Perché "no" le alkaline nel gps?

Mi scuso anticipatamente per non aver letto tutta la discussione, quindi è possibile che qualcuno abbia già menzionato le "soluzione"... è comunque meglio ripetere che mancare di info!

Io ho risolto il problema degli accumulatori alla radice, eliminando sia ricaricabili tradizionali che alcaline... la Sanyo produce accumulatori "ibridi" come le Eneloop e le "XXX" che non soffrono di autoscarica!
Se poi, come nel mio caso, le doti di un paio di Maha C9000 per la gestione, allora sei fuori dai problemi di controllo dei singoli elementi.

Li uso per gli apparecchi fotografici, per le radio, i navigatori, le torce... tutto "Ibrido"... e mai più problemi, sicuramente un "investimento"... ma per risolvere un problema come quello dell'energia vale sicuramente la pena spendere qualche euro in più!
 
Quanto all'ambiente (facciamoci pure un pensierino...) non so quanto lo danneggerò veramente mettendo nel riciclo pile una trentina di pile AA in più in un anno...:zzz:

Suonerò bacchettone ma trenta pile per diecimila escursionisti fa trentamila pile, una bella montagnetta di chimica costosa (dal punto di vista ambientale) da smaltire. Perché "facciamoci pure un pensierino"? È proprio nell'ambiente che ti piace camminare, no?
Io credo che anche le scelte piccole siano importanti. Ci piace la natura, no? Eppure pensiamo che una cosa buttata nel riciclo (o nello smaltimento apposito) sparisca dal pianeta come in un buco nero. In realtà tutto ha un impatto sul riscaldamento globale, e il riscaldamento globale è quello che sta cambiando l'habitat di diverse specie animali che devono salire di quota per trovare più fresco. Per esempio.
Morale, io uso batterie ricaricabili per produrre meno rifiuti.
Hai chiesto opinioni sul "perché no le alkaline" e ti ho dato la mia. :)

PS: comunque io lo trovo anche più pratico. La sera quando preparo lo zaino metto in carica le batterie. Fa parte della routine dello zaino, come preparare il cibo e l'acqua e i vestiti. Ad andare a comprare delle stilo e andare a buttarle dove è opportuno ci metterei decisamente più tempo.
 
C'é il classico disegnino a tacche (almeno nel 62S) nella pagina "computer di viaggio" e mi sembra (chiedo aiuto ai più esperti!) che a un certo punto dica che spegne la retroilluminazione. Manca un segnale acustico, quello sì.
Il disegnino a tacche è nella schermata che attiva/disattiva la retroilluminazione.

Il 62s avvisa quando le batterie sono scariche con un messaggio sullo schermo e, mi pare, con un bip. Per la retroilluminazione non so perchè nelle escursioni la tengo sempre spenta.

Per le batterie ho appena comprato delle Duracell che dichiarano di mantenere la carica per 12 mesi, staremo a vedere.

francesco
 
...a retroilluminazione non so perchè nelle escursioni la tengo sempre spenta...

Immagino che sia un modo di dire. In effetti mi piacerebbe avere lo schermo del 62s anche sul telefonino tanto si vede bene con la retro spenta!

...È proprio nell'ambiente che ti piace camminare, no?...

Per fortuna hai glissato sui 20 litri di benzina (o giù di lì) che necessitano da Roma per un anda / rianda sul Gran Sasso (non altrimenti raggiungibile). Chissà perché è un tema su cui gli escursionisti con una forte sensibilità ambientalista non insistono mai troppo.

...le doti di un paio di Maha C9000 per la gestione, allora sei fuori dai problemi di controllo dei singoli elementi....

Ok, grazie a google ora so che è un carica / scarica computerizzato. Ottima soluzione, anche se il prezzo è decisamente amatoriale.

[Purtroppo a parte il GPS non ho altri aggeggi che vanno con delle AA ricaricabili ed anche il GPS non prevedo di usarlo così tanto.]
 
D

Derrick

Guest
Suonerò bacchettone ma trenta pile per diecimila escursionisti fa trentamila pile, una bella montagnetta di chimica costosa (dal punto di vista ambientale) da smaltire.

Mi rileggevo proprio ieri il libro Trekking, di Luciano Baffioni Venturi.
L'introduzione, scritta da Piero Amighetti, comincia con questa frase:

"Il Trekking oggi è praticato in Italia da 3.500.000 di persone, e rappresenta un modo per conoscere l'ambiente, la natura, i popoli del mondo."

Piero Amighetti è Presidente del Centro Nazionale Documentazione Trekking.

I 3,5 milioni di praticanti sembrerebbero un'assurdità a un romano come me. Andando in giro per luoghi di montagna però ci si rende conto di come l'escursionismo sia, sotto la pelle, molto praticato in molte zone montane d'Italia. E l'Italia è un paese prevalentemente montuoso, anche se poi le pianure sono più abitate delle montagne.

Dopo il calcio e il ciclismo è probabile che l'escursionismo sia lo sport più praticato, anche perché non risente di vincoli d'età.
 
[Purtroppo a parte il GPS non ho altri aggeggi che vanno con delle AA ricaricabili ed anche il GPS non prevedo di usarlo così tanto.]
Ciao, intervengo anch'io.. tempo fa mi ero posta le tue stesse domande sulle pile AA, alla fine ho preso un caricabatterie che può ricaricare sia le AA che le AAA (con relative pile ovviamente).. alla fine tutti abbiamo i telecomandi della televisione, videoregistratore o di uno stereo..anche la le puoi utilizzare:music:

Poi ho iniziato a regalarle ai miei genitori e ai miei nonni! L'unico inconveniente è che devo ricaricargliele io perchè loro sono antitecnologici:rofl:

Nella mia ricerca mi sono soffermata sulle ricaricabili definite "ibride",le NiMh, in ngeozio le riconosci dalla scritta ready to use, ottime soprattutto se pensi di fare anche qualche attività invernale perchè soffrono meno il freddo
 
Per fortuna hai glissato sui 20 litri di benzina (o giù di lì) che necessitano da Roma per un anda / rianda sul Gran Sasso (non altrimenti raggiungibile). Chissà perché è un tema su cui gli escursionisti con una forte sensibilità ambientalista non insistono mai troppo.
Quel "per fortuna" suona molto polemico e me ne rammarico.
Per quanto mi concerne, per rispondere al discorso benzina, faccio le gite in treno ovunque sia possibile e spesso scelgo la destinazione in base al fatto che un posto sia raggiungibile in treno o no. Se non lo è, si prende la macchina. Fine del discorso. Parimenti, consiglio a tutti di risparmiare carburante, rumore e traffico al pianeta quando il costo è solo svegliarsi un po' prima. Che poi vuoi mettere, tornare a casa svaccato e con una birra gelata in mano, invece che alla guida?

Tornando al discorso generale, il punto è: ci sono delle alternative, oppure no?

Se non ci fossero alternative alle batterie alkaline il discorso sarebbe già chiuso. Non ti direi certo "non usare il GPS perché inquina". Andrei avanti pure io a buttare via alkaline, e amen.
Invece nel caso dell'alimentazione del GPS l'alternativa c'è. Se puoi inquinare meno, cambiando solo un poco le tue abitudini e non certo rinunciando ai tuoi hobby, perché dare così poco peso a questo aspetto?


E se ci fosse un treno che porta da Roma al Gran Sasso ti inviterei a considerare di prenderlo, ça va sans dire.
 
Immagino che sia un modo di dire.
No, non è un modo di dire. Quando sono fuori vedo benissimo lo schermo del mio 62s senza retroilluminazione, anche perchè vado in giro con le CTR raster che sono in bianco e nero, e comunque vedo bene anche le Trekmap e/o le Open.

Se proprio ne ho bisogno attivo la retroilluminazione al momento, e si spegne da sola dopo un minuto.

francesco
 
...Quel "per fortuna" suona molto polemico e me ne rammarico...

Ma certo che era polemico, cosa altro? Comunque ti rassicuro: sono molto più vicino ai tuoi sentimenti (e comportamenti) ambientalisti di quello che credi.

Purtroppo il mio spirito anarchico mi spinge a stuzzicare i fedeli e sacerdoti di tutte le religioni, la verde compresa, con affermazioni paradossali come "emetti meno gas inquinanti e gas serra passando il pomeriggio al centro commerciale che non facendo una escursione in montagna".

Lascio poi all'intelligenza (spesso grande) ed all'elasticità mentale (spesso... beh lasciamo perdere!) di chi mi ascolta decidere se riflettere sul paradosso oppure controbattere sul suo significato apparente
 
Ultima modifica:
..."Il Trekking oggi è praticato in Italia da 3.500.000 di persone...." ...

A parte che si presume ci si riferisca all' hiking (gite di un giorno con ritorno alla base) queste statistiche mi ricordano il detto "Ci sono più modi di falsificare un bilancio che di cucinare le uova" che amo parafrasare con "Ci sono più modi di tirare fuori un valore statistico che di falsificare un bilancio".

Immagino che (in assoluta buona fede) l'autore abbia contato (con la solita intervista telefonica su un campione di 1000 soggetti?) tutti quelli che almeno una vota nell'anno hanno fatto una gita in montagna. Così definito i 3,5 milioni li sottoscrivo.

p.s. Roma è una della città più vivaci per l'escursionismo domenicale; solo CAI (provincia esclusa) e Federtrek muovono (mia stima personalissima) 3500+3500 soci.
 
Perdonami Francesco, lo scopo del tuo post è di cercare di capire il "perché no le alcaline?" da parte di chi usa le ricaricabili, o di convincere tutti che è meglio usare le usa e getta dell'ikea? :ka:

Perché di... "perché" ne sono stati dati parecchi: alcuni tecnici, altri "filosofici", altri ancora di preferenze d'abitudine.

Se ci vuoi convincere che le usa e getta dell'ikea sono meglio delle ricaricabili, perché caricarle la sera prima mentre faccio lo zaino è scomodo... una volta che rispondo che a me non pesa perché entra nella routine della preparazione dell'escursione, il discorso penso sia chiuso: ognuno rimane con le sue abitudini e amen. Non c'è bisogno di insistere.

Vuoi conoscere i miei perché?
Io ho 8 AA ricaricabili GP Recyko (le prime nella tabella che hai postato) con un caricabatterie elettronico da 30€, che fa cicli di scarica, refresh e da il valore dell ricarica appena effettuata.
Usandole sui due flash per le due reflex che ho, sul GPS e su svariati altri amennicoli mi sono ripagato la spesa in meno di un anno, ho evitato di buttare parecchie decine di batterie nella spazzatura, mi sono dovuto ricordare di ricaricarle ma non di andarne a comprare di nuove.
Ecco i MIEI perché: ho risparmiato, inquinato meno, senza sbattermi più di tanto ed avendo prestazioni negli apparecchi impossibili con le alcaline (questo sui flash, non sul GPS)


Questo deve valere anche per te? Giammai! :no:

SE non hai altri apparecchi che possano sfruttare le stesse batterie e non usi il GPS tutte le settimane...
SE oltre alla benzina che usi per raggiungere le montagne non ti preoccupa gettare via una coppia di batterie ogni giorno di uscita...
SE ti pesa mettere in carica 2 stilo mentre fai lo zaino e non hai problemi a ricordarti di fare scorta di batterie all'ikea...
SE quindi abiti vicino all'ikea... :D (io sto a 150Km dalla più vicina)

FAI BENE AD USARE STE' BENEDETTA ALCALINE!!! :woot:

ps: senza rancore eh, non ti offendere: scrivo questo post "velatamente polemico" con il sorriso. :D
 
....lo scopo del tuo post è di cercare di capire il "perché no le alcaline?"...

Scopo di questo 3d è riportare la questione alla sua essenza, perché di 3d su cui si discute di carica / scarica elettronici e di batterie sanyo eneloop ecc ce ne sono già in rete.

Ben venga che anche questo sia diventato un 3d "tecnico" sulle batterie, ed anche io sto imparando molto, ma in effetti non era questo lo spirito.

L'essenza (che hai colto anche tu) è che un po' tutte le soluzioni possono andare bene purché di ciascuna soluzione si conoscano i "perché" e, soprattutto, i limiti e che questi limiti siano compatibili con le proprie esigenze.

Perché se ho iniziato con la prima cosa che avevo nel cassetto (le gialle dell'IKEA appunto) per scoprire "toh, funziona!" sto proseguendo con la seconda cosa che da quel benedetto cassetto è saltata fuori: batterie e caricabatterie Beghelli (note per i loro risultati assolutamente mediocri) ed una mini torcia per scaricarle.

E anche stavolta "toh, funziona!"

E, ovviamente, ad ogni "toh, funziona" mi viene spontaneo comunicarlo al mondo.

Per dire ai neofiti (come io sono del resto): se dovete spendere comprate il meglio, ma attenti che l' UCAS (Ufficio Complicazione Affari Semplici) è attivo più che mai nell'era di internet. :p

:)
 
Purtroppo il mio spirito anarchico mi spinge a stuzzicare i fedeli e sacerdoti di tutte le religioni, la verde compresa

Mah, questo lo condivido abbastanza con te. L'impatto zero è impossibile. A quelli che girano con la targhetta "no CO2" sulla bicicletta direi "allora smetti di RESPIRARE". E vado in bicicletta al posto di usare l'auto in città ogni volta che posso. Però "NO CO2" mi fa incazzare in un modo... anche "NO OIL". Bravo, allora la tua casa d'inverno riscaldala a buoni propositi.

Sto andando fuori tema.

Dall'essere un religioso verde a dire "l'impatto delle batterie non è insignificante e soprattutto lo puoi eliminare a costo zero (anzi, risparmi pure), e allora perché no" ce ne passa.
 
la verità sul riciclaggio delle pile alcaline

[premessa: se su google digitate "inquinamento alcaline" QUESTO 3D appare... all'8.o posto! :p]

Credo (ma solo per non avere trovato tracce del contrario) che in Italia siamo indietro (come al solito) quanto meno tutti gli impianti di riciclaggio menzionati su internet sono all'estero.

Questo documento è del sole24ore (occhio che da qualche parte appare la parola "bozza") ed elenca gli impianti normative ecc:

http://vetrina.ilsole24ore.com/ambientesicurezza/archivio/2012/21/03%20AMBIENTE.pdf

Da alcune slides CNR si evincono questi numeri:

"Ogni anno, nell’Unione Europea, vengono immesse sul mercato circa 190.000 tonnellate di accumulatori industriali e 164.000 di pile tascabili (50020 t di pile zinco-carbone e 99000 t di pile alcaline, rispettivamente il 30.5% ed il 60.3% del totale di quelle vendute) – che non contengono piombo, che vanno ad affiancarsi alle circa 800.000 tonnellate di batterie per auto (contenenti piombo)"



http://www.dta.cnr.it/dmdocuments/convegni/conferenza_rifiuti_2009/Ubaldini.pdf

Dagli stessi documenti si evince che l'obiettivo 2012 (sicuramente non rispettato) era la raccolta differenziata del 25% delle batterie non contenenti piombo (insomma 25.000 tonnellate su 100.000).

Questo è quanto, un applauso quindi a chi sostiene i comportamenti virtuosi se non altro "perché se qualcuno non comincia a partire non si avviva mai da nessuna parte" (anche se 75.000 tonnellate - e parlo de non riciclato - sono veramente tante).

Temo tuttavia che questi comportamenti virtuosi di una ristretta minoranza di cittadini "sensibili" (e forse per questo avulsi se non addirittura invisi al contesto sociale) resteranno solo una lodevole affermazione di principio.

Per non parlare dello scorno provato da un cittadino "virtuoso" che già paga 300 euro annuali di Tariffa Rifiuti (tranquilli non chiedo solidarietà, se le pago vuol dire che almeno una casa ed un reddito ce l'ho) di dovere anche compensare gli sprechi altrui con uno stile di vita fatto di tante piccole rinunce quotidiane.

Andremo in paradiso, chissà.

Almeno quando eravamo bambini e facevamo i fioretti il paradiso ce lo promettevano.
 
PIccola riflessione che da questo post prende spunto:

Spesso, almeno per me, sapere di essere nel giusto da soddisfazione.

Sul lavoro, in auto, ovunque mi trovi: so che se tengo un comportamento "virtuoso" posso guardarmi allo specchio a testa alta.
Non cambierò il mondo: i colleghi continueranno a cercare ogni modo di scansare il lavoro, gli altri automobilisti andranno senza cintura e parcheggeranno in seconda fila, i vicini continuano a non fare al differenziata, ecc ecc...
Per questo non sono ne un santone, ne martire ne uno strafigo: non pretendo di arrivare ad impatto zero o di risolvere i problemi del mondo... ma lo faccio lo stesso.

Agli occhi di molti sarò stupido, ma mi accontento di fare quei piccoli sacrifici, o di stare attento a quelle piccole cose che riesco a fare, seguendo il principio del "piuttosto che niente è meglio piuttosto".
Io sto in pace con me stesso e già questo ripaga dei piccoli sforzi fatti (perchè di piccoli sforzi sto parlando).


Dire "ma tutti fanno così" più che un disincentivo è uno sprone a fare diversamente.
Rigetto infatti l'apatia relativista del "ma tanto nel mio piccolo non posso cambiare nulla": è un modo di pensare assolutamente deleterio per la società. Preso nei singoli casi (l'esempio del gettare batterie) sembra sempre logico (cosa saranno 8 stilo in confronto a migliaia di tonnellate?); applicato alla vita di milioni di persone e per tutte le attività quotidiane, porta alla radice di quasi tutti i problemi delle società moderne.

E' tragicomico constatare che sono tutti d'accordo sul fatto che "se non si ragionasse così le cose andrebbero meglio", salvo poi rifiutarsi di cominciare a ragionare diversamente...
 
...almeno per me, sapere di essere nel giusto da soddisfazione....

Ecco qull' "essere nel giusto" mi fa tornare alla metafora dei "fioretti" come strada per andare in paradiso.

Metafora non casuale perché faccio parte di una generazione che ha fatto molto per liberarsi di bigottismo e moralismo ed ha ottenuto che molti comportamenti una volta censurati come "immorali" "trasgressivi" o addirittura "anti-sociali" oggi siano non solo universalmente accettati ma in qualche caso addirittura tutelati dalla legge.

I nostri slogan erano "vietato vietare", "la libertà non si chiede, si prende", per non parlare dei classici femminili come "il corpo è mio e me lo gestisco io".

Al termine di un ciclo - come era ovvio aspettarsi - si ritorna ai fioretti (=comportamenti virtuosi) al peccato (=inquinamento) alla netta divisione tra SommoBene e MaleAssoluto, Dio e Satana, l'EnergiaRinnovabile e Petrolio.

Per non parlare ovviamente di scomuniche, scismi (eolico si o no?), eresie e tutti i parafernali che l'educazione cattolica (ma anche ebraica o musulmana...) ci ha lasciato dentro, come l'idea che il Relativismo Culturale sia un male (idea rispettabile nella mente di un papa, a dir poco sconcertante in quella di un laico).

Con il risultato che spesso si detesta di più chi ha preso una posizione diversa dalla nostra che non chi ha commesso un grande crimine, e si percepisce come nemico non chi coltiva un ideale opposto al nostro ma chi rappresenta le nostre stesse idee in un modo leggermente diverso, quasi un dialetto della stessa lingua.

Un po' come le autobombe che si scambiano sunniti e sciiti gli uni come gli altri osannando "Allah akbar" dopo la strage.
 
...... 'azzarola e tutti questi discorsi ..... da una pila ? :biggrin:

Comunque, opinione mia, l'ecologia ha un costo, sia a livello di "soldini" che d'impatto ambientale, come qualsiasi cosa.
Le batterie alcaline hanno un impatto prima per essere prodotte e dopo quando vanno smaltite. Idem con patate le batterie ricaricabili di qualsiasi natura esse siano. Mi piacerebbe, giusto per non parlare di fanatismo o di fioretti, leggere un estratto di qualche studio che prenda in considerazione i costi ed i relativi impatti sull'ambiente non tanto per lo smaltimento ma anche per la produzione dei vari accumulatori, ripeto, giusto per evitare di chiudere qualsiasi discorso con "le batterie alcaline inquinano le ricaricabili no, oppure 8 pile per venti milioni di persone .....".

Ad esempio, io uso sia batterie alcaline che ricaricabili, per quelle applicazioni che "consumano" una serie ogni "x" giorni o ore hanno la batteria ricaricabile (se lo prevedono, non tutti gli accrocchi elettronici le accettano, sono rari oggi ma anni addietro era più facile trovarli) per quelli che cambio la pila ogni due tre quattro anni hanno una alcalina anche perchè "costano".

Ciao :), Gianluca
 
Eccolo.
Life-Cycle Methods for Comparing Primary and Rechargeable Batteries - Environmental Science & Technology (ACS Publications)
Estratto dall'abstract:

"We find that materials use, energy use, and emissions can be quantified over the entire product life cycle to quantitatively show that resource use and emissions are substantially lower if a rechargeable battery can be substituted for a primary battery. However, consumer use patterns will affect the relative environmental benefits of rechargeable batteries. Noting the effect of consumer behavior also determines where uncertainties in the analysis may lie, since behavior is difficult to predict. Recycling batteries will also have associated emissions and energy use. Even accounting for the additional resource consumption and emissions for rechargeable batteries in the use and recycling phases of life, rechargeable batteries will still consume less resources over the entire life cycle when used in applications as a substitute for primary batteries"

:)
 
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