Perchè iscriversi al CAI ?

Spinoza prendi bene la mira prima di sparare nel mucchio:


Se ognuno prima di sparare connettesse il cervello... smetterebbe di sparare cazzate e non rischierebbe di fare vittime tra persone impegnate e in gamba; perché un club è fatto prevalentemente di volontari impegnati e "in gamba" (!).

1 - "smetti di sparare cazzate" lo vai a dire a tua madre.
2- certo, sono volontari e in gamba. Volontari, non pagati. Quindi i 50 euro all'anno a chi vanno? Se è solo per l'assistenza sanitaria, cosa di cui il 99.9% degli escursionisti mai avrà bisogno, non ne vale la pena.
 
Per quanto mi riguarda, se sono "volontario", è perchè faccio una cosa di volontà mia. Ok, proprio gratis no, ma il pagamento è stato in "natura": vitto e alloggio al rifugio per il servizio che abbiamo prestato al gestore.
Il CAI/SAT/Pantalone ci ha messo i soldi per le attrezzature (non molte in verità, ma non erano necessarie), noi il tempo. Questo per quanto riguarda la mia limitata esperienza.
Però, a parte i rifugi CAI che hanno da regolamento l'obbligo (verso il CAI stesso, per quello che ho capito) di curare una porzione di sentieri, non ho trovato nulla riguardo un obbligo del CAI nei confronti dello Stato, che paga per quel servizio.
Qualcuno ne sa di più? A parte ipotesi, sospetti, vaghi ricordi?

Che l'età media delle sezioni purtroppo non invogli ad aggregarsi lo capisco, se però tutti ne stanno fuori per lo stesso motivo non cambia nulla.

Tra l'altro ogni tanto mi chiedo chi me lo fa fare di "propagandare" la bellezza della montagna ad altre persone, che ci sto così bene da solo :p
Poi penso che a me questa l'esperienza di condivisione ha fatto bene, magari può essere una bella scoperta anche per altri...
 
D

Derrick

Guest
Si sono interlacciati i nostri commenti, nel commento 19, che stavo integrando, ci sono risposte ai quesiti dei commenti successivi, il CAI prende certamente e positivamente soldi dallo Stato per le funzioni che svolge, e se sono svolte da volontari non pagati allora ci si chiede perché vengono dati soldi al CAI, non penso che siano per il costo della vernice e delle bandierine.
 
@ corradoefrancesca: ma ti autociti come fonte? :lol:

:lol: anche se la motivazione era rimettere all'attenzione delle motivazioni che mi pareva non fossero state lette, ti ringrazio dell'osservazione perché effettivamente così risulto troppo insistente.

Nella libertà di opinioni riguardo ai vantaggi economci comunque testimonio di essere stato recuperato da un elicottero del soccorso e se non fossi stato tesserato avrei sostenuto costi molto considerevoli.

Sul resto mi sono già espesso e stavolta non mi auto-cito :si:
Però, a parte i rifugi CAI che hanno da regolamento l'obbligo (verso il CAI stesso, per quello che ho capito) di curare una porzione di sentieri, non ho trovato nulla riguardo un obbligo del CAI nei confronti dello Stato, che paga per quel servizio.
Qualcuno ne sa di più? A parte ipotesi, sospetti, vaghi ricordi?
Non mi risulta, infatti.
Si sono interlacciati i nostri commenti, nel commento 19, che stavo integrando, ci sono risposte ai quesiti dei commenti successivi, il CAI prende certamente e positivamente soldi dallo Stato per le funzioni che svolge, e se sono svolte da volontari non pagati allora ci si chiede perché vengono dati soldi al CAI, non penso che siano per il costo della vernice e delle bandierine.
Ma mi pare che Peolo abbia parlato anche di altre spese, in più c'è una visione generale del CAI che credo sia fondamentale.

grazie a tutti i commentatori
Corrado
 
Ultima modifica:
Grazie Derrick per i link!
Quindi non esiste niente di più specifico dell'articolo 2 b) della legge dell'85? O non ho capito qualcosa?

Non condivido una cosa di quello che dici. Premetto che quella che ho raccontato è la mia esperienza, può benissimo essere che in altre sezioni facciano diversamente, noi abbiamo dato una mano al gestore del rifugio che la nostra sezione ha in affidamento.
Comunque, se anche fosse la norma, non ci vedrei nulla di male che i volontari delle sezioni si occupino gratuitamente dei sentieri. Certo, non si può fare affidamento solo sulla buona volontà delle persone, e comunque i volontari non possono fare tutto. Nella mia zona c'è l'azienda forestale Trento-Sopramonte che si è occupata, tra le altre cose, nel risistemare/ritracciare sentieri.
Ma se come socio SAT (o CAI), mi occupo della manutenzione di un sentiero, non è la SAT che lo sta facendo? Cos'è un'associazione se non i suoi soci?
Che poi il volontario lavori per la gloria, per un compenso simbolico, o ricompensato adeguatamente, sta alla sua sensibilità, agli accordi presi caso per caso.
A noi è bastata la pancia piena :rofl:(il gestore è un ottimo cuoco!)
 
D

Derrick

Guest
Grazie Derrick per i link!
Quindi non esiste niente di più specifico dell'articolo 2 b) della legge dell'85? O non ho capito qualcosa?

[...]
Comunque, se anche fosse la norma, non ci vedrei nulla di male che i volontari delle sezioni si occupino gratuitamente dei sentieri.

[...]

Ma se come socio SAT (o CAI), mi occupo della manutenzione di un sentiero, non è la SAT che lo sta facendo? Cos'è un'associazione se non i suoi soci?

La legge dell'85 ha due soli articoli, il primo che determina lo stanziamento annuo (verosimilmente aggiornato negli anni), e la seconda che determina ciò che il CAI fa con quei soldi. Non credo ci sia altro come norma di legge.

Naturalmente non c'è nulla di male se il volontario lavora gratis.

Il punto di questa discussione è per quale ragione uno debba iscriversi al CAI pagando €50-55 e/o ad altre associazioni di montagna pagando €15-20.

Mentre i vantaggi di tipo sociale o assicurativo, gli sconti nei negozi o la possibilità di usufruire di sconti per i corsi sono soddisfatti dall'iscrizione a qualsiasi associazione, si metteva in rilievo la specificità del CAI, che non è un'associazione come le altre ma ha uno status di "ente morale riconosciuto", con una Legge fatta apposta per lui, e ha, come dire, dei compiti (manutenzione sentieri e soccorso alpino in particolare) che le altre associazioni non svolgono e assieme a questi compiti ha degli stanziamenti di denaro pubblico per svolgere, o per aiutarla a svolgere, questi compiti.

Il punto quindi è che iscrivendoti al CAI puoi avere la sensazione di contribuire alla generale salute della montagna e di far parte di un'organizzazione che è, come dire, un po' la punta di diamante del movimento montanaro italiano tanto da avere uno status giuridico particolare con tanto di finanziamento pubblico e di "funzione pubblica".

Ciò detto, la mia critica è che io, andando principalmente sui Monti Lepini di attività del CAI non vedo un CAI ;) e quindi personalmente non è che mi senta molto incentivato a prendere una tessera sulla base di questo spirito di contribuzione ad uno sforzo comune, né mi sembra che i soldi dello stanziamento pubblico debbano essere dal CAI spesi così selettivamente in certi gruppi montani che il CAI giudica meritevoli di attenzione mentre altri vengono trascurati.

L'altro punto è se l'iniziativa individuale (armarsi di barattolo di vernice e fare segnature decenti, secondo il suggerimento di Daniel "TheKing") sia positiva o meno: secondo me non lo è perché la segnatura non ha senso se non c'è una "struttura" dietro, una cartografia "ufficiale", una "istituzionalizzazione" del sentiero.

Infine fai benissimo a fare il volontario ma se fai come fai le segnature gratis io sono grato a te e non al CAI, il tuo lavoro non retribuito non mi spinge a "spendere di più" per farmi la tessera CAI anziché Sentiero Verde perché quei soldi NON vanno a finire in migliori sentieri. E' una attività che il CAI fa perché ha questo compito di centralizzazione delle segnature, ma se il volontario lavora gratis, perché devo spendere €50 invece di €15?

Io cerco di dare il mio contributo con tracce GPS e descrizioni accurate dei sentieri e più volte mi è venuto in mente di mettermi io stesso a verniciare ma non l'ho fatto per due ragioni:

La prima è di tipo etico: se ognuno si mette a fare segnature la montagna diventa un casino e anziché chiarezza si fa confusione. C'è un organismo a ciò preposto, il CAI, che dovrebbe farle e riceve pure finanziamenti per questo, la tracciatura per ogni sentiero dovrebbe essere unica, senza ambiguità, e con segni frequenti. La segnatura CAI sui Lepini fa quasi dappertutto schifo, anche quando c'è i segni sono talmente distanziati da essere di fatto quasi inutili.

La seconda è di tipo pratico: dovendo fare questo lavoro, preferirei essere in due a farlo: si fa una chiacchiera, e poi uno ha la vernice rossa e uno quella bianca. Da solo con due barattoli è troppo un casino. Io in genere vado da solo e nelle ore centrali della giornata e le mie abitudini montanare mi condannano alla "solitudine" ;)

Comunque prima o poi m'incazzerò troppo e qualche segno lo farò, fosse pure di vernice monocolore spray.
http://www.vernicispray.com/it/vern...rodotto.jsp?id=2135&cat=129&subcat=43&fin=831

Ecco perché io dicevo che alla fine per me l'iscrizione al CAI ha senso solo se la recupero dormendo nei rifugi CAI. Perché dove vado io il CAI fa un lavoro veramente misero.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Il punto quindi è che iscrivendoti al CAI puoi avere la sensazione di contribuire alla generale salute della montagna e di far parte di un'organizzazione che è, come dire, un po' la punta di diamante del movimento montanaro italiano tanto da avere uno status giuridico particolare.

Ciò detto, la mia critica è che io, andando principalmente sui Monti Lepini di attività del CAI non vedo un CAI e quindi personalmente non è che mi senta molto incentivato a prendere una tessera sulla base di questo spirito di contribuzione ad uno sforzo comune.

L'altro punto è se l'iniziativa individuale (armarsi di barattolo di vernice e fare segnature decenti) sia positiva o meno (secondo me non lo è perché la segnatura non ha senso se non c'è una "struttura" dietro, una cartografia "ufficiale", una "istituzionalizzazione" del sentiero).

Infine fai benissimo a fare il volontario ma se fai le segnature gratis io sono grato a te e non al CAI, il tuo lavoro non retribuito non mi spinge a "spendere di più" per farmi la tessera CAI anziché Sentiero Verde perché quei soldi NON vanno a finire in migliori sentieri.

Credo che le esperienze personali non siano contestabili, quindi capisco le tue obiezioni.

Uscendo dalle esperienze specifiche, sostengo che la "struttura" c'è ed è fondamentale anche sugli argomenti da te citati. In fondo difficilmente Peolo avrebbe fatto quel servizio senza un appoggio logistico e delle indicazioni di riferimento. Inoltre ognuno si sentirebbe nel diritto di segnare i sentieri come gli pare e non ci sarebbe qualla che più sopra indicavo come visione generale, che anche per la sentieristica è fondamentale.

Più in generale ritengo che una "struttura" di riferimento sia utile ed importante. Poi se nel tuo territorio la sezione è assente comprendo la tua disapprovazione, anche se in fondo non è probabilmente conseguente alla mancanza della "struttura", ma al disinteresse di chi vive il tuo territorio e non usa quella "struttura" come appoggio per un servizio nel territorio.

In sostanza il club ha bisogno dei volontari e i volontari insieme ai frequentatori di molte montagne hanno bisogno del club.
 
Capisco un po' il fastidio che provi nel vedere trascurate le zone che frequenti... io, quando torno a farmi un giro nelle care prealpi Bresciane trovo spesso e volentieri sentieri rimboschiti, tracce vaghe, segni biancorossi solo nei pressi dei capanni dei cacciatori, sentieri sbarrati da recinzioni e senza indicazioni.
Personalmente a me piace quasi di più del Trentino, quando riesco a non perdermi :)
Purtroppo, come ogni grande organizzazione, anche il CAI ha le sue punte di diamante e i suoi buchi neri. E' una struttura utile, ma senza nessuno che la riempie e la renda viva, non esiste, come ha detto Corrado...

Tornando più in argomento, per me l'iscrizione alla SAT ha avuto senso nel dare una dimensione più comunitaria, più "sociale", all'andare in montagna, alternata ai miei giri solitari in autonomia. Mi ero iscritto per un corso che non ho mai fatto, ma mi è andata bene, ho trovato un bel gruppo.
Ci saranno mille altre associazioni che propongono escursioni e attività, a me è capitata la SAT e mi va bene così. E siccome si chiedeva perchè iscriversi o meno, ho detto la mia.
Non cambia nulla nell'andare in montagna, essere socio o meno, sicuramente non lo vedrei come un affare dal punto di vista economico, a meno che uno non abbia in mente di girare per mesi di rifugio in rifugio.

A proposito di segnare sentieri di propria iniziativa, in generale non sono d'accordo. Ma da quando dei bolli rossi probabilmente "abusivi", aggiunti su dei vecchi segni biancorossi ormai quasi invisibili, mi hanno aiutato ad arrivare ad un bivacco prima di notte e senza perdermi non sono più così contrario :D
Al contrario, tracciare sentieri fuori da quelli accatastati senza i permessi non mi sembra affatto una buona idea...
 
....
Ben presto ti accorgerai che le escursioni proposte sono sempre le stesse, l'età media più vicina ad un circolo bocciofilo e i corsi molto costosi. In più gli sconti sui materiali (15-20%) sono polverizzati dalle offerte dei siti online, l'assicurazione sanitaria copre casi molto limitati e, cosa molto importante, solo se vai con loro http://www.cai.it/fileadmin/documen...razioni_2013/Circolare_assicurazioni_2013.pdf e la rivista cartacea superata da ciò che si trova sempre su internet.

Cosa rimane? Gli sconti sui rifugi. Non tutti i rifugi sono Cai e lo sconto non è così eclatante (in Francia gli iscritti al CAF hanno il 50%), diciamo che te lo ripaghi in quasi 10 pernottamenti (es. con il primo rifugio che mi è venuto in mente Rifugio Torino - Prezzi).

Caro Francesco, scusami se mi intrometto, non sono mai iscritto al CAI, pero' con l'iscrizione c'è un'altro vantaggio non proprio irrilevante: il soccorso Alpino.

Dal sito CAI:
"- Soccorso Alpino: prevede per i Soci il rimborso di tutte le spese sostenute nell’opera di ricerca, salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta. E' valida sia in attività organizzata che personale.
- Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale."

Visto il costo elevato del soccorso Alpino in alcune regioni, credo che mi tessererò col CAI proprio per questo, sperando di non averne MAI bisogno, anche se avevo letto qui sul forum che in alcune regioni è comunque gratuito anche ai non iscritti CAI...

Qualcuno di voi ne sa qualcosa in più?
 
Caro Francesco, scusami se mi intrometto, non sono mai iscritto al CAI, pero' con l'iscrizione c'è un'altro vantaggio non proprio irrilevante: il soccorso Alpino.

Dal sito CAI:
"- Soccorso Alpino: prevede per i Soci il rimborso di tutte le spese sostenute nell’opera di ricerca, salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta. E' valida sia in attività organizzata che personale.
- Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale."

Visto il costo elevato del soccorso Alpino in alcune regioni, credo che mi tessererò col CAI proprio per questo, sperando di non averne MAI bisogno, anche se avevo letto qui sul forum che in alcune regioni è comunque gratuito anche ai non iscritti CAI...

Qualcuno di voi ne sa qualcosa in più?

Il soccorso è di norma accessibile a tutti, peraltro in alcune regioni c'è un buon collegamento tra 118 e soccorso alpino. Ovviamente il soccorso alpino ha dei costi considerevoli che però gli iscritti non pagano, diverso il caso in cui interviene il 118 nel qual caso non dovrebbero essere addebitati costi se l'emergenza era grave e reale.

Ne usufruì in un parco, in cui i soccorsi venivano attivati automaticamente dopo una certa ora (che era un po' prestino allora, le 18, ma mi avevano informato in anticipo), per un ritardo avuto, per cui accogendomi che non avrei fatto in tempo mezzora prima dell'ora prevista mi appostai con un gruppo in posizione visibile per essere recuperato senza difficoltà (non vi dico i giornali le cazzate che scrissero...). Se l'avessi dovuto pagare c'avrei pagato il tesseramento di tutta la vita.

Basta fare 4 semplici pernotti in rifugi CAI per recuperare i costi di iscrizione.

Ma anche solo la rivista La montagna 360 ripaga ampiamente il tesseramento.
 
Caro Francesco, scusami se mi intrometto, non sono mai iscritto al CAI, pero' con l'iscrizione c'è un'altro vantaggio non proprio irrilevante: il soccorso Alpino.

Dal sito CAI:
"- Soccorso Alpino: prevede per i Soci il rimborso di tutte le spese sostenute nell’opera di ricerca, salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta. E' valida sia in attività organizzata che personale.
- Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale."

Visto il costo elevato del soccorso Alpino in alcune regioni, credo che mi tessererò col CAI proprio per questo, sperando di non averne MAI bisogno, anche se avevo letto qui sul forum che in alcune regioni è comunque gratuito anche ai non iscritti CAI...

Qualcuno di voi ne sa qualcosa in più?

Il soccorso è di norma accessibile a tutti, peraltro in alcune regioni c'è un buon collegamento tra 118 e soccorso alpino. Ovviamente il soccorso alpino ha dei costi considerevoli che però gli iscritti non pagano, diverso il caso in cui interviene il 118 nel qual caso non dovrebbero essere addebitati costi se l'emergenza era grave e reale.

Ne usufruì in un parco, in cui i soccorsi venivano attivati automaticamente dopo una certa ora (che era un po' prestino allora, le 18, ma mi avevano informato in anticipo), per un ritardo avuto, per cui accogendomi che non avrei fatto in tempo mezzora prima dell'ora prevista mi appostai con un gruppo in posizione visibile per essere recuperato senza difficoltà (non vi dico i giornali le cazzate che scrissero...). Se l'avessi dovuto pagare c'avrei pagato il tesseramento di tutta la vita.

Basta fare 5 semplici pernotti in rifugi CAI per recuperare i costi di iscrizione.

Ma anche solo la rivista La montagna 360 ripaga ampiamente il tesseramento.
 
Approfitto della discussione aperta, innanzitutto per ringraziare tutti quelli che stanno postando info utili, e poi per chiedere ai "romani" del forum, se sono iscritti e se si a quale sezione (Roma o dintorni)? Preferirei, se decidessi di iscrivermi, farlo magari in una sezione con frequentatori del forum!!

Grazie per le risposte e scusate l'eventuale OT!!

Saluti!
 
D

Derrick

Guest
Caro Francesco, scusami se mi intrometto, non sono mai iscritto al CAI, pero' con l'iscrizione c'è un'altro vantaggio non proprio irrilevante: il soccorso Alpino.

Dal sito CAI:
"- Soccorso Alpino: prevede per i Soci il rimborso di tutte le spese sostenute nell’opera di ricerca, salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta. E' valida sia in attività organizzata che personale.
- Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale."

Visto il costo elevato del soccorso Alpino in alcune regioni, credo che mi tessererò col CAI proprio per questo, sperando di non averne MAI bisogno, anche se avevo letto qui sul forum che in alcune regioni è comunque gratuito anche ai non iscritti CAI...

Qualcuno di voi ne sa qualcosa in più?

Come detto, l'iscrizione a una associazione federata a FIE o FederTrek comprende già un'assicurazione di base.
Sono inoltre disponibili (facendo sotto l'esempio FederTrek) un'assicurazione integrativa da €4 l'anno e un'assicurazione integrativa RC "onnicomprensiva" da €25 l'anno, tutte molto entro il differenziale con il costo del CAI.

Nella maggior parte d'Italia il soccorso ( 118 ) è comunque gratuito. Le assicurazioni coprono il caso morte (i funerali...) la diaria per giornate lavorative perse, le spese sanitarie (es. dentali) a seguito di incidente, insomma le cose che il SSN non copre (o i "ticket" se lo copre).

DIVENTA SOCIO DI SENTIERO VERDE

In particolare la responsabilità civile per €25 per tutte le attività sportive ovunque praticate penso sia interessante per chi fa alpinismo e teme azioni di RC in caso di ferimento dovuto a caduta di sassi ecc.
Se ne era parlato in un'altra discussione, ora devo uscire, poi la cerco e metto questo collegamento.

PS In risposta a mummia13 non sono iscritto a nessuna associazione, neanche a Sentiero Verde. Riporto il collegamento per mostrare che l'assicurazione in genere c'è sempre con qualsiasi associazione e costa poco integrarla.
 
si dice che il CAI mantiene i sentieri in Italia, sarà forse in tutta Italia salvo i Monti Lepini, dove la manutenzione è totalmente assente, non c'è una bandierina che è una, le segnature sono spesso vecchie di decenni e non hanno logica (segni di tutti i tipi, numerazione assente)

lo stato di verniciatura dei sentieri del Gran Sasso fa ugualmente pena..migliore e' la situazione sul Velino-Sirente, mentre su alcune parti dei Simbruini sembra di stare in Svizzera :D
A proposito, sembra che finalmente qualcosa ai Lepini si sia mosso..ho visto una buona e recente ri-segnatura nella parte di Pian delle faggeta, salendo lungo il sentiero 8..che sia di buon auspicio?
 
In particolare la responsabilità civile per €25 per tutte le attività sportive ovunque praticate penso sia interessante per chi fa alpinismo e teme azioni di RC in caso di ferimento dovuto a caduta di sassi ecc.
Questo non sminuisce ma anzi valorizza la quota CAI, infatti è così dimostrato che metà della quota CAI va all'assicurazione; il resto:

  • rivista mensile "montagna 360°"(mai provato ad abbonarsi a una rivista mensile della montagna?!?)
  • sconti nei rifugi, in particolare per i pernotti.
idem..preferisco andare da solo o al massimo in 2-3 persone di fiducia.
Non credo mi iscrivero' mai, mal sopporterei le famose cene e escursioni sociali :D
Sono iscritto al CAI da un mare d'anni, ma non sono mai andato a cene sociali e solo due o tre volte mi sono trovato in escursioni sociali, di cui una per dare una mano... Non appassionano neppure me, ma non è mica obbligatorio?!:lol:.

Le motivazioni sono state già ampiamente dette, ...per chi vuole!
A proposito, sembra che finalmente qualcosa ai Lepini si sia mosso..ho visto una buona e recente ri-segnatura nella parte di Pian delle faggeta, salendo lungo il sentiero 8..che sia di buon auspicio?
...volontari di una sezione del CAI ;)
 
Non ho letto tutta la discussione e tutti gli interventi, ma il mio pensiero è esattamente quello riportato quì sopra da Corrado&Francesca

solo vantaggi da utente ed il piacere di sostenere una associazione meritevole di appassionati oltre che la ricerca nella sicurezza dei materiali.
Senza alcun dubbio.
 
Io volevo iscrivermi al CAI per frequentare un corso di escursionismo avanzato. Fortuna poi che un mio collega di lavoro mi ha fatto rinsavire e alla fine mi sono iscritto comunque in occasione del corso di introduzione alla speleologia che si sarebbe tenuto di lì a poco. Da allora vado in sezione tutti i giovedì, il gruppo spelo della sezione CAI a cui appartengo è veramente come una famiglia per me e non vi rinuncerei mai. Iscrivermi al CAI mi ha permesso di conoscere delle belle persone anche al di fuori della mia sezione di appartenenza. Penso che se si viene a formare una situazione simile alla fine tutti gli altri vantaggi diventano meno importanti.
 
^^ Se è solo per quello, belle persone le puoi conoscere anche gratis senza spendere 50€... non mi pare tutta sta bazza...

Si ma senza iscrivermi al CAI molto probabilmente, anzi sicuramente non avrei conosciuto QUELLE persone. Oltretutto non avrei avuto accesso ai vari corsi che ho fatto e che reputo eccezionali, esperienze fantastiche.
Poi va beh, non c'è bisogno di ribadire tutti i concetti assicurativi e bla bla bla perché ormai sono chiari.

Non dimentichiamoci che iscrivendosi al CAI con quei 50€ si va anche a finanziare il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e tutti quegli altri servizi che offre il CAI a tutti i frequentatori della montagna, soci o non soci.
Già solo per questo varrebbe la pena sacrificare una decina di birre all'anno e versare la quota associativa.
 
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