Escursione Parco Urbano del Pineto

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Il parco del Pineto
Un pò di storia, per quest'area verde della zona nord ovest di roma.
Il parco sorge in un ampia valle denominata valle dell'inferno, si ritiene che tale toponimo possa fare riferimento al fatto che in passato come in altre zone di roma, la presenza di numerose fornaci, e dei fumi che si levavano da esse costituisse un immagine cupa e infernale della zona. Una delle fornaci è tutt'ora visibile benchè destinata ad altro uso, all'inizio (o fine) di via di valle aurelia.

Quando venni ad abitare a Roma, dopo un anno circa, scoprii l'esistenza di questo magnifico parco, e tutte le domeniche mattina, partivo con un amico dell'epoca e ci facevamo una lunga camminata per poi perderci nel parco fino all'ora di pranzo, quando spuntavamo a pineta sacchetti, da lì si comprava una confezione di pastarelle della montebovi a 500 Lire e con l'autobus si tornava alla balduina. All'epoca avevo circa 12 anni. Poi son cresciuto e mi sono spostato. Son tornato saltuariamente nel parco, ma ogni volta che lo faccio, la magia inizia appena passato il sottopassaggio della ferrovia.

Ferrovia realizzata per italia 90 e mai entrata in servizio, tanto per ricordare che il vizio delle grandi opere incomplete, che sono utili solo a chi le fa, è cosa vecchia.

Diamo un occhiata al parco nella sua interezza:
la mappa
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Venendo dalla balduina i due ingressi principali sono in basso a destra e centrali, e cioè dal parco giochi (che un tempo non esisteva) e al termine di una via privata, attraverso un cancello.

Questa volta, come quando ero ragazzino, son passato dal cancello.
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Son venuto in questo parco un pò in tutte le stagioni, ma va detto che la primavera e la prima estate sono i momenti migliori per apprezzarne la natura selvaggia e vigorosa. Il bello di questo parco è che sopratutto il lato di balduina, con la valle che immediatamente precipita verso il basso, non ha mai consentito di vivere il parco in maniera moderata, educata e civile. Non ha ingressi che ti rassicurano, ma devi immediatamente immergerti tra rovi e canneti che ti superano in altezza, udendo nel profondo degli ammassi vegetali il sussurrare d'acqua che scorre.
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Questo ha fatto si che il parco rimanesse un corpo estraneo e misterioso, o lo guardi da fuori o sei dentro, non ci sono prati accoglienti, e rassicuranti scorci, c'è la natura rigogliosa e irruenta.
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Lungo i sentieri scavati dalle acque piovane e dalle biciclette, si ha appena uno scorcio di quello che ci aspetta, una foeresta intricata e fitta che pare di essere in qualche film sul vietnam, i suoni della città già scarsi su questo versante si affievolisco con sorprendente velocità, e dopo poco ci si trova ad attraversare il sottopasso ferroviario, e si ode il suono dell'acqua che scorre, e che forma pozze o pericolose marane.
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E allora tocca utilizzare traballanti ponti improvvisati, e con tutto il sangue freddo che si possiede attraversare queste pozze melmose.

Il parco si sviluppa lungo l'asse nord ovest - sud est, appena usciti dal sottopasso si hanno tre strade:
Destra
andare a destra, superando svariate marane e a raggiungere poi un bivio con due strade che parallelamente, una sul fondo valle e una in alto tra i sugheri raggiungono la chiesa che si affaccia sulla pineta sacchetti.

Sinistra
Risalire un sentiero che segue la recinzione della ferrovia fantasma per poi risalire verso i grandi campi erbosi e ricollegandosi alla strada che poi conduce alla piccola pineta che costeggia via di pineta sacchetti, giù vicino alla cir.ne cornelia e alla sede della biblioteca comunale (dentro il parco).

Davanti a se
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Si attraversa il parco attraverso il suo lato più stretto e in mezz'ora si raggiunge la biblioteca e l'ingresso su pineta sacchetti, più dignitoso e organizzato, perfetto contraltare dell'ingresso di balduina, selvaggio e schietto. Il che per altro stride ancor di più se si pensa che la zona di balduina , legata alla stazione della ferrovia metropolitana di appiano è una zona elegante e rispettabile, con vie decorose dai nomi di scrittori e poeti latini, incastonata tra il popolare e smargiasso parco del pineto e il più rassicurante e addomesticato parco di monte ciocci. (nella mappa il parco ciocci è nell'angolo in basso a destra sotto quel gruppo di palazzi che svettano, il bronx de noantri. Le case popolari di valle aurelia.

Siccome non l'ho mai fatta prendo la strada dinnazi a me, e supero i sentieri che mi si aprono sulla sinistra. E mi lascio ammaliare dalle fioriture delicate dell'erba medica

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Delicate fioriture dell'erba medica!

Ninfe dei boschi mi chiamano a se con tentatori sentieri laterali, in cui l'edera s'avvinghia a pini marittimi.
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Altri fiori
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E alla fine arrivo alla piccola pineta prospiciente la biblioteca comunale, tra gli alti pini, alcuni più meditabondi si volgono verso il
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Quindi mi viene voglia di raggiungere il parco di monte ciocci, e vedere se esiste un possibile collegamento, e quindi imbocco un sentiero appena visibile tra erba e spighe che mi arrivano alla testa

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Alla fine arrivo a questo splendido sughero che sottolinea un bivio, oltre a recare una confortante ombra, sulla mappa a inizio post lo si può vedere tra la chiesa il alto a destra e quel gruppetto di case in basso a sinistra, che si incunea nel parco, tra questi due gruppi, sull'ansa del sentiero un piccolo alberello svetta solitario. Il sughero.
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Arsura! Estate in arrivo!

Decido di proseguire in direzione di valle aurelia, scelta che poi si rivelerà errata, perchè da come si vede nella mappa il sentiero fa alcuen curve e poi di fronte alle torri di valle aurelia. così vicine che ti sembra quasi di prenderle in mano, sterza per tornare alla pineta e alla biblioteca. Da li uno scorcio sulla ferrovia fantasma e le inutili gallerie che portano al viadotto sopra viale cipro.
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A fine giornata farò una foto esattamente dal lato opposto di questa, ma ancora non lo so.

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Dal parco una vista sul bronx de noantri.

Torno al sughero e prendo la strada che va verso la ferrovia e il fondovalle e in un bivio vedo un accesso alla ferrovia, mai entrato dentro. Passo attraverso l'apertura nella recinzione, un attimo e mi ritrovo davanti a questo:

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Lascio la ferrovia, torno al bivio di partenza stavolta giungendo dal sentiero che al trivio avevo descritto come "sinistro", ripasso sotto il passaggio ferroviario e giro subito a destra a seguire tra gli arbusti la ferrovia, incrocio un serpente (biscia dal collare?), arrivo alle case di via di valle aurelia, alla fornace in disuso, e a tutto un borgo che nn pare di stare a roma, prendo un paio di strade in salita per raggiungere appiano e da li il parco dei ciocci, e lì faccio l'incontro della giornata, scorgo un rarrissimo esemplare di gatto arboricolo:
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Infine raggiungo parco dei ciocci, con il suo fichissimo parco giochi per bambini, in cui non mi attardo, poichè un tizio con una macchina fotografica che fissa dei ragazzini che giocano in un parco mette in testa alle persone strane idee, (per la cronaca il parco ha la carrucola, e lo scivolo con le curve!!!).

Un ultima foto speculare a quella fatta dal parco
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E poi via verso casa, sempre a piedi fino a medaglie d'oro, aggiro il parco, e scendo a piazza giovenale, da lì via pereira, poi sopra piazza della balduina, su verso bambù residence e poi in un attimo sono casa che già fa sera.

Raccomando a tutti il parco del pineto, perché è un parco selvaggio con una manciata di sentieri principali e una miriade di sentierini che si lasciano e si ritorvano, con la bellissima zona della sugheraia che nn ho toccato oggi, con scorci tranquilli, e angoli selvaggi di cambogia o di foresta pluviale. E' un parco selvaggio, dove ci si sente per certi versi etranei, ed è questo il suo bello.

Certo il lato su pineta sacchetti è assolutamente più vicino al concetto di parco pubblico, con le panchine, le stradine dove correre, la biblioteca, le fontanelle, ma è un contrasto che ci sta bene, sopratutto perché arrivando dal lato selvaggio è piacevole trovare una natura rassicurante dopo che abbiam già fatto i conti con quella più ostile se mi si passa il termine.

Una specie di viaggio tra l'uomo e la natura come entità separate che nella zona domesticata trovano la loro sintesi.

Buona passeggiata.
 
Ultima modifica di un moderatore:
complimenti per le foto, davvero molto suggestive.
che peccato però tutto quel verde, di fianco alla ferrovia inutile non ci vedreste bene una bella colata di cemento / asfalto? e poi andiamo a fare l'expo...
 
Aggiungo che per arrivare con i mezzi dal resto della città si scende col trenino urbano (da Ostiense / Trastevere / San Pietro ecc) al Policlinico Gemelli, si torna verso il centro per via Trionfale per un 500 mt ed è fatta.

Sul treno (pendolari permettendo) si può portare la bici pagando il giornaliero bici (ancora a 3,50?) direi meglio la domenica per queste cose comunque.

A proposito di bici, molti spunti per praticare mtb (tratti scoscesi single track ecc) ma occhio alle spine (ecco, questo è il tipo di esperienza che ho fatto io: comprare urgentemente le fascie antiforatura! :p )

Il posto merita di entrare nell'elenco delle 100 cose da vedere a Roma prima di morire e non è nemmeno all'ultimo posto.
 
la ciclabile mancata

la ferrovia di cui si parla è abbandonata, in quel posto la ferrovia è sotterranea dai tempi di Italia '90 quando si farneticava di completare il tratto nord dell'anello ferroviario (cosa di cui a trenitalia suppongo non possa fregar di meno, trattandosi di mobilità urbana). Nella sede libera che arriva a Valle Aurelia (e nel tratto separato che sale da circonvallazione Gianicolense) si sperava che il comune avrebbe fatto il bis della ciclabile sul tevere per dirla tutta sarebbe una figata pazzesca ma ormai non se ne sta più nemmeno parlando.

(vedi sotto aggiornamenti nei post successivi)
 
Ultima modifica:
Per arrivare al parco direi che gli ingressi sono:

Con ferrovia metropolitana
Stazione gemelli e si torna indietro di 300m verso la chiesa.
Stazione Appiano e risale di 300m

Con la metro A
Stazione di cornelia e si cammina per 500m

Riguardo alla ferrovia, la ferrovia interrata e la ferrovia dismessa sono due entità differenti:

La prima è la viterbo - roma S. pietro, che salvo alcuni incroci con la strada, sarebbe un ottimo parco pedonale e ciclistico.

La seconda faceva parte dell'anello nord, mai entrata in funzione, e in parte sovrapposta alla prima e tutt'ora in funzione.

In generale cmq una grande, grandissimo e vergognoso spreco. Peggiorato dalla mancanza di riqualificare delle opere esistenti.
 
Bellissimo reportage, grazie! :si:
Abito a 50mt dal Pineto (fine via Battistini lato Gemelli) e ci vado un giorno sì e uno no per correre. Molto didattico per il trail running il giro del c.d. crinale, che ha dei tratti davvero laboriosi se fatti di corsa ma è anche, soprattutto, estremamente divertente!
Il giro è più o meno questo: Wikiloc - percorso Parco del Pineto ' Percorso tecnico' - Trionfale, Lazio (Italia)- GPS track

Riguardo la ciclabile sul tracciato della nuova ferrovia Roma-Viterbo, finalmente si vede la luce Parco Lineare: il 14 giugno l'inaugurazione della nuova pista ciclabile di Roma
Ebbene sì, pare si concluda la vergognosa saga di quest'opera (dieci anni per una pista ciclabile). Qui un video sul suo percorso
VIDEO - Il Parco Lineare come in un videogioco: ecco la nuova pista ciclabile di Roma

La pista permette di giungere al Pineto da quasi tutta Roma nordovest con relativa tranquillità. Teoricamente dovrebbe arrivare fino a Valle Aurelia, permettendo di arrivare in bici fino a S. Pietro
 
...dovrebbe arrivare fino a Valle Aurelia, permettendo di arrivare in bici fino a S. Pietro

Grazie per la buona notizia, la devo assolutamente fare! 5 Km in sede dedicata valgono il viaggio per venir lì a snasare come è, speriamo bene per il completamento, non mi dispiacerebbe fare in bici il ponte ferroviario di Valle Aurelia - e sognare un collegamento diretto o indiretto con la ciclabile del Tevere.
 
Ecco perché alla stazione di appiano il percorso benché chiuso era in grande spolvero, con panchine e la macchina per livellare i pavimenti.
Certo se si collegasse alla vecchia ferrovia di italia 90 potrebbe arrivare fino a trastevere in un nulla. Sarebbe la volta buona che mi tocca comprare una bicicletta.

Quanto mi piacerebbe avere un parco umano dove andare a correre, (poi magari nn ci andrei), il parco di monte mario è mortale, tutte salite e discese!

Grazie per i complimenti, ma sopratutto la vista del gatto arboricolo, e la foto che manca del gatto mafioso che dormiva all'angolo del marciapiede, che quando mi sono avvicinato per carezzarlo ha aperto un solo occhio e mi guardato come a dire: "Io non lo farei". Dopodichè certo che il messaggio fosse passato si è girato dall'altra parte e rimesso a dormire.

P.S.
Alla faccia de cappero che giro!, però non parte da dove abiti ma quasi dal mallia.
 
Ciao Lorenzo (ABqualcosa) grazie per questo tuo post!
Mi hai in qualche modo fatto "resuscitare", mi sono infatti un po' stancato di postare recensioni sul forum...

Abito a 150 metri dall'ingresso di Via Papiniano e spesso corro con Gerifalco e con i miei due cani, forse ci siamo casualmente incontrati senza saperlo.

Per fare piu' ricco il tuo topic, ti allego qualche foto, resa particolare dall'innevamento di febbraio 2012:

Il famoso "crinale di Gerifalco":

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[/url]DSC02626 by pierpado, on Flickr[/IMG]

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[/url]DSC02627 by pierpado, on Flickr[/IMG]

Pineta Sacchetti, pini (pinuspinea) piegati dal peso della neve (molti rami si spezzeranno):

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[/url]DSC02616 by pierpado, on Flickr[/IMG]


Veduta siberiana di baracche e dei panni stesi dei poveri clandestini costretti a convivere col gelo:

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[/url]DSC02612 by pierpado, on Flickr[/IMG]

Fontanile (sicuramente antico, questo non lo conosce quasi nessuno):
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[/url]DSC02621 by pierpado, on Flickr[/IMG]

Un saluto a tutti e grazie ancora ad ABqualcosa per il topic!:)
 
Grazie a te.
Che hai arricchito il post con delle vedute insolite, e siberiane.

Per quanto riguarda le recensioni ne ho sempre fatte poche, ma per il bene del forum ne vorrei fare qualcuna in più, compresi materiali , solo che prima mi va di testarli decentemente.

Per le uscite mi prende la pigrizia perché a scrivere sono un decerebrato, con le foto me la cavo, ma mica posso fare una recensione di sole foto, e poi quel che è peggio è che nn distinguo una quercia da un palo della luce.

Quando vedo i post di Fabri che ti mette il nome di ogni fiore, mi impressione tanto.

il fontanone so dov'è.
 
Questo post mi ha appassionato per parecchi motivi. Uno perchè amo particolarmente Roma con tutto quello che ha, compreso il suo verde ed i numerosi parchi sia dentro l'Urbe che fuori.
Poi mi è piaciuto il ricordo di quando avevi 12 anni. Bella storia.

Anch'io ho il mio parco del cuore ma è una storia molto lunga... prima o poi ci farò un bel post. Mi hai dato l'ispirazione!!!
Si tratta della pineta di Castelporziano, bella in ogni stagione con i suoi profumi di macchia mediterranea e di resina. Ci vado spesso a correre.

Grazie per il complimento del tuo precedente commento ma non mi ci vedo proprio come conoscitore di fiori. Da semplice appassionato di botanica il mio livello di conoscenza dei nomi ha un rapporto di 2 su un campione di 10!!! :rofl:
Il segreto è che sui miei post metto soltanto i nomi dei fiori che conosco...
:biggrin: :music:

Ciao!
 
A

Andreatv

Guest
Non credevo ci fossero posti così a Roma.
Che estensione ha? Ci sono anche animali?

:)
 
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