- Parchi del Lazio
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- Monti Ernici
Dati
Data: 13/03/2014
Regione e provincia: FR
Località di partenza: Campo Catino
Località di arrivo: Cima del peschio delle Cornacchie - 1983
Tempo di percorrenza: 4h A.R. (con tutte le soste del caso)
Grado di difficoltà: E (il percorso fino alla base), (PD) la via
Descrizione delle difficoltà: neve di tutti i tipi!!! pendenze fino a 50°
Periodo consigliato: inverno, primavera
Dislivello in salita: (per la via) - 160 m
Quota massima: 1983 m
Accesso stradale: è sempre quello....
Descrizione
“Ma sempre quà và questo?!”…
“Ohhhhh…c’hai scassato le palle co ‘sto peschio, a noi, pensa a quelle pore cornacchie!!!!!!!”
“E bbbbasta co sti autoscatti!!!!”
Questo sicuramente in molti penseranno solo leggendo il titolo di questa ennesima “ascesa” alla ormai nota cima degli Ernici che svetta a quota 1983 metri non distante dai (tristi) impianti di Campo Catino.
Non mi dilungherò dunque, per il bene psicofisico dell’utente medio di Avventurosamente, a parlarne e descriverla in dettaglio: già fatto abbondantemente nelle altre due relazioni ad essa dedicate.
Con questa si chiude però una trilogia. Un altro canalino, questa volta un po’ più impegnativo, ancora una volta in solitaria.
Solitaria che nasce da una “sola” (scherzo Ale!) tiratami all’ultimo dal simpatico amico Alessandro (Alexmoscow73) con cui avevo programmato tutt’altra ascensione (chissà..in un futuro prossimo!).
Solitaria che nasce dunque come ripiego e che mi porta ancora una volta ad esplorare le possibilità offerte da questa zona non certo nota per i suoi canalini e canaloni così come lo è invece per le innumerevoli opportunità offerte ai cugini ciaspolatori.
Non siamo al livello del Terminillo, sia per sviluppo che per possibilità, ma tra questa cima e il vicino Peschio delle Ciavole, un 4/5 linee sfiziose si tirano fuori! Certo tutte tra il Facile e il Poco Difficile (forse una variante qualcosina di più), ma al momento sono proprio queste le difficoltà che ci piacciono tanto!!!!! Ergo......
Credo oggi di aver saggiato tutti i tipi di neve possibile in una volta sola: fresca e polverosa, crosta di rigelo, trasformata, ghiacciata, ventata, umida e scivolosa, galaverna sulla cresta…
In alcuni punti del canale si passava da neve dura ghiacciata a neve fresca inconsistente e assolutamente non portante: quanto sarà lo spazio tra due piedi appena divaricati?! 40 - 50cm più o meno?!…bene, capitava che un rampone riusciva a mordere un ghiaccio durissimo solo con le punte e l’altro affondava nella polvere con tutto il piede, tanto per fare un esempio della estrema eterogeneità del candido manto bianco. Si è in parete NW, tra sole, ombra, accumuli dovuti al vento e alla conformazione del terreno, creste ghiacciate, etc…di tutto di più insomma.
Il canale si presenta subito molto simpatico. La mia idea in partenza era tentare lo stretto canalino poco prima della vetta, quello segnato in rosso nelle immagini per intenderci.
Arrivato alla base di questo mi rendo conto che la neve, accumulata dalla recenti nevicate, proprio in quel punto è assolutamente inconsistente. La pendenza si fa sostenuta e realizzo che un pancione di neve soffice e polverosa si frappone fra me e la fine dello stretto imbuto: un passo avanti, una scivolata indietro, nevi mobili ..assolutamente poco raccomandabile! Cerco sempre, se slegato e soprattutto se da solo, di salire da dove in ogni caso sarei in grado di scendere disarrampicando e non era quello il caso! Scendo qualche metro (evidente in alcune foto questo tentativo “diretto” allo stretto canalino: beh per questa variante alla prossima!) e traversando e salendo verso sinistra, su neve invece ghiacciata e solo nell’ultimo tratto ancora polverosa, riesco a guadagnare la cresta N del Peschio dove, tra rocce incrostate di galaverna e neve ghiacciata che le picche mordono con sicurezza, guadagno la cima ormai straconosciuta della bella vetta ernica, dopo una quindicina di metri a filo piuttosto esposti! Un PD ci sta tutto, per le pendenze e per l’estrema attenzione da prestare alle condizioni della neve!!!!
Sempre una grande soddisfazione dopotutto!!!!
Una panoramica discesa per la stessa cresta N (consigliabile come facile itinerario di salita alla vetta), fino ad una sella tra due speroni rocciosi da cui, su un ampio pendio di neve “in crosta” riguadagno la base del circo glaciale.
La passeggiata di ritorno al parcheggio (passo dal Vermicano, costeggiando le piste) è puro piacere. Peccato per la foschia: il mare oggi non si vedeva, mannaggia!!!!
Ma facevano capolino un po’ tutti i signori dell’appennino. Su tutti, giù tra il Velino e il Viglio enorme in primo piano,quella bella piramide di roccia glassata di bianco che è il Corno Grande…Corno Grande si è detto?! Ahhh….chissà….
Col Peschio delle Cornacchie, giuro, è l’ultima….ritengo anche (modestamenteeeee...) di aver dato un buon contributo alla documentazione iconografica presente in rete relativa a questa cima. Mentre infatti le immagini invernali riprese da W (dalla sella tra il Peschio e il Vermicano per intenderci) abbondano su internet (il peschio è immortalato praticamente da tutti coloro che ciaspolano tra il Vermicano e il Pozzotello) altrettanto non si può affermare di foto scattate dalla base del circo glaciale (poche e solo in estate, riprese dal cosidetto sentiero dei fiori) e per quelle, ancor più rare, riprese da E/NE (qualche zoomata dal crepacuore e dal Viglio e poco altro).
Ora dunque...basta. Se ci rivado, me lo tengo per me, ahahha...
C’è il dirimpettaio, però, quello delle Ciavole….vedremo…
Saluti a tutti!!!
PS gli autoscatti…beh…non potevano di certo mancare!!!
Data: 13/03/2014
Regione e provincia: FR
Località di partenza: Campo Catino
Località di arrivo: Cima del peschio delle Cornacchie - 1983
Tempo di percorrenza: 4h A.R. (con tutte le soste del caso)
Grado di difficoltà: E (il percorso fino alla base), (PD) la via
Descrizione delle difficoltà: neve di tutti i tipi!!! pendenze fino a 50°
Periodo consigliato: inverno, primavera
Dislivello in salita: (per la via) - 160 m
Quota massima: 1983 m
Accesso stradale: è sempre quello....
Descrizione
“Ma sempre quà và questo?!”…
“Ohhhhh…c’hai scassato le palle co ‘sto peschio, a noi, pensa a quelle pore cornacchie!!!!!!!”
“E bbbbasta co sti autoscatti!!!!”
Questo sicuramente in molti penseranno solo leggendo il titolo di questa ennesima “ascesa” alla ormai nota cima degli Ernici che svetta a quota 1983 metri non distante dai (tristi) impianti di Campo Catino.
Non mi dilungherò dunque, per il bene psicofisico dell’utente medio di Avventurosamente, a parlarne e descriverla in dettaglio: già fatto abbondantemente nelle altre due relazioni ad essa dedicate.
Con questa si chiude però una trilogia. Un altro canalino, questa volta un po’ più impegnativo, ancora una volta in solitaria.
Solitaria che nasce da una “sola” (scherzo Ale!) tiratami all’ultimo dal simpatico amico Alessandro (Alexmoscow73) con cui avevo programmato tutt’altra ascensione (chissà..in un futuro prossimo!).
Solitaria che nasce dunque come ripiego e che mi porta ancora una volta ad esplorare le possibilità offerte da questa zona non certo nota per i suoi canalini e canaloni così come lo è invece per le innumerevoli opportunità offerte ai cugini ciaspolatori.
Non siamo al livello del Terminillo, sia per sviluppo che per possibilità, ma tra questa cima e il vicino Peschio delle Ciavole, un 4/5 linee sfiziose si tirano fuori! Certo tutte tra il Facile e il Poco Difficile (forse una variante qualcosina di più), ma al momento sono proprio queste le difficoltà che ci piacciono tanto!!!!! Ergo......
Credo oggi di aver saggiato tutti i tipi di neve possibile in una volta sola: fresca e polverosa, crosta di rigelo, trasformata, ghiacciata, ventata, umida e scivolosa, galaverna sulla cresta…
In alcuni punti del canale si passava da neve dura ghiacciata a neve fresca inconsistente e assolutamente non portante: quanto sarà lo spazio tra due piedi appena divaricati?! 40 - 50cm più o meno?!…bene, capitava che un rampone riusciva a mordere un ghiaccio durissimo solo con le punte e l’altro affondava nella polvere con tutto il piede, tanto per fare un esempio della estrema eterogeneità del candido manto bianco. Si è in parete NW, tra sole, ombra, accumuli dovuti al vento e alla conformazione del terreno, creste ghiacciate, etc…di tutto di più insomma.
Il canale si presenta subito molto simpatico. La mia idea in partenza era tentare lo stretto canalino poco prima della vetta, quello segnato in rosso nelle immagini per intenderci.
Arrivato alla base di questo mi rendo conto che la neve, accumulata dalla recenti nevicate, proprio in quel punto è assolutamente inconsistente. La pendenza si fa sostenuta e realizzo che un pancione di neve soffice e polverosa si frappone fra me e la fine dello stretto imbuto: un passo avanti, una scivolata indietro, nevi mobili ..assolutamente poco raccomandabile! Cerco sempre, se slegato e soprattutto se da solo, di salire da dove in ogni caso sarei in grado di scendere disarrampicando e non era quello il caso! Scendo qualche metro (evidente in alcune foto questo tentativo “diretto” allo stretto canalino: beh per questa variante alla prossima!) e traversando e salendo verso sinistra, su neve invece ghiacciata e solo nell’ultimo tratto ancora polverosa, riesco a guadagnare la cresta N del Peschio dove, tra rocce incrostate di galaverna e neve ghiacciata che le picche mordono con sicurezza, guadagno la cima ormai straconosciuta della bella vetta ernica, dopo una quindicina di metri a filo piuttosto esposti! Un PD ci sta tutto, per le pendenze e per l’estrema attenzione da prestare alle condizioni della neve!!!!
Sempre una grande soddisfazione dopotutto!!!!
Una panoramica discesa per la stessa cresta N (consigliabile come facile itinerario di salita alla vetta), fino ad una sella tra due speroni rocciosi da cui, su un ampio pendio di neve “in crosta” riguadagno la base del circo glaciale.
La passeggiata di ritorno al parcheggio (passo dal Vermicano, costeggiando le piste) è puro piacere. Peccato per la foschia: il mare oggi non si vedeva, mannaggia!!!!
Ma facevano capolino un po’ tutti i signori dell’appennino. Su tutti, giù tra il Velino e il Viglio enorme in primo piano,quella bella piramide di roccia glassata di bianco che è il Corno Grande…Corno Grande si è detto?! Ahhh….chissà….
Col Peschio delle Cornacchie, giuro, è l’ultima….ritengo anche (modestamenteeeee...) di aver dato un buon contributo alla documentazione iconografica presente in rete relativa a questa cima. Mentre infatti le immagini invernali riprese da W (dalla sella tra il Peschio e il Vermicano per intenderci) abbondano su internet (il peschio è immortalato praticamente da tutti coloro che ciaspolano tra il Vermicano e il Pozzotello) altrettanto non si può affermare di foto scattate dalla base del circo glaciale (poche e solo in estate, riprese dal cosidetto sentiero dei fiori) e per quelle, ancor più rare, riprese da E/NE (qualche zoomata dal crepacuore e dal Viglio e poco altro).
Ora dunque...basta. Se ci rivado, me lo tengo per me, ahahha...
C’è il dirimpettaio, però, quello delle Ciavole….vedremo…
Saluti a tutti!!!
PS gli autoscatti…beh…non potevano di certo mancare!!!
Allegati
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autoscatto classico.jpg86,2 KB · Visite: 331
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fuori dalle difficoltà.jpg81,9 KB · Visite: 368
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dettaglio uscita 3.jpg112,3 KB · Visite: 320
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dettaglio uscita 2.jpg108,3 KB · Visite: 345
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dettaglio uscita.jpg123,6 KB · Visite: 343
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dalla cresta.jpg102,5 KB · Visite: 370
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dal circo glaciale.jpg41,7 KB · Visite: 316
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crosta di rigelo.jpg88,2 KB · Visite: 378
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canaleW uscite.jpg71,4 KB · Visite: 326
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canaleW rampa iniziale.jpg92,4 KB · Visite: 339
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picca e galaverna.jpg91,9 KB · Visite: 331
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peschio.jpg88,5 KB · Visite: 385
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neve a lastroni.jpg55,5 KB · Visite: 347
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linea2.jpg71 KB · Visite: 354
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linea1.jpg92,6 KB · Visite: 525
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il peschio 3.jpg103,1 KB · Visite: 372
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il peschio 2.jpg68,8 KB · Visite: 353
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il peschio.jpg96,7 KB · Visite: 452
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il corno fa capolino.jpg77,9 KB · Visite: 320
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gocce e galaverna.jpg119,8 KB · Visite: 325
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uscita dal canale.jpg96,4 KB · Visite: 341
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tarino cotento e terminillo.jpg126,7 KB · Visite: 284
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saluto agli amici.jpg84,4 KB · Visite: 335
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salendo.jpg67,9 KB · Visite: 362
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picca e galaverna2.jpg121,4 KB · Visite: 357
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