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Derrick
Guest
Scusami ma hai scritto delle cose inesatte, una su tutte quella della produttività che va contro qualsiasi principio fisico che regola qualsiasi sistema chiuso. Ricordati che il mondo non lo governa l'economia (prezzi, costi ecc) ma lo governa la fisica.
La produzione non può aumentare in eterno per il semplice fatto che le risorse sono limitate.
Ti consiglio di ripassare un pò di termodinamica
p.s.: scisti bituminosi e gas non convenzionali sono un buco nell'acqua, primo perchè si esauriscono in fretta costringendo a "fare nuovi buchi" in continuazione, secondo perchè provocano danni ambientali enormi. Gli speculatori senza scrupoli però non considerano mai come dei costi il ripristino dell'ambiente..... non mi pare un ragionamento molto etico, no?
Fracking: il declino dei pozzi è rapidissimo, distruzione garantita - Petrolio
Oh, ma sei ingegnere anche tu?
La produzione è diverso dalla produttività. Ti consiglio di ripassare un po' di economia.
La produttività è data, diciamo, dal rapporto tra le risorse impiegate e l'utilità ottenuta. Ad esempio scrivendo su questo forum siamo più produttivi che scrivendo in una lista postale tradizionale (esistevano eccome).
La produttività - fare le cose sempre meglio - aumenta all'infinito. Semplificando, non c'è limite (concretamente) a quanto "meglio" puoi fare le cose, qualsiasi cosa. Questo "meglio" è ciò che chiamiamo progresso.
Durante le ere preistoriche il 100% del tempo di una comunità era dedicato a bisogni elementari: cibo, riparo, difesa.
Con la nascita, diciamo, dell'agricoltura, la produttività esplode: oltre a cibo, riparo e difesa si può mantenere una classe di parassiti (i Faraoni), un'altra classe di parassiti (i Preti), e una classe di utili funzionari (gli Scriba) che rendono SERVIZI alla collettività. Diciamo il 90% del PIL è destinato ai bisogni elementari, e il 10% al resto, e col resto ci fai cose inutili come le piramidi, le sfingi, gli obelischi ecc.
Più aumenta la tua produttività agricola, più diminuisce la parte di PIL che devi destinare ai bisogni essenziali.
In economie evolute la parte di PIL che viene destinata a produrre beni essenziali (cibo, riparo, difesa, ma naturalmente abbiamo cibi, ripari e difesa enormemente più evoluti di quelli dei primitivi) è, diciamo, sicuramente meno del 50%.
L'altra 50% dello sforzo umano è destinato a cose "altre": anziché piramidi saranno stadi, reti di comunicazioni cellulari, calcolatori per scrivere bojate su internet, ecc. ecc.
Tutto questo ci rende più felici dell'uomo preistorico? Penso di sì. Infatti lui doveva destinare il 100% del suo tempo ai bisogni essenziali. Noi meno del 50% (o meno del 10%, dipende come conti). Il resto del tempo lo passiamo a farci seghe mentali (dai TG alla buona cucina ai viaggi alle escursioni allo zanzarifugo ecc.).
Questo progresso va avanti all'infinito. Faremo sempre più "piramidi" perché avremo un sempre maggiore "eccesso di PIL" rispetto ai bisogni essenziali. Questo sempre maggior eccesso di PIL è dovuto all'aumento di produttività.
Le risorse NON SONO limitate, ma questo è un altro discorso.
Nel XIX gli "ingegneri" prevedevano che le città sarebbero rimaste sommerse (insomma, invivibili) sotto lo sterco di cavallo - bastava guardare le statistiche di aumento dei veicoli a cavallo ecc.
L'uomo non inventa solo sempre nuovi problemi, inventa anche sempre nuove soluzioni.
La soluzione al cavallo è stata l'automobile a scoppio. La soluzione dell'inquinamento da automobile (sempre molto inferiore di quello da cavallo, pensa alle zecche...) sarà l'automobile c.d. "a emissioni zero" (cioè a emissioni altrove, lontano dal tuo naso) e via così.
Tutto questo creare nuove soluzioni, che poi generano nuovi problemi, che generano nuove soluzioni, è tutto aumento di PIL!
"Risorsa" è ciò che in quel momento è utile sfruttare. Ai tempi dei Romani il petrolio non era una risorsa, e lo conoscevano benissimo. Sarebbe stato per loro difficile immaginare l'importanza che ha per noi. Per i posteri le risorse potranno essere lo sterco di vacca (ci saranno guerre per i Monti Lepini!), le alghe, il bambù, il cemento di risulta.
Sugli "speculatori" e l'ambiente la penso diversamente ma si fa veramente lunga. La società, nel suo complesso, sceglie o rifiuta le tecnologie (che sia il nucleare, gli scisti bituminosi, o la schiavitù).
All'interno delle scelte etico-sociali che una società fa, le forze economiche che sempre sono in gioco creano risposte ai bisogni concreti. Il mito del cattivo che si arricchisce ai danni del povero indifeso è troppo simile alla teoria del complotto pluto-giudo-massonico quando qualcosa non va (o al "sabotatore" ecc.).
Se metti fuori legge la schiavitù, verrà inventato il macchinario agricolo.
Se metti fuori legge gli scisti bituminosi - non entro nel merito - verranno scelte e sviluppate altre forme di energia (biomasse, ad es). Tutto questo è possibile solo con la "crescita" ma ora è un po' tardi per dilungarsi.
Sostanzialmente non solo tutto il lavoro di ricerca è PIL, ma tutte le sostituzioni di cose "ecologiche ma costose" rispetto a cose "sporche ma economiche" diviene concretamente e socialmente possibile solo se-quando la produttività aumenta e quindi ti puoi permettere la plastica dal granoturco che prima consideravi cara, o il cibo biologico che prima consideravi caro.
In sostanza la società futura, pulita, ecologica, sostenibile, sarà figlia dell'aumento della produttività, che avrà come conseguenza l'aumento del PIL (e non c'è concretamente (non ingegneristicamente ) limite alla pulizia, ecologicità, sostenibilità di una società come non c'è alla produttività e come non c'è all'aumento di PIL).
Il PIL pro-capite dell'uomo delle caverne era tremendamente basso e se quell'uomo, con tutto il sangue che ha sputato per mettere assieme un pasto ogni due giorni, fosse qui a sentirvi scrivere che la crescita è sbagliata direbbe cose in trogloditico spinto
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