Permacultura - un progetto in Abruzzo (considerazioni)

permacultura abruzzo

purtroppo se rimaniamo in inghilterra impazziamo,
prima di tutto non c'e' abbastanza sole...e questo e' un problema molto maggiore di quello che sembri a chi non ne ha avuto esperienza ...non puoi sapere quanto ti influenza...neanche io lo sapevo per i primi 5 anni...ma dopo un po'...sara' la deficienza in vitamina D o semplicemente quanto e' deprimente guardare fuori e vedere grigio....la maggior parte del tempo....
e secondo qui la densita' della popolazione e' molto piu' alta e percio' il terreno costa di piu'...e la stagione produttiva e' molto piu' corta...percio' no...non rimaniamo in inghilterra...
quindi, mi potresti chiarire cos'e' la usl? ufficio sanita'?qualcosa del genere? e da cosa dipende quanti e che animali si possano avere? noi pensavamo pollame, anatre, conigli e capre...

credevo ci fosse differenza tra terreno agricolo e boschivo in termini di piantare ortaggi e alberi?

inoltre, mi sembrava di aver capito che ci fossero delle agevolazioni in termini di permessi per risiedere se un imprenditore agricolo riesce a giustificare la autosufficienza economica del proprio terreno...ma tu sembri pensare di no...
consiglieresti quindi comprare del terreno con una casa? e se si quali sono gli standard minimi perche' una casa sia considerata "abitabile"...

grazie mille per la risposta
cri
 
qui il costo di un terreno irriguo varia dai 3 ai 7 euro al metro quadro... intanto ti fai un'idea dei costi.

la usl è l'azienda sanitaria locale.

per gli avicoli ad uso non personale : autorizzazione usl e controllo vaccinazioni e malattie annuale, tenuta registro carico/scarico e medicamenti.

per le capre: registrazione all'ufficio anagrafe relativo, apertura codice di stalla, tenuta registro carico/scarico , bollatura animale e registro medicamenti, non so se serva anche un registro per i vaccini.

per i conigli: non so.


se provi ad utilizzare il terreno boschivo, qui in italia, per fare agricoltura, con conseguente abbattimento di parte degli alberi presenti, ti mettono in galera e buttano via la chiave.... il terreno boschivo costa fra i 0,8 e 1,2 euro al metro quadro.

su terreno agricolo puoi piantare quello che vuoi.
per fare un pozzo ad uso irriguo, serve un'autorizzazione specifica che puoi ottenere dopo circa 5 anni.


io consiglio di andarsene via dall'italia, un paese che merita solo di affogare nel letame fetido che ha autogenerato in decenni di mala gestione del territorio e corruzione a tutti i livelli...ma se ami tanto l'italia puoi anche provare a viverci, chissà se magari trovi un angolo di paradiso...
 
non e' tanto l'amore per l'italia specificamente, piu' l'amore per il sole e parlo solo inglese e italiano e non sono ancora pronta a lasciare l'europa...
cos'e' che non ti piace cosi' tanto dell'italia?spiegamelo chiaramente cosi' che posso considerarlo nei nostri piani...

inoltre hai un idea di prezzi per animale?e prezzi per i vari controlli di cui fai menzione? e sai se c'e' un'alternativa alle vaccinazioni inclusa nella definizione di biologico?
 
Federico, non so di quanto variano i prezzi del terreno agricolo in Italia, posso solo dire che dalle mie parti il prezzo è doppio rispetto a quello che hai indicato.

E comunque metter su una azienda agricola oggi come oggi è da pazzi tra costi e burocrazia :(
 
mi sarebbe molto utile se qualcuno mi elencasse i costi,
e in termini di burocrazia, non e', fino ad un certo punto comparabile con quella di qualsiasi altro paese, e inoltre a me sembra che creare una food forest sia l'unica cosa che ha senso perche', anche se non produce niente da vendere almeno hai da mangiare...
ma forse sto ignorando i costi di cui fai menzione...
quindi ci sara' il costo del terreno e tutte le tasse che vanno con quello...
il costo degli animale e piante, e federico diceva un costo annuale per il controllo degli animali...
ditemi se sbaglio, io non devo registrarmi come imprenditore agricolo fino a quando inizio a commerciare, e non devo pagare iva fino a quando guadagno piu' di una certa somma...
 
a federico ...... senza offesa ...... ma se l'Italia è come la descrivi (parole tue: "un paese che merita solo di affogare nel letame fetido che ha autogenerato in decenni di mala gestione del territorio e corruzione a tutti i livelli") mi chiedo perchè "tu" con le conoscenze ed i dinderi che hai sei ancora quì.

Suvvia ...... poi 5 anni per un pozzo irriguo ? ...... quì nel Mantovano i tempi medi sono sui 30 giorni (un mio vicino l'ha appena fatto ;)) e senza corrompere nessuno (non è il tipo ..... è un incrocio fra un genovese ed uno scozzese e se potesse non andrebbe in bagno per non consumare la carta igienica).

Per gli avicoli, anche per uso personale, a seguito dell'aviaria si è obbligati, per lo meno quì, a dichiararne il numero in comune ...... ma, è quì il bello, solo una tantum.

Parlando con un allevatore della zona mi accennò che fra le altre "cose burocratiche" ora c'era pure il "codice stalla" o il "codice azienda" anche se l'allevamento era di un maiale ..... per cui per uso "interno" ..... con l'obbligo dei registi di carico/scarico e visite programmate del veterinario il quale poteva venire solo dopo l'attribuzione di questo nuovo codice.

Sui conigli, per numeri ridotti, non mi sembra di aver sentito particolari "obblighi" ...... ma le mie sono notizie per "sentito dire" e nulla di più.

@Mirtillo ...... se permetti ti consiglio di farti una bella vacanza (magari più avanti verso settembre) nelle zone che ti interessano, farsi un giro nei consorzi agrari e nelle camere di commercio della zona e cercare di parlare con quelli del "posto" per capire un pò meglio quello che il mercato offre e richiede. La burocrazia esiste in Italia come in tutto il mondo ed è quasi praticamente obbligatorio appoggiarsi ad un professionista poichè le leggi, e regolamenti, sono molti.

Ciao :), Gianluca
 
hey,
guardate qui?
e ditemi se sto fraintendendo qualcosa, perche' secondo me la frase
"comprese le residenze" vuol dire comprese le construzioni dove uno puo' vivere
Anche chi non è imprenditore agricolo può costruire in zona agricola

poi sono andata a cercare la legge e questo e' quello che dice
Art. 17 (L)
Riduzione o esonero dal contributo di costruzione
(legge 28 gennaio 1977, n. 10, articoli 7, comma 1; 9; decreto-legge
23 gennaio 1982, n. 9, articoli 7 e 9, convertito in legge 25 marzo 1982, n. 94;
legge 24 marzo 1989, n. 122, art. 11; legge 9 gennaio 1991, n. 10, art. 26,
comma 1; legge 662 del 1996, art. 2, comma 60)

1. Nei casi di edilizia abitativa convenzionata, relativa anche ad edifici esistenti, il contributo afferente al permesso di costruire e' ridotto alla sola quota degli oneri di urbanizzazione qualora il titolare del permesso si impegni, a mezzo di una convenzione con il comune, ad applicare prezzi di vendita e canoni di locazione determinati ai sensi della convenzione-tipo prevista dall'articolo 18.
2. Il contributo per la realizzazione della prima abitazione e' pari a quanto stabilito per la corrispondente edilizia residenziale pubblica, purche' sussistano i requisiti indicati dalla normativa di settore.
3. Il contributo di costruzione non e' dovuto:
a) per gli interventi da realizzare nelle zone agricole, ivi comprese le residenze, in funzione della conduzione del fondo e delle esigenze dell'imprenditore agricolo a titolo principale, ai sensi dell'articolo 12 della legge 9 maggio 1975, n. 153;
b) per gli interventi di ristrutturazione e di ampliamento, in misura non superiore al 20%, di edifici unifamiliari;
c) per gli impianti, le attrezzature, le opere pubbliche o di interesse generale realizzate dagli enti istituzionalmente competenti nonche' per le opere di urbanizzazione, eseguite anche da privati, in attuazione di strumenti urbanistici;
d) per gli interventi da realizzare in attuazione di norme o di provvedimenti emanati a seguito di pubbliche calamita';
e) per i nuovi impianti, lavori, opere, modifiche, installazioni, relativi alle fonti rinnovabili di energia, alla conservazione, al risparmio e all'uso razionale dell'energia, nel rispetto delle norme urbanistiche, di tutela artistico-storica e ambientale.
4. Per gli interventi da realizzare su immobili di proprieta' dello Stato il contributo di costruzione e' commisurato alla incidenza delle sole opere di urbanizzazione.


l'ho estratto da
D.P.R. 380/2001


ma non avendo letto molto italiano da anni faccio fatica a seguire il linguaggio burocratico...
sto fraintendendo quando penso che quello che stanno dicendo e' che se sei un imprenditore agricolo e segui gli standard non devi pagare per poter costruire , includendo la tua casa, basta che sia di una certa misura a seconda delle dimensioni del terreno?(quest'ultima informazione credo di averla presa daqualche altra parte...)
 
Prendi le mie parole con beneficio d'inventario ..... ovvero ..... non di certo per oro colato.

E' possibile edificare in un terreno agricolo in funzione di un parametro che si chiama "indice di edificabilità" che dovrebbe essere pari a 0.03 metri cubi per metro quadro del fondo, per cui, se tu vuoi costruire una casa (da un piano fuori terra) da 100 mq. dovrai avere un fondo di circa 10.000 mq. (10.000 x 0.03 = 300 metri cubi, un piano ha un altezza fuori tutto di non meno 3 metri, per cui, 300 mc / 3 = 100 mq). Occhio che però l'indice di edificabilità non è un parametro "fisso" ma ogni comune lo determina in forma autonoma per cui potresti avere due comuni vicini ma con parametri diversi (ecco perchè conviene farsi un giro sul posto).

Per cui, almeno in teoria è fattibile ma sempre in funzione del parametro "indice di edificabilità".

Sapevo che ciò avveniva solo per i coltivatori diretti ma stando alla sentenza che hai pubblicato non è più così.

Ciao :), Gianluca
 
hey gianluca, grazie
non e' che mi sai rispondere anche alla domanda di quante notti all'anno potremmo passare sul terreno "campeggiando" da quando lo compriamo a quando riusciamo a ricavarne abbastanza da riuscire ad avere il diritto di costruirci qualcosa dove vivere?
e c'e' un limiti di notti in cui si puo' stare in posti adibiti ai caravan/tende?
l'idea di venire in vacanza era venuta anche a noi e stiamo cercando di capire quanto possiamo estendere questa "vacanza" vivendo nel furgone, spostandolo e lavorando il terreno fino a che e' produttivo e poi trasferirci su...
ma e' possibili che siano i sogni contorti causati da troppa pioggia e grigio inglese...che ci fa vedere l'italia piu' rosa di quello che e'...
 
quante notti all'anno potremmo passare sul terreno "campeggiando" da quando lo compriamo a quando riusciamo a ricavarne abbastanza da riuscire ad avere il diritto di costruirci qualcosa dove vivere?
Se il terreno è tuo puoi starci quanto vuoi in strutture provvisorie (tende, caravan, ecc.) ma non puoi metterci la residenza.

Comunque magari datti una letta a questo sito che spiega bene cosa puoi fare per legge, gli oneri fiscali e le agevolazioni. Agricoltura
 
@Mirtillo ...... siamo troppo nel "tecnico" per darti una risposta articolata però posso risponderti in base a quello che quì nel mio comune stava per capitare.

Una provincia limitrofa voleva delocalizzare una comunità di nomadi e lo voleva fare, purtroppo, a discapito delle province limitrofe, parlo a "discapito" per il semplice fatto che i comuni interessati non sono stati interpellati in merito neanche a cose quasi fatte e la cosa è "scoppiata". L'operazione era stata così ipotizzata: Una società immobiliare acquistava dei terreni "non edificabili" ai prezzi di mercato e poi rivendeva alle singole famiglie della comunità di nomadi in modo tale che per ogni "fondo" ci fosse una sola famiglia (o nucleo famigliare).
Sul fondo veniva posizionata una semplice roulette (non una tenda) e, legalmente parlando, la cosa finiva lì purchè la roulette non fosse in forma stabile (ovvero doveva ancora conservare gli elementi per essere trasportata, in altre parole, non poteva essere ancorata al terreno), assicurazione e bollo dovevano continuare ad essere pagati esattamente come se la roulette fosse in movimento, non ci dovevano essere allacciamenti fissi a luce - gas - acqua ed ovviamente non era possibile richiedere la residenza (e di conseguenza non si poteva richiedere gli allacciamenti).
Stando ai legali della società immobiliare questo era sufficiente ..... per cui fare esattamente quello che vorresti fare tu ma senza vincoli temporali ...... però il comune, in cui si trovava il fondo, ha legiferato (è una sua prerogativa) in modo tale che ciò non fosse possibile, ma è una opzione specifica per cui, magari, in un altro comune questo non si è mai proposto (come problema) e non ci sono vincoli per cui è fattibile.

In altre parole ....... bisogna andare nel comune "interessato", parlare con l'ufficio tecnico e verificare la fattibilità ..... e sperare che non siano passati prima dei nomadi poichè in quel caso la risposta è abbastanza scontata.

Per quanto riguarda le API se sono ad uso privato non mi risultano obblighi ma se vuoi vendere il miele, ed è possibile (piccoli produttori che svolgo l'attività apistica in forma hobbistica e vendono direttamente il miele al consumatore), devi richiedere l'autorizzazione sanitaria.

Ciao :), Gianluca
 
hey andrea,
che differenza c'e' tra strutture provvisorie e metterci la residenza?
perche' ho letto varie opinioni c'e' chi dice che puoi avere una roulotte ma non deve sembrare che tu ci vivi, cioe' no orti o cose appese, che vuol dire che officialmente non ci puoi vivere?
e come proviamo al comune/regione che e' temporaneo?
in inghilterra c'e' un limite di 28 giorni all'anno ma c'e' gente che si sposta di un po' di metri il 28esimo giorno...

e per rispondere a sile86, quello che intendiamo e' iniziare con pochi animali locali per autoconsumo e poi mentre acquisiamo esperienza aggiungerne...

grazie
cri
 
Beh per autoconsumo non hai bisogno di particolari permessi usl.....mi pare che solo per la macellazione casalinga di suini e ovini basti telefonare all'usl un paio di giorni prima per l'ispezione sanitaria (10-15 euro).

Almeno in teoria poi in pratica..... ;)
 
non ho bisogno di permessi per niente a meno che li voglia vendere?

mi sembra che alla fine dei conti devo andare dal comune per verificare le legislazioni locali....

il che vuol dire che devo prima trovare il fondo... o e' qualcosa che posso chiedere via mail a qualcuno all'ufficio regionale?
 
Se tu vuoi allevare qualche animale per "uso personale" ossia te lo allevi per mangiarlo tu e non per venderlo non servono autorizzazioni.
 
Uhm ...... non è proprio così.

Per alcune specie di animali devi avere un registro di carico/scarico anche se per autoconsumo, ad esempio, maiali, capre, pecore, cavalli, mucche (ma non solo). Registro che ti viene dato in seguito alla richiesta del "numero di stalla". Con questo registro hai la possibilità di allevare per autoconsumo ma devi comunque essere seguito da un veterinario che, di fatto, ti autorizza alla macellazione.

In teoria senza il numero di stalla non puoi acquistare, dall'allevatore, l'animale "alfa" vivo :D ..... in teoria.

Comunque parliamo di "permessi" facilmente ottenibili anche se però ciò avviene in seguito ad una visita del veterinario il quale non ho idea di come possa considerare un terreno senza un ricovero per gli animali (dubito che chiuda un occhio) .... se rientriamo nell'ipotesi che tu acquisti un semplice terreno "vuoto" e poi ci piazzi sopra la roulette ..... se invece il terreno già dispone di un ricovero è un discorso diverso.

Sono argomenti in genere troppo complessi per essere affrontati via email, o via forum, l'unico consiglio è quello di spendere del tempo per venire "sul posto", passare nei comuni / uffici tecnici, chiedere nei consorzi agricoli della zona, camera di commercio per gli aspetti "burocratici" e rivolgersi ad un professionista (a pagamento :cry:) almeno per la parte di avviamento.

Ciao :), Gianluca
 
c'e' un limite di numero e tipo di animale?

Che sappia io no. A casa dei miei zii allevano un paio di manzi, 1 maiale, 4 capre coi relativi capretti, 40 polli, 40 faraone, una decina di galline, una 30ina di anatre, una 20ina di oche, conigli, qualche tacchino.....insomma un bel pò di animali e non servono autorizzazioni.

A parte per i 2 manzi che li portano a macellare al macello autorizzato.
 
Alto Basso