Permacultura, il mio progetto (considerazioni)

"Per Bradford:
- 1.140 m² a grano
- 400 m² a legumi
- 120 m² a produzione di olii
- 80 m² di vivaio
- 120 m² a frutta e verdura
- 600 m² a produzione di latticini
- 650 m² a produzione di uova
- 34.000 m² per la produzione di carne

Per un totale di poco più di 37.000 m² di cui solo 3000 dedicati alla produzione vegetale.


37.000 mq di cui UDITE UDITE 34.000 mq per la produzione di carne?????????????:eek::eek::eek::eek::eek::eek::eek:
:eek::eek::eek::eek::eek:
Ma se si diventasse vegetariani non si farebbe mica un bell'affare???!!!

Federico, tu sei vegetariano?:pio:


 
37.000 mq di cui UDITE UDITE 34.000 mq per la produzione di carne?????????????:sho ck: Ma se si diventasse vegetariani non si farebbe mica un bell'affare???!!!
Eh già... peccato che non siamo quadrupedi pezzati che pesano quintali ruminando erba :p
Nonostante si abusi di alimenti come la carne, l'uomo è comunque un animale onnivoro e come tale ha evoluto il proprio fisico per trarre giovamento sia dall'alimentazione vegetale che animale. L'abuso poi è tutt'altra cosa :(

In ogni caso agricoltura ed allevamento vanno a braccetto giacché per concimare si usa spesso lo sterco (una delle poche cose che non contiene petrolio :p ) quindi qualche pecora/mucca/gallina che scorrazza qua e la dovresti averla ed hanno bisogno di erba da mangiare :D
 
l'uomo è comunque un animale onnivoro e come tale ha evoluto il proprio fisico per trarre giovamento sia dall'alimentazione vegetale che animale. ..... quindi qualche pecora/mucca/gallina che scorrazza qua e la dovresti averla ed hanno bisogno di erba da mangiare :D

Non voglio andare fuori tema, però volevo precisare che, si, durante la sua evoluzione l'uomo si è servito anche della carne, ma questo non vuol dire che dobbiamo perforza continuare a mangiarla! Ok, il nostro fisico si è evoluto anche grazie alle proteine animali, ma perchè oggi chi è vegetariano (o addirittura vegano) non muore certo per la dieta che fa? Perchè le proteine che servono le può prendere anche da altri alimenti come i legumi ad esempio. Senza considerare che il costo che chiediamo alla Terra in termini di allevamenti è veramente esagerato! E' come se in un probabile futuro sostenibile, dovessimo (volenti o nolenti, per sopravvivenza e necessità) diventare vegetariani...Entro il 2050 la popolazione mondiale sarà cresciuta del 50%...come faremo ad avere ciascuno 34.000 mq (sempre se le analisi di Bradford ci beccano) di terra per gli allevamenti??? Contro i 3.000 necessari per la produzione di vegetali!!! Mah...io la vedo dura....
Gli animali ci aiutano, con la concimazione, il latte, le uova e i derivati....(purchè non li si sfrutti intensivamente), ma per ucciderli e mangiarli, nel 2010 e con il futuro che ci aspetta, possiamo anche farne a meno!
 
Gli animali ci aiutano, con la concimazione, il latte, le uova e i derivati....(purchè non li si sfrutti intensivamente), ma per ucciderli e mangiarli, nel 2010 e con il futuro che ci aspetta, possiamo anche farne a meno!
Non conosco l'entità della ricerca da cui scaturiscono tali dati. In ogni caso se usi un animale per qualsiasi prodotto (latte, uova, concime ecc...) la terra per loro devi predisporla comunque.
Non entro nel merito dell'essere vegetariani perché comunque sono in disaccordo e mi sembra che neanche i dietologi che ogni tanto mandano in tv (sorry conosco solo quelli) ci mettano la mano sul fuoco su tale dieta. Al massimo è meglio discuterne in un topic apposito perché ho l'impressione che sia uno di quei topic infiniti. :)
 
mi stò accorgendo ora di questo tread.
federico con me sfondi una porta aperta. a casa mia abbiamo qualche centinaio di mq di terreno attorno a casa. il nonno di mia moglie in neanche 50mq piantò tanta di quella roba che abbiamo raccolto primizie per non so quanto tempo. già era vecchietto allora per cui la raccolta si limitò solo a cose tipo melenzane, zucche, pomodori insomma non cose che coprivano tutti i mesi dell'anno, ma a pensarci bene...
 
Io vorrei sapere come procede l'esperienza, per curiosità:
sei riuscito a realizzare il tutto, hai avuto problemi (hai sterminato i vicini impiccioni? :p), se sì quali e cosa hai fatto in merito, la tua opinione sul rendimento, ecc ? :)
 
Ci si dimentica che le rese non dipendono solo da quanta energia solare arriva ma anche e soprattutto da quanta energia chimica è presente nel terreno; questo significa che le quantità di biomassa prodotta di cui si è fatta stima nel primo post potrebbero essere significativamente inferiori.
 
T

thecek

Guest
hai vagliato per caso l'ipotesi di una zona di fitodepurazione, magari con delle piante flottanti da usare magari in una centralina a biomassa?
 
Ci si dimentica che le rese non dipendono solo da quanta energia solare arriva ma anche e soprattutto da quanta energia chimica è presente nel terreno; questo significa che le quantità di biomassa prodotta di cui si è fatta stima nel primo post potrebbero essere significativamente inferiori.

non mi dimentico, non mi dimentico.

piuttosto c'è da sottolineare che questo post ha qualche anno.
le cose sono cambiate.
e anche le persone, incluso me.

voglio poi concludere invitando i curiosi a visitare il mio blog Il filo di paglia

perchè la vita è corta e ripetere gli stessi concetti su mille piattaforme è un pessimo modo per passarla. :biggrin:
 
Ciao Federico ho appena letto del tuo progetto. Io da qualche giorno sto proponendo in rete un progetto molto simile al tuo, si può dire praticamente uguale. Il tuo messaggio è del 2009 spero che tu sia ancora interessato. Te lo copio qui.Questo è un progetto che potrebbe cambiare le nostre vite. se come me credete che sia possibile vivere in maniera alternativa, una vita naturale e autosufficente, se non credete nella nostra società basata sul consumo e nelle favole che ci raccontano allora potrebbe interessarvi. Il progetto è creare un collettivo di persone in grado di collaborare fra loro per creare col tempo una piccola società ecocompatibile ed autosufficente che non abbia bisogno di aiuti esterni. Per spiegarvi più precisamente la mia idea si potrebbe chiamare il progetto in questo modo: comunità autarchica autosufficiente laboratorio sperimentale di vita naturale e di società eco compatibile.questo è solo un esempio, potete chiamarlo come più vi piace, associazione, comunità, società
collettivo, gruppo di lavoro, l'importante è che si comprenda bene lo scopo finale cioè non dipendere da nessuno! Per raggiungere questo obbiettivo sarà necessario che la comunità sia autosufficiente sotto questi aspetti: 
produzione agricola 
riserve di cibo e acqua
produzioni artigianali 
produzione di energia pulita
manutenzione e sviluppo apparati tecnologici
manutenzione e costruzione strutture edilizie
Questi sono gli aspetti principali che non credo si possano sviluppare tutti insieme ma un passo alla volta. 
Tanto per iniziare il mio obbiettivo è mettere insieme un gruppo di persone veramente decise a un cambiamento di mentalità, persone con capacità ed esperienze diverse disponibili a mettersi in gioco. non serve avere nessun titolo di studio o capacità particolari solo la volontà e la disponibilità di fare qualsiasi tipo di lavoro sia utile al raggiungimento dello scopo e utile alla collettività. ognuno porterà la sua esperienza e la condividerà con il resto della comunità. 
Una volta messo insieme il primo gruppo anche piccolo, potremmo tutti insieme discutere più nel dettaglio di tutte le questioni e decidere sul procedersi del progetto. Punto molto importante, individuare un luogo adatto ai bisogni della comunità. Un luogo abbastanza grande per ospitare tutti, magari non da subito ma che possa farlo dopo adeguati lavori di ristrutturazione, che possa ospitare locali destinati alle attività lavorative, che ci permetta di sviluppare agricoltura e allevamento, e che ci siano le condizioni per produrre energia pulita. Ma questo sarà un passo successivo.
Vorrei precisare alcuni punti.
Non è una comunità hippye o per spiegarmi meglio, è aperta a tutti senza distinzioni di nessun tipo, non è una comune tipo elfi degli Appennini. Non è una comunità contraria alla tecnologia! va solo usata nelle quantità e nel modo più intelligente e giusto.Non voglio creare una società che si rinchiuda in se stessa
anzi una volta raggiunta l'autosufficienza si potrebbe addirittura esportare al di fuori della comunità i nostri prodotti per farci conoscere e dimostrare che una vita alternativa è possibile senza essere schiavi di multinazionali e del sistema economico consumistico che ci propinano come unica via per la sopravvivenza. Saremo liberi e padroni del nostro destino.
Per fare tutto questo ci vorranno probabilmente anni di duro lavoro e sacrifici, ma una vita di duro lavoro e sacrifici ci attendono comunque però con la differenza che nel primo caso abbiamo la possibilità di creare un futuro migliore per noi e per le generazioni che arriveranno, mentre nel secondo caso ci attende una vita in schiavitù di sfruttamenti e soprusi e tutto per far arricchire chi non ne avrebbe bisogno.
Se credete che tutto questo sia una stronzata, che sia un ipotesi impraticabile non cotattatemi più! non ho tempo da perdere e non ho bisogno di gente solamente curiosa e non motivata! 
Se invece siete interessati, condividete le mie idee anche solo in parte, se volete dei chiarimenti, scrivetemi. 
Ricordate che le righe che ho scritto fino adesso sono soltanto una bozza generale. 
Le strategie da adottare e tutte le varie questioni anche nei particolari più pratici, saranno analizzate, discusse e decise insieme.
Se avete deciso di continuare questa avventura mi piacerebbe mi inviaste una vostra presentazione, non voglio un curriculum vitae ma vorrei sapere quello che sapete fare, quello che potreste fare, esperienze e conoscenze o quello che vi pare. questo per farmi un quadro generale del gruppo che si sta formando.
Mi presento sono Giovanni ho 31 anni vivo in provincia di Asti non ho grandi conoscenze di nessun tipo diciamo che mi piace arrangiarmi. Per lavoro ho imparato a produrre artigianalmente calzature, borse, sandali, qualsiasi oggetto di pelletteria e sto imparando un po' di sartoria per produrre capi d'abbigliamento. Non ho problemi ai lavori di campagna, ho avuto anche qualche esperienza. Comunque posso adattarmi a qualsiasi tipo di lavoro. 
Per il momento il mio compito è formare un gruppo.
Ragazzi si può fare se ci crediamo fino in fondo e se uniamo le forze. 
Per cambiare le cose bisogna cominciare ad agire!
Se siete realmente interessati vi chiedo gentilmente di contattarmi a questo indirizzo wildcrino2013@gmail.com 
Grazie
 
date un'occhiata a questo progetto, davvero meraviglioso a mio avviso:

https://www.youtube.com/watch?v=M4THQObQFCo

conosco quel che fà sepp Holzer,
...diciamo che non tutti hanno la possibilità di sbancare una montagna, captare una decina di fonti in giro per una catena montuosa e derivarle sul proprio appezzamento di terra :)

in ogni caso in quelle circostanze lui puo' farlo, finora non sono mai riuscito a trovare un suo bilancio economico della sola attività agricola...anche se il diavoletto dentro di me pensa che se un corso di 7 giorni da lui, costa 500 euro, un motivo ci sarà....
:biggrin:
 
Ma se interviene così pesantemente sul terreno che c'entra con la permacultura?

la permacultura NON vieta di lavorare il suolo, purché la lavorazione eseguita garantisca stabilità di fertilità del suolo nel lungo periodo.

in ogni caso le pratiche di sepp sono piuttosto discusse nei canali di permacultura "classici" ...ed infatti egli stesso definisce la sua una "permacultura di sepp" ...

ma alla fine, quel che importa davvero è se il suo apporto stia migliorando o meno la condizione in cui ci troviamo.

e la risposta, naturalmente ve la dovete dare da soli :biggrin:
 
:biggrin:
la permacultura NON vieta di lavorare il suolo, purché la lavorazione eseguita garantisca stabilità di fertilità del suolo nel lungo periodo.

in ogni caso le pratiche di sepp sono piuttosto discusse nei canali di permacultura "classici" ...ed infatti egli stesso definisce la sua una "permacultura di sepp" ...

ma alla fine, quel che importa davvero è se il suo apporto stia migliorando o meno la condizione in cui ci troviamo.

e la risposta, naturalmente ve la dovete dare da soli :biggrin:

Scusa, ma se è come dici nel post precedente questo (sbancamento di una montagna, captazione di una decina di falde idriche e quant'altro), allora sicuramente la permacultura di questo tizio sarà sostenibile, ma sostenibile....per lui !
Un po' come Berlusca quando, a proposito del conflitto d'interessi, chiede come possa mai essere in conflitto coi...propri interessi.

Una cosa è sostenibile se lo è per tutti, non se lascia uno a pancia strapiena e tutti gli altri alla fame, altrimenti anche gli americani - stesso discorso valido per quel tizio - potrebbero rivendicare che il loro stile di vita è sostenibilissimo...per loro :lol:

Quindi se solo immaginassimo che facendo noi tutti i "permacultori" OGNUNO dovesse sbancare la PROPRIA montagnozza, captare le PROPRIE decina di falde e quant'altro...beh... quanto sarebbe sostenibile sta' roba, cioè quanto durerebbe ? Due giorni o due ore ? Lo credo che l'ha definita "la permacultura di Sepp", io ci avrei aggiunto "...di Sepp il parac..lo" :biggrin: visto che, descritta così, mi sembra una contraddizione in termini.
 
la perm. e' per me sostenibilissima ... ma c'e' un pero' grande come una montagna: lo Stato. Se produci devi pagare le tasse (anche per l'autoconsumo ... cosi' dice la legge) pertanto il sistema funzionerebbe se si vivesse in un sistema perfetto in cui lo stato viene pagato a seconda dei servizi che eroga e non in base alle sue presunzioni delle tue necessità e soprattutto del tuo presunto reddito. Se abiti paghi imu, spazzatura e patrimoniali vari (es. il canone rai o l'irpef in base al rendita persunta del terreno che coltivi ... indipendentemente da quanto raccogli e vendi o autoconsumi). Ma il bilancio con le tasse lo avete fatto?
Insomma un consiglio vivissimo ... prima fate i conti economici comprendendo i balzelli .. poi potremmo parlare di sostenibilità ... considerando che quello che fate presuppone una conoscenza teorica e soprattutto pratica delle capacità produttive del terreno che usate, delle coltivazioni e dell'agronomia oltre ad una conoscenza approfondita di fisiologia parassitologia vegetale. Insomma da laureato in materia e praticone ultraventennale come sono vi dico una sola parola: "auguri!".
 
Beh il bilancio con le tasse credo debbano farlo tutti, volente o nolente.

Scusa se mi permetto ma è facile parlare di "capacità produttiva di un terreno" se usi concimi chimici e pesticidi; così facendo anteponi la sostenibilità economica a quella energetica del terreno.

Prova a pensare piuttosto, nell'agricoltura convenzionale, quanta energia viene introdotta e quanta ne viene ricavata, il bilancio che otterresti sarebbe tragicamente in rosso.
 
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