Trekking Orvinio-Castel di Tora e ritorno

Dati

Data: 18-19/09/2021
Regione e provincia: Lazio, Rieti
Località di partenza: Orvinio
Località di arrivo: Orvinio (in realtà poi Castel di Tora)
Chilometri: 34 (in realtà poi 15)
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: sempre
Segnaletica: Cammino San.Benedetto/Cammino S.Antonio
Dislivello in salita: 1670 mt (in realtà poi 609 mt)
Dislivello in discesa: 1670 mt (in relatà poi 909 mt)
Quota massima: 1154 mt
Accesso stradale: Orvinio
Traccia GPS: Orvinio-Castel di Tora e rientro ad anello


Descrizione
Questo micro trekking era nato nella mia testa mesi fa, come occasione per una uscita di due giorni con mio figlio di 13 anni. L'idea originaria era andare da Orvinio a Castel di Tora lungo la tappa del Cammino di S.Benedetto, dormire sul lungo lago da qualche parte con la tenda e quindi tornare per una strada differente in modo da chiudere l'anello.
Il percorso è banale e il pernotto sul lungo lago pure, quindi la parte interessante è diventata un'altra: costruire a tavolino una via del rientro (utilizzando mappe, BaseCamp e Google Earth) e quindi poi percorrerla. In particolare, man mano che mi abituo a usare le mappe e scandagliare i dettagli col massimo zoom, ho sperimentato due cose per me interessanti: a) scoprire punti di interesse di cui non sapevo nulla, che erano a margine del mio percorso ma un po’ “persi nel nulla” (ad esempio la Grotta di S.Michele lungo la via di rientro del mio percorso, a metà strada tra Castel di Tora e Pozzaglia Sabina); b) identificare su mappa delle possibili scorciatoie fuori sentiero, di cui verificare la percorribilità usando le isoipse delle mappe e le proiezioni tridimensionali di Google Earth. Mi si è aperto un piccolo mondo! A questo punto, non sapendo se davvero queste scorciatoie possano essere percorribili fino a quando sarò lì, ho deciso di crearmi dei waypoint di riferimento per sapere sul terreno quando sono arrivato ai punti previsti di svolta per le mie scorciatoie fuori strada e valutare sul campo se prenderli o meno. Mi sono divertito un sacco!

Fatta tutta questa lunga premessa, sabato mattina sono partito da casa, senza mio figlio ma col mio zaino. Pesato sono 8,2 kg inclusi cibo a 1 lt di acqua. Alla fine ho scelto il tarp invece della tenda per diversi motivi: è più piccolo (quindi sta nello zaino da 26 invece che in quello da 36: 300 gr in meno) e leggero (400 gr in meno); il meteo è buono; mi sostituisce lo shelter di sicurezza che porto dietro (200 gr)...ma soprattutto mi sono divertito troppo l'ultima volta a montarlo e dormirci e quindi voglio fare ulteriore esperienza in un contesto diverso.

Arrivo in auto a Orvinio verso le 9:00 e imbocco subito il percorso 315 del CAI seguendo la mia traccia: nebbia e umidità non mancano. All'ingresso trovo subito Maurizio, un gentilissimo sconosciuto che risulta essere l'organizzatore locale del Cammino di S.Benedetto, che mi dà alcune dritte sul percorso.
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Dopo pochi minuti eccomi a Santa Maria del Piano, chiesa del IX secolo da tempo abbandonata, resa maestosa dalla facciata col rosone assente, dalla torre campanaria con sequenza ascendente di monofore bifore e trifore e soprattutto dall'assenza del tetto (crollato), che le conferisce quel senso di grandezza ed "apertura al Cielo" che solo le chiese senza tetto hanno.
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Dietro si apre una piana dolcissima, popolata di mucche e vitelli. La vista della Chiesa e di Orvinio sono dolcissime.
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Arrivato alle pendici di Pozzaglia inizia la salita, abbastanza ripida, e subito dopo l'ingresso in un bosco, con squarci tanto belli quanto semplici. Incontro alcuni camminatori, che fanno l'interno Cammino in senso opposto, e mi danno anche loro indirizzi di riferimento a Castel di Tora, casomai ne avessi bisogno.
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Arrivato in cima, mi fermo per riposare e gustare il mio pasto, godendomi la vista dell'intero Lago del Turano.
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Quindi la discesa, l'attraversamento del ponte e l'arrivo a Castel di Tora, con l'agognato premio del g(i)usto.
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Purtroppo, la discesa ha riattivato il dolore al tendine rotuleo sinistro dell'ultimo mese e mezzo, che ormai evidentemente mi chiede un riposo più lungo e forse un po' di fisioterapia dedicata! :-x
Prendo quindi alcune decisioni. Domani, col cuore in frantumi, non farò il rientro previsto (la parte che più attendevo), ma chiamo un mio amico che abita in zona per farmi venire a prendere e pranzare insieme....ma solo domani. Per oggi ho ancora qualche ultima cartuccia da sparare.
....la salita al borgo di M.Antuni col suo eremo, entrambi molto belli e con vista spettacolare....
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...e la mia notte in bivacco col tarp, che ora diventa il vero sale della giornata. Dall'alto di M.Antuni identifico una bella caletta, poche centinaia di metri a destra del ponte di accesso a Castel di Tora entrando, con un tavolo di legno un albero e dell'erba. Lì passerò la serata e la notte. Ho pensato anche ad altri posti...ma ho proprio voglia di stare lì, a bordo lago, a sentire la notte che scenderà e la vita notturna che si accenderà....e pazienza per l'umidità!
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Il posto è delizioso, la vista pura e in fretta mi costruisco il mio riparo, col collaudato tent-setup, che tengo un po' più basso per proteggermi un po' di più dall'aria fredda che potrà venire.
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Ceno presto e attendo che scenda il tramonto, dolcissimo.
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La notte è una magia: pesci che saltano, rospi ed altri animaletti che sento camminarmi attorno, uccelli che si librano dai cespugli e planano sull'acqua con schianti d'ali che all'inizio mi svegliano...ma comincio ad abituarmi ai rumori della notte e all'idea che io sono un animale come loro, solo un po' più attrezzato. Persino il solito cinghiale d'assalto non mi agita più di tanto. Così la notte passa bene, riposata, e nonostante alla mattina il tarp sia fradicio di umidità e cominci a gocciolare, dentro sto caldo e comodo grazie alla buona attrezzatura (mat STS insulated UL e sacco STS Spark II).

....e poi l'alba......
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Il cuore gongola, lo stomaco chiama quindi ingollo una prima colazione tarp e poi (rimessa via l'attrezzatura) una seconda colazione al bar. Attendo il mio amico, passiamo una bella mezza giornata insieme e poi si torna a casa. Certo, mi manca il percorso del rientro, sarebbe stato proprio bello...ma sarà per la prossima volta...e intanto me ne torno a casa con tante cose dentro!
 

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oh mettetevi d'accordo: se fa schifo la prendo piccola, se la prendo grande dev'essere almeno dignitosa!:lol:
mi fai venire in mente quella vecchia battuta sul duce che diceva "italiani, ho 2 notizie da darvi, una buona e una cattiva. La cattiva è che d'ora in poi mangerete solo merca! La buona è che ce n'è per tutti!!!!":rofl:
 
Se vai al bar cosa prendi come birra alla spina?
la lattina che hai mostrato corrisponde grossomodo ad una birra piccola (che prendo di solito per "sfizio" e non ho molta sete).
se invece ho sete (come dopo una passeggiata) non prendo quasi mai meno di una birra media
 
Grazie del report, essendo di Roma penso proprio che mi andrò a vedere quei bei panorami (bellissimo quel panorama dove se non ho capito male hai pranzato). L'ultima volta da quelle parti ero sul monte Navegna, in cima c'era molto vento ma un bellissimo paesaggio sul lago. L'eremo credo di aver capito quale sia, passo spesso nelle mie domeniche in moto da quelle parti ma non ho mai preso quella stradina per l'eremo purtroppo. Molto bello anche il pernotto sul lago, anche se forse mi ci vorrà un piccolo upgrade (tenda NH Mongar 2, materassino STS Ether XT Insulated e sacco Decathlon Trek500 5/0)...

Appoggio la birra media anch'io però :D
 
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