Data: 20 maggio
Regione-Provincia: Lazio - Roma
Chi abita a Roma, domenica avrà sicuramente visto che razza di tempo grigio ci fosse
Sarei tanto voluta andare verso l’Abruzzo, com’era in programma, ma di andare in giro col rischio di prendere l’acqua non era il caso…ma tanto alla fine ci siamo bagnati lo stesso eheh!
Ricordandomi di un servizio fatto dal telegiornale, pochi giorni fa, abbiamo deciso di andare a vedere i fiori del Palatino, una buona occasione per fare un salto nel nostro passato.
Una considerazione, a volte mi viene spontanea, facciamo spesso tanti km. per andare dove ci porta l’amore per nuovi paesaggi e nuove esperienze e trascuriamo quello che la quotidianità ci offre… almeno a noi capita così.
Certo l’emozione non è la stessa che possiamo provare camminando in un vallone solitario o arrivando in cima a una vetta, ma anche nel centro di Roma, immaginando di camminare e girare per strade e giardini calpestati da Augusto o da Nerone…non è poi così male!
Il Palatino, poi, si può considerare la culla di Roma, infatti: (notizie tratte da archeoroma.com)
L'occupazione stabile del colle è testimoniata dai resti di un villaggio datato alla prima età del ferro (IX-VIII secolo a.C.) situato sulla sommità del Cermalus, il luogo dove la tradizione poneva l'abitazione di Romolo (Casa Romuli), e in accordo con la tradizione cronologica varroniana che fissava la fondazione di Roma, sul Palatino, sedici generazioni dopo la guerra di Troia, cioè nel 754-753 a.C.
Il giorno della fondazione (il 21 aprile) era quello della festa per l'antico culto di Pales (divinità italica dei greggi e dei pastori) che avrebbe dato origine al nome del
colle, il Palatium appunto.
Fin dall'età arcaica il Palatino fu il luogo preferito per le ricche dimore dei notabili della città: nella tarda età repubblicana vi abitarono Marco Emilio Scauro, Crasso,Cicerone, il triumviro Marco Antonio e infine Augusto; la scelta fatta da quest'ultimo venne seguita dai suoi successori che fecero costruire, nel corso della prima età imperiale, una serie di palazzi che trasformò il Palatino in un unico grande complesso: la fastosa residenza imperiale che finì con l'essere designata col nome stesso del colle, diventando così il "Palazzo" per eccellenza.
Nonostante il tempo, c’era la fila per entrare, tantissimi stranieri attraversano mezzo mondo e noi…(ogni tanto mi vergogno un po’ di conoscere così poco la mia città) ma il “richiamo dei boschi” a volte è troppo forte!
Doverosamente ci siamo fatti tutta la zona Severiana
Situate nell'area delle costruzioni severiane, le arcate sono situate nella parte più esterna (di fronte al Circo Massimo).
Si tratta di semplici strutture di notevole altezza che si possono vedere da lontano;si presentano come un doppio ordine di strutture a volta sostenute da piloni in laterizio.
Le arcate servirono ad ampliare la superficie della collina, permettendo di disporre di un piano artificiale sul quale poter costruire la nuova ala del palazzo imperiale.
Dalla terrazza, dove era situata la parte più importante dell'edificio, si può ammirare uno splendido panorama.
Sotto qualche goccia di pioggia ci siamo poi diretti verso lo Stadio
Situato nella parte privata della Domus Augustana, lo Stadio Palatino (o Ippodromo) si estende lungo tutto il lato orientale del palazzo imperiale ed è formato da un vasto spazio di forma allungata (metri 160 x 48 ) con un lato minore curvo.
Alle due estremità sono poste delle piccole costruzioni semicircolari che nell'antichità potevano essere delle fontane.
L'edificio era circondato da un portico a due piani (restaurato in epoca adrianea): il piano inferiore caratterizzato da una volta a botte con cassettoni e avente pilastri e semicolonne in laterizio un tempo rivestiti in marmo; il piano superiore formato da colonne in marmo.
Al centro del lato lungo orientale era situato il palco imperiale formato da un'esedra semicircolare circondata da un corridoio voltato a due piani con stucchi e con tre ambienti affiancati al livello dell'arena e aperti su questa.
Lo stadio era solcato da un largo viale ad anello da cui si diramavano vialetti ed aiuole ed era finemente arredato con statue e marmi di ogni genere, basti pensare che sono state prese da qui la maggior parte delle statue presenti nel Museo Palatino.
Per terra lungo tutto lo stadio si possono vedere colonne di marmo cipollino e di granito, capitelli e frammenti della decorazione marmorea che andava ad adornare l'intero stadio.
Non si può escludere che nello stadio possa essere identificato il Viridarium, uno spazio verde per il riposo e le passeggiate dove si dice che l'imperatore Eliogabalo abbia fatto trasportare una montagna di neve.
Sotto nuvole sempre più scure, siamo andati verso il museo Palatino e la Domus Flavia, che mi sono goduta particolarmente in onore dei tanti Flavi (chiaramente compresa me...) del forum
Fatta costruire da Domiziano tra l'81 e il 96 d.C. dall'architetto Rabirio, la Domus Flavia occupa tutta la parte centrale del Palatino.
Costruita tutta in laterizio e preceduta sul lato occidentale da un portico a colonne di marmo cipollino (in seguito sostituite da pilastri in mattoni) che doveva continuare anche sul lato nord dove si trovava l'ingresso principale, la Domus Flavia era la parte pubblica e di rappresentanza del Palazzo imperiale (la parte privata era la Domus Augustana).
Era formata da tre serie di ambienti disposti su tre lati di un peristilio rettangolare, circondato da un quadriportico con colonne di marmo numidico e con al centro una fontana ottagonale.
Al centro del lato settentrionale si apriva una enorme sala detta "aula regia" dove l'imperatore, seduto sul trono situato nell'abside semicircolare al lato opposto rispetto all'ingresso, riceveva e dava udienza.
La sala (metri 30,5 x 38,7) aveva colonne di marmo rivestite anch'esse di marmi (policromi) e con nicchie per statue.
La copertura della sala doveva essere costituita da un tetto displuviato con soffitto ligneo a cassettoni, mentre ai lati erano poste due sale minori: quella ad occidente, detta Basilica, era rettangolare, absidata e divisa in tre navate da una doppia fila di colonne (giallo antico) e probabilmente era destinata alle sedute del consiglio imperiale; quella ad oriente, detta erroneamente Larario, forse era la sede del corpo di guardia dei pretoriani, vista anche la sua vicinanza all'ingresso del palazzo.
Sul lato occidentale del peristilio è situata un'ala di raccordo tra le due aree principali del Palazzo, formata da una sala ottagona con quattro absidi e da due ambienti laterali simmetrici e a pianta ellittica.
Sul lato meridionale si apre al centro una vasta sala absidata pavimentata con lastre policrome e posta sopra un "vespaio" dove nei mesi freddi veniva fatta circolare aria calda, riconosciuta come il triclinio.
La sala aveva sul fondo un'abside semicircolare elevata sopra un gradino e si apriva ai lati con grandi finestre su due ninfei simmetrici dotati di una monumentale fontana ovale con corpo centrale che presentava delle nicchie.
L’ultima parte l’abbiamo fatta un po’ di corsa(infatti abbiamo trascurato il foro e gli orti Farnese) causa pioggia…penso proprio che dovremo tornarci… anche perché devo fare foto un po’ più colorate…
p.s. questo è l'album il tempo era brutto ma le foto le anche invecchiate un pò
https://picasaweb.google.com/106813588366565299912/RomaPalatinoUnTuffoNelPassato
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