Perché il coltello da campo (non) è il miglio strumento per tagliare della legna

Prenetto: ho inizito a fare le mie prime esperienze di tagliare della legna, verso i 10-14 anni con una sega ad arco; poi, col trascorrere gli anni e maturando, sono passato a mazza e cunei spaccalegna, ascia da spacco, ascia, manaresso (massanghete), cesoia, roncola, sega a disco (sia a motore endotermico che eletrico), per finire con la motosega (strumento che è estremamente pericoloso e che non va assolutamente brandito se non lo si ha pienamente compreso). Mai usato, ne avuto bisogno, di usare un coltello.
Il batoning o il chopping col coltello di dimensioni (più o meno) abbondanti, almeno inizialmete, facevo fatica a capirli: perché faticare così tanto ed essere così lenti se si può fare di meglio?
E a pensarci bene la risposta è semplice: perché è più sicuro: la tecnica è più basilare, si processa piccole porzioni di legna, e permette anche ad una persona con una bassa esperienza di operare relativamente al riparo da un infortunio (che, è giusto dirlo, è sempre in agguato). Nessuno, avendo davanti a sè quintali di legna da lavorare userà mai un coltello, ovviamente, ma in ottica bushcraft/campeggio/campo lo reputo, in generale, un buon punto d'inizio, e se non vi è la necessità, anche di arrivo (magari assieme ad un segnetto).
Se volete, dite la vostra, magari esplicitando la vostra qualità di esperienza.
Cordiali saluti
 
perché faticare così tanto ed essere così lenti se si può fare di meglio?
penso perchè non tutti vogliono portarsi dietro una motosega o un'ascia da spacco durante un trekking più o meno lunghi :lol::lol::lol::lol:
penso che il motivo sia più che altro la leggerezza, la comodità, la voglia di stare in mezzo alla natura e conviverci, non di andare a disboscare mezza foresta...
alla fine, in ottica di bivacco, buschcraft, per quello che mi riguarda spesso trovo la legna che mi serve già caduta nel sottobosco e al massimo la devo ridurre a pezzi più piccoli con seghetto e coltello... non mi serve abbattere alberi vivi e in salute, per quel che devo fare
 
Prenetto: ho inizito a fare le mie prime esperienze di tagliare della legna, verso i 10-14 anni con una sega ad arco; poi, col trascorrere gli anni e maturando, sono passato a mazza e cunei spaccalegna, ascia da spacco, ascia, manaresso (massanghete), cesoia, roncola, sega a disco (sia a motore endotermico che eletrico), per finire con la motosega (strumento che è estremamente pericoloso e che non va assolutamente brandito se non lo si ha pienamente compreso). Mai usato, ne avuto bisogno, di usare un coltello.
Il batoning o il chopping col coltello di dimensioni (più o meno) abbondanti, almeno inizialmete, facevo fatica a capirli: perché faticare così tanto ed essere così lenti se si può fare di meglio?
E a pensarci bene la risposta è semplice: perché è più sicuro: la tecnica è più basilare, si processa piccole porzioni di legna, e permette anche ad una persona con una bassa esperienza di operare relativamente al riparo da un infortunio (che, è giusto dirlo, è sempre in agguato). Nessuno, avendo davanti a sè quintali di legna da lavorare userà mai un coltello, ovviamente, ma in ottica bushcraft/campeggio/campo lo reputo, in generale, un buon punto d'inizio, e se non vi è la necessità, anche di arrivo (magari assieme ad un segnetto).
Se volete, dite la vostra, magari esplicitando la vostra qualità di esperienza.
Cordiali saluti

Hai super ragione, come dicono spesso in tanti "per ogni lavoro c'é ormai il suo attrezzo più adatto e performante".

Premesso che non sono contro, ma non mi interessano, non mi piacciono troppo le tecniche tipo Batoning, Chopping, ecc per divertimento, svago, passatempo. Pur conoscendo molto bene sia le attività in natura, che quelle tecniche. Questo per dire che non mi espongo in loro difesa, ma cercando di essere oggettivo, ma nemmeno contro. Ad ognuno il proprio.

Il motivo può essere semplice, la convinzione acquisita sulla loro necessità per fare certe cose, derivante da manuali, youtube, forum, televisione, amici, ecc Come il semplice volersi divertire avendo piacere nel spaccare la legna in quelle maniere.

Perché altrimenti tutto é sempre un'insieme, che attività vai a fare? Per quale scopo? Che risultati vuoi ottenere? lo fai per divertimento, per necessità? Vai per goderti la natura in base a che filosofie, approcci?

Non ci sono regole assolute e non c'é nemmeno un giusto o sbagliato. C'é quello che é coerente con le tue preferenze, volontà, ambizioni, aspettative.

Per non parlare delle tempistiche delle uscite, ecc che potrebbero avere voce in capitolo.

A me per esempio non serve portare nulla, anche standoci settimane in natura. Ma é nell'ottica delle filosofie, approcci, ecc che riguardano le mie preferenze, passioni. Spesso non porto manco il coltello,... Ad altri invece serve, lo desiderano, lo amano, ecc
 
Ultima modifica:
Un vecchio adagio diceva: più sei lontano dalla civiltà e più grande deve essere il tuo coltello.
Capisco benissimo he ogni attrezzo ha un uso specifico e ogni lavoro ha il suo attrezzo, ma come detto in escursione specie se per più giorni e senza mezzi a supporto e' improponibile portare cos se gran parte degli attrezzi elencati. Un buon coltello e un seghetto sono più che sufficienti, senza cercare lame scenografiche e senza calcare la mano su tecniche più o meno scenografiche. Con un camp, un seghetto e un piccolo fisso o un chiudibile hai tre strumenti che pesano meno di una piccola accetta ma hai una versatilità ben maggiore.
 
Il contesto determina lo strumento ideale ma, parallelamente, di necessità si fa virtù :)

Sapendolo prima, o non avendo eccessivi problemi di peso trasportabile, e volume, una accetta è il minimo, una scure da spacco, in funzione di volume e dimensioni del legno da processare, è sicuramente meglio, una motosega ancor di più e magari un "cuneo" elettrico può velocizzare molto il processo.

Personalmente, come indicato sopra, sapendolo prima, tutto è buono tutto è utile e non mi sono mai posto problemi ad averli con me, MA non sapendolo prima o non volendomi caricare troppo di peso allora le cose cambiano ed un coltello fisso da almeno 17/18/20 cm di lama non manca quasi mai e con quello si riesce a processare comunque la legna, non amo i "seghetti".

Poi, intendiamoci, di necessità si fa virtù e si può anche fare un fuoco, un riparo, anche senza un qualcosa di affilato, ovviamente con potenzialmente più tempo e un maggior rischio di trovarsi in braghe di tela.

Ciao :si:, Gianluca
 
... senza dimenticarsi che la risorsa più affidabile, sicura ed importante, é quella che c'é tra le orecchie. Riempirla di conoscenze, unite alle competenze pratiche, concrete, sul campo, é la cosa più utile ed importante. Ovviamente, parte sempre tutto dalle proprie ambizioni verso qualcosa.
 
Hai super ragione, come dicono spesso in tanti "per ogni lavoro c'é ormai il suo attrezzo più adatto e performante".

Premesso che non sono contro, ma non mi interessano, non mi piacciono troppo le tecniche tipo Batoning, Chopping, ecc per divertimento, svago, passatempo. Pur conoscendo molto bene sia le attività in natura, che quelle tecniche. Questo per dire che non mi espongo in loro difesa, ma cercando di essere oggettivo, ma nemmeno contro. Ad ognuno il proprio.

Il motivo può essere semplice, la convinzione acquisita sulla loro necessità per fare certe cose, derivante da manuali, youtube, forum, televisione, amici, ecc Come il semplice volersi divertire avendo piacere nel spaccare la legna in quelle maniere.

Perché altrimenti tutto é sempre un'insieme, che attività vai a fare? Per quale scopo? Che risultati vuoi ottenere? lo fai per divertimento, per necessità? Vai per goderti la natura in base a che filosofie, approcci?

Non ci sono regole assolute e non c'é nemmeno un giusto o sbagliato. C'é quello che é coerente con le tue preferenze, volontà, ambizioni, aspettative.

Per non parlare delle tempistiche delle uscite, ecc che potrebbero avere voce in capitolo.

A me per esempio non serve portare nulla, anche standoci settimane in natura. Ma é nell'ottica delle filosofie, approcci, ecc che riguardano le mie preferenze, passioni. Spesso non porto manco il coltello,... Ad altri invece serve, lo desiderano, lo amano, ecc
Beato te che riesci a stare settimane fuori senza nulla... Io le poche volte che ho avuto l' idea di stare due settimane fuori mi sono portato il Solognac da 50 litri carico di roba e porca miseria se mi é servita tutta dalla A alla Z.... E non per stare comodo, proprio per riuscire a stare per tutte e due le settimane, e piú passavano i giorni più i tempi per fare le cose basilari si dilatavano, e la stanchezza aumentava, e i materiali di consumo si consumavano... Sarà che non sono un drago ma uno sportivo della domenica ma ho imparato che l'attrezzatura é davvero necessaria e serve a mantenere ben marcato il confine tra due brutte settimane/disavventura e le due settimane in natura (seppur impegnative perché non sei in salotto) piacevoli.
--- ---

Un vecchio adagio diceva: più sei lontano dalla civiltà e più grande deve essere il tuo coltello.
Capisco benissimo he ogni attrezzo ha un uso specifico e ogni lavoro ha il suo attrezzo, ma come detto in escursione specie se per più giorni e senza mezzi a supporto e' improponibile portare cos se gran parte degli attrezzi elencati. Un buon coltello e un seghetto sono più che sufficienti, senza cercare lame scenografiche e senza calcare la mano su tecniche più o meno scenografiche. Con un camp, un seghetto e un piccolo fisso o un chiudibile hai tre strumenti che pesano meno di una piccola accetta ma hai una versatilità ben maggiore.
Bellissimo questo proverbio! É la filosofia che conduce al coltello Bowie stile West!
 
Beato te che riesci a stare settimane fuori senza nulla... Io le poche volte che ho avuto l' idea di stare due settimane fuori mi sono portato il Solognac da 50 litri carico di roba e porca miseria se mi é servita tutta dalla A alla Z.... E non per stare comodo, proprio per riuscire a stare per tutte e due le settimane, e piú passavano i giorni più i tempi per fare le cose basilari si dilatavano, e la stanchezza aumentava, e i materiali di consumo si consumavano... Sarà che non sono un drago ma uno sportivo della domenica ma ho imparato che l'attrezzatura é davvero necessaria e serve a mantenere ben marcato il confine tra due brutte settimane/disavventura e le due settimane in natura (seppur impegnative perché non sei in salotto) piacevoli.
--- ---


Bellissimo questo proverbio! É la filosofia che conduce al coltello Bowie stile West!

Sono semplicemente dinamiche basate su interessi, passioni, ecc differenti. Non sono per niente uno sportivo o fisicamente migliore di altri, anzi... faccio piuttosto schifo.

Ma ho sempre avuto l'interesse, la passione e la voglia di conoscere sempre più la vita naturale selvatica. Tutto quà.

Il tutto però consapevolmente, insomma... non é che mi vada bene, o che sia per fortuna o casualmente. Sò cosa vado a fare, come farlo, ecc Non faccio le cose alla caxxo per intenderci. I rischi poi sono i medesimi che possono esserci per tutti in certi contesti, facendo certe attività.

Esattamente come chì porta del materiale con competenza, consapevolezza, sono solo approcci differenti. Che ovviamente si basano sugli interessi e passioni.

L'ultima frase per me é una filosofia assoluta, vivere la natura, le uscite in natura, oltre ad essere una passione, un'interesse, costanti, prioritari, devono essere comunque un piacere! nonostante appunto le fatiche e le difficoltà intrinseche di certe attività.
 
Sono semplicemente dinamiche basate su interessi, passioni, ecc differenti. Non sono per niente uno sportivo o fisicamente migliore di altri, anzi... faccio piuttosto schifo.

Ma ho sempre avuto l'interesse, la passione e la voglia di conoscere sempre più la vita naturale selvatica. Tutto quà.

Il tutto però consapevolmente, insomma... non é che mi vada bene, o che sia per fortuna o casualmente. Sò cosa vado a fare, come farlo, ecc Non faccio le cose alla caxxo per intenderci. I rischi poi sono i medesimi che possono esserci per tutti in certi contesti, facendo certe attività.

Esattamente come chì porta del materiale con competenza, consapevolezza, sono solo approcci differenti. Che ovviamente si basano sugli interessi e passioni.

L'ultima frase per me é una filosofia assoluta, vivere la natura, le uscite in natura, oltre ad essere una passione, un'interesse, costanti, prioritari, devono essere comunque un piacere! nonostante appunto le fatiche e le difficoltà intrinseche di certe attività.
Esatto ha compreso quello che volevo dire, siccome esco in natura coscienziosamente, conscio delle mie capacità nella media, mi porto attrezzatura che mi aiuta/permette di tenere l'asticella sul divertimento/benessere. Diciamo che colmo quello che mi manca in conoscenza o esperienza con la giusta attrezzatura ecco.
--- ---

Esempio blando, so costruire un discreto riparo per breve tempo, ma se dovessi farne uno che duri due settimane mantenendo un certo confort non sarei capace o quantomeno starei scomodo o male tando da rimpiangere di essere li, quindi ecco per 2 settimane una tenda discreta e un piccolo materassino arrotolabile e un sacco a pelo per quella temperatura prevista me lo porto. Perché non vorrei passare 2 settimane in un riparo fatiscente, dormendo su qualche rialzo di fortuna dal terreno e coprendomi con foglie o nulla, perché questo mi farebbe non gradire la permanenza. Fermo restando che in disgrazia/necessità ci si adatta, peró per me é sport e cerco di viverlo piacevolmente!
 
Esempio blando, so costruire un discreto riparo per breve tempo, ma se dovessi farne uno che duri due settimane mantenendo un certo confort non sarei capace o quantomeno starei scomodo o male tando da rimpiangere di essere li, quindi ecco per 2 settimane una tenda discreta e un piccolo materassino arrotolabile e un sacco a pelo per quella temperatura prevista me lo porto. Perché non vorrei passare 2 settimane in un riparo fatiscente, dormendo su qualche rialzo di fortuna dal terreno e coprendomi con foglie o nulla, perché questo mi farebbe non gradire la permanenza. Fermo restando che in disgrazia/necessità ci si adatta, peró per me é sport e cerco di viverlo piacevolmente!

Capisco benissimo, io provo la stessa sensazione quando uso tende, sacchi a pelo, ecc Non mi sento a mio agio, mi sento costretto, ecc e quindi non me la vivo al massimo.

Per questo é sempre importante non basarsi su stereotipi, canoni, tradizionalismi, mode, conformismi, ecc ma cercare sempre le modalità più adatte alla propria persona. Ovviamente facendo varie esperienze, di vario genere, per poter sapere cosa effettivamente "piace" o "non piace".
 
... senza dimenticarsi che la risorsa più affidabile, sicura ed importante, é quella che c'é tra le orecchie. Riempirla di conoscenze, unite alle competenze pratiche, concrete, sul campo, é la cosa più utile ed importante. Ovviamente, parte sempre tutto dalle proprie ambizioni verso qualcosa.
A prescindere dalle proprie abitudini/ambizioni, la conoscenza non può non essere al primo posto ma questo credo che oramai sia quasi una ovvietà nel senso che anche se ho una motosega ma non la sò usare il risultato sarà scontato, lo stesso vale anche per una più semplice sega "manuale". Dopo di che esistono anche gli stolti o chi è convinto già di sapere tutto perchè "mentalmente" si collega con il fratello che sà usare quello strumento (credetemi ...... anni fa in un colloquio per una posizione in officina di stampaggio metallo alla domanda "esperienze ?" mi è stato risposto così).

Ciao :si:, Gianluca
 
A prescindere dalle proprie abitudini/ambizioni, la conoscenza non può non essere al primo posto ma questo credo che oramai sia quasi una ovvietà nel senso che anche se ho una motosega ma non la sò usare il risultato sarà scontato, lo stesso vale anche per una più semplice sega "manuale". Dopo di che esistono anche gli stolti o chi è convinto già di sapere tutto perchè "mentalmente" si collega con il fratello che sà usare quello strumento (credetemi ...... anni fa in un colloquio per una posizione in officina di stampaggio metallo alla domanda "esperienze ?" mi è stato risposto così).

Ciao :si:, Gianluca

Ah, per quello lo specifico. Ancora adesso un sacco di persone si espongono basandosi su quello che altri sanno fare, che altri hanno detto, fatto, ecc ma non loro. Oppure gente che scredita approcci, filosofie, ecc per supportare le proprie preferenze, ma che poi risultano essere solo preferenze teoriche, manco pratiche, concrete. Ma giudicando il fare altrui.

Quindi ci credo benissimo a quelle situazioni ;)
 
Condivido appieno le sottolineature emerse nei commenti subito precedenti.
Vi aggiungo questa riflessione.
Quando si è piccini ad un certo punto si smette di credere a babbo natale, ma si inizia a credere, o quanto meno a rimanere affascinati, da certe favole. Negli anni ottanta c'era il grande Arnold che in Predator brandeggiava un mitragliatore M60 come fosse una pistola ad acqua e Sly in Rambo che col suo coltello ci faceva di tutto, anche la barba! Lui aveva il coltello da sopravvivenza: la quinta essenza di ... di tutto. Poi noi italiani facemmo uscire il film Noi uomini duri e facemmo finire tutto a tarallucci e vino,e vabbè (ma ci stava).
Credo che la domanda "qual è il migliore coltello da sopravvivenza" abbia incuriosito tantissime persone, me compreso, fino a quando mi sono reso conto che, almeno per me, era una domanda inconsistente: stavo guardando la cosa dalla prospettiva sbagliata: non è l'attrezzatura, ma l'abilità il cuore della questione. Cosa si intende per sopravvivere? quotidianamente tutti noi sopravviviamo, ma l'unico coltello che certamente usiamo è quello con la forchetta, durante i pranzi (in, e.g., Cina e Giappone neanche in quelle occasioni). Quindi sopravvivere "cosa"? nella quotidianità? da un pericolo? in una emergenza? Personalmente penso che siano centrali le abilità, piuttosto che una qualsiasi attrezzatura nello specifico. Peccato che poi le abilità (e.g. dal costruire un riparo al sopportare un disagio) per essere apprese, vadano praticate e con costanza; certo non tutte, quelle grossolane non si scordano mai (e.g. andare in bicicletta) ma quando sono abilità o conoscenze fini, allora vanno praticate, e spesso, altrimenti tendono a sbiadire. Per estensione, so salire su una montagna se ci sono salito, so mantenere un orientamento approssimativo in un bosco usando la direzione della luce solare, se l'ho fatto, so accorgermi del repentino cambiamento della direzione del vento, ancora una volta, se l'ho fatto. Col tempo però o si ripercorrono le esperienze o la solidità dell'esperienza, almeno secondo la mia sensazione, viene meno.
Cordiali saluti
 
Qualcuno ha mai provato il filo diamantato? Non so se funziona bene, ma sicuramente è superleggero e per tagliare rami potrebbe pure andare bene.
Intendi questo genere nella foto?

Ci tagli anche piccoli alberelli, senza problemi.

Sì, mi ci sono sempre trovato bene, efficace, leggero, compatto, ecc Poi appunto dipende sempre dagli approcci, filosofie, preferenze, aspettative, ambizioni, ecc

A me piace come attrezzo,... Ma d'altra parte mi piacciono un pò tutti.
 

Allegati

  • 614v-Or1zlL.jpg
    614v-Or1zlL.jpg
    124,2 KB · Visite: 26
Visto la dentatura così micro cosa potrà mai asportare quella "seghina" lì , si impasta dopo due tirotti e se il legno è umido diventa come un nylon...
Secondo me stai scherzando Twood dai... però se hai voglia e settimane di tempo ci può stare.
Le uniche "corde" che funzionano sul legno (non come un buon segaccio) sono le catene tipo motosega.
Scusa ma sono un po' perplesso dei tuoi suggerimenti... :no:
Screenshot_20250616_231025_com.android.chrome_edit_2367635266933514.jpg
 
Non stò scherzando e come sempre parlo anche io per esperienza personale, altrimenti non mi permetterei mai.

Ed ovviamente non parlo di dover tagliare legna per costruire una baita o per farci un falò da festa nazionale.

Ed altrettanto ovviamente non tagliano come quelle a "catena da motosega".
 
Mi aggiungo, mi trovo d'accordo sul fatto che un coltello non possa essere lo strumento migliore, qui come in tutte le ottiche lightweight si fa un rapporto g/ utilità, un'ascia da 600g (da 7 euro) sarà infinitamente migliore di un bark river da 400gr, però migliore in cosa? Abbattere un albero? Sicuro, processare legna per giorni? Anche. Ma per fare un picchetto? Fare uno spiedo per arrostire qualcosa? Tagliare il salamino? Meglio un opinel da 50gr, soprattutto se si considera il fatto che bisogna portarlo sulla schiena per chilometri, sarò sincero non capisco il senso della discussione, un attrezzo a motore o un ascia da chili non hanno rivali nel processare grandi quantità di legna, o anche solo per fare un fuocherello. Però chi si porterebbe un ascia da spacco in un trekking? Finisco con, in ambito lavorativo spesso si dice "è l'attrezzo che fa il lavoro" (ovviamente bisogna aggiungere che bisogna saper usare l'attrezzo) quindi in un trekking di settimane un coltello è limitato poiché stancate, immagina a choppare tutti i giorni per potersi garantire il fuoco serale, quindi portare 7/8/ 900g in più per un'accetta va bene, per una notte, ovvero una sola sera di fuoco, un coltello va bene e magari l'ascia ce la possiamo risparmiare, però per stare un mese in una baita? Hai voglia con l'ascia, li conviene una motosega. Quindi ripeto, trovo un po' confusionario l'argomento. Qui cito una frase che scrissi su un post Instagram che tra un po' posterò qui per farmi un po' di pubblicità :)p:biggrin:) "È lo strumento giusto a fare la differenza, non il migliore!"
 
Alto Basso