Nuovo Extrema Ratio Sethlans

Nel video del coltello in uso si riesce a farsi un'idea più precisa delle prestazioni del coltello, tutto sommato sono buone, anche se lo spessore lo porta a fare un pò di fatica nel taglio del ramo e nel tagliare le verdure (da notare quanto grandi siano le fette). La sua fortuna è il full flat, che ha comunque dei vantaggi nel taglio e che gli permettono in parte di compensare il problema dello spessore. Con una riaffilatura o un ritocco sul bisello potrebbe migliorare sensibilmente, come dice Federico.

Quanto al trattamento criogenico, il discorso è molto complicato, personalmente non ne ho mai letto male e non ho mai visto test negativi sul D2 con trattamento criogenico, bisogna vedere quali sono le fonti e su quali test si basano. Si parla di trattamento termico a tutti gli effetti e non di rinvenimento. Sostanzialmente alcuni acciai beneficiano di un raffreddamento moderato (-70/90), altri di un raffreddamento più aggressivo (-190) come il D2 e dimostrano vantaggi nella trasformazione della austenite in martensite, si parla di %, in particolare il criogenico è stato studiato per avere vantaggi nella resistenza all'usura (utile non solo nell'ambito dei coltelli, ma nella metallurgia e meccanica in generale. Non si parla di thoughness, ma di vantaggi estremamente considerevoli sulla wear resistence. Se io testo la ferrari come un fuoristrada viene fuori che è una pippa, se prendo in considerazioni altri parametri è una supercar. Bisogna vedere i punti di vista, capire vantaggi e svantaggi, il solito discorso della coperta troppo corta. Il tuo grafico non spiega quanto incida sul campo la diminuzione in Joule della thoughness, inoltre salendo con gli hrc, lo svantaggio sembra ridursi. Dobbiamo ricordare che si parla di almeno 60 hrc con il D2, a 59 hrc non lo tempra nessuno. Poi la thoughness si può compensare come nel caso degli Wander Tactical aumentando lo spessore e facendo il bisello leggermente convesso.

Io posso parlare della mia esperienza, ho avuto tanti D2, dalla versione sinterizzata della crucible cpmD2, ai custom sui 62 hrc, i viper temprati bassi ecc. ecc. Come acciaio ha prestazioni che oscillano enormemente dal disastro fino al top di gamma, anche la stessa resistenza all'ossido è estremamente variabile. Come prestazioni nella tenuta del filo i migliori che ho avuto sono stati: Microtech e Wander tactical. In particolare ho avuto e testato a lungo un Dimorphodon con trattamento criogenico del D2 a 60 hrc (che fa una ditta specializzata per la Wander Tactical) bisello leggermente convesso, abbastanza sottile al filo. La tenuta del filo era straordinaria, mai un microchipping o altro tipo di problema, anzi il filo perdeva in maniera uniforme aggressività, anche negli usi più intensi, a conferma dell'altissima resistenza all'usura che aveva. Come robustezza non sono riuscito in nessun modo a romperlo o chipparlo, anche tagliando tronchi da 30 cm. Penso che sulla robustezza degli WT trovi una marea di video, se vuoi te ne posto uno dei miei. Ma la resistenza elevata all'usura, combinata con la durezza ecc, ne rendevano problematica la riaffilatura. Ci passi una serata intera se devi rifargli il filo, con acciai di questo tipo il segreto non è riaffilare, ma ravvivare il filo ogni tanto. In sostanza non bisogna mai arrivare a fargli perdere completamente il filo. Poi il WT aveva altri problemi come la qualità delle finiture e degli accoppiamenti in particolare, che erano troppo grezze sui primi WT come il mio, il manico troppo piccolo, il fodero fatto male ecc. ma la robustezza o le prestazioni sul campo non sono mai state un problema. Parlo ovviamente della mia esperienza con quel modello in particolare.
 
@zoro la fonte è questa: https://knifesteelnerds.com/2018/12...OoI9e7GAZjamPev77dPELPJze5DrHnpcdTQH_hBkZYE9c. Per quel poco che so non ci vedo una grande innovazione nel produrre coltelli con un acciaio di oltre 100 anni fa. A parte questo ritieni positivo dover "compensare come nel caso degli Wander Tactical aumentando lo spessore"? Se devi compensare vuol dire che sai chè c'è una criticità, non sarebbe meglio usare un acciaio più consono? 6 e passa mm di acciaio ci credo che è difficile romperli, ma per me la bravura sta nel fare lame che pur essendo sottili NON si rompono.
 
@zoro la fonte è questa: https://knifesteelnerds.com/2018/12...OoI9e7GAZjamPev77dPELPJze5DrHnpcdTQH_hBkZYE9c. Per quel poco che so non ci vedo una grande innovazione nel produrre coltelli con un acciaio di oltre 100 anni fa. A parte questo ritieni positivo dover "compensare come nel caso degli Wander Tactical aumentando lo spessore"? Se devi compensare vuol dire che sai chè c'è una criticità, non sarebbe meglio usare un acciaio più consono? 6 e passa mm di acciaio ci credo che è difficile romperli, ma per me la bravura sta nel fare lame che pur essendo sottili NON si rompono.

Assolutamente vero, grazie per il link e per la discussione, questi sono argomenti estremamente interessanti, è giusto farsi domande. Sicuramente non sarà il coltello perfetto con il D2 criogenico a 60 hrc, neanche nel caso degli WT, però io non sono riuscito a romperlo e di coltelli ne ho rotti parecchi, compreso il viper carnera in D2, temprato bassino. Le prestazioni come dicevo erano più che buone, il suo lavoro lo facevano bene, sia il Dimorphodon che il Carnera. Il Carnera più adatto a vegetazione verde e chopping leggero, una via di mezzo tra chopper e machete; il Dimorphodon una via di mezzo tra un coltello da campo e un chopper, due ibridi alla fine. Però all'uso intenso, uno si è rotto e uno no. Ovviamente incidono anche spessori, bisello, spessore al filo ecc.

DSC-0372.jpg


DSC-0368.jpg


DSC-0017-2.jpg


DSC-0534.jpg


Tornando alla parte tecnica vorrei aggiungere qualche altro dettaglio, che magari può interessare. Il d2 è un acciaio che di suo ha bassi valori di toughness, così come l'A2 e gli altri acciai da utensili, hanno altre caratteristiche che li rendono interessanti, ma se dovessi essere sincero non sarebbe la mia scelta come acciaio al top. Il criogenico è un trattamento termico volto ad incrementare la martensite e la resistenza all'usura, da questo punto di vista è un successo. Quanto alla thougness, quanti se ne sono rotti? Il D2 a 60 hrc con criogenico ad azoto liquido, che dovrebbe essere quello di Wt e Er (magari li tempra la stessa fabbrica) ha Toughness di circa 20 J, quello normale a 60 hrc circa 25 J, secondo il grafico che hai riportato. La differenza c'è, ma non è così sostanziale per un coltello da campo, 5 J sono comunque pochi. Se dovessi essere sincero tutti e due hanno bassi valori. Un coltello da campo, o un chopper, per essere usato duramente (intendo chopping molto intenso e magari anche batoning visto che va di moda) ma con tranquillità dovrebbe stare tra i 50 e gli 100 J, si parla in modo grossolano e senza considerare altro che non il valore dei J in assoluto. Inoltre per essere onesto nei test dovresti prendere lo stesso identico coltello, diciamo spesso 2 mm, (stesso angolo dei biselli, spessore al filo, lama, ecc. ) nello stesso D2, uno crio, uno no a 60 hrc e vedere quando e come si rompe. Poi passi a 2,5 mm, poi 3, 4 ecc. ecc. poi cambi i biselli e vedi quanto incidono, finchè non hai una soluzione affidabile per il tuo progetto e affinchè quella minima differenza di 5 J non conti niente. Magari a 2 mm full flat può fare la differenza, ma a 6 mm sabrè convesso assolutamente no. Se il WT dimorphodon fosse stato D2 normale da 6 mm a 60 hrc, o D2 crio 6 mm a 60 hrc, la differenza in termini di robustezza di quei 5 J per me sono impercettibili. Magari la tenuta del filo o la difficoltànella riaffilatura, sono dei parametri che posso già notare. Ma ripeto, con la giusta progettazione il WT non sono riuscito a romperlo e tiene il filo davvero davvero tanto e non si usura facilmente con niente, neanche terra o legno duro, o ore di utilizzo.

Questo per dire che ricordo quando sui forum, all'epoca dei nexus, che per alcuni problemi, quelli in Aus8 mod avevano pochissimi J, si andò alla ricerca dei super coltelli indistruttibili. Non ho messo la foto sopra a caso, oltre al Wt e altri coltelli puoi vedere in Carthago di molletta. Quel progetto, che poi diventò con alcune modifiche il lion steel M7, fu fatto in un nuovo acciaio, come progetto sperimentale per l'epoca, l'unimax, che voleva essere una sorta di miglioramento del calmax. La resilienza dell'unimax del carthago, temprato secondo il progetto sperimentale di Mick molletta è di circa 320 J. Da questo punto di vista un successo enorme, però la tenuta del filo è la stessa del calmax e il costo all'epoca era di 5 volte quello del calmax. Questo per dire, benissimo avere 300 e passa J, ma se il coltello costa un botto, se ha le stesse prestazioni di taglio e tenuta del filo di altri acciai economici, se tanto non riesco a rompere un buon coltello in calmax con 100 J, ha senso averne 300? Questo per dire che, se non si parla di ricerca o di progetti sperimentali ecc. (come il carthago) cercare di estremizzare una sola delle proprietà di un acciaio e portarla molto al di sopra dei limiti di un normale utilizzo, lascia il tempo che trova, all'atto pratico. Probabilmente per quello che interessa a me, anche in un uso pesante, se il carthago abbia 150 o 300 J, la differenza io non vedo, perchè non sono in grado di generare comunque una forza in grado di rompere un coltello da campo che ha 150 J. Per questo motivo mi piacciono moltissimo acciai come il cpm3v, che non sono il top in niente, ma che hanno prestazioni altissime in tutti i settori che si possono misurare di un acciaio (compresa la resistenza all'ossido che è buonissima per un carbonioso). Ovviamente va poi considerato tutto il progetto, non solo i J o gli hrc ecc. ecc. come globalità il carthago è un grandissimo coltello, non a caso è il padre dell'M7. Inoltre se voglio, prendo una pressa meccanica o uno smerigliatore o quello che volete e rompo comunque qualsiasi cosa.

I miei sono ragionamenti che vengono un pò da lontano, sono 12-13 anni, come minimo che sento parlare dei J, e della ricerca del coltello indistruttibile. La discussione è molto interessante a livello teorico, però poi bisogna guardare anche la pratica e alla pratica il Carnera si è rotto, il Dimorphodon no. Quello dei J è solo uno dei parametri, vanno considerati tutti insieme. Detto questo fosse per me, prenderei il cpm3v e mi libererei di tutta la rogna e del costo del trattamento criogenico, avendo un acciaio globalmente superiore, compresa la parte della resilienza.
 
coltello con la lama con evidenti segni di usura. Mi sono detto :"Ma, cacchio, Gabriele non ha altro da fare nella vita!":biggrin::biggrin::biggrin:

Magari Luca! :lol: non sono mica io quello delle foto o del video! :rofl:


Assolutamente vero, grazie per il link e per la discussione, questi sono argomenti estremamente interessanti, è giusto farsi domande. Sicuramente non sarà il coltello perfetto con il D2 criogenico a 60 hrc, neanche nel caso degli WT, però io non sono riuscito a romperlo e di coltelli ne ho rotti parecchi, compreso il viper carnera in D2, temprato bassino. Le prestazioni come dicevo erano più che buone, il suo lavoro lo facevano bene, sia il Dimorphodon che il Carnera. Il Carnera più adatto a vegetazione verde e chopping leggero, una via di mezzo tra chopper e machete; il Dimorphodon una via di mezzo tra un coltello da campo e un chopper, due ibridi alla fine. Però all'uso intenso, uno si è rotto e uno no. Ovviamente incidono anche spessori, bisello, spessore al filo ecc.

DSC-0372.jpg


DSC-0368.jpg


DSC-0017-2.jpg


DSC-0534.jpg


Tornando alla parte tecnica vorrei aggiungere qualche altro dettaglio, che magari può interessare. Il d2 è un acciaio che di suo ha bassi valori di toughness, così come l'A2 e gli altri acciai da utensili, hanno altre caratteristiche che li rendono interessanti, ma se dovessi essere sincero non sarebbe la mia scelta come acciaio al top. Il criogenico è un trattamento termico volto ad incrementare la martensite e la resistenza all'usura, da questo punto di vista è un successo. Quanto alla thougness, quanti se ne sono rotti? Il D2 a 60 hrc con criogenico ad azoto liquido, che dovrebbe essere quello di Wt e Er (magari li tempra la stessa fabbrica) ha Toughness di circa 20 J, quello normale a 60 hrc circa 25 J, secondo il grafico che hai riportato. La differenza c'è, ma non è così sostanziale per un coltello da campo, 5 J sono comunque pochi. Se dovessi essere sincero tutti e due hanno bassi valori. Un coltello da campo, o un chopper, per essere usato duramente (intendo chopping molto intenso e magari anche batoning visto che va di moda) ma con tranquillità dovrebbe stare tra i 50 e gli 100 J, si parla in modo grossolano e senza considerare altro che non il valore dei J in assoluto. Inoltre per essere onesto nei test dovresti prendere lo stesso identico coltello, diciamo spesso 2 mm, (stesso angolo dei biselli, spessore al filo, lama, ecc. ) nello stesso D2, uno crio, uno no a 60 hrc e vedere quando e come si rompe. Poi passi a 2,5 mm, poi 3, 4 ecc. ecc. poi cambi i biselli e vedi quanto incidono, finchè non hai una soluzione affidabile per il tuo progetto e affinchè quella minima differenza di 5 J non conti niente. Magari a 2 mm full flat può fare la differenza, ma a 6 mm sabrè convesso assolutamente no. Se il WT dimorphodon fosse stato D2 normale da 6 mm a 60 hrc, o D2 crio 6 mm a 60 hrc, la differenza in termini di robustezza di quei 5 J per me sono impercettibili. Magari la tenuta del filo o la difficoltànella riaffilatura, sono dei parametri che posso già notare. Ma ripeto, con la giusta progettazione il WT non sono riuscito a romperlo e tiene il filo davvero davvero tanto e non si usura facilmente con niente, neanche terra o legno duro, o ore di utilizzo.

Questo per dire che ricordo quando sui forum, all'epoca dei nexus, che per alcuni problemi, quelli in Aus8 mod avevano pochissimi J, si andò alla ricerca dei super coltelli indistruttibili. Non ho messo la foto sopra a caso, oltre al Wt e altri coltelli puoi vedere in Carthago di molletta. Quel progetto, che poi diventò con alcune modifiche il lion steel M7, fu fatto in un nuovo acciaio, come progetto sperimentale per l'epoca, l'unimax, che voleva essere una sorta di miglioramento del calmax. La resilienza dell'unimax del carthago, temprato secondo il progetto sperimentale di Mick molletta è di circa 320 J. Da questo punto di vista un successo enorme, però la tenuta del filo è la stessa del calmax e il costo all'epoca era di 5 volte quello del calmax. Questo per dire, benissimo avere 300 e passa J, ma se il coltello costa un botto, se ha le stesse prestazioni di taglio e tenuta del filo di altri acciai economici, se tanto non riesco a rompere un buon coltello in calmax con 100 J, ha senso averne 300? Questo per dire che, se non si parla di ricerca o di progetti sperimentali ecc. (come il carthago) cercare di estremizzare una sola delle proprietà di un acciaio e portarla molto al di sopra dei limiti di un normale utilizzo, lascia il tempo che trova, all'atto pratico. Probabilmente per quello che interessa a me, anche in un uso pesante, se il carthago abbia 150 o 300 J, la differenza io non vedo, perchè non sono in grado di generare comunque una forza in grado di rompere un coltello da campo che ha 150 J. Per questo motivo mi piacciono moltissimo acciai come il cpm3v, che non sono il top in niente, ma che hanno prestazioni altissime in tutti i settori che si possono misurare di un acciaio (compresa la resistenza all'ossido che è buonissima per un carbonioso). Ovviamente va poi considerato tutto il progetto, non solo i J o gli hrc ecc. ecc. come globalità il carthago è un grandissimo coltello, non a caso è il padre dell'M7. Inoltre se voglio, prendo una pressa meccanica o uno smerigliatore o quello che volete e rompo comunque qualsiasi cosa.

I miei sono ragionamenti che vengono un pò da lontano, sono 12-13 anni, come minimo che sento parlare dei J, e della ricerca del coltello indistruttibile. La discussione è molto interessante a livello teorico, però poi bisogna guardare anche la pratica e alla pratica il Carnera si è rotto, il Dimorphodon no. Quello dei J è solo uno dei parametri, vanno considerati tutti insieme. Detto questo fosse per me, prenderei il cpm3v e mi libererei di tutta la rogna e del costo del trattamento criogenico, avendo un acciaio globalmente superiore, compresa la parte della resilienza.

Davvero un bel intervento.
Mi trovo d'accordo su tutto (su tutto quello che comprendo, dato che i data sheet e le % non riescono a coinvolgermi troppo :biggrin:)
Unico appunto personale, quando si parla di acciai e tt, spesso viene tralasciata la destinazione d'uso dello strumento, è un pó come la critica moss a ER in merito alle impugnature tutte simili per coltelli molto diversi, giusta certo, ma anche per gli acciai è uguale, un chopper o un coltello per usi gravosi in generale ha una destinazione d'uso ben diversa da un folder o Edc, da un bushcraft o da un combat.
Spesso si parla di acciai buoni o no ma si dimentica su che coltello finiranno.
Ho avuto 4,5 coltelli in n690, mai riscontrato grossi problemi, ma su alcuni 7" ce ne sono stati e parecchi..
Poi personalmente, prima del tipo di acciaio, metto sicuramente la tempra, e di seguito la geometria, poi appunto l'acciaio. Come fa notare zoro a volte davvero alcuni risultati ai test esulano dalle forze che realmente riusciremo a mettere in campo.
In merito ad un coltello come il Sethlans, che acciaio avreste preferito?
Non è sicuramente destinato al chopping, ma di certo per quel che promette il produttore deve essere in grado di resistere ad alcuni usi gravosi..
Ecco di seguito un video dell'extrema ratio Kreios in merito alla flessibilità. (N690co)

Eccolo qui
(scusate ma da smartphone mi da problemi ad inserire direttamente il video ed ho finito le bestemmie)
 
U

Utente 24852

Guest
Richiesta di informazione:
- qual'é l'acciaio utilizzato per i coltelli più "difficile, duro" da ri-affilare a mano??
Tra quelli venduto per un'ipotetico utilizzo in natura.

O meglio... modelli consigliati? Magari economicamente accessibili....

GRAZIE MILLE
 
Ultima modifica di un moderatore:
Richiesta di informazione:
- qual'é l'acciaio utilizzato per i coltelli più "difficile, duro" da ri-affilare a mano??
Tra quelli venduto per un'ipotetico utilizzo in natura.

O meglio... modelli consigliati? Magari economicamente accessibili....

GRAZIE MILLE

Tra gli acciai di tosti da riaffilare ce ne sono tanti, sostanzialmente conta la durezza a volte, più che l'acciaio. Quando si inizia a salire molto sopra i 60 hrc, la durezza superficiale li rende molto resistenti all'abrasione, quindi anche molto resistenti alle riaffilature, la resilienza cala invece in generale. Il cpm3v a 58 hrc è facilissimo da riaffilare, perfetto per coltelli da campo, se lo porto a 64 hrc diventa già tosto.

Comunque ci sono acciai molto resistenti all'abrasione già per caratteristiche intrinseche, come appunto il D2, il cru wear, il cru forge V, cpmm4, 154 cm, cpms90v, cpms110v ecc.

Se vuoi gli acciai che massimizzano le prestazioni di taglio a discapito di tutto il resto (resilienza, riaffilatura ecc.) devi andare in Giappone. I giapponesi sono guru dell'affilatura e delle prestazioni di taglio, c'è gente che per lavoro affila e pulisce (non si intende pulizia, ma politura della lama) katane e sono considerati maestri quasi a livello di chi le fa, per loro passare ore ed ore a riaffilare qualcosa a mano non è un problema, anzi. I coltelli da cucina giapponesi hanno durezze assurde, rispetto ai coltelli da cucina tedeschi, svizzeri o italiani, anche se hanno tutti quei bei damaschi inox vg10 ecc, da sfoggiare in cucina, non sono per principianti. Nell'ambito della coltelleria sportiva se hai soldi da spendere ci sono i Rokstead giapponesi, coltelli in acciai pazzeschi, con tempre tra i 63 e i 68 hrc (ci si avvicina alla durezza del vetro), parlo di zdp189, yxr7 con trattamento dlc e lama a specchio, affilatura che deriva dalle katane giapponesi, perfettamente liscia anche al microscopio. Taglia per sempre, soprattutto materiali morbidi, verdure, bambù verde, cartone ecc. Sono famosi i test sul campo dei ragazzi e del proprietario di rockstead che spesso tagliano cose con lo stesso coltello per due tre giorni di seguito al blade show e similari, senza mai riaffilare e senza che il coltello perda il filo. Il problema è che per un buon Rockstead chiudibile servono 800 euro, 1800 per i lama fissa. Poi devi scordarti la resilienza, il chopping di legni duri, lavorare una preda con il contatto con ossa ecc. e tanti cari auguri quando sarà il momento di riaffilare. Come dicevo sopra, secondo me il coltello deve essere un strumento equilibrato e il più versatile possibile, soprattutto in ambito outdoor, survival ecc.. Se estremizzo una sola delle caratteristiche dell'acciaio e del coltello, come la durezza, alla fine non vado troppo lontano.
 
U

Utente 24852

Guest
Grazie mille per tutte le informazioni, lo ammetto... il desiderio di comprare un coltello seguendo delle "direttive" specifiche, per averne uno "duro-duro", ahah é dettato dalla volontà di vedere se a livello personale e a livello pratico, sul campo, questa differenza comporta dei disagi "seri", delle impossibilità.. non solo per le questioni di affilatura, ma anche nei lavori da campo. Le differenze, problematiche, ecc...

Sono dell'idea che la conoscenza é dettata dall'esperienza. Ma purtroppo ho sempre comprato i coltelli non per caratteristiche tecniche specifiche nel dettaglio, ma guardando alla loro "solidità generale" per poterli usare e fare quel che mi serve in natura. Da questo, non mi vergogno a dirlo, posso ritenermi molto competente (non per vanità, ci mancherebbe altro) nel fare quello che devo, senza alcun problema, con quello che ho... in contesti vita in natura. Che sia ritenuto pregiato o "cessoso", ahah ma non ho assolutamente esperienza specifica se mi baso nello specifico su un prodotto ritenuto "molto" duro, ecc... e quindi vorrei scoprire questa cosa, che ovviamente mi regalerà un'ulteriore consapevolezza su me stesso, le mie sensazioni sull'utilizzo di qualcosa. NB: ho usato molti coltelli, anche di conoscenti, ecc... ma appunto non ho mai prestato attenzione a tutta la parte tecnica, ma semplicemente al "riesco a fare quello che devo e mi ci trovo bene, quindi tutto ok".

Quindi vorrei trovare un prodotto da comprare con la consapevolezza delle sue caratteristiche e vedere se questo comporta limiti, impossibilità, difficoltà immani, ecc.... Però sì, non sono un riccone, quindi devo cercare di limitarmi nella spesa.

GRAZIE MILLE, vedo se trovo qualcosa di accettabile, a livello di prezzi ;)

GRAZIE.


Annedoto personale... nonostante non bado troppo alle specifiche tecniche, anche se spesso uso coltelli "snobbati" o ritenuti "scadenti", devo andarne comunque fiero. Nel senso, quando ho letto la parte "spesso tagliano cose con lo stesso coltello per due tre giorni", dopo la prima parte mi aspettavo di leggere "per settimane e settimane". NB: non é una critica, un voler smentire, ecc... nulla di negativo o offensivo... se non si fosse capito non amo discutere in malo modo, espongo solo le mie opinioni e la mia esperienza. Ecco... tornando a quel discorso, io stò fuori giorni e giorni, settimane... in cui faccio quello che ritengo necessario in quei contesti, ovvero legna da ardere per cucina, riscaldamento e illuminazione, per la creazione di un riparo, per preparare cibi di vario genere... insomma, per far fronte a quello che mi serve... e non li ri-affilo mai... continuando a farci quelle cose senza percepire differenze, senza sentire necessità di intervenire sul filo. Giocherellando pure facendo quelle cose ludiche come creare trucciolini sul legnetto, ecc... Questo mi conforta sul fatto che giudicare ciô che compro in base a quello che faccio, a come reagisce... é la scelta giusta ;) Ci sono coltelli mai ri-affilati da anni e che uso senza alcun problema... sempre per quegli scopi, ammetto che sono solo per quello, non per altro.

Onestamente, sempre per motivi che non includono la vanità, mi viene da pensare che ho avuto esperienze lavorative sempre di "m...", ahah e che non sento certe differenze perché sono abituato a fare lavori, fatiche troppo dure e quindi la sensibilità su differenze di un certo tipo non le sento. Se devo picchiare due volte in più, se devo spingere un pelo più forte, ecc... BOH... Ma d'altra parte ho già notato queste differenze quando ci sono persone nei gruppi con cui organizzo che fanno lavori diametralmente opposti o comunque con "situazioni" e "trattamenti" diversi.
 
Ultima modifica di un moderatore:
excursus storico: e' da pochissimi anni che abbiamo acciai veramente validi in quantita' enorme. fino a qualche secolo fa la produzione era costosa e la qualita' limitata. l'unico modo di avere ferro di elevata qualita' era avere la fortuna di raccogliere meteoriti. tutankhamon e' stato seppellito con molte spade in oro, ma una sola era in acciaio meteorico

https://www.lastampa.it/cultura/201...hamon-ferro-di-origine-meteoritica-1.35011641

https://www.vitantica.net/2017/09/26/ferro-meteoritico-nell-antichita/

se vuoi qualcosa che veramente massimizzi le prestazioni di taglio a discapito di tutto il resto, ossidiana. le lame in ossidiana sono fragili ma allucinanti come affilatura, gli spagnoli non si aspettavano che gli aztechi potessero tagliare la testa ad un cavallo senza problemi con un solo colpo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Macuahuitl

https://www.reddit.com/r/todayilearned/comments/iws1k
https://about-history.com/macuahuit...anic-glass-and-was-sharper-than-razor-blades/

secondo posto, selce. facile da trovare e relativamente anche da scheggiare.

ovvio che non ci fai molto ma, se guardiamo la pura durezza, la scala di mohs ci dice gia' che siamo un gradino sopra l'acciaio...

tornando a noi, e' difficile abbinare resistenza ai maltrattamenti e durezza, perche' ovviamente uno va contro l'altro. bisogna scendere a un compromesso, ovviamente a seconda di cosa ci devi fare privilegerai l'una piuttosto che l'altra.
 
Ultima modifica:
U

Utente 24852

Guest
La Selce la utilizzo da molto e mi ci trovo benissimo per tutte le attività di un certo tipo, ma non perché sono io... é un materiale che é stato usato per moltissimo tempo e che ha contribuito a portare l'umanità dove é adesso. Quindi sulla sua efficacia, utilità, non c'é dubbio che regge.
Per comprendere con che filosofie vivo le attività in natura, perché quando parlo di qualcosa su questo forum "avventurosamente", i contesti di utilizzo per me son sempre quelli (natura, vita in natura, di natura e con la natura) prendo più esempio da quelle popolazioni che vivono ancora a strettissimo contatto con la natura e con pochi o nessun contatto con la società moderna, non ricordo come si chiamano "etnie primitive?" "Tribù primitive", ecc... Piuttosto che prendere esempio da Canterbury & Co., senza nulla togliere a nessuno... ma noto che spesso si diano per scontate alcune cose... sono semplicemente interessi differenti. C'é chì prende spunto da Laura Pausini per la propria musica e chì da Cristina D'Avena... tutto quì.

Inoltre non rinnego mai nulla... tutto fà conoscenza ed esperienza, quindi non giudico mai il fare altrui e le sensazioni degli altri, come ci si trovano. Per quello ho deciso di investire qualcosa, dopo anni che leggo di queste "ipotetiche" super differenze che precludo la possibilità di fare e disfare, che creano limiti nelle attività nei boschi, ecc... ;)

Però non vorrei spendere 800... se c'é roba da qualche centinaio o meno,... giusto per vedere, provare, capire,... direttamente. Poi tanto alla fine saranno sempre cose personali, perché per altre persone potrebbe essere tutto differente... ma a me interessa conoscere me stesso, le mie caratteristiche...

Adesso vediamo cosa trovo... senza dovermi asportate un rene... in caso gli dò quello di sinistra che é già messo male, ahahah
 
Ultima modifica di un moderatore:
personalmente, sono rozzo. non mi intendo di coltelli, nei miei settori (roba da pesca e fare cavolate :p ) la mia filosofia e' "usa quello con cui ti trovi meglio che sia adatto alle necessita' e che abbia un costo non eccessivo rispetto allo scopo". poi magari non mi metterei a usare una selce per abbattere un albero, ma magari proverei a scheggiarla per sport :)
 
U

Utente 24852

Guest
Esattamente ed é proprio quello che penso anche io, con l'aggiunta che la ragiono uguale sulle spese, se le reputo, io, giustificate, non sento di fare un torto a nessuno. Se poi ci si trova bene é ancora meglio e vuol dire di aver deciso bene per se stessi.

Idem, roba simile, non sono rozzo... forse, ma semplicemente non stò lì a farmi mille-mila paranoie su colpi, graffi, ecc... non che tratto male le cose, ma prima di tutto le uso senza remore. Non mi piacciono le cose lucide, nuove, ahahah e nemmeno star lì " coccolare" le cose, soprattutto in natura ;)

Ah, giusta considerazione... cioé tira fuori un bel discorso. Non mi basi mai per giudicare, valutare qualcosa sulle prestazioni basate sulla velocità con cui si può fare qualcosa... soprattutto in natura, dove vado proprio per stare alla larga da certe tendenze della società, fretta, stress, la ricerca sempre più costante di prestazioni, mete, ecc... in natura faccio le cose con calma e non ho interesse a correre, soprattutto se si parla di periodi medio-lunghi.
 
Annedoto personale... nonostante non bado troppo alle specifiche tecniche, anche se spesso uso coltelli "snobbati" o ritenuti "scadenti", devo andarne comunque fiero. Nel senso, quando ho letto la parte "spesso tagliano cose con lo stesso coltello per due tre giorni", dopo la prima parte mi aspettavo di leggere "per settimane e settimane". NB: non é una critica, un voler smentire, ecc... nulla di negativo o offensivo... se non si fosse capito non amo discutere in malo modo, espongo solo le mie opinioni e la mia esperienza. Ecco... tornando a quel discorso, io stò fuori giorni e giorni, settimane... in cui faccio quello che ritengo necessario in quei contesti, ovvero legna da ardere per cucina, riscaldamento e illuminazione, per la creazione di un riparo, per preparare cibi di vario genere... insomma, per far fronte a quello che mi serve... e non li ri-affilo mai... continuando a farci quelle cose senza percepire differenze, senza sentire necessità di intervenire sul filo. Giocherellando pure facendo quelle cose ludiche come creare trucciolini sul legnetto, ecc... Questo mi conforta sul fatto che giudicare ciô che compro in base a quello che faccio, a come reagisce... é la scelta giusta ;) Ci sono coltelli mai ri-affilati da anni e che uso senza alcun problema... sempre per quegli scopi, ammetto che sono solo per quello, non per altro.

Prego figurati... Sulla parte di 2-3 giorni forse dovevo spiegarmi meglio, gli show, come il blade show (una delle più grandi esposizioni mondiali di coltelli) e similari di solito durano un fine-settimana, classico esempio venerdì/sabato/domenica. I ragazzi di rockstead si mettono a tagliare non stop allo stand, riviste, corda, bambù ecc. dandosi anche il cambio e provando ogni tanto l'affilatura per far vedere che non perde. Sinceramente penso che un rockstead potrebbe andare avanti a lungo, più di tre giorni, a patto che tagli i materiali giusti, solo che l'esposizione/fiera dura tre giorni. A parte questo non penso che il rockstead durerebbe così tanto con legni secchi tipo faggio, quercia, olivo, tasso ecc. probabilmente durerebbe poco. Però se gli dai da tagliare cartone ecc. taglia davvero a lungo. Ecco un esempio... come dicevo il segreto con questi acciai particolarmente duri, oltre ad usarli bene, è quello di stroppare e non di riaffilare. Non devi arrivare al punto in cui non taglia più niente.


Comunque se davvero sei curioso di provare qualcosa di particolare, il consiglio è di prendere uno spyderco in zdp o maxamet. Due buone opzioni sono lo spyderco endura 4 in zdp189 (credo si trovi a circa 160 euro) e lo spyderco manix 2 in maxamet (sui 240 euro). Se non piacciono gli spyderco c'è il benchmade contego in cpmM4 a 62-64 hrc (sui 220 euro), ma non è così estremo come gli spyderco, che sono più volti alle prestazioni di taglio. In particolare gli spyderco vorrebbero dare acciai al top cercando di abbassare il prezzo con materiali più economici sul manico, l'endura 4 ha l'frn, una specie di plastica rinforzata con fibre di vetro. Acciai così duri è più facili trovarli sui chiudibili, perchè la destinazione d'uso è meno pesante, e le lame sono più corte, si risparmia il problema della mancanza di resilienza. Come diceva sopra Waltherfishing non c'è niente di più duro del vetro, in natura puoi trovare l'ossidiana che è paragonabile al vetro, difatti è chiamata vetro vulcanico per l'alta % di silicio, usata dalla preistoria, come anche la selce, per fare lame, strumenti ecc. Purtroppo la resilienza di questi materiali durissimi è nulla, sono talmente duri da essere estremamente fragili. Lo stesso vale per questi acciai così spinti, sono talmente tanto duri, da perdere quasi tutta la resilienza di un acciaio normale, per questo nel caso è meglio averli su strumenti più dedicati al taglio puro, come un chiudibile (o alcuni coltelli da cucina).

Il migliore che posso consigliarti in definitiva, così provi lo zdp189 giapponese, è lo spyderco endura 4, tutto full flat, 3 mm di spessore, leggerissimo, back lock, molto tagliente, temprato intorno ai 65 hrc, prezzo onesto, made in Japan. Lo zdp 189 è prodotto da Hitachi, è famoso per le durezze che può raggiungere e per le altissime % di Carbonio (3%) e Cromo (20%). In particolare è un acciaio inox, con dei livelli di Carbonio altissimi. Io l'ho avuto e provato, se sei curioso è l'opzione migliore. Lo trovi qua su lamnia:

https://www.lamnia.com/it/p/1810/co...ole-spyderco-endura-zdp-189-frn-verde-c10pgre

Chiedo scusa se si è andati OT, magari si pu spostare in un'altra discussione per non inquinare il topic sul nuovo E.R.
 
U

Utente 24852

Guest
Grazie mille, adesso vado a guardarmi il modello.
In quanto poi lo vorrei comunque usare in contesti naturali ;)
Però dai,... andrà benone, d'altra parte non dico mica sempre "che mi adatto alla grande??" AHAHAHAH
La forma della lama non mi fà impazzire... ma basterà tagliare un pelo l'anello... farci un'inserto e fissarlo per renderla più lineare, ahahah

Quindi, da quel che ho capito... con quel materiale non ci sono coltelli, non dico uguali, ma di forma simile a quello della ER o altri modelli del genere. Ho capito il discorso e la questione che stà dietro alla scelta commerciale di non produrne per determinati scopi... ma prima di spendere vorrei essere sicuro ;)


Adesso curioso ;) grazie mille
 
Ultima modifica di un moderatore:
se vuoi qualcosa che veramente massimizzi le prestazioni di taglio a discapito di tutto il resto, ossidiana. le lame in ossidiana sono fragili ma allucinanti come affilatura,

Esatto, l'ossidiana è praticamente "vetro" naturale :si:

Ci sono dei coltellinai moderni che si cimentano in repliche di coltelli paleolitici in ossidiana, una volta me n'è capitato uno ed ero lì lì per acquistarlo.
 
Grazie mille, adesso vado a guardarmi il modello.
In quanto poi lo vorrei comunque usare in contesti naturali ;)
Però dai,... andrà benone, d'altra parte non dico mica sempre "che mi adatto alla grande??" AHAHAHAH
La forma della lama non mi fà impazzire... ma basterà tagliare un pelo l'anello... farci un'inserto e fissarlo per renderla più lineare, ahahah

Quindi, da quel che ho capito... con quel materiale non ci sono coltelli, non dico uguali, ma di forma simile a quello della ER o altri modelli del genere. Ho capito il discorso e la questione che stà dietro alla scelta commerciale di non produrne per determinati scopi... ma prima di spendere vorrei essere sicuro ;)


Adesso curioso ;) grazie mille

Credo onestamente che sia sconsigliato provare a modificare uno spyderco in zdp189, 65 hrc sono tantissimi, quella lama è durissima. Loro la lavorano prima della tempra. Se togli il foro, essendo full flat da 3 mm, perde la parte più spessa della lama che gli dà resistenza strutturale, poi rischia di rompersi e non avresti modo di aprirlo. Togliere la tempra e lavorarlo sarebbe meglio. Ma è un po' una follia, nel senso che in Europa non so poi chi sia in grado di ritemprarlo, devi mandarlo in Giappone. Ci sono coltelli e acciai che si prestano a tanti tipi di modifiche, penso ad un 1095 a 56 hrc ecc. Purtroppo questo non è uno di quelli. Spyderco è famosa per il suo foro rotondo, brevettato, utile per l'apertura ad una mano, ma ci sta che non piaccia. Nel caso meglio comprare altro..

Di lama fissa, sempre spyderco ha fatto il mule in acciai molto spinti, purtroppo sono run limitate, molto difficili da trovare. Per il resto potresti trovare alcuni survive, sempre estremamente difficili da trovare. Ma i più estremi sono i lama fissa rockstead, che hanno prezzi altissimi, come dicevo. Questo extrema ratio a 60 hrc è tosto, soprattutto a causa del d2, ma non così estremo. I rockstead arrivano anche a 68 hrc, 8 hrc di differenza sono un abisso.
 
Spyderco è famosa per il suo foro rotondo, brevettato, utile per l'apertura ad una mano, ma ci sta che non piaccia. Nel caso meglio comprare altro.

Inizio OT:

infatti a me il foro non piace e non ho (e non avrò mai) degli Spyderco :biggrin:
Foro che, tra l'altro, mettono pure sui fissi... :poke:

Fine OT.
 
Alto Basso