pernottare da soli

Ecco una foto fatta un paio di anni fa a Fonte Vetica, nel cuore del meraviglioso Gran Sasso
Sta Fonte Vetica deve essere un posto molto bello perchè salta fuori tutte le volte che si parla di Abruzzo...
Cmq io nel posto ritratto nella foto non starei tranquillo: si vede anche una strada asfaltata.
In lombardia "posto isolato con strada" significa nel migliore dei casi "coppiette che trombano e probabili guardoni", e nel peggiore "zingari, immigrati accampati, spacciatori, ecc".

Io preferirei allontanarmi con un'oretta di sentiero.

Doc
 
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Speleoalp

Guest
...infatti "pernottare da soli",... s'intende "da soli", ahah penso ;)
Io ho la fortuna di avere una compagna con cui condividere le uscite e sono fortunato che ha piena fiducia in me e quindi non ha paure varie nel dormire in mezzo ad un bosco, assieme.
Specifico che non ci faccio nulla, ahah sarò quello che rovina la reputazione del sesso maschile... ma se vado in natura è per ammirare e vivere la natura, come se faccio qualsiasi altra cosa.. se devo trombare, me ne stò a casa. Senza contare che non la reputo una cosa importante, come potrebbero essere altre...sempre in natura.

Sono pure fortunato che non mi fa nulla stare nel bosco, in montagna, ecc da solo... anche di notti, per giorni, settimane, mesi... ma è tutta questione di abitudine (in casi particolari ok, fobie serie), ma altrimenti... via...

Secondo me nessun timore o allerta è fuori luogo o esagerato, la reazione è quella conta. Controllare per un rumore non è un'errore... a meno che non si pensi "...a me non capita nulla...", "...non è mai capitato...", ecc... perché in realtà tutto può succedere e non conosciamo tutto.

Quindi secondo me, l'importante è reagire in maniera pacata...
 
Ogni persona ha, in base alle varie esperienze e conoscenze, una diversa percezione del pericolo. Nessuno è uguale all' altro in questo, e ce ne dobbiamo fare una ragione.
 
S

Speleoalp

Guest
..non ci si deve nemmeno dimenticare allora l'accettarsi ed essere consapevoli di come si è...
Nel senso, conosco persone che predicano di amare la natura e fanno discorsi "scomodi" verso altre persone, ma poi:
- hanno paura del bosco
- hanno paura degli animali
- hanno paura dell'acqua
- hanno paura del vento
- hanno paura di sporcarsi con la terra o toccare un sacco
...e via dicendo,... quando si è bambini è giusto avere le proprie paure e magari assecondarle e stare alla larga dalle cause. Ma secondo me da adulti, se ci sentiamo attratti da qualcosa (in questo casso la natura, natura è l'insieme e non solo X)... allora bisognerebbe affrontare le proprie paure. Anzi... se si ama una cosa, quella cosa non può far paura... al massimo bisogna prenderci confidenza e abitudine... ma non è paura.
 
Si, è vero Speleoalp, quello che dici tu è verissimo. Ma le paure di questo genere, bosco, notte, animali, ce le hanno molte persone. Anzi quasi tutti, il perchè sta nel fatto che di natura nel nostro quotidiano ce ne ben poca. Anzi non nel nostro, ma nel "loro" quotidiano. E quindi, quando ci si trova davanti, o in mezzo ad una situazione sconosciuta, si ha paura. Ho visto gente che per un' ape stava facendo un frontale in auto...solo un esempio idiota.
 
S

Speleoalp

Guest
Esatto... ma non penso siano proprio paure... è proprio una questione di abituarsi... ri abituarsi, come dici. Penso....
 
Generalmente si ha paura di ciò che non si conosce e si tende a non varcare il confine dell'abitudine, un po come nel mito della caverna di Platone quando ci abituiamo alle ombre le confondiamo con la reale essenza delle cose ignorandone la vera sostanza.
Il bosco ha fatto paura -credo- a tutti coloro che ci sono arrivati a contatto provenendo da un ambito artificiale come la città, che come luogo tende a marginalizzare, se non ad annullare la dimensione del selvaggio che permane in ognuno di noi.
In generale poi ogni animale diffida da ciò che non conosce, credo sia più che normale. Però come dice giustamente Luca frequentando la natura si impara a conoscere e le paure, che spesso sono solo ignoranza (nel senso etimologico di non conoscenza), si dissolvono.
Sabato notte mi sono accampato in un bosco qualche centinaio di metri sopra la borgata dove lavoro, dovevo caricare il furgone prima delle 7 (faccio le fiere vendendo pane cotto a legna) e da casa mia sono circa 40 minuti di auto, ho quindi preferito fermarmi in zona e passare una nottata sotto le stelle.
Dopo aver allestito il campo (pessima idea costruirsi una branda al buio solo con la luce della frontale...) e preparato il necessario per il giorno dopo mi sono infilato nel saccoletto; dopo pochi minuti ho cominciato a sentire dei caprioli in amore che erano evidentemente molto vicini. Se non avessi conosciuto il loro verso probabilmente mi sarei spaventato (se avete presente la "vocina" di quei teneri animaletti capite di cosa sto parlando), invece mi hanno aiutato ad entrare ancora più in contatto con l'ambiente circostante, io ero li, loro erano li, tutti insieme parte del bosco. Questo è solo un esempio per ribadire il concetto: più si entra in confidenza con un luogo o un ambiente, più i timori si dissolvono e si impara a viverlo in maniera più cosciente.
 
Sta Fonte Vetica deve essere un posto molto bello perchè salta fuori tutte le volte che si parla di Abruzzo...
Cmq io nel posto ritratto nella foto non starei tranquillo: si vede anche una strada asfaltata.
In lombardia "posto isolato con strada" significa nel migliore dei casi "coppiette che trombano e probabili guardoni", e nel peggiore "zingari, immigrati accampati, spacciatori, ecc".

Io preferirei allontanarmi con un'oretta di sentiero.
La zona e' davvero bella, non a casa fu scelta come location del film Lo chiamavano Trinita' e di svariati altri film e spot pubblicitari. E' abbastanza isolata e sebbene non sia un grande problema arrivarci in auto, devi averci un motivo davvero valido per salire lassu', dato che non e' di transito. Di zingari lassu' non ne ho mai visti, solo una volta ho visto di notte nel parcheggio sottostante un'auto in sosta che lampeggiava con i fari..ma da perfetto idiota non ho colto al volo che magari era una coppia che voleva l'aiuto di una terza persona :biggrin:
 
Ultima modifica:
beh,io spesso vado a dormire nei bivacchi e nelle casere da solo,anche in inverno perche' in molti c'e' la stufa a legna.
Psicologicamente parlando se vivi da solo in citta'(senza parenti,o mogli)e sei a tuo agio,dormire in montagna da solo non cambia nulla(non stiamo parlando di vie alpinistiche con pericoli estremi di valanghe,caduta massi,bufere,ancoraggi che cedono,ecc..)
A meno che poi che tu non viva negli USA,nelle nostre montagne sara' difficile trovare serial killer,puma e tigri.
Comunque sei vai nel tarvisiano o in austria,slovenia,trentino,postresti trovare l'orso,e qui iniziano tutte le se##e mentali del tipico buscrafter aspirante Ray.:roll:

Inizierai a pensare di portarti sciabole da samurai,machete,balestre,scuri da esecuzione ecc..:ph34r::p:rofl:
Ti diro' che nei paesi dove si corrono veramente rischi tipo nord europa e nord america
le normative sulle armi da fuoco(una vera sicurezza)sono molto piu' soft e anche un turista riesce ad ottenerne una,magari in prestito da gente del luogo.

qua in italia e' quando hai un coltello tipo mora sei piu' che a posto(te lo dice uno che comprato di tutto e di piu' e ha provato altrettanto),se ti beccano a tagliare senza permesso sono rogne,se proprio devi fare un fuoco e meglio che raccogli quello che trovi in giro,se vai nei bivacchi,c'e' gia' legna tagliata e spesso anche gli atrezzi.

se invece hai la stufa a legna o devi fare fuoco serio e devi fare legna e' tutta un'altra storia,hai bisogno di atrezzatura seria:

-motosega (almeno 45 cm di sbarra)
-scure da taglio
-scure da spacco
-masanc per fare gli stecchetti da accensione
-cunei in polimero per abbatimento
-cunei in acciaio per spacco

quando tu vedi tipo lars monsen che fa un falo' enorme in pieno inverno con la legna che trova
in giro,e' perche' il clima in nord europa e' diverso e molto secco.
Nelle dolomiti la legna prima di bruciare deve seccare almeno un annodopo l'abbatimento o caduta e poi deve essere asciutta.
 
Ultima modifica:
-motosega (almeno 45 cm di sbarra)
-scure da taglio
Meglio ancora questa da 140 cm ..... per far le unghie all'orso
attrez_553.JPG
 
S

Speleoalp

Guest
...non dimentichiamo che per centinaia di anni le persone hanno vissuto con il fuoco e con tutto quello che riguarda la vita in natura... in maniera "primitiva".
Noi siamo una piccola fetta dell'umanità.

Ovviamente ci sono stili, situazioni, filosofie e approcci differenti.... ma son solo differenze in base alle scelte personali e nulla di assolutistico o non realizzabile....
 
Io francamente non ho mai avuto problemi con il fuoco, basta essere responsabili e sapere cosa si fa (e dove) e generalmente anche in caso di incontri "forestali" non ci sono grossi problemi, almeno per la mia esperienza.
 
Riporto brevemente la mia esperienza.
Il 15 novembre visto il clima non ancora invernale, sono andato a fare un breve trekking sul monte Genzana (AQ), lo scopo era quello di testare il nuovo sacco a pelo 3 stagioni, lo zaino 65 litri ed il materassino, per i trekking che ho in mente nel 2016. Ho scelto di pernottare in rifugio ed eventualmente nel sacco fuori dal rifugio per vedere se tiene bene a temperature prossime allo zero. Alle 21.30 dopo la cena sono uscito con un amico per fare una passeggiata, silenzio assoluto , cielo super stellato, ma una volta accesa la frontale , ci siamo resi conto di essere circondati da lupi, ne ho avvistati 4 , il più vicino era a 25 metri da noi mentre gli altri più distanti ma non di troppo. Non mi sono spaventato più di tanto, ma ho deciso di rientrare in rifugio e di rimandare il test del sacco a pelo alla prossima occasione.
Alle 23 quando sono uscito di nuovo dal rifugio, i lupi erano ancora presenti , avevano solo cambiato posizione e i 2 sotto vento si erano avvicinati. Poi sono andato a dormire.
Penso che da solo in tenda non avrei chiuso occhio per tutta la notte anche se so benissimo che gli ultimi attacchi risalgono a qualche secolo fà.
 
Bella esperienza, grazie di averla condivisa!!

Penso che da solo in tenda non avrei chiuso occhio per tutta la notte

Io penso che non avrei chiuso occhio neanche all'interno del rifugio, non per paura ma per l'emozione.... ogni volta che vado in montagna spero sempre di scorgere un lupo :)

anche se so benissimo che gli ultimi attacchi risalgono a qualche secolo fà.

In effetti, non ci sono più stati attacchi anche perché i lupi si sono tenuti più a distanza. Se questi hanno scelto di avvicinarsi spontaneamente all'uomo (non dico ad abitazioni o greggi, dico proprio alla figura umana), non vorrei che fosse sintomo del fatto che non hanno più quella "sana" (per entrambi) paura..
 
non vorrei che fosse sintomo del fatto che non hanno più quella "sana" (per entrambi) paura..

Infatti, la vicenda è molto strana. Di solito i lupi stanno molto più distanti dall'uomo e soprattutto si muovono rapidamente. Questi sono stati praticamente fermi per un'ora e mezza.
C'erano branchi di bestie nei paraggi? Altre cose che potessero attrarre la loro attenzione?

Io, per curiosità, proverei a telefonare all'Ente parco d'Abruzzo, per provare a parlare con gli studiosi che si occupano dei lupi. La tua segnalazione potrebbe essere importante per loro e, a loro volta, potrebbero fornirti qualche chiarimento in più.
 
La zona non è compresa in un parco e quindi non saprei a chi rivolgermi, penso che siano stati attratti dall'odore del cibo degli escursionisti precedenti che di sicuro avevano arrostito carne all'aperto.
Io per come ho vissuto la situazione mi sembra che erano disposti come in una battuta di caccia, ma magari erano solo curiosi.
Nella seconda uscita il lupo che era più vicino una volta illuminato con la frontale è scappato , ma alla fine non più di tanto in quanto era ancora visibile.
 
Spero che non si siano addomesticati. Purtroppo se qualcuno abbandona i rifiuti in zona, i lupi potrebbero aver preso l'abitudine di "fare un salto, giusto per vedere se c'è qualcosa da mettere sotto i denti".
In fondo, secondo molti etologi, i cani sono lupi che sono passati da quel tipo di percorso.

Lasciateli più tranquilli possibile, se ne incontrate. Ignorandoli più che potete.
 
@emiliano76 ciao!
Ti cosniglio di contattare il dott.Franco Tassi, ex direttore del PNALM e molto sensibile alle cause dei problemi degli orsi confidenti ma anche altri animali.
Detto questo, esiste un gruppo, il GOLL (Gruppo Orso Lupo e Lince) che si occupa di divulgare in materia. puoi cercare Tassi su Facebook, è una gran brava persona.

Sono sicuro che ti risponderà anche se il Genzana si trova fuori dai parchi.

Purtroppo quando manca la diffidenza, i primi in pericolo sono proprio loro. :(
 
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