Dopo essermi presentato (
http://www.avventurosamente.it/vb/24-per-i-nuovi-iscritti/19150-ploiescursionsta-si-presenta.html), mi sembra doveroso intervenire qui, visto che si parla della REER ed è anche stato fatto cenno alla mia lettera di diffida inviata ai consiglieri regionali, il cui link compare anche sul sito enduroterapia.com .
Il materiale in questione è disponibile a tutti sul mio sito web personale:
Index of /Public/REER
Preciso che io non sono un endurista, mi considero un "poliescursionista" e vado sia in mare che in montagna sia con mezzi meccanici che non. Mi piacciono tutti gli sport a contatto con la natura, ne ho praticati e ne pratico saltuariamente molti.
Faccio anche giri in moto (soprattutto con i miei vecchi Fantic Trial), o a piedi, magari con i cani, (o con cani e moto assieme). Ma anche con lo slittino, o nei fiumi con la camera d'aria...
In generale, trovo che senza alcun mezzo motorizzato la gran parte delle attività all'aria aperta serbbero impraticabili, perchè i luoghi belli in cui passeggiare, arrampicarsi o discendere, possono essere raggiunti solo con mezzi a motore: come potrei farmi a piedi 20-30 km di mulattiere per raggiungere i posti isolati ad alta quota dove è poi bello fare trekking o discesa sulla neve col sacco di plastica?
Purtroppo la soluzione proposta dal CAI per rendere raggiungibili tali luoghi ameni è quella di asfaltare le mulattiere, realizzare un bel parcheggio a pagamento con annesso "rifugio" in cui vendere bibite e panini, e rendere cosi' "di massa" l'accesso a tali luoghi.
E' cosi' che ne han rovinati parecchi, per puro interesse economico...
Io sono dell'idea che le strade a fondo naturale realizzati dai Celti 2500 anni fa restino come son sempre restate per tutto questo tempo: non asfaltate, ma percorribili da tutti, con ogni mezzo legale ed idoneo alle difficoltà del percorso. Se no che avventura è?
Questo è il motivo "personale" per cui mi batto contro la attuale proposta di legge REER, che porterebbe alla pedonalizzazione di quasi 5000 km di rete stradale secondaria emiliano-romagnola, per di più affidando segnaletica, manutenzione e controllo ai volontari del CAI, anzichè alle autonomie locali, che per legge statale (Codice della Strada) sarebbero invece le uniche autorizzate a porre divieti e farli rispettare, con idonea segnaletica (conforme al codice della strada) e vigilanza (esercitata unicamente da corpi di polizia, e non da volontari).
Nell'analizzare la problematica legale della proposta di legge REER, ho scoperto che essa è:
1) incostituzionale, in quanto, come chiaramente stabilito dalla sentenza n. 428/2004 della Corte Costituzionale, il potere legislativo sulla circolazione stradale è unicamente dello Stato, e non delle Regioni.
2) iniqua, in quanto definisce "escursionismo" solo la attività svolta senza ausilio di mezzi a motore, creando dunque una evidente disparità di trattamento fra le varie forme di escursionismo.
3) ingiusta, in quanto affida ad una piccola minoranza di tutte le associazioni sportive o di volontariato l'erogazione di contributi e la autorità di vigilanza sulla REER.
La lettera che ho inviato ai Consiglieri Regionali costituisce solo una prima azione, con funzione primariamente "diagnostica": essa evidenzia i problemi, ma non propone alcuna reale soluzione agli stessi, se non quella di "votare contro" alla proposta di legge.
Sarebbe come dire che, per curare una infezione, si uccide il paziente...
Sto dunque lavorando ad una seconda versione della mia lettera di diffida, che, oltre ad approfondire la parte "diagnostica", contenga anche una parte "terapeutica", consistente nell'indicazione delle modifiche da fare al testo della proposta di legge REER, al fine di renderla, da un lato, perfettamente conforme ai limiti del dettato costituzionale, ma soprattutto, dall'altro lato, di renderla equa e rispettosa delle esigenze di TUTTI gli escursionisti.
E' evidente che ci dovranno essere tratti della REER dotati di limitazioni al transito di determinati tipi di mezzi, e che in alcune aree certi sport vadano vietati per motivi di sicurezza.
Ma tali divieti o limitazioni debbono venire decisi ed applicati nel rispetto della normativa statale sovraordinata (cioè il Codice della Strada, giacché la REER è una rete di STRADE).
In particolare, i tratti di viabilità con limitazioni alla circolazione vanno decisi mediante delibera dell'organo che per legge ne è competente (normalmente il Comune), con apposizione di segnaletica conforme alle prescrizioni del Codice della Strada, e con vigilanza e sanzioni erogate unicamente da ufficiali di polizia, nei limiti economici e con le procedure di verbalizzazione previste dal Codice stesso.
Con tali aggiustamenti, la proposta de legge REER diventerebbe qualcosa di assai utile e parecchio innovativo, capace di rilanciare le attività escursionistiche di ogni genere nelle nostre montagne. E ce n'è davvero un gran bisogno....
Chiedo quindi qui contributi ed indicazioni onde formulare al meglio la proposta di modifica al testo della REER, riequlibrandone il contenuto a vantaggio di tutte le forme di escursionismo ed evitando gli abusi di potere che rendevano incostituzionale il testo della proposta sin qui pervenuta.
In particolare, sul mio sito web personale linkato sopra trovate anche una proposta di emendamento del testo della legge regionale, redatta in Word su due colonne con la tecnica del "testo a fronte".
Gradirei ricevere giudizi e commenti su tale proposta di emendamento, in modo da migliorarla ulteriormente.
Grazie in anticipo, e buone escursioni!