Pensate mai di scappare via per sempre?

Pensate mai di scappare via per sempre?!
ultimamente ci penso spesso. Sarà che il periodo è difficile, soprattutto in Italia, ma a volte ho voglia di cancellare tutto e scappare via per riconciliarmi alla Natura. Ho sempre desiderato vivere un avventura in solitaria in giro per il mondo, e zaino in spalla vivere di poco e di niente: un diario, una manciata di libri da cui non posso staccarmi e via lontano verso sentieri difficili e spettacolari.
Mi sveglio ogni mattina, come voi presumo, e vado a lavorare; a fine mese mi rallegro perchè gli sforzi e le umiliazioni che ho dovuto patire hanno dato il loro frutto che seppure ha il puzzo del compromesso è pur sempre qualcosa che da sollievo. Mi sveglio ogni mattina come voi pensando di fare tutto ciò che è necessario e giusto, ma cos'è giusto mi domando ?!
Provo sollievo quando in mano stringo una banconota da cento, eppure il giorno dopo la banconota non c'è più e con essa anche il sollievo ... allora come può essere giusto tutto questo?!
La verità è che a me non frega del mio lavoro e sinceramente se non fosse per il fatto che per vivere in questa società c'è bisogno di soldi, brucerei ogni banconota esistente al mondo. Allora cosa ho pensato ...
se avessi davvero il coraggio di liberarmi dalle catene di tutte queste false sicurezze che la società vigliaccamente ha rifilato a tutti noi, che oltretutto si sono rivelate delle vere e proprie prigioni spirituali, manderei tutti quanti e finalmente farei davvero qualcosa che mi facesse sentire bene.
Purtroppo il coraggio di fare una cosa del genere s me manca per tanti motivi che in qualche modo mi legano a questo posto che chiamo casa, e quindi sono qui, come la maggior parte di voi, a scontare la pena di un reato che non esiste aspettando e sognando un posto di sconfinata natura che da qualche parte mi attende, magari un giorno, quando tutto sarà diverso e io sarò diverso.
Mi piacerebbe sapere la vostra opinione; il vostro pensiero e i vostri sogni. Cosa vi piacerebbe fare nella vostra vita ? dove vi piacerebbe vivere e come vi piacerebbe farlo?
... io ho sempre desiderato vedere l'Antartide per esempio, è il mio sogno nel cassetto poter attraversare l'Antartide, ma più che un cassetto è una cassaforte la mia ;)
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ma il tuo è desiderio di fuga dalla società in generale o dal tuo Paese?
Bisognerebbe sapere quanti anni hai, che cosa sai fare e che cosa saresti disposto a fare, perchè ovunque nel mondo avrai bisogno di svolgere un'attività o retribuita o che ti metta in condizioni di autosostenerti, e quest'ultima opzione non è precisamente da tutti.
Comunque sa hai meno di trent'anni, un minimo di risparmi da parte, una discreta conoscenza dell'inglese parlato e la tua vuole essere una fuga dall'Italia e magari anche dall'Europa c'è l'Australia, che ha anche il vantaggio di essere abbastanza vicina all'Antartide.
Per quanto riguarda i miei desideri..ho un'età nella quale ci si può solo augurare di non avere eccessivi problemi di salute :)
 
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Allora, personalmente ho lasciato le sicurezze che avevo in città (famiglia, amici, lavoro) e mi sono trasferito in montagna (ho pure vissuto nel bosco 3 mesi), tentando di autoprodurre più che posso, di lavorare (intendo lavoro salariato) il meno possibile per avere più tempo da dedicare a orto, bosco e passioni, e per non alimentare ulteriormente la macchina del capitale, ecc...Devo dire che sto meglio e che non tornerei mai indietro, nonostante le difficoltà, ma mi rendo bene conto -ed è bene saperlo- che dalla società o meglio, dalla civilizzazione di stampo occidentale (ma tutta in genere) non si scappa perché le dinamiche che sono innescate a livello globale ti raggiungono ovunque, anche se decidessi di vivere in un villaggio primitivo in Papua Nuova Guinea. Questo va sempre tenuto a mente per evitare che la frustrazione si nasconda nello zaino e ci segua ovunque andiamo. La fuga di stampo 700esco non può più esistere perché prima il mondo era immenso, sconosciuto e selvaggio, c'era spazio per "sparire", oggi no, non esistono più parti bianche sulle carte e volendo tutti arrivano quasi ovunque...Se si ha ben chiaro ciò allora si può andarsene lontano o vicino autorganizzandosi ed autogestendosi, ricordandosi che non si può chiudere lo schifo dietro una porta ma si può tenere a bada e vivere alternativamente ai suoi assunti ed eventualmente - per chi ne avesse voglia- combatterlo...
 
ciao, anche a me capita di pensare le stesse cose che ci racconti.
A volte mi verrebbe voglia di mollare tutto e andare nella foresta. Dico: "che vita sto facendo? E' reale stare in laboratorio chiusa tra 4 mura o come sto facendo ora, davanti ad un computer, negandomi l'esperienza del mondo reale?". Ogni tanto mi sembra di vivere in una prigione: 4 mura-casa, 4 mura-lavoro, 4 mura-auto, sempre chiusa insomma. L'unica valvola di sfogo sono i weekend e le vacanze in trekking o campeggio.
Senza parlare appunto della questione denaro che hai toccato.

Alla fine però bisogna essere concreti. Al primo problema di salute (io ne ho avuti un po' durante la mia vita quindi mi rendo conto bene.....) ringrazio di essere nata al giorno d'oggi. Altrimenti sarei morta da tempo.
Poi la questione lavoro. Di fatto con la società d'oggi, basata sulle banconote, non c'è scelta. O hai i soldi, o non fai niente. C'è poco da dire, puoi anche avere l'orticello, il maiale e le galline, ma dipenderai sempre e comunque dalla società e dai soldi. Per la salute, l'istruzione, e anche gli hobby (resisterai senza comprare un coltello? Ti si rompe il sacco a pelo e che fai: ti procuri varie oche e le spiumi e ti dedichi al DIY?!).
E' importante avere dei soldi, e per avere la dignità di pagarsi casa e le spese, di fatto (purtroppo) è quello che al momento ci rende liberi e indipendenti. Liberi anche di far vacanze, mangiare quello che vogliamo, viaggiare e dedicarsi ai propri hobby. Tempo fa l'hobby NON ESISTEVA. Adesso la pensiamo così perchè stiamo ancora abbastanza bene, e tanti di noi hanno i bisogni primari soddisfatti.

va così, al momento, putroppo, ma che bisogna fare? Almeno è buono avere un lavoro, e meglio ancora avere un lavoro che piace. Non piace nemmeno a me questa situazione, mi mette anche molta insicurezza.
Secondo me quello che si può fare, nel proprio piccolo, è limitare un po' quest'onda di consumi, per cercare di uscirne un po' da questo sistema, o attuare azioni protettive per l'ambiente (fare la raccolta differenziata, ad esempio). Azioni drastiche son molto difficili.....
 
Boh ciclicamente mi capita ormai dopo circa 8 anni di frequenza del forum, di leggere, chiamiamoli cosi', questi sfoghi da parte sopratutto di giovani che hanno le tasche piene di tutto il malaffare che ci circonda. ma sono solo sogni, le false sicurezze cui accennavi purtroppo non sono prescindibili salvo usare il bisturi come mi e' parso di capire ma il bisturi poi fa' male. Quando vi assalgono questi desideri di partire e lasciare tutto alle spalle, direi che sia il caso di sedersi,trovare un amico ,sfogarsi, ma riflettere. Ma cosa andremmo a fare? dove? purtroppo c'e' bisogno di soldi dovunque si vada, alaska,sud america,australia ecc. Ma davvero si puo' pensare come si vedeva una volta in una vecchissima pubblicita' di fare il fagottino appenderlo ad un bastone e andarsene? sara' che sto' invecchiando ma avrei serie difficolta' a sopravvivere anche i primi tempi di espedienti senza un cospicuo conto bancario alle spalle perche' partire, viaggiare, andarsene lontano ha un costo. Si daccordo, si puo'viaggiare con le petroliere, le porta container, dormire nelle aziende agricole per la quali si lavora ecc. ma sono tutte cose che vanno bene una stagione magari a scuola chiusa come si faceva una volta ma pensare di chiudere e partire.....Non e' facile.
 
S

Speleoalp

Guest
Io meglio che non mi espongo troppo... sappiamo tutti che fine farei fare alla discussione e che fine farei io, ahah
Mi limito a qualcosa in base a quello che hai scritto... vorrei non fuggire, ma poter vivere la mia libertà. Vorrei farlo con la consapevolezza che per la società non è una cosa illegale. Soprattutto vorrei farlo senza andarmene dalla mia regione nativa,... non potrei mai abbandonare la "mia" terra.

Dove mi piacerebbe andare se non avessi queste mie "fisse" e "convinzioni".... dopo aver visitato le Svalbard, penso che andrei lì.

Ma sicuramente è fattibile, se non a vita... per determinati periodi. Prendere e andare... senza soldi, senza nulla... ovviamente se non si desidera andare lontano.
 
"ognuno è responsabile della propria felicità o infelicità" , lessi da qualche parte tempo fa.
in questo mondo schifoso, lurido e indecente ci sono persone che sono serene, le vedi dalle facce, dagli sguardi e dalle rughe sul viso.
prima di andare chissà dove a fare chissà cosa cerca di capire quello che tu puoi fare per te, lasciando fuori dai discorsi la società che il più delle volte non c'entra nulla, spesso la usiamo come scusa perchè è difficile ammettere che la nostra infelicità la creiamo solo noi (e ci riusciamo piuttosto bene, purtroppo)
 
S

Speleoalp

Guest
...chiaro ma le leggi che inseguono le persone non sono sicuramente da ricondurre alle nostre paure, scuse... il discorso è più che valido, ma una parte di colpa arriva anche dalla società... sarebbe completamente valido se ci fosse una scelta libera. Tutto è ormai regolato dalla società/governi,... come diceva qualcuno,.... Ogni nostra scelta passa dalla loro approvazione
 
la colpa più grande della nostra società è quella che non ci ha mai spiegato come funziona la testa, siamo tutti bravi a fare di conto ma poi non sappiamo gestire la nostra mente.
ed è proprio da questo luogo che partono i nostri pensieri, il più delle volte sono senza controllo, la mente pensante, ovvero l'infinito "bla bla" che sentiamo dentro la nostra testa e che il più delle volte non vorremmo sentire
 
S

Speleoalp

Guest
Forse perché la società non insegna ad usare la propria testa, ma ci plasma ad usarla solo come vuole lei e per quello che vuole lei.
Io personalmente se devo darmi la colpa per qualcosa che vorrei fare, ma non faccio... me la dò.
Ma altrimenti una cosa per essere esclusivamente "colpa mia" dev'essere solo una mia scelta, se la felicità o l'infelicità è ritenuta solo di mia responsabilità e solo di mia scelta... questo vuol dire che mi si dà la possibilità al 100% di farlo e di sceglierlo. Altrimenti è come dire che io devo essere felice e posso farlo, in base a quello che altri ritengono felicità per se stessi. Come i menu a tendina di una pagina web, che ti dà solo delle opzioni... ma non è detto che ci sia quella che cerco e che fa per me... e se sono obbligato a scegliere tra quelle... non è più solo una questione mia. Cosa che non è...
È difficile gestire la propria mente, quando questa è sempre stata condizionata e manovrata da tutto quello che ci circonda... o si è riusciti a vivere in determinate maniera, si è riusciti ad aprire la propria mente... oppure la mente viaggia solo a senso unico, quello "proposto" dalla società.

Che poi il punto è sempre lo stesso, uno chiede "vi viene voglia di andarvene, perché, per come ? " e invece di rispondere "si, no, perché, ecc..." si accusa con frecciatine chi vede determinate cose alla sua maniera. Non rispondendo "io non lo faccio perché..." ma piuttosto, "chi lo vuole fare è perché è così, perché è cosà"... come se invece di parlare di se stessi... si senta il bisogno di farsi vedere come i conoscitori in assoluto di ogni personalità, carattere, motivazione e modo di vedere altrui.

Per me il giudicare le scelte altrui e non solo l'esporre il proprio modo di fare è già un qualcosa si non "normale".
 
Ultima modifica di un moderatore:
in un determinato periodo della mia vita, molti anni fa, ci pensavo...ora, dall'"alto" della mia esperienza accumulata in 41 intensi anni, ritengo inutile scappare, quello che mi serve lo ho vicino o al massimo a qualche ora di auto. La montagna mi aiuta molto a superare gli inevitabili momenti di quotidianeita' e le difficolta'.
 
S

Speleoalp

Guest
NB: levo la notifica per questa discussione, non per maleducazione, non per torti, ecc ma altrimenti porto anche questa discussione su argomenti, ragionamenti, ecc... sballati nei confronti dell'argomento principale. Che non penso sia giudicare il modo di agire altrui, ma esporre il proprio modo di fare. Saluti...
 
Bah io comincio ad avere i miei annetti, nel senso he non sono un ragazzino con velleità ribellistiche, sono un ometto con idee e pratiche rivoltose, a vari livelli :) ma me a parte, credo anche che sia vero che da giovani si hanno sogni e speranze, come credo che ad una certa età si sviluppi una certa rassegnazione ed accettazione del corcostante. In generale credo proprio che siano due atteggiamenti legati alle stagioni dell'esistenza ma che si possono -se si vogliono- affrontare.

Il DIY? Si. Mi sto attrezzando con materiali di recupero, quindi senza aver speso soldi, per forgiare; c'è voluto tempo ma ora ho (abbiamo) tutto, sto pensando anche a varie soluzioni per l'energia elettrica e riguardo la casa...ora sono in affitto, in passato ho anche occupato e non credo ci sia nulla di male a recuperare uno stabile vuoto da 15/20 anni lasciato al macero...ma non stiamo parlando di questo, quello che voglio dire è che nei limiti delle nostre energie e di quelle che si possono investire si può fare quel che si vuol fare, basta solo rimuovere un tot di blocchi mentali. Nel mio post precedente volevo dire che non si può far finta che il totalitarismo sociale non esista e avere l'illusione di potergli scappare, ma che si può affrontare anche semplicemente rifiutandolo (non ignorandolo, perché lui non ignora te...).

E' innegabile che ad oggi ci sia bisogno di soldi, almeno un minimo, ma questo vuol dire tutto o nulla. Ho eliminato tante cose superflue, su altre sono morigerato, ho ridotto di molto il volume di pecunia necessaria, credo si possa fare ancora meglio e ci proverò, quando non mi vedrete più qui vuol dire che avrò salutato internet perché l'ho sostituito con qualcosa di "migliore" :). Il punto sta anche qui, fare le cose per gradi, in modo da non vivere la rinuncia ad un tot di cose come privazione, ma rinunciarci perché semplicemente non se ne ha più bisogno, ma rimane il fatto che di un po di soldi, ad oggi, servono, e per questo mi "arrangio" con lavori stagionali o tentando di realizzare quel che mi serve sfruttando le competenze che il tempo libero che mi sono ricavato rifiutando ad esempio il lavoro come scambio di manodopera/soldi mi ha fatto acquisire. Ad oggi non tornerei indietro, nonostante le molte difficoltà, penso anzi di provare uno step successivo, ma sempre avendo presente che non si scappa dallo schifo, ma si contrasta, magari anche con semplici gesti
 
scusa maduva ma che tipo di lavoretti fai a pagamento?? e poi.. ma dove ti sei trasferito conoscevi già qualcuno dove vivi paghi un affitto??
 
Una fuga è sempre una fuga, ma non è che per forza deve essere per tutta la vita. Per avventura, per fuga, intendo una fuga di un mese, due, magari un anno o addirittura due. Sarebbe bello poter dire basta a tutto per un po e vivere senza niente, senza soldi, senza limiti. Ovviamente è un sentiero pericoloso perché come alcuni di voi hanno ben detto i soldi sono un punto fondamentale per poter vivere in questo mondo, che si accetti oppure no la società. Io non credo che sia impossibile però, ovviamente il rischio c'è ... magari c'è in gioco anche la propria vita, ma se si sceglie di fare qualcosa è chiaro che si accettano anche le possibili conseguenze e implicazioni. La vita è un viaggio che implica gioie, dolori e tanto altro, compreso l'esperienza della morte e quindi se si sceglie si deve accettare anche il rischio che le cose possano andare storte. Ad ogni modo sarebbe bello poter essere egoisti solo per un po e vivere nel modo che vogliamo ... il punto vero di questa storia è che la società non ci permette di staccare un po la spina anche se è per poco. Scompari per un anno e perderai tutto della tua vita. Ma nessuno di voi però ha capito il vero scopo di questa discussione ... nessuno di voi ha risposto alla domanda. Voi che vorreste per la vostra vita?! dove vorreste andare e cosa vorreste fare ?!
vi piacerebbe vagabondare per tutto il mondo oppure amate la vita così com'è?! non è in discussione quello che è possibile oppure no, stiamo semplicemente fantasticando ... limitiamo per un attimo i se, i ma e gli impossibili e pensiamo a quello che vorremmo essere, il luogo dove vorremmo essere e la vita che vorreste avere.
 
premesso che sono sempre stato una "bestia selvaggia", ma nel senso di ribellione interiore che mi porto dietro da sempre, mi succede spesso, da tanti anni.

fino a qualche anno fa, quando stavo per sbroccare (ma solo in estate, con il freddo divento molto "domestico"), semplicemente prendevo il mio zaino da pesca, e sparivo un paio di giorni nei boschi dei colli. sono largamente antropizzati, quindi, qualche maniaco e sette di idioti a parte, rischi non ce ne sono. dormivo su una qualche panchina, pescavo, giravo, andavo a rompere gli zebedei agli animali, per mangiare mi portavo un panino e prendevo l'acqua da un paio di fontanelle che conosco. poi tornavo a casa tranquillo e pacifico. ora che sto a pd, e anche a causa delle ragazze sbagliate, non posso, e ammetto che questo mi fa sbroccare di brutto.

quindi, piu' che scappare per sempre, penso a brevissime fughe ben delimitate.

se davvero dovessi andare via per sempre... non lo so, mi lega tantissimo la nostalgia dei colli euganei, dei "miei" colli, e il fatto che a me, pur non dispiacendomi star da solo, non spiace neppure il contatto o collaborare con altre persone. e non penso che scapperei in un posto dove non c'e' nessuno. se diventassi miliardario cercherei qualche piccolo paese, dove poter stare a guardare il tramonto su un lago o sul mare tra un lancio e l'altro.
 
Una fuga è sempre una fuga, ma non è che per forza deve essere per tutta la vita. Per avventura, per fuga, intendo una fuga di un mese, due, magari un anno o addirittura due.

Ciao @Cristory, io non so che lavoro fai tu e che contratto hai tu, però io nel 2001 ho preso due mesi di aspettativa non retribuita e sono andato a Londra dove poi sono rimasto per un anno (dopo però essermi licenziato). Al tempo, se non sbaglio, si potevano prendere aspettative anche di un anno (non retribuite). Ti sei informato ??

Ma nessuno di voi però ha capito il vero scopo di questa discussione ... nessuno di voi ha risposto alla domanda. Voi che vorreste per la vostra vita?! dove vorreste andare e cosa vorreste fare ?!

Io sono legato ad una forma di società ancora più "vincolante": i miei figli!!!:biggrin:. Scherzo!!!;) però certe volte mi fermo a pensare (soprattutto leggendo libri e vedendo film di avventura :cry:) che se non avessi ANCORA una famiglia, potrei fare un sacco di esperienze e avventure che ora mi sono negate ... BALLE!!! Una cosa che mi piace delle mie piccole avventure e tornare a casa e raccontarle ai miei figli, se loro non ci fossero penso che avrei uno stimolo in meno.

Comunque, per tornare alla tua richiesta, io per la vita mia e della mia famiglia vorrei solo una vita sana e serena, a contatto con la natura ma non isolata dalla società con la giusta quantità di soldi intesa come equilibrio tra necessità materiali e tempo libero e nel frattempo mi piacerebbe continuare a farci i nostri viaggetti con la roulottina (magari un po più lunghi delle solite 2 settimane).

Per me personalmente, invece ho in programma una bella "passeggiata" nella Natura di qualche settimana ma dovrò aspettare ancora un po..
 
Ciao SemiMonade, a dirti la verità mi sono informato sulla questione dell'aspettativa ed è vero che è previsto, in un contratto come il mio, un aspettativa di massimo due anni ... ma il vero problema dell'Italia è che la legge scritta non è uguale a quella applicata. Mettiamoci anche l'aggravante che vivo e lavoro in Campania, dove la disoccupazione è alle stelle e si vive nella paura perché molte società approfittano della disperazione per poter fare i propri comodi anche se questo vuol dire calpestare i diritti di un onesto lavoratore. Prendermi un anno di aspettativa sarebbe fantastico è apparentemente sulla carta anche un mio diritto, ma di fatto porterebbe a un cambiamento radicale nell'atteggiamento da parte dei miei superiori nei miei confronti. Ora come ora mi accontento di piccoli spazi, come trekking di qualche giorno. Comunque sia tutto questo è per il semplice gusto di fantasticare.
 
Lungi da me l'intenzione di insegnarti a vivere nel tuo ambiente (che tra l'altro non conosco), scrivo solo per parlare e per essere sicuro di non aver tralasciato nessun aspetto della questione.

Hai provato a parlarne con i tuoi titolari?? Lo chiedo perché quando sono partito io per i miei due mesi a Londra, ho scelto un periodo di bassa produttività, dove in realtà eravamo pure troppi a lavorare, e i miei superiori erano ben contenti di non dover pagare uno stipendio per due mesi ...

Certo!! un anno è molto più impegnativo, ma forse, uno o due mesi senza stipendio, potrebbero anche essere comodi alla tua azienda ....

Ripeto, penso che avrai già calcolato questo fattore, ma l'ho scritto solo per completezza.
 
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