D
Derrick
Guest
Cari amici,
ho deciso di acquistare un paio di racchette da neve - di cui non ho esperienza alcuna - e sto rivoltando la ragnatela in cerca di informazioni.
Ho ristretto la scelta ad un paio di modelli.
Uno dei candidati è il modello Snow Cube prodotto da CAMP.
Si tratta di una ciaspola "telescopica", la parte posteriore è estensibile in modo da poter adattare la superficie di galleggiamento alle condizioni di neve o, se preferite, di ridurre l'ingombro quando non in uso rispetto alla superficie utile quando in uso.
Parrebbe l'uovo di Colombo e viene da chiedersi perché le racchette non siano tutte fatte in questo modo, visto che la neve non è sempre la stessa la "geometria variabile" parrebbe cosa utile.
Sorge quindi spontaneo il quesito, rivolto a chi già ha e usa queste racchette o a chi le ha viste in azione da compagni di escursione:
- E' una soluzione tecnica che ha senso? La maggiore superficie in posizione estesa è significativa?
- Sono robuste? Oppure in posizione estesa si rischia di romperle?
- Nel complesso, come vi trovate?
L'uso che ne farei è tranquille ciaspolate sui Simbruini. Peso con tutto lo zaino in assetto invernale meno di 70kg quindi, in effetti, credo che un paio di racchette piccole risolvano comunque, nel mio caso, quasi tutte le situazioni.
Leggo però di situazioni di neve molto farinosa in cui si finisce per faticare molto anche con le racchette e mi chiedo se le racchette "telescopiche" siano una gran genialata o una gran cavolata.
Non ho trovato pareri d'uso di alcun genere né in questo sito né altrove. Ho trovato un avviso del produttore su come risolvere un problema con le fibbie, ma null'altro.
Grazie di recensioni e pareri
Fabrizio
ho deciso di acquistare un paio di racchette da neve - di cui non ho esperienza alcuna - e sto rivoltando la ragnatela in cerca di informazioni.
Ho ristretto la scelta ad un paio di modelli.
Uno dei candidati è il modello Snow Cube prodotto da CAMP.
Si tratta di una ciaspola "telescopica", la parte posteriore è estensibile in modo da poter adattare la superficie di galleggiamento alle condizioni di neve o, se preferite, di ridurre l'ingombro quando non in uso rispetto alla superficie utile quando in uso.
Parrebbe l'uovo di Colombo e viene da chiedersi perché le racchette non siano tutte fatte in questo modo, visto che la neve non è sempre la stessa la "geometria variabile" parrebbe cosa utile.
Sorge quindi spontaneo il quesito, rivolto a chi già ha e usa queste racchette o a chi le ha viste in azione da compagni di escursione:
- E' una soluzione tecnica che ha senso? La maggiore superficie in posizione estesa è significativa?
- Sono robuste? Oppure in posizione estesa si rischia di romperle?
- Nel complesso, come vi trovate?
L'uso che ne farei è tranquille ciaspolate sui Simbruini. Peso con tutto lo zaino in assetto invernale meno di 70kg quindi, in effetti, credo che un paio di racchette piccole risolvano comunque, nel mio caso, quasi tutte le situazioni.
Leggo però di situazioni di neve molto farinosa in cui si finisce per faticare molto anche con le racchette e mi chiedo se le racchette "telescopiche" siano una gran genialata o una gran cavolata.
Non ho trovato pareri d'uso di alcun genere né in questo sito né altrove. Ho trovato un avviso del produttore su come risolvere un problema con le fibbie, ma null'altro.
Grazie di recensioni e pareri
Fabrizio