Normativa Nuova legge regionale emilia romagna

Beato te che puoi lavorare così!
Non era nemmeno mia intenzione riaprire polemiche, per carità! Vi siete impegnati e avete costituito un movimento per far sentire le vostre istanze e tutto ciò è lodevole! Avete voluto la vostra rete escursionistica regolata e percorribile con ogni mezzo a motore come la Tangenziale Est: ok...contenti voi! Mi auguro che qui in Lombardia (e anche in qualche altro posto) non succeda mai...siete riusciti ad essere interlocutori di altre associazioni: ottimo, ma per favore non tiriamo in ballo associazioni ambientaliste in confronto al Cai, che è tutt'altro, e la balla che la montagna è per tutti: ne abbiamo vista gente morire in montagna grazie a questo slogan! La montagna è di chi la teme e la rispetta, di chi la conosce e di chi non pretende di snaturarla...grazie a Dio i vostri sentieri sono pressoché vuoti e poco percorsi, come è naturale che sia. Se non ho tempo per farlo non sono in grado, non è che ci devo andare per forza o allora ci vado in macchina...il fresco e la natura si godono anche nei parchi...se voglio vedere assembramenti umani resto in città, in una piazza un parco oppure vado al mare!
Io faccio Alpinismo non faccio sport...il pallone è uno sport, correre in un parco è uno sport...lo skyrunning te lo passo come sport...ma andare in montagna è una scelta di vita.
Per questo dico avete ottenuto quello che volevate! Ottimo ripeto, ma non nominiamo invano il nome di chi da 150 anni ha insegnato divulgato teorizzato perfezionato cosa vuol dire andare in montagna, non solo in Italia ma in tutto il Mondo.
Ed ora in a avanti, quando percorrerò i sentieri della vostra regione, e così consiglierò anche ai miei consoci, anziché la tessera del CAI per il soccorso alpino, porterò con me quella dell'Aci per il soccorso stradale!
Ancora un saluto e buone vacanze a tutti!
 
Molto tempo fa in piemonte era già successo qualcosa di simile,tutte le strade non gravate da servitù di pubblico servizio erano state chiuse (metà degli anni 80) E di fatto si era dimezzata la superficie a disposizione dei motociclisti/fuoristradisti.
Tutto quello che erano le strade tagliafuoco in quota erano e sono diventate off-limits. Di fatto trovi una strada che va fino a X e poi da lì in avanti c'era il cartello (ora nei secoli i cartelli sono andati ma i divieti restano). Da qualche parte c'erano pure vere e proprie sbarre di chiusura.
Per che motivo si era arrivati a quel punto? per il dilagare di molti che con le prime moto da fuoristrada sgasavano ovunque,in mezzo ai prati,al bestiame e magari nelle proprietà di uno e dell'altro.
Molti percorsi che erano da trial,con tanto di cartelli erano di fatto stati"girati" alle mtb (cambiando i cartelli).
Io che mi sono sempre fermato "prima" del divieto per poi proseguire a piedi ho notato che il fondo di queste strade,magari percorse molto tempo fa quando le case erano abitate fino in quota si stava poco per volta ricoprendo di erba.
Poi è capitato vedendo più volte bruciare le zone (pian dei lupi,mombracco,punta granero e simili) che le strade un tempo di collegamento e poi tagliafuoco NON facessero più il loro lavoro. E ogni qualvolta un piro-pirlomane gioca con l'accendino eroga mezza montagna.
Questo perchè il passaggio di una moto/auto/trattore le tiene pulite. Anche solo per la zona che passa la ruota.
Purtroppo mi è capitato (ero andato su con l'harley,rigorosamente catalizzata) di andare una volta a pian dei lupi (dove finisce la strada "legale" e mi sono fermato lì a parlare con i pastori di un capitolo del libro che sto scrivendo ) salendo a 1700 giri in prima di essere sorpassato da un branco di ignoranti con ktm-husky e simili a una velocità da mondiale motocross e che facevano gara tra loro.
Ovvio che all'escursionista fa molto più impressione il branco rumoroso che non chi passa pacifico e se passa una sola moto rompendo i maroni,ne passassero altre 100 in assoluto silenzio il ricordo rimarrebbe. Ma non delle 100 pacifiche,bensì di quella rumorosa che ha scavato una trincea.
Il problema è capire dove finisce la LOGICA e dove iniziano dal lato il giacobinismo ambientalista più becero e dall'altro il distruzionismo totale di quello che era bello e dopo il passaggio dei barbari non lo è più.
Io pratico (che poi siano sport o discipline o cosa non me ne importa un tubo) snowboard,downhill,fuoristrada (si...anche con l'harley...) ,e se voglio praticare downhill decentemente vado alle 2alps dove perlomeno non ti trovi una mamma col passeggino sulla pista (e se per caso la trovi parla italiano) perchè è per me uno sport,come lo è surfare la neve e andare fino a dove è consentito con un mezzo a motore facendo meno danno possibile.
La cosa che mi dà fastidio è però il fatto che per colpa di qualcuno ci devono rimettere tutti. Un pò come a scuola quando lo sfigato rompe il vetro e puniscono tutta la classe facendo saltare la gita. Nè più ne meno come i ciucciamanubri vestiti da astronauti che infestano i colli sulle strade asfaltate. La moto NON è solo viaggiare in carena a 230 ,non è avere un bidet di plastica da 160 CV,come NON è solo sfrecciare in quarta piena sulle mulattiere,anzi sono questi comportamenti che fanno imbufalire i NON motociclisti e danneggiano i motociclisti,quelli VERI . La moto è molto di più e se non la guidi non la puoi capire. Sono stato per lavoro in molti altri paesi (a me è toccato guidare un pulma invece che una cattedra,ma se voglio mangiare NON voglio rubare ) oltre a questo e la gente ho notato si diverte il doppio in maniera molto più responsabile.
Ho visto luna park nei parchi naturali,ho visto sfilate di quad sulle montagne più alte ma di gente che faceva danni per il gusto di farlo,bè moooolta moolta meno. E passati i quad,scesa la polvere la strada era come prima.
A me non importa un tubo di raggiungere i 3841 della montagna che ho dietro casa,anzi da un pò più"sotto" si vede tutto e ugualmente bene (perchè so quali sono i miei limiti). E non mi importa un tubo di chi raggiunge quote più alte come chissà che sfida. Lo apprezzo perchè fa una cosa che io non faccio ma nulla di più. Mi darebbe molto fastidio invece quando "loppido" (passeggio col cane) in zona NON motoristica essere strammazato sotto dal pilota di turno.
Io mi faccio in là se sento arrivare un mezzo a motore (e non faccio l'infame facendo foto per poi denunciare) ,ma avere il tempo di togliersi !
Per chi ha scritto prima:
Io la montagna non la temo,la rispetto però. Se hai paura di una cosa è bene che te ne stai a casa. Quando salgo a piedi,senza telefonino e al massimo con un pintone (di acqua) nello zaino SO che tutto andrà bene perchè sta a me fare si che tutto vada bene. Non esistono emergenze ma solo esigenze affrontate male
 
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Perfetto....

Già non ne abbiamo abbastanza di motociclisti sulle strade che, perlomeno dallle mie parti, anzichè andare al Mugello, considerano la provinciale la loro pista personale e sfrecciano a tutta velocità con gravissimo pericolo per loro (se ne schiantano in media 1/2 a settimana) ma soprattutto per gli altri.
Con questa bella trovata della "fantastica" Regione ER, nemmeno nei boschi saremo più al sicuro, liberi di stare un po' in pace ed in silenzio, liberi di non respirare monossido di carbonio....
Povera montagna....stuprata e ristuprata...

Non ho parole...
 
D

Derrick

Guest
Sono molto d'accordo con Angelo Farina [salvo che in un punto].
Da un lato, era inaccettabile che la Regione emanasse una legge in palese conflitto con le leggi nazionali.
Dall'altro, era palesemente ingiusto che si tentasse di regolamentare il transito sui vari tipi di percorsi con norme "all'ingrosso", o con criteri definiti da una sola associazione e dunque espressione di una sola categoria di fruitori.
Infine, era giusto che passasse il concetto che esistono molte sfumature di grigio tra la strada asfaltata e il sentiero pedonale, e che per ognuna, singolarmente, l'unico organo competente e anche logicamente proprio, il Comune, decidesse che tipo di transito, in quali periodi, con quali modalità ecc.

Non mi convince affatto l'idea dell'ordinanza tramite internet. Il navigante sa che esiste un bollettino del mare, su certe frequenze, garantite per legge, e l'ascolto del bollettino fa parte dei doveri e della formazione del navigante.

L'automobilista non sa - nel prendere la patente B - che deve consultare il bollettino internet per venire a conoscenza di ordinanze comunali. Certo è un problema più generale che riguarda i mezzi di pubblicità di tutte le ordinanze, ma da giudice non considererei "pubblicata" una ordinanza su internet. Se chiudi una strada, mandi un vigile (o un operaio) e piazzi un cartello temporaneo.
L'ordinanza via internet ripropone quel problema, inizialmente evidenziato da Angelo, dell'impossibilità per l'automobilista - che sa che gli basta rispettare i segnali stradali - di venire a conoscenza di divieti non segnalati da cartelli.

La convivenza di veicoli diversi su strade è un problema vasto. Basti pensare ai ciclisti sulle normali strade asfaltate, o ai cavalli.

Personalmente ancora mi manda un bestia ripensare a un paio di stronzi che avevano lanciato i cavalli al galoppo in un sentiero della tenuta di Castel Fusano, a Roma, e mi sono passati a un soffio dietro una curva.

Nessuna categoria di fruitori della montagna è, nell'insieme, del tutto scevra da inciviltà, maleducazione o pericolosità dei comportamenti. Questo non è un buon motivo per criminalizzare l'intera categoria.

Vale per me la saggia massima dei padri: abusus non tollit usum. Dovremmo tutti porre più energie politiche verso un sistema sanzionatorio che consenta la repressione dei comportamenti incivili (difficile multare l'escursionista che non urla "SASSO!" ma sicuramente più facile osservare col binocolo un guidatore di mezzo a motore su sterrata che va oltre la velocità consentita e fargli un culo così quando arriva dove non può evitare di arrivare, se le leggi venissero modificate).

Personalmente ho problemi con la pericolosità connessa alla velocità, un problema che si applica alle biciclette, alle auto, alle moto, ai cavalli e anche agli escursionisti in discesa. Se uno viene in montagna col veicolo a motore e va a passo d'uomo (o comunque procede tranquillo) senza uscire dalla sterrata per me è il benvenuto. Se uno mi passa correndo in discesa a 30 cm mi mette in pericolo.

La montagna vive anche di fungaioli, di fotografi, di geologi, di erpetologi ecc. sono tutte categorie di persone che hanno un impatto paragonabile a quello dell'escursionista. Raggiungono col veicolo il punto di partenza, parcheggiano, fanno un tratto, sicuramente per un poco disturbano, sicuramente però "presidiano" la montagna e la "nutrono" economicamente (o si spera lo facciano).

Non siamo - noi escursionisti - i campioni dell'impatto ambientale zero. Già l'esserci ha un impatto ambientale, in parte negativo, in parte positivo. Bisogna minimizzare il negativo e massimizzare il positivo per noi come per le altre categorie.

Per fare un esempio tratto dalla mia esperienza sui Monti Lepini, fino a qualche anno fa, per andare sul Semprevisa dal lato carpinetano, visto che la strada per Pian della Faggeta 20 anni fa era sterrata per ampio tratto, con la logica della prima stesura della legge regionale Emilia-Romagna si sarebbe dovuto lasciare le auto praticamente in paese, a Carpineto (o a Gorga per andare al Malaina dalla fonte San Marino ecc.) L'asfaltatura della strada, poi, non è necessariamente un bene per la montagna. Sarebbe stato più sensato lasciare le strade sterrate, ma consentire la percorribilità con mezzi a motore, a velocità civili e con modalità civili.
 
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Io la montagna non la temo,la rispetto però. Se hai paura di una cosa è bene che te ne stai a casa. Quando salgo a piedi,senza telefonino e al massimo con un pintone (di acqua) nello zaino SO che tutto andrà bene perchè sta a me fare si che tutto vada bene. Non esistono emergenze ma solo esigenze affrontate male

Caro io ho parlato di timore, non di paura...il timore è accessorio, a mio modo di vedere, all'evitare di sottovalutare ciò che si sta facendo...e perdonami, finire in un crepaccio o subire la frana di un seracco o essere sorpresi in parete da un'improvviso calo di pressione atmosferica e da ciò che ne consegue, non mi sembrano esigenze affrontate male e di sicuro il pintone d'acqua (in una giornata come oggi non mi basta nemmeno per stare qui in ufficio...) o la mia consapevolezza e convinzione nei miei mezzi non sono sufficienti...e anche qui ringraziamo il Cai e il suo braccio operativo CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico), associazione totalmente volontaria. :lol:
 
Debbo dire che e' venuta fuori un bella discussione. Che mi trova d'accordo quasi su tutto.

Ho solo tre note:
1) Quei discorsi sulla Montagna alta e pura dove si va con preparazione, timore e rispetto (e in pochi) lo trovo giusto. Ma quella e' la Montagna con la M maiuscuola... Fatta di picchi, vie ferrate, alpinismo, guide, soccorso alpino, rifugi, bivacchi in quota...
Non ha nulla a che vedere con la Reer, fatta di strade ed in gran parte a quote sotto i 1000 m.
Qui parlamo di "escursionsti della domenica" con jeans e scarpette, non di alpinismo..
Purtroppo molta gente da' giudizi senza conoscere la realta' delle nostre valli appenniniche ormai spopolate. Non hanno nulla a che vedere con le Alpi, ove non mi sognerei mai di proporre una legge come la Reer..

2) La disponibilta' del sistema informatico a supporto della Reer e' AGGIUNTIVO rispetto alla normale segnaletica che deve comunque essere presente sul posto. Senza segnaletica nessun divieto e' valido..
E' semplicemente comodo prima di fare una escursione sapere quali tratti della Reer sono bloccati dal fango o pericolosi per il ghiaccio..
E questo e' utile a tutti, a piedi, in bici, a cavallo, in auto, con gli sci da fondo, etc.

3) avete giustamente descritto lo scempio fatto dai soliti imbecilli motorizzati che si credono sempre in gara. A mio avviso questi comportamenti si possono sradicare solo con un esteso presidio e fruizione del territorio. Solo se le nostre straduncole sono percorse spesso e volentieri da tanti escursionisti di tutti i tipi...
Se invece fosse tutto vietato per tutti, i soliti imbecilli, tolta la targa ai loro mezzi, scorrazzerebbero indisturbati..
 
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Ma allora vedi caro, che la reer non è certo auspicabile che venga presa a modello anche da altre zone e/o regioni o per tutto il territorio nazionale e che si adatta proprio al vostro territorio?
Perchè ad un certo punto del tuo discorso sembrava che la linea adottata in Emilia Romagna fosse secondo te la migliore da adottare ovunque...ed è su questo che ho innescato la mie perplessità...
 
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Mi riferivo a toscana, marche, umbria, liguria, lazio, campania, puglia, sicilia, sardegna..
Insomma all'80 per 100 del teritorio italiano.
E' ovvio che la situazione sia ben diversa in alta montagna, sulle Alpi o sul Gran Sasso.
Ma sono questi ben delimitati territori a costituire l'eccezione: per le loro speciali caratteristiche meritano una speciale tutela, che nessuno ha mai messo in discussione..
 
complimenti per il successo raggiunto e massimo rispetto per lo sforzo profuso
auspico vivamente che la vostra iniziativa venga presa a modello in altre regioni
al fine di arrivare quanto prima, nel rispetto delle specificità di ciascun territorio, ad una regolamentazione chiara della circolazione fuoristrada, che permetta a tutti la fruizione dei territori e che eviti le situazioni di incertezza normativa
 
Su questo argomento non è certo solo l'opinione di certi forumisti.
I Garanti internazionali di MW
...
Patrick Gabarrou (F)
...
lo vedo oggi protagonista di una brutta avventura

http://www.lastampa.it/2017/09/09/e...na-cliente-bDHM370uNRPDSZsrFTQKwJ/pagina.html
L’alpinista Patrick Gabarrou è bloccato da venerdì sulla Dent d’Herens assieme a una cliente
I due sono a 3700 metri, hanno detto di star bene ma le guide non riescono a raggiungerli.
 
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