- Parchi d'Abruzzo
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- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Data: venerdì 9 dicembre
Partenza/Arrivo: piazzale di Prato Selva
Grado di difficoltà: E-EAI
Km: ignoti
Dislivello: circa 400 mt dal piazzale al punto più alto Colle Abetone, poi si scende e si risale dal rifugio del Monte che non so che altezza sia.
Difficoltà: nessuna,tranne forse il tanto freddo all'ombra la mattina.
Tempi: dal piazzale al rifugio circa due ore e mezza,con una piccola sosta(10 min.)contemplativa e per scaldarsi/asciugarsi un po'.
Descrizione:
Giornata dal magnifico silenzio,limpida,scorrevole dal ritmo piacevole e in sintonia con l'ambiente e il clima circostanti. La serenissima notte appena trascorsa,stamattina ha rallentato la mia partenza ,volutamente fino alle 9 e 20 ,dove il piazzale di Prato selva, finalmente assolato ,ha sbrinato ogni mio indugio.Appena iniziato la salita ,sotto i piloni muti delle piste ancora chiuse e desertiche,circa 10 centimetri di neve ghiacciata scrocchiava sotto gli scarponi,affondando giusto il centimetro per fare presa.La grande radura di prato Selva appariva come una tela bianca, colorata qua e là da arbusti e fiori secchi e spinosi creando la sensazione di una specie di deserto mongolo appena uscito dal freezer. Quando il sentiero lascia le piste e attraversa,un gelido bosco di faggi già spogli, ci si ritrova subito in Appennino;su tracce ben segnate sia di passi che di mezzo fuoristrada, i ramponi sono rimasti ancora un po' nello zaino fino alla splendida radura che si apre alla fine del bosco,una piazza assolata con qualche chiazza di soffice muschio dove non poteva mancare una pausa,visto il passo allegro tenuto nel bosco per evitare il freddo. Una manciata di frutta secca,una barretta di cioccolato, un orecchio a tanta pace e si riparte attraverso la radura puntanto la traccia,sempre ben evidente, che sale di nuovo nella faggeta sulla destra. Qui c'è un bel passaggio in mezzo a due rocce che differenza il percorso che qualche anno fa mi porto sotto al monte corvo e a vedere il rifugio dall'alto mimetizzato dalle identiche, in grandezza e forma, rocce in mezzo a una magnifica conca/ fosso. Stavolta seguo la traccia che scende quindi , e in mezz'ora di bel sentiero mi ritrovo sopra un piccolo colle che affaccia sul rifugio e la sua vallata. La vista scendendo, si apre su un maestoso Intermesoli e un lunghissimo monte Corvo che da qui sembra avere una nuova via di accesso,sempre stile camoscio come la cresta Owest, ma forse più fattibile...chi sa?! Intermesoli invece sembra veramente improponibile da questo lato. Al rifugio una birra veloce con Bruno e poi riparto di corsa perché la zona è già in ombra e fa un freddo cane. Risalgo fino alla piana della pausa dove metto giù al sole ,talvolta velato ora, un bel pranzetto con ravioli di ricotta e spinaci condito con panna e scaglie di parmigiano, una cosetta leggera insomma.....na fame!!!! Le porzioni da due di questo formato secondo me sono calcolate per bambini perché io l'ho spazzolate con un momento ammirando in tutto il suo splendore di veste già invernale del Monte Corvo. Ancora insoddisfatto,faccio fuori il the caldo ,qualche biscotto e un pezzo di cioccolato.A questo punto ,quasi,ho saziato la mia pancia ma non ancora la voglia di camminare un po', per cui zaino in spalla e cambio di rotta al ritorno, passando per delle crestine boscose fino al colle abetone 1700 mt. Colle abetone coincide con la fine della seggiovia più lunga di prato selva , per cui da lì, godendosi l'ultima ora di sole, giù dritti fino al piazzale con la neve ancora buona per un passo agevole e morbido anche con i ramponi a piedi. Giornata armoniosa, serena e immersa in un magnifico fosso del Rifugio dove la compagnia dei due colossi descritti si unisce alla romantica visione del mare.Percorrendo i paesaggi lunari dell'ultimo tratto, improvvisamente ecco spuntare, da sopra i boschi, l'originale che
presto mi riporta su questo pianeta,....forse....... perché tanto silenzio, lo specchio bianco della neve, la vista del mare e dei monti , che con questa splendida luce ,ormai radente, e le ombre sempre più lunghe delle piante spoglie, rendono l'atmosfera abbastanza surreale. Con la luna come compagna, insieme alla lupa felice di rotolare nel bianco la mia giornata volge al termine con le ultime luci sul grande piazzale, dove solo la mia macchina attende il suo autista. Alla prossima.
Partenza/Arrivo: piazzale di Prato Selva
Grado di difficoltà: E-EAI
Km: ignoti
Dislivello: circa 400 mt dal piazzale al punto più alto Colle Abetone, poi si scende e si risale dal rifugio del Monte che non so che altezza sia.
Difficoltà: nessuna,tranne forse il tanto freddo all'ombra la mattina.
Tempi: dal piazzale al rifugio circa due ore e mezza,con una piccola sosta(10 min.)contemplativa e per scaldarsi/asciugarsi un po'.
Descrizione:
Giornata dal magnifico silenzio,limpida,scorrevole dal ritmo piacevole e in sintonia con l'ambiente e il clima circostanti. La serenissima notte appena trascorsa,stamattina ha rallentato la mia partenza ,volutamente fino alle 9 e 20 ,dove il piazzale di Prato selva, finalmente assolato ,ha sbrinato ogni mio indugio.Appena iniziato la salita ,sotto i piloni muti delle piste ancora chiuse e desertiche,circa 10 centimetri di neve ghiacciata scrocchiava sotto gli scarponi,affondando giusto il centimetro per fare presa.La grande radura di prato Selva appariva come una tela bianca, colorata qua e là da arbusti e fiori secchi e spinosi creando la sensazione di una specie di deserto mongolo appena uscito dal freezer. Quando il sentiero lascia le piste e attraversa,un gelido bosco di faggi già spogli, ci si ritrova subito in Appennino;su tracce ben segnate sia di passi che di mezzo fuoristrada, i ramponi sono rimasti ancora un po' nello zaino fino alla splendida radura che si apre alla fine del bosco,una piazza assolata con qualche chiazza di soffice muschio dove non poteva mancare una pausa,visto il passo allegro tenuto nel bosco per evitare il freddo. Una manciata di frutta secca,una barretta di cioccolato, un orecchio a tanta pace e si riparte attraverso la radura puntanto la traccia,sempre ben evidente, che sale di nuovo nella faggeta sulla destra. Qui c'è un bel passaggio in mezzo a due rocce che differenza il percorso che qualche anno fa mi porto sotto al monte corvo e a vedere il rifugio dall'alto mimetizzato dalle identiche, in grandezza e forma, rocce in mezzo a una magnifica conca/ fosso. Stavolta seguo la traccia che scende quindi , e in mezz'ora di bel sentiero mi ritrovo sopra un piccolo colle che affaccia sul rifugio e la sua vallata. La vista scendendo, si apre su un maestoso Intermesoli e un lunghissimo monte Corvo che da qui sembra avere una nuova via di accesso,sempre stile camoscio come la cresta Owest, ma forse più fattibile...chi sa?! Intermesoli invece sembra veramente improponibile da questo lato. Al rifugio una birra veloce con Bruno e poi riparto di corsa perché la zona è già in ombra e fa un freddo cane. Risalgo fino alla piana della pausa dove metto giù al sole ,talvolta velato ora, un bel pranzetto con ravioli di ricotta e spinaci condito con panna e scaglie di parmigiano, una cosetta leggera insomma.....na fame!!!! Le porzioni da due di questo formato secondo me sono calcolate per bambini perché io l'ho spazzolate con un momento ammirando in tutto il suo splendore di veste già invernale del Monte Corvo. Ancora insoddisfatto,faccio fuori il the caldo ,qualche biscotto e un pezzo di cioccolato.A questo punto ,quasi,ho saziato la mia pancia ma non ancora la voglia di camminare un po', per cui zaino in spalla e cambio di rotta al ritorno, passando per delle crestine boscose fino al colle abetone 1700 mt. Colle abetone coincide con la fine della seggiovia più lunga di prato selva , per cui da lì, godendosi l'ultima ora di sole, giù dritti fino al piazzale con la neve ancora buona per un passo agevole e morbido anche con i ramponi a piedi. Giornata armoniosa, serena e immersa in un magnifico fosso del Rifugio dove la compagnia dei due colossi descritti si unisce alla romantica visione del mare.Percorrendo i paesaggi lunari dell'ultimo tratto, improvvisamente ecco spuntare, da sopra i boschi, l'originale che
presto mi riporta su questo pianeta,....forse....... perché tanto silenzio, lo specchio bianco della neve, la vista del mare e dei monti , che con questa splendida luce ,ormai radente, e le ombre sempre più lunghe delle piante spoglie, rendono l'atmosfera abbastanza surreale. Con la luna come compagna, insieme alla lupa felice di rotolare nel bianco la mia giornata volge al termine con le ultime luci sul grande piazzale, dove solo la mia macchina attende il suo autista. Alla prossima.
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