Nel mantovano si usava, oramai è veramente ma veramente raro trovarli nei fossi, i gamberetti (i saltarei)
(versione fritta per l'omonimo risotto)
e per "pescarli" si prendeva un pò di frasche, si rendevano in qualche modo compatte fra di loro, un pezzo di lardo piuttosto che di cotenna in mezzo, si infilava sott'acqua bloccate da qualche pietra e .... il giorno dopo ..... si raccoglieva il "pescato" infilato fra le frasche
Mentre le rane, ancora oggi, si pescano con la calza di nylon. Si prende una canna fissa, senza mulinello, si lega un lembo di calza di nylon (i collant del gentil sesso) ad un filo "sottile" e si fa oscillare davanti alla "rana", questa incuriosita addenta la calza, il pescatore allora non farà altro che far "saltare", con un repentino movimento del polso (e di conseguenza della canna) il tutto prendendo letteralmente al volo la rana appesa
Dalle mie parti c'era un vecchio (ma neanche poi così tanto) che aveva il motorino "modificato" per le rane. Si fermava lungo i fossi d'irrigazione, ed avendo il motorino con una sella modificata che gli permetteva di ruotare di 90 gradi il sellino senza scendere dal motorino (ovviamente prima metteva il cavalletto), girava appunto il sellino, tirava fuori la canna, pigliava quelle due tre quattro rane con la calza, rigirava il sellino, toglieva il cavalletto e via per altre rane ..... uno spettacolo
Ciao

, Gianluca