- Parchi della Toscana
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- Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna
Dati
Data: 19/01/2015
Regione e provincia: Toscana, Arezzo
Località di partenza: Passo della Calla, 1296 m. slm
Località di arrivo: Monte Falco, 1658 m. slm
Tempo di percorrenza: 1 h. 40 min. andata / 1 h. 20 min. ritorno
Chilometri: 10,26
Grado di difficoltà: T
Descrizione delle difficoltà: Nessuna in particolare, ovvia cautela in discesa a causa della neve ghiacciata
Periodo consigliato: Sempre
Segnaletica: Ottima, coincide con lo 00.
Dislivello in salita: 381 m. (riferito solo all'andata)
Dislivello in discesa: 64 m. (riferito solo all'andata, al ritorno valori ovviamente invertiti)
Quota massima: 1658 m. slm, cima di Monte Falco
Accesso stradale: Da Stia, provincia di Arezzo, si sale al passo della Calla lungo la SS310 del Bidente.
Descrizione
Avevo messo in agenda da tempo di fare un'escursione in questa parte di Appennino che conoscevo poco. Dalle mie montagne vedo spesso oltre il Mugello il gruppo Falco-Falterona come una montagna isolata ed ero curioso di vederla da vicino. Inoltre il monte Falco è la cima più elevata dell' Appennino Tosco-Romagnolo e quindi, dopo aver visto il video dell' utente mrliga74 (che ringrazio per l'idea) che aveva fatto lo stesso percorso mi decido a fare qualche ora di macchina per arrivare fin li.
Parto verso le otto di mattina, da dove abito ci vogliono circa due ore e mezza per arrivare al passo della Calla, attraversando tutto il Mugello (ma quanto è bello il Mugello? ). Parcheggio e comincio a salire lungo il crinale in una faggeta spoglia e fitta. Non c'è praticamente neve ma la temperatura è sotto zero e il sentiero è spolverato dalla galaverna caduta dai rami e si sente crocchiare sotto i piedi il fango ghiacciato. Via via che si sale si cominciano a trovare accumuli di neve sul sentiero, ghiacciata quindi ci si cammina agevolmente sopra. Il cielo è sereno con qualche strisciata di nuvole alte e pochissimo vento. Piccola nota di colore, oggi è il terzo lunedì di gennaio, si dice sia il blue monday, statisticamente il giorno più triste dell' anno. Sarà, ma quando si è immersi nella natura a fare quello che ci piace non c'è blue monday che tenga e un po' i nostri problemi sembrano più lontani.
Incontro il rifugio La Burraia a 1447 m. di altitudine e pochi metri dopo si apre la visuale su una bella prateria usata in passato come pascolo. Da qui verso nord si vedono le pieghe frastagliate dell' appennino tosco-romagnolo, stupende. Raggiungo quindi una sella tra il massiccio del Falco a est e il monte Gabrendo a ovest. Continuo a seguire un' evidente traccia tra l'erba e rientro nella faggeta. Si apre una vista verso il Casentino, l'aria non è molto nitida anche a causa dell' assenza di vento e le foto non mi vengono come vorrei, in compenso giro un video che spero sia apprezzato. Continuo a salire sempre lungo il sentiero 00 che coincide con l'escursione per tutto il percorso. Superata un' oscena struttura militare arrivo finalmente ad un'ultima salita che porta al crinale sommitale del Falco. Un cartello indica la cima, altri cartelli invece mettono in guardia che da li comincia una riserva naturale integrale in cui è vietato ogni tipo di accesso. Ma la vera sorpresa è un balcone a pochi metri con panchina annessa da dove si può spaziare con lo sguardo fino alle Apuane. Da qui riconosco il Corno alle Scale, il monte Cimone, il monte Gomito, il gruppo delle Panie, perfino i monti sopra casa mia (Cicialbo, Calvana, ecc..). In basso il Mugello è coperto da una coltre di nebbia che si dissolverà velocemente nel giro di un'ora dal mio arrivo. I faggi intorno sono coperti sui rami dalla galaverna e sono anche loro uno spettacolo notevole. Verso nord c'è una curiosa elevazione a forma di panettone detta Pian delle Fontanelle.
A questo punto è il momento dei leggendari panini Puli da escursione, schiacciatina con cotto, fette di pomodoro insalataro, maionese, un goccio di ketchup e peperoncino in polvere
Ritorno dopo un'ora sui miei passi.
Un saluto a tutti, segue il solito video
Data: 19/01/2015
Regione e provincia: Toscana, Arezzo
Località di partenza: Passo della Calla, 1296 m. slm
Località di arrivo: Monte Falco, 1658 m. slm
Tempo di percorrenza: 1 h. 40 min. andata / 1 h. 20 min. ritorno
Chilometri: 10,26
Grado di difficoltà: T
Descrizione delle difficoltà: Nessuna in particolare, ovvia cautela in discesa a causa della neve ghiacciata
Periodo consigliato: Sempre
Segnaletica: Ottima, coincide con lo 00.
Dislivello in salita: 381 m. (riferito solo all'andata)
Dislivello in discesa: 64 m. (riferito solo all'andata, al ritorno valori ovviamente invertiti)
Quota massima: 1658 m. slm, cima di Monte Falco
Accesso stradale: Da Stia, provincia di Arezzo, si sale al passo della Calla lungo la SS310 del Bidente.
Descrizione
Avevo messo in agenda da tempo di fare un'escursione in questa parte di Appennino che conoscevo poco. Dalle mie montagne vedo spesso oltre il Mugello il gruppo Falco-Falterona come una montagna isolata ed ero curioso di vederla da vicino. Inoltre il monte Falco è la cima più elevata dell' Appennino Tosco-Romagnolo e quindi, dopo aver visto il video dell' utente mrliga74 (che ringrazio per l'idea) che aveva fatto lo stesso percorso mi decido a fare qualche ora di macchina per arrivare fin li.
Parto verso le otto di mattina, da dove abito ci vogliono circa due ore e mezza per arrivare al passo della Calla, attraversando tutto il Mugello (ma quanto è bello il Mugello? ). Parcheggio e comincio a salire lungo il crinale in una faggeta spoglia e fitta. Non c'è praticamente neve ma la temperatura è sotto zero e il sentiero è spolverato dalla galaverna caduta dai rami e si sente crocchiare sotto i piedi il fango ghiacciato. Via via che si sale si cominciano a trovare accumuli di neve sul sentiero, ghiacciata quindi ci si cammina agevolmente sopra. Il cielo è sereno con qualche strisciata di nuvole alte e pochissimo vento. Piccola nota di colore, oggi è il terzo lunedì di gennaio, si dice sia il blue monday, statisticamente il giorno più triste dell' anno. Sarà, ma quando si è immersi nella natura a fare quello che ci piace non c'è blue monday che tenga e un po' i nostri problemi sembrano più lontani.
Incontro il rifugio La Burraia a 1447 m. di altitudine e pochi metri dopo si apre la visuale su una bella prateria usata in passato come pascolo. Da qui verso nord si vedono le pieghe frastagliate dell' appennino tosco-romagnolo, stupende. Raggiungo quindi una sella tra il massiccio del Falco a est e il monte Gabrendo a ovest. Continuo a seguire un' evidente traccia tra l'erba e rientro nella faggeta. Si apre una vista verso il Casentino, l'aria non è molto nitida anche a causa dell' assenza di vento e le foto non mi vengono come vorrei, in compenso giro un video che spero sia apprezzato. Continuo a salire sempre lungo il sentiero 00 che coincide con l'escursione per tutto il percorso. Superata un' oscena struttura militare arrivo finalmente ad un'ultima salita che porta al crinale sommitale del Falco. Un cartello indica la cima, altri cartelli invece mettono in guardia che da li comincia una riserva naturale integrale in cui è vietato ogni tipo di accesso. Ma la vera sorpresa è un balcone a pochi metri con panchina annessa da dove si può spaziare con lo sguardo fino alle Apuane. Da qui riconosco il Corno alle Scale, il monte Cimone, il monte Gomito, il gruppo delle Panie, perfino i monti sopra casa mia (Cicialbo, Calvana, ecc..). In basso il Mugello è coperto da una coltre di nebbia che si dissolverà velocemente nel giro di un'ora dal mio arrivo. I faggi intorno sono coperti sui rami dalla galaverna e sono anche loro uno spettacolo notevole. Verso nord c'è una curiosa elevazione a forma di panettone detta Pian delle Fontanelle.
A questo punto è il momento dei leggendari panini Puli da escursione, schiacciatina con cotto, fette di pomodoro insalataro, maionese, un goccio di ketchup e peperoncino in polvere
Ritorno dopo un'ora sui miei passi.
Un saluto a tutti, segue il solito video