Posto che l'autoaccensione di un incendio boschivo in inverno è un fenomeno sostanzialmente impossibile, è evidente che nel 99,99% dei casi alla base c'è un fattore umano.
Se gli inquirenti di due nazioni (I e CH), fra i quali ci sono esperti in incendi boschivi, ipotizzano la responsabilità dei due giovani nella causazione dell'incendio, immagino che qualche motivo concreto lo abbiano, quindi prima di pensare che gli inquirenti siano stupidi o prima di fare pensieri complottisti, mi chiedo quali siano stati i possibili scenari dell'azione.
Considerate che i giornalisti spesso scrivono emerite fesserie nel riportare i fatti.
E infatti, cito: "all’origine del rogo vi sarebbe infatti un fuoco acceso durante un bivacco notturno nella zona dell’alpe di Neggia che i due giovani ritenevano di aver spento completamente prima di coricarsi".
La descrizione dei fatti è poco chiara.
L'incendio è divampato nella notte o nella giornata successiva? I due hanno usato il fuoco solo nella notte o anche al mattino per preparare la colazione e poi se ne sono andati?
Secondo me è impossibile che il fuoco sia divampato nella notte perchè infatti è' evidente che se accendo un fuoco da bivacco e poi vado a dormire, sono nelle immediate vicinanze, quindi se parte un incendio non posso non accorgermene perchè mi ci ritrovo subito dentro e o fuggo o muoio. Un fuoco spento prima di andare a dormire, per quanto possa mantenere braci accese per ore sotto la cenere, SE è stato lasciato in pace, mi pare improbabile possa far partire un incendio il giorno dopo.
Queste cose sono evidenti a chiunque, organi inquirenti inclusi.
Quindi secondo me per ipotizzare la responsabilità dei due escursionisti potrebbe essere accaduto che i due, a mattina, prima di andarsene hanno sparpagliato le ceneri del fuoco (spento nella notte precedente o più probabilmente solo poco prima di andarsene), che però contenevano ancora braci; poi sono partiti convinti di aver disperso il tutto e quindi di aver eliminato il problema, ma le braci hanno fatto ripartire il fuoco in modo incontrollato.
Per spegnere il fuoco, lo si può sparpagliare e calpestare per bene, pratica che può anche essere efficace, ma che può essere fatta solo su terreni sassosi e ghiaiosi e non assolutamente su terreni inerbiti o comunque prossimi a bosco o sterpaglie.
Il fatto che si parli di "giovani", mi rende incline a considerare seriamente una ipotesi di questo tipo, anche perchè oggi molte persone, totalmente inesperte di vita agreste e montana e delle relative abilità manuali e conoscenze pratiche, si improvvisano avventurieri ed è quindi più facile che combinino, involontariamente, dei guai.
Comunque, la vicenda conferma quello che ho detto varie volte: accendere fuochi liberi in natura è potenzialmente pericoloso, sia per rischio di provocare incendi, sia per il rischio di beccarsi multe/processi anche nel caso che non vi sia stato alcun incendio o che l'incendio eventualmente verificatosi non abbia comunque avuto origine dal nostro focherello.