Prima di tutto una precisazione... si tratta di onesto acciaio 440 inox, quindi di scintille non ne farebbe molte col firesteel qualsiasi fosse stata la forma
(motivo per cui in genere per il bushcraft si scelgono i carboniosi)
in più essendo smussata dalla parte del dorso (almeno così mi sembra) fà in modo che il firestill non produca scintille.
Ad ogni modo pur non avendo le competenze di alfredo che mi aveva risposto tempo addietro a questo post, mi permetto di dare la mia opinione, avendo posseduto il coltello in questione.
Si tratta di un coltello molto bello e molto ben curato, come già fatto notare, ma per quanto riguarda un discorso strettamente pratico forse adesso farei altre scelte e cercherò di spiegare per punti come mai:
1. Il tagliente ondulato è poco comodo da riaffilare
2. La forma dell'impugnatura, un po' quadrata è comoda (vedi lunga abbastanza) per usi "di forza" come fare un po' di chopping e per sfrondare cammini chiusi, ma risulta scomoda per i grip stretti che si tengono su lavori di fino per un tempo prolungato. La possibilità di impugnare la lama "alta" aiuta, ma non pensare che sia eccessivamente comoda, soprattutto senza guanti o senza i calli del fabbro
3. Sebbene non si tratti di un coltellone, è un coltello dalle dimensioni importanti, questo, abbinato alla già citata forma della lama lo rende non semplice per i lavori di fino;
4. come diceva giustamente alfredo, è un coltello pensato per "smembrare animali" e pur non avendolo mai usato per questo scopo posso dire che ho motivi fondati di ritenere che in quel contesto operativo sarebbe un ottimo coltello, io però faccio hiking e trekking e quindi opero principalmente in un contesto operativo diverso.
5. Per quanto riguarda il batoning, un po' ce l'ho fatto, si tratta di un coltello robusto che non ha paura di essere maltrattato, la forma della lama non influisce più di tanto, ma forse per il batoning sarebbe più furbo orientarsi verso altre forme del tagliente (ancora una volta) e verso altri biselli (per esempio gli scandi performano molto bene in questo genere di cose, potendo fare da cuneo nelle fibre del legno)
6. Dettaglio non trascurabile quando si macinano molti km con la schiena carica: non è un coltello che definirei leggero.
7. se vuoi farci intaglio, o comunque bushcraft ti consiglierei proprio tutt'altro (dal mora fino all'enzo), per il semplice motivo che, come chiunque abbia intagliato qualcosa ti può confermare, più la lama è regolare ed il tagliente piano e meglio puoi controllarla. Il perché è banale, tu imprimi una forza approssimativamente lineare che si trasmette al legno mediante una lama ondulata e curva. Personalmente ho provato ad intagliarci un cucchiaio da un pezzotto di legno e dopo un bel po' di sacramenti ho deciso di continuare il lavoro con un mora companion hd... tutto un altro mondo, un decimo della fatica e maggiore precisione/controllo soprattutto sui dettagli)
Personalmente da diverso tempo per le mie uscite quotidiane assieme allo svizzero mi porto dietro un mora carbonioso, per le uscite di più giorni ci aggiungo un segaccio pieghevole e mi trovo molto bene, per cui lui da tempo è a prendere polvere nella sua custodia.
Come sempre è importante il contesto in cui vai ad utilizzare uno strumento e le finalità per le quali lo vai a scegliere, se il criterio è l'estetica nulla da dire, è una lama stupenda, ha una bellissima linea che a me ("vecchio" praticante di arti marziali) ha subito fatto accendere una spia.
Spero di esserti stato utile
Paolo