- Parchi dell'Umbria
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- Parco Fluviale del Tevere
Dati
Regione e provincia: Umbria Oriveto
Località di partenza: Torreluca
Località di arrivo:Torreluca
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà:fuori sentiero rovi grotta
Segnaletica: quasi assente
Quota massima:400 m
-
Già il giorno prima di incamminarci, nel buio più totale una volpe è entrata in macchina e mi è saltata sulle gambe, sembrava amichevole.
Siamo partiti da Torreluca (destra) passando per i campi e scendendo verso il fosso della contea che è asciutto.
Procediamo ora in salita nel fitto della foresta fino ad arrivare alla grotta dei pozzi della piana.
Ci sono 5 ingressi noi abbiamo utilizzato quello sulla strada.
Basta una corda da 10 metri per raggiungere il fondo. È una grotta enorme in cui è facile perdersi, non è di origine carsica ma formata da faglie, in pratica ci si muove in spaccature nel terreno.
Dopo due corridoi si arriva ad alcuni passaggi attrezzati con corde fisse, e poi si arriva alla parte principale della grotta larga e ben concrezionata.
Dopo qualche ora di esplorazione siamo tornati in superficie ci siamo diretti in cima al monte.
Sulla cima c'è una rocca ormai in rovina e una bella vista del Tevere che si immette nel lago.
Qui abbiamo dormito.
Il giorno seguente abbiamo proseguito il cammino .
Prima verso il fiume Tevere a Sud raggiungendo la riva fuori sentiero fino alle grotte sulla sponda del fiume.
Poi a ritroso verso Nord, scendendo verso il fosso della contea.
Nello scendere sono iniziati i problemi, l'intenzione era di percorrere un tratto della forra e salire sul monte Marte, ma il sentiero da prima evidente si trasforma in una selva di rovi fino a diventare un percorso per cinghiali.
E in un attimo ci si ritrova fuori sentiero, alla fine abbiamo raggiunto la forra e la abbiamo percorsa per qualche metro.
Impossibilitati a proseguire siamo tornati indietro per la via dell'andata.
I percorsi sono a volte larghi ed evidenti altre ricoperti dalla vegetazione. Una serie di colline molto selvagge ma ad un passo dalla civiltà, ci sono molti bivi non segnati, sembra una zona frequentata più da cacciatori che da escursionisti.
Regione e provincia: Umbria Oriveto
Località di partenza: Torreluca
Località di arrivo:Torreluca
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà:fuori sentiero rovi grotta
Segnaletica: quasi assente
Quota massima:400 m
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Già il giorno prima di incamminarci, nel buio più totale una volpe è entrata in macchina e mi è saltata sulle gambe, sembrava amichevole.
Siamo partiti da Torreluca (destra) passando per i campi e scendendo verso il fosso della contea che è asciutto.
Procediamo ora in salita nel fitto della foresta fino ad arrivare alla grotta dei pozzi della piana.
Ci sono 5 ingressi noi abbiamo utilizzato quello sulla strada.
Basta una corda da 10 metri per raggiungere il fondo. È una grotta enorme in cui è facile perdersi, non è di origine carsica ma formata da faglie, in pratica ci si muove in spaccature nel terreno.
Dopo due corridoi si arriva ad alcuni passaggi attrezzati con corde fisse, e poi si arriva alla parte principale della grotta larga e ben concrezionata.
Dopo qualche ora di esplorazione siamo tornati in superficie ci siamo diretti in cima al monte.
Sulla cima c'è una rocca ormai in rovina e una bella vista del Tevere che si immette nel lago.
Qui abbiamo dormito.
Il giorno seguente abbiamo proseguito il cammino .
Prima verso il fiume Tevere a Sud raggiungendo la riva fuori sentiero fino alle grotte sulla sponda del fiume.
Poi a ritroso verso Nord, scendendo verso il fosso della contea.
Nello scendere sono iniziati i problemi, l'intenzione era di percorrere un tratto della forra e salire sul monte Marte, ma il sentiero da prima evidente si trasforma in una selva di rovi fino a diventare un percorso per cinghiali.
E in un attimo ci si ritrova fuori sentiero, alla fine abbiamo raggiunto la forra e la abbiamo percorsa per qualche metro.
Impossibilitati a proseguire siamo tornati indietro per la via dell'andata.
I percorsi sono a volte larghi ed evidenti altre ricoperti dalla vegetazione. Una serie di colline molto selvagge ma ad un passo dalla civiltà, ci sono molti bivi non segnati, sembra una zona frequentata più da cacciatori che da escursionisti.