Marca: Werner
Modello: Tybee FG IM
Uso: allround
Dimensioni:
lunghezza totale disponibile da 190 a 26o cm a passo di 5 cm
cucchiaio 43x18.25 cm – superficie 608cm2
Disponibile intera, divisibile in 2 o 4 part
Peso: 950g in pezzo unico, 2018g divisibile in 2, 1126g divisibile in 4
Costo: 170€ divisibile in 2
Werner è uno dei marchi del made in USA top al mondo per la produzione di pagaie da turismo che siano per canoa, kayak, SUP su acque bianche o mare.
La Tybee è il modello entry level di questo marchio ma ha tutte le caratteristiche di una pagaia “PRO”.
Sul sito viene descritta così: “For those that take a more casual approach to paddling, we still want you to experience the feel of a Werner Paddle on the water.”. Questa descrizione mi trova d'accordo solo in parte. Mi viene logico confrontarla con la Prijon Ardeche che ho recensito poco sotto e se è vero che le caratteristiche tecniche di questa pagaia danno una “experience to feel” di alto livello grazie ai materiali migliori ed allo snodo centrale regolabile non trovo per nulla vero che sia una pagaia che permetta un approccio “casuale” o spensierato.
Io ho la versione divisibile in due (l'unica che si trova in Italia che io sappia) lunga 215cm.
Il manico, nonostante sia il modello base del marchio, è lo stesso identico manico di tutte le pagaie Werner (pagaie che possono facilmente superare i 400€). Interamente in fibra di carbonio dal discreto spessore e reso ovale verso le pale per facilitare la presa e dare il senso della posizione della pala. Al centro c'è lo snodo, anch'esso in carbonio, con cui si può regolare l'inclinazione delle pale a step di 15° sia verso destra che verso sinistra così da poter scegliere l'angolo con cui ci troviamo meglio e far contenti anche noi mancini che magari apprezziamo una pagaia impalata al contrario. Non è possibile regolarne la lunghezza che rimane sempre fissa. Non serve dire che questo sistema è solido e robusto, prova ne è il fatto che questo marchio è tra i preferiti dei kayake di acqua bianca che si buttano giù con le loro barche dai torrenti più impetuosi del pianeta. Bisogna solo prestare un pochino di attenzione nel caso in cui venga lasciata smontata in spiaggia perchè se ci si infila la sabbia potrebbe incepparsi o non bloccarsi, nulla comunque che una veloce sciacquata non possa risolvere.
Il cucchiaio per questa versione economica è in Nylon prodotta con una tecnologia ad iniezione che combina la fibra di vetro con la plastica così da ottenere una pala molto sottile e leggera (ovviamente non tanto quanto una completamente in composito ma decisamente meglio rispetto alla Prijon Ardeche).
Non mi trova completamente in accordo la descrizione perchè secondo me questa pagaia richiede un minimo di approccio tecnico. Avevo elogiato la Prijon in quanto pur essendo una High Angle si adatta benissimo ad angoli di attacco minori grazie alla pala allungata e molto generosa. Questa ha una pala corta e spiccatamente asimmetrica, per lavorare bene ha bisogno di angoli alti e si avverte subito la perdita di efficienza se si pagaia basso. Ci ho fatto particolarmente caso qualche mese fa quando dopo più di un anno e mezzo ad usare solo la groenlandese (con cui si sta bassissimi) l'ho ripresa per una maratona fluviale di 42km... per i primi 30 mi lamentavo di una scarsa presa in acqua poi, quando mi sono riabituato a stare alto ha iniziato a lavorare bene.
Comunque nella vasta gamma di produzione di questo marchio la Skagit è la sorella quasi identica della Tybee caratterizzata da una pala studiata per angoli più bassi.
La Tybee si rivolge sopratutto al mercato di coloro che devono scegliere la prima pagaia e vogliono un prodotto che sia un compromesso tra la riduzione di peso del materiale composito ed un prezzo accessibile con il plus -non da poco- della divisibilità e regolazione dell'inclinazione.
Effettivamente come primo acquisto è molto azzeccato scegliere una pagaia robusta, affidabile, duratura e divisibile perchè poi, nell'evoluzione del materiale si avrà sia voglia di migliorare in base alle proprie caratteristiche (uno non può sapere subito se preferisce una high angle, una low angle, una groenlandese o una wing) sia uscirà la necessità di avere una pagaia di riserva da tenere sul ponte, dotazione di sicurezza necessaria quando si comincia a fare kayak oltre l'uscitina da pochi km.
La tybee è stata la mia prima pagaia e da quando è arrivata la greenland è la mia pagaia di rispetto, sempre ben posizionata sul ponte anteriore.
qui sopra la Werner Tybee nel ruolo di pagaia di rispetto sul mio Prijon Touryak 470
qui sopra la Werner Tybee nel ruolo di pagaia di rispetto sul mitico ASA KDM 520.
Nel pozzetto del kayak in basso la mia greenland in legno, in quello sopra una wing completamente in fibra di carbonio; due approcci diametralmente opposti alla pagaiata.
Werner Tybee (gialla) vs. Prijon RIM Ardeche (rossa) casualmente in tinta coi kayak
Link al produttore:
http://wernerpaddles.com/paddles/tybee-fg
(viene un po' di rabbia vedere quanto costa in USA rispetto che in Italia)
Modello: Tybee FG IM
Uso: allround
Dimensioni:
lunghezza totale disponibile da 190 a 26o cm a passo di 5 cm
cucchiaio 43x18.25 cm – superficie 608cm2
Disponibile intera, divisibile in 2 o 4 part
Peso: 950g in pezzo unico, 2018g divisibile in 2, 1126g divisibile in 4
Costo: 170€ divisibile in 2
Werner è uno dei marchi del made in USA top al mondo per la produzione di pagaie da turismo che siano per canoa, kayak, SUP su acque bianche o mare.
La Tybee è il modello entry level di questo marchio ma ha tutte le caratteristiche di una pagaia “PRO”.
Sul sito viene descritta così: “For those that take a more casual approach to paddling, we still want you to experience the feel of a Werner Paddle on the water.”. Questa descrizione mi trova d'accordo solo in parte. Mi viene logico confrontarla con la Prijon Ardeche che ho recensito poco sotto e se è vero che le caratteristiche tecniche di questa pagaia danno una “experience to feel” di alto livello grazie ai materiali migliori ed allo snodo centrale regolabile non trovo per nulla vero che sia una pagaia che permetta un approccio “casuale” o spensierato.
Io ho la versione divisibile in due (l'unica che si trova in Italia che io sappia) lunga 215cm.
Il manico, nonostante sia il modello base del marchio, è lo stesso identico manico di tutte le pagaie Werner (pagaie che possono facilmente superare i 400€). Interamente in fibra di carbonio dal discreto spessore e reso ovale verso le pale per facilitare la presa e dare il senso della posizione della pala. Al centro c'è lo snodo, anch'esso in carbonio, con cui si può regolare l'inclinazione delle pale a step di 15° sia verso destra che verso sinistra così da poter scegliere l'angolo con cui ci troviamo meglio e far contenti anche noi mancini che magari apprezziamo una pagaia impalata al contrario. Non è possibile regolarne la lunghezza che rimane sempre fissa. Non serve dire che questo sistema è solido e robusto, prova ne è il fatto che questo marchio è tra i preferiti dei kayake di acqua bianca che si buttano giù con le loro barche dai torrenti più impetuosi del pianeta. Bisogna solo prestare un pochino di attenzione nel caso in cui venga lasciata smontata in spiaggia perchè se ci si infila la sabbia potrebbe incepparsi o non bloccarsi, nulla comunque che una veloce sciacquata non possa risolvere.
Il cucchiaio per questa versione economica è in Nylon prodotta con una tecnologia ad iniezione che combina la fibra di vetro con la plastica così da ottenere una pala molto sottile e leggera (ovviamente non tanto quanto una completamente in composito ma decisamente meglio rispetto alla Prijon Ardeche).
Non mi trova completamente in accordo la descrizione perchè secondo me questa pagaia richiede un minimo di approccio tecnico. Avevo elogiato la Prijon in quanto pur essendo una High Angle si adatta benissimo ad angoli di attacco minori grazie alla pala allungata e molto generosa. Questa ha una pala corta e spiccatamente asimmetrica, per lavorare bene ha bisogno di angoli alti e si avverte subito la perdita di efficienza se si pagaia basso. Ci ho fatto particolarmente caso qualche mese fa quando dopo più di un anno e mezzo ad usare solo la groenlandese (con cui si sta bassissimi) l'ho ripresa per una maratona fluviale di 42km... per i primi 30 mi lamentavo di una scarsa presa in acqua poi, quando mi sono riabituato a stare alto ha iniziato a lavorare bene.
Comunque nella vasta gamma di produzione di questo marchio la Skagit è la sorella quasi identica della Tybee caratterizzata da una pala studiata per angoli più bassi.
La Tybee si rivolge sopratutto al mercato di coloro che devono scegliere la prima pagaia e vogliono un prodotto che sia un compromesso tra la riduzione di peso del materiale composito ed un prezzo accessibile con il plus -non da poco- della divisibilità e regolazione dell'inclinazione.
Effettivamente come primo acquisto è molto azzeccato scegliere una pagaia robusta, affidabile, duratura e divisibile perchè poi, nell'evoluzione del materiale si avrà sia voglia di migliorare in base alle proprie caratteristiche (uno non può sapere subito se preferisce una high angle, una low angle, una groenlandese o una wing) sia uscirà la necessità di avere una pagaia di riserva da tenere sul ponte, dotazione di sicurezza necessaria quando si comincia a fare kayak oltre l'uscitina da pochi km.
La tybee è stata la mia prima pagaia e da quando è arrivata la greenland è la mia pagaia di rispetto, sempre ben posizionata sul ponte anteriore.
qui sopra la Werner Tybee nel ruolo di pagaia di rispetto sul mio Prijon Touryak 470
qui sopra la Werner Tybee nel ruolo di pagaia di rispetto sul mitico ASA KDM 520.
Nel pozzetto del kayak in basso la mia greenland in legno, in quello sopra una wing completamente in fibra di carbonio; due approcci diametralmente opposti alla pagaiata.
Werner Tybee (gialla) vs. Prijon RIM Ardeche (rossa) casualmente in tinta coi kayak
Link al produttore:
http://wernerpaddles.com/paddles/tybee-fg
(viene un po' di rabbia vedere quanto costa in USA rispetto che in Italia)
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