Come nel film con Nino Manfredi :"Spaghetti house" dove presi in ostaggio dai banditi e richiusi nella dispensa, mangiavano i conchiglioni crudi ammollati nella passata di pomodoro fredda...ma per favore!!
esempio un po forte ma rende l ideaCome nel film con Nino Manfredi :"Spaghetti house" dove presi in ostaggio dai banditi e richiusi nella dispensa, mangiavano i conchiglioni crudi ammollati nella passata di pomodoro fredda...ma per favore!!
gli argomenti riguardante il cibo in escursione sono sempre temi molto interessanti che vanno ponderati attentamente, perché il cibo da usare in escursione è sempre un tasto molto dolente, in inverno si usa un pantalone pesante, in estate un pantalone in cotone, ed in entrambi le stagioni il problema è risolto, in estate ed in inverno portarsi dietro scatolette bustine varie, barattoli. fornelli, condimenti, ecc hanno sempre le stesse problematiche, ingombro, peso, volume, ecc difficilmente risolvibili, ecco perché è un argomento attualissimoRingrazio tutti per le risposte, non immaginavo avrei suscitato tanto interesse.
Buonasera, sono un cuoco e mi sono imbattuto per caso in questa discussione.
Reidratare la pasta è una pratica assolutamente normale, ma poco usata.
La pasta secca e' fatta di farina e acqua, che poi viene fatta asciugare per renderla conservabile. La pasta fresca si fa anche in casa e di solito la si cuoce subito ( pensate alle orecchiette pugliesi) . Una pasta fresca ( o reidratata) cuoce in pochissimi minuti.
Potrebbe quindi essere una idea, portare della pasta che si reidrata durante la giornata, ma vanno fatte alcune prove sui tempi di reidratazione.
Una volta "scoperto" il tempo di reidratazione sarebbe interessante pesare la pasta per verificare quanta acqua ( e un po' di sale) ha assorbito in modo tale da non sprecare ( e trasportare) troppa acqua . In teoria almeno lo stesso peso della pasta, ma credo ce ne voglia di più.
una cosa importante: VA COMUNQUE COTTA. la farina cruda non si mangia. Ma basta 1 minuto o 2 in padella. Quindi niente pentola che bolle.
Una pasta fresca ( o reidratata) cuoce in pochissimi minuti
Io la pasta fresca la cuocio comunque in acqua bollente, ovviamente salata diversamente sarà sciapa, per 3 4 5 6 minuti a seconda del formato, se è all'uovo, se la faccio io o se la compro ..... una pasta reidratata non dovrebbe essere tanto diversa e, in ogni caso, se mi limito a saltarla in padella, ovvero risottandola, i tempi si allungano di qualche minuto, a prescindere che vi aggiunga acqua bollente o che abbia un condimento volutamente più acquoso.Ma basta 1 minuto o 2 in padella. Quindi niente pentola che bolle.
Buonasera, sono un cuoco e mi sono imbattuto per caso in questa discussione.
Reidratare la pasta è una pratica assolutamente normale, ma poco usata.
La pasta secca e' fatta di farina e acqua, che poi viene fatta asciugare per renderla conservabile. La pasta fresca si fa anche in casa e di solito la si cuoce subito ( pensate alle orecchiette pugliesi) . Una pasta fresca ( o reidratata) cuoce in pochissimi minuti.
Potrebbe quindi essere una idea, portare della pasta che si reidrata durante la giornata, ma vanno fatte alcune prove sui tempi di reidratazione.
Una volta "scoperto" il tempo di reidratazione sarebbe interessante pesare la pasta per verificare quanta acqua ( e un po' di sale) ha assorbito in modo tale da non sprecare ( e trasportare) troppa acqua . In teoria almeno lo stesso peso della pasta, ma credo ce ne voglia di più.
una cosa importante: VA COMUNQUE COTTA. la farina cruda non si mangia. Ma basta 1 minuto o 2 in padella. Quindi niente pentola che bolle.
Esperienza di "cottura" a freddo zero, però da ingegnere ti direi di tentare prima di tutto un approccio molto "lineare"... se per cuocere una pasta da 14' hai impiegato 210' (= 3:30) vuol dire che ogni minuto di cottura sono 15' di ammollo a freddo, quindi ad esempio per una pasta da 8' io a naso tenterei 120' di ammollo...cioè 2:00Per della buona pasta di grano duro con tempo di cottura in acqua bollente indicato il 14' ho impiegato quasi 3:30 h.
Va benissimo per scopi escursionistici, metti la pasta in borraccia la mattina e a mezzogiorno l'è bella e cotta, poi condimento, un minuto sul fuoco e pappi.
Il problema è utilizzando vari tipi di pasta con diversi tempi di cottura espressi in minuti non è pratico che ogni mezzora apri la borraccia e controlli se è cotta.
Mi chiedevo se qualcuno con più esperienza può darmi ulteriori informazioni; l'ideale sarebbe una tabella di conversione dai tempi di cottura a quelli a freddo.
Grazie, giuste indicazioniEsperienza di "cottura" a freddo zero, però da ingegnere ti direi di tentare prima di tutto un approccio molto "lineare"... se per cuocere una pasta da 14' hai impiegato 210' (= 3:30) vuol dire che ogni minuto di cottura sono 15' di ammollo a freddo, quindi ad esempio per una pasta da 8' io a naso tenterei 120' di ammollo...cioè 2:00
Attento ad ogni modo che un ammollo in acqua del rubinetto di casa magari a 18° non è la stessa cosa che l'ammollo con acqua di sorgente a 5°, quindi i tempi "sul campo" possono variare ulteriormente...
E pensare che a casa sono perseguitato perché non mi importano i tempi indicati sulla confezione ed assaggio la pasta se è cotta, dicono che è una scusa per abbuffarmi![]()
Una tecnica alternativa (tutta da sperimentare...) sarebbe quella di capire quanta acqua assorbe la pasta per essere cotta (tempo fa mi sembrava di aver fatto una prova e che 100 gr di pasta cruda diventavano 260 cotti... ma sono ricordi di N anni fa quindi da riverificare) e fare l'ammollo mettendo l'acqua giusta che serve per la reidratazione... a quel punto puoi mettere la pasta in ammollo anche dalla mattina, tanto una volta che l'ha assorbita tutta oltre non può andare...
Per esperienza giornaliera la pasta Rummo, mezze penne, 100gr. a crudo diventano 200gr. da cotta (12 minuti, un minuto in più di quello indicato).
Giustissimo... Il primo metodo però è tutto da collaudare!
Cercasi cavia...![]()