetto e allora mi limito ai punti in questione.
1) Innanzitutto non credo proprio che sia il CAI a deliberare e decidere, ma credo che come ogni cittadino, in persona fisica o giuridica, abbia proposto o forse più verosimilmente è stato chiamato in causa per formulare una proposta. Ammetto che anche personalmente ho frequentato poco, solo due o tre occasioni, l'Appennino reggiano e per quel poco che ho visto in effetti la situazione è estremamente rurale: la tua analisi è impeccabile! Quindi sicuramente non è giusto vietare la circolazione su di una rete così estesa, ma la responsabilità non sarà certo del CAI, ma dei vostri Amministratori, comunque da voi scelti, per aver interpellato solo un'associazione e non per esempio i cittadini direttamente interessati.
2) Ammetto di non conoscere la normativa in materia, ma con logica penso che se queste strade demaniali verranno declassate a percorsi di montagna, effettivamente, oltre ad un divieto di accesso per i veicoli a motore all'inizio di esse (e quindi alla fine di una strada propriamente detta dove vige invece il CdS), non credo che occorra lungo di essa altra segnaletica, se non quella sentieristica...certo ammesso e non concesso la legittimità di cui al punto 1.
3) L'ultimo punto credo proprio sia legittimo fin tanto la legge lo consente, come tutto del resto. Se il provvedimento determina che il volontario CAI è il deputato alla sorveglianza, il dispositivo legislativo che istituisce il provvedimento di trasformazione delle strade prevederà di sicuro che il volontario in quelle funzioni sia un Pubblico Ufficiale. Un po' come avviene qui nelle grandi città del Nord (e in generale credo in tutte le grandi città italiane, vista la cronica carenza di personale...) per elevare le contravvenzioni legate alla circolazione esistono gli Ausiliari della Sosta e/o della Circolazione, nell'ambito di propria competenza Pubblici Ufficiali a tutti gli effetti. Altri esempi sono i funzionari dell'Anas, anche loro Pubblici Ufficiali in materia di circolazione stradale. Così come esistono altre figure di privati che nella loro funzione rivestono il ruolo di Pubblico Ufficiale: i controllori di Trenitalia e linee affini, i controllorii dell'azienda tramviaria, le guardie volontarie dei parchi, i colleghi che in azienda devono vigilare sul rispetto delle norme anti-fumo, ecc...ecc...ecc... Ovvio ci si aspetta che venga loro chiaramente fatta un'adeguata preparazione e formazione!
 
U

Utente 3704

Guest
"Più o meno quello che rispondono i fumatori quando ti fumano addosso....."

"ma è solo perchè ormai la misura è colma e i "coglioni" li avete fatti girare a tutti!"

A me quello che fa riflettere e che da quando vado in moto, non ho mai trovato nessuno che mi ha mandato a quel paese o altro...invece qui in forum di avventurosi trovo quasi una battaglia...e mi sento dare (non a me direttamente) alla mia categoria del "coglione"...
Vado spesso a Po (dove ci sono numerose aree vietate dove non circolo) e la pausa panino-salame-vino è una costante, unita a pescatori, trekker, mtb e altri...tutti a ridere e scherzare come una grande famiglia. Ma i problemi chi li ha? Ripeto, siete sicuri che voi rispettate tutte le leggi?

Io non sono nessuno per stabilire quando e come bisogna circolare, ma mi chiedo come mai molti emilian li ritrovo nelle mie terre (e allora tutto va bene a voi che avete messo il divieto), insieme a quelli di altre regioni...ma se ogni regione facesse qualcosa e si attrezzasse? O siamo come la questione rifiuti...bisogna risolverla ma nessuno vuole i propri rifiuti???

Sarò pure un "coglione" endurista, ma prima di giudicarmi e di dirmi di fare autocritica, provate a conoscermi come uomo...e poi forse cambiereste idea...
 
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