- Parchi del Veneto
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- Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Data: 9 luglio 2022
La difficoltà inizia al casello di riccione quando sai che ti dovrai fare 2h di guida in autostrada e cercare un posto per mettere la tenda senza pagare, al buio e in un posto in cui non sei mai stato.
Siamo partiti dalla località Le fraine 1600m
Fino al rifugio tutto bosco e comoda strada sterrata poi vedi il Pelmo.
Uno dei peggiori rifugi provati il Venezia, Agnese se stai leggendo occhio a dove metti il pane!
Dal rifugio a 1950m si va a destra su sfasciumi per arrivare all'attacco un piccolo tratto su roccia che ci porta verso sinistra evitando la verticalità.
La cengia allo stato attuale è protetta da chiodi e il passaggio del gatto ha una corda in buono stato.
È stato divertente comunque, basta stare concentrati, sicuramente è scomoda,esposta,stretta.
meglio che non venga attrezzata, se diventa una ferrata l'unica è mettere anche il semaforo.
Usciti da quello che è il pezzo brutto della via si vede questo.
E da qui vai un po' dove te la senti, alternando grossi gradini di roccia a lunghi ghiaioni con scorci sulle due spalle del Pelmo.
Dove i precedenti salitori trovarono il passaggio più semplice posero dei tumoli di pietra che a centinaia ora segnano la via.
Questa è la parte finale verso la cima, c'è un breve tratto di cresta molto bello ma esposto e in particolare un blocco di 3 m verticale da superare a destra esponendoti un casino. Però c'è il chiodo.
Vista su cortina.
Il Civetta dove l'anno scorso ci siamo presi la pioggia a 3000 metri.
Parete nord se vi piacciono le vertigini
Marmolada e piz Boè, ho avuto l'onore di salire entrambe
E stop. Fino a qui tutto bene!
La difficoltà inizia al casello di riccione quando sai che ti dovrai fare 2h di guida in autostrada e cercare un posto per mettere la tenda senza pagare, al buio e in un posto in cui non sei mai stato.
Siamo partiti dalla località Le fraine 1600m
Fino al rifugio tutto bosco e comoda strada sterrata poi vedi il Pelmo.
Uno dei peggiori rifugi provati il Venezia, Agnese se stai leggendo occhio a dove metti il pane!
Dal rifugio a 1950m si va a destra su sfasciumi per arrivare all'attacco un piccolo tratto su roccia che ci porta verso sinistra evitando la verticalità.
La cengia allo stato attuale è protetta da chiodi e il passaggio del gatto ha una corda in buono stato.
È stato divertente comunque, basta stare concentrati, sicuramente è scomoda,esposta,stretta.
meglio che non venga attrezzata, se diventa una ferrata l'unica è mettere anche il semaforo.
Usciti da quello che è il pezzo brutto della via si vede questo.
E da qui vai un po' dove te la senti, alternando grossi gradini di roccia a lunghi ghiaioni con scorci sulle due spalle del Pelmo.
Dove i precedenti salitori trovarono il passaggio più semplice posero dei tumoli di pietra che a centinaia ora segnano la via.
Questa è la parte finale verso la cima, c'è un breve tratto di cresta molto bello ma esposto e in particolare un blocco di 3 m verticale da superare a destra esponendoti un casino. Però c'è il chiodo.
Vista su cortina.
Il Civetta dove l'anno scorso ci siamo presi la pioggia a 3000 metri.
Parete nord se vi piacciono le vertigini
Marmolada e piz Boè, ho avuto l'onore di salire entrambe
E stop. Fino a qui tutto bene!